alberi a san gennaro

Un anno fa gli abitanti di via San Gennaro fecero una richiesta alle autorità competenti per la ripiantumazione degli alberi e le aiuole negli invasi già esistenti. Furono messi soltanto un paio di alberi e fu lasciato tutto così com’era. Dopo un po’ gli abitanti fecero una petizione contro il degrado e, per sollecitare di nuovo, visto l’inutilità, fu fatta anche la richiesta delle istallazioni di panchine davanti alle fermate della navetta.

Ci sono altri punti oltre la via San Gennaro che andrebbero piantati gli alberi come la via vergini, piazza Mario Pagani, via Sanità nei pressi dell’ascensore, piazza Cavour, dove prima esistevano e adesso mancano, e al parco Totò.

Dopo le richieste incessanti finalmente gli alberi sono stati quasi tutti rimessi e le panchine sembrano che saranno istallate a breve, nel giro di una settimana. Tutti d’accordo per una riqualificazione più efficace e pertinente in relazione anche alla storia del rione. Questo dimostra che la collaborazione fra gli abitanti, la municipalità e le associazioni esistenti sul territorio, quando collaborano attivamente nell’interesse comune, le iniziative che coinvolgono i reali bisogni della popolazione, restano il segnale forte contro la passività e il menefreghismo; al pari di una partecipazione diretta e attiva a valorizzare non solo la sua storia ma anche la sua gente. [mauro migliazza]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

almeno le cose voi le state facendo in alcuni posti e periferie di Napoli c'è ancora una vecchia concezione della politica, anzi, vecchissima, che non tende a migliorare. recatevi un po' a Ponticelli, a Boscotrecasa, nel Lotto 0, nel 3° Mondo...

Anonimo ha detto...

C.O.M.P.L.I.M.E.N.T.I.

Anonimo ha detto...

ma a che serve mettere alberi se poi li tagliate com'è successo a piazza sanità? a che serve mettere i bidoni della raccolta differenziata se poi per la strada si vede di tutto, la mondezza buttata così in modo indiscriminato? anche questo sito ha denunciato questa cosa.

claudio ha detto...

ma stai zitto e firmati almeno uno può sapere che stupido nome hai.

internet ha detto...

Il Rione Sanità fu edificato alla fine del XVI secolo.
Oggi è una delle zone più popolari di Napoli.
Da sempre scosso da faide di camorra, il Rione Sanità è una delle aree della città per molti simbolo del degrado, ma dove in effetti degrado e bellezza vivono comunicanti.
L'emarginazione sociale è elevata, così come la disoccupazione o la sotto-occupazione, nonostante le potenzialità storico-culturali del rione. La camorra rappresenta un'alternativa di vita per molti, e continua ad attrarre parte dei ragazzi che abbandonano la scuola dell'obbligo in cerca di facili guadagni e affermazione sociale.
Alcune associazioni di volontariato, culturali e sociali che operano nel rione si sono costituite in Rete per provare a costruire migliori condizioni di vita stimolando il senso civico e creando opportunità di uscita dal degrado per le persone del quartiere. Un aiuto importante in tal senso è stato dato dalla forza aggregante di Alex Zanotelli, missionario comboniano che si è trasferito qui dopo aver vissuto per più di 10 anni nella baraccopoli di Korogocho (Nairobi, Kenia) per combattere nel "nord del mondo" le cause che generano la miseria nel "sud del mondo".
La comunità ecclesiale del Rione (esistono nel territorio due parrocchie, quella di S. Maria della Sanità e quella di S. Severo) esprime da anni una notevole vivacità, nel tentativo di superare i divari socio-culturali e di porsi come "attrattore" per alternative occupazionali.