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illeciti amministrativi
La presidentessa della III Municipalità indagata per
illeciti amministrativi. Non ho capito, ma per caso è un avviso di garanzia? E non
ho neanche capito cosa significa: “presunti illeciti amministrativi”. Presunti vuol
dire che non si sa se sono veri, ma allora perché già alcune testate
giornalistiche nazionali e blog riportano la notizia come se fosse vera? Leggo da
periferiamonews.it che tutti i consiglieri si sono schierati dalla parte della
Di Sarno, tranne uno, il sig Fabio Nacarlo.
La mia impressione dopo averci discusso: non mi è sembrata
una persona disonesta (premetto che non la conosco affatto e che se ho paralato
con lei 15 minuti è già tanto). Mi ha spaventato però il fatto che si occupasse
troppo del rione sanità, che passasse troppo tempo a discutere con le
associazioni, la gente, i volontari ecc ecc. E sì, perché da anni noi semplici
internati del rione non abbiamo un dialogo con le Istituzioni, e questa nuova presa di posizione mi è sembrata
molto ma molto strana.
Al dì la dei luoghi comuni, tutti possiamo fare del male a
volte anche inconsapevolmente, i giornali e i mass media ne fanno molto, così
come le notizie, le dicerie, le statistiche. Aspetto con fiducia, anche se so
che fare politica di questi tempi è dura e che il primo a non capirci un cazzo
è proprio il rappresentante votato a maggioranza. Oramai viviamo nelle “istituzioni
totali”, nei manicomi criminali, nelle periferie “sub culturali”, dire cosa è
giusto e cosa è sbagliato mi sembra una eresia.
Concludo l’articolo prendendo in prestito alcune frasi ultime
di Monsieur Verdoux: “…e quante donne innocenti e bambini sono stati uccisi
senza pietà, e magari in modo più scientifico; come sterminatore sono un misero
dilettante a confronto. …un omicidio è delinquenza, un milione è eroina, il numero
legalizza mio caro amico”. [+blogger]
NB Tolgo il posto video che avevo messo questa mattina per
dare spazio a quest’articolo, lo rimetto domani per solidarizzare con i no tav.
ritorno a bovalino
Per il secondo anno consecutivo cavalco le strade ferrate di Calabria per arrivare a Bovalino. Come al solito il lungo viaggio con il treno è pieno di traversie immancabili per il nostro sud, ma il meraviglioso paesaggio costellato da spiaggie lunghissime e da una ricca flora mediterranea mi accompagna. A Bovalino vengo accolto dalla fraterna e quasi silenziosa simpatia che contraddistingue le persone del posto.
Recandomi verso l’agognata spiaggia vedo che il cosiddetto progresso non ha invaso questo piccolo tesoro naturalistico ma putroppo i miei occhi come nella mia amata Napoli sono colpiti da innumerevoli mucchi di monnezza che costellano sia la cittadina che la spiaggia. Chiedo notizie della situazione. Mi dicono in maniera sarcastica che si sentono vicini a Napoli. Le motivazioni sono varie: dalla mancata attuazione della raccolta differenziata, alla chiusura della discarica che serviva i paesi della zona. Anche qui il viaggio della mondezza è un lungo peregrinare fino alla discarica di Pianopoli, vicino Lamezia Terme, che dista 150 Km.
Come dicevo l’aspetto naturalistico è veramente meraviglioso, le spiagge sono incoranate da una catena montuosa di rara bellezza e la vegetazione è ricca e lussureggiante. Nella famiglia dove sono accolto sento parlare di una fonte d’acqua particolare. Incuriosito accompagno un mio amico a caricare la nostra acqua santa ed arrivando nel luogo sono costernato dalla visione di bottiglie di plastica, bicchieri, cartoni, ecc che abbelliscono la fontana.
Purtroppo la storia sembra ripetersi sempre uguale in Campania come in Calabria. Il nostro amato Sud, nonostante la sua bellezza dei luoghi, la generosità e la laboriosità ed il calore umano delle persone, non riesce a liberarsi da una sorta di maledizione. I ben informati dicono che tutto questo è cominciato con “l’Unità d’Italia”, che è stata in realtà una conquista imposta dai poteri forti del tempo.
C’è possibilità di cambiamento? Secondo me sì e il cambiamento può venire dal basso, dalle realtà piccole e grandi (come il GOEL di Gioiosa Ionica, il MoCI di Cosenza, l’Arca di Noè di Vadue di Carolei, la Rete per la Difesa del Territorio “RDT Nisticò”, il Comitato Regionale Acqua Bene Comune “Bruno Arcuri”, …) che in maniera quasi anonima costruiscono un’alternativa. [mauro migliazza, gimpiero dattilo]
Recandomi verso l’agognata spiaggia vedo che il cosiddetto progresso non ha invaso questo piccolo tesoro naturalistico ma putroppo i miei occhi come nella mia amata Napoli sono colpiti da innumerevoli mucchi di monnezza che costellano sia la cittadina che la spiaggia. Chiedo notizie della situazione. Mi dicono in maniera sarcastica che si sentono vicini a Napoli. Le motivazioni sono varie: dalla mancata attuazione della raccolta differenziata, alla chiusura della discarica che serviva i paesi della zona. Anche qui il viaggio della mondezza è un lungo peregrinare fino alla discarica di Pianopoli, vicino Lamezia Terme, che dista 150 Km.
Come dicevo l’aspetto naturalistico è veramente meraviglioso, le spiagge sono incoranate da una catena montuosa di rara bellezza e la vegetazione è ricca e lussureggiante. Nella famiglia dove sono accolto sento parlare di una fonte d’acqua particolare. Incuriosito accompagno un mio amico a caricare la nostra acqua santa ed arrivando nel luogo sono costernato dalla visione di bottiglie di plastica, bicchieri, cartoni, ecc che abbelliscono la fontana.
Purtroppo la storia sembra ripetersi sempre uguale in Campania come in Calabria. Il nostro amato Sud, nonostante la sua bellezza dei luoghi, la generosità e la laboriosità ed il calore umano delle persone, non riesce a liberarsi da una sorta di maledizione. I ben informati dicono che tutto questo è cominciato con “l’Unità d’Italia”, che è stata in realtà una conquista imposta dai poteri forti del tempo.
C’è possibilità di cambiamento? Secondo me sì e il cambiamento può venire dal basso, dalle realtà piccole e grandi (come il GOEL di Gioiosa Ionica, il MoCI di Cosenza, l’Arca di Noè di Vadue di Carolei, la Rete per la Difesa del Territorio “RDT Nisticò”, il Comitato Regionale Acqua Bene Comune “Bruno Arcuri”, …) che in maniera quasi anonima costruiscono un’alternativa. [mauro migliazza, gimpiero dattilo]