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profezia sanità

Se volessi scrivere tutte le schifezze di quest’anno, ne avrei di che raccontare. Se avessi voglia di urlare farei sentire il mio ruggito dappertutto. Ma non è stanchezza, non è abbattimento né indebolimento. È la condizione che genera una illusione constante che le cose possano veramente cambiare. Come ogni anno, all’inizio qualcosa gira in un modo differente, qualcosa va per un altro verso, poi la nostra testa deve cambiare. E alla fine qualcosa effettivamente cambia.

Non sono il mago di Napoli, una profezia che si auto adempie ha le sue giuste ragioni per avverarsi. Piccoli o grandi che siano i cambiamenti sono fuori di noi: nella nostra busta paga, nella benzina, nella nuova famiglia allargata, nell’ottimismo economico, nella finzione, nel cinema, nell’amore. Grazie a internet tutti hanno la possibilità di scrivere, di farsi una pagina di giornale, di pubblicare foto, di criticare, di ignorare. C’è la libertà di scelta, di parola, di opinioni, di giudizi.

Questa differenza di fare e non fare, di cambiamenti senza novità, di speranze illuse ha la sua grande e straordinaria novità. Questa è la parte attiva della nostra epoca; si crea intelligenza ignorante, si scoprono cose straordinarie che non servono, si guadagnano milioni senza far nulla. Tutto questo è la sfera pubblica. Quella nascosta, quella che si mette vergogna, quella che non ha voglia di farsi vedere è la parte passiva, il brutto anatroccolo, quella che sa ma non parla, quella che puntualmente parla ascoltandosi da sola.

Diciamo che viviamo in un’epoca anarchica pur sapendo che la maggioranza degli italiani tra poco andrà a votare. Si, si, siamo degli anarchici che votano per difendere le convinzioni, le proprie opinioni, la propria testa. Il dopo non saprei, lo ripeto, non sono il mago di Napoli, comunque vi posso consigliare un buon veggente, uno di quelli che fa le tre carte sotto la stazione. Buon anno! [+blogger]

ieri a genova

Perché mio padre ha lavorato 40 anni senza avere la liquidazione e una corretta pensione, mentre Bossi dopo aver rubato e con pochi mesi di lavoro, come consigliere alla regione Lombardia, percepisce un fine rapporto di euro 40mila? Ma perché ve la prendete con i tifosi del genova che hanno protestato contro l’ennesima sconfitta senza fare nessun tipo di violenza, se non quella, forse, ma dico forse, di tipo psicologica? Ma non è violenza fatta ai tifosi quello di vendersi le partite? Non è violenza quella fatta da un certo signor Moggi che continua a girare per tutte le televisioni nazionali? Ma non è violenza fatta a un lavoratore quello di non riconoscergli i suoi diritti?

Tutti i giornalisti ieri si sono indignati per l’atteggiamento dei tifosi liguri, in verità non li ho mai sentiti sbraitare contro le truffe fatte dai giocatori e da chi scommette per avarizia; non ho mai sentito indignarsi per il fatto che i calciatori di serie A, in un solo anno, riescono a guadagnare l’equivalente di 100anni di lavoro di un operaio. Ma non si vive fino a 100 anni, mentre usare sotterfugi per stillare, alla faccia del tifoso che immagina di “sognare Beckham”, bhè, quello poi non è degno di nota; come non è degno chi ha sgobbato per tutta la vita ed è morto con un cancro, chi è stato licenziato per giustificato motivo e di grave malattia; sì, non è degno di nota riconoscere i sacrifici dei lavoratori e le urla dei tifosi.

Chi viscidamente compra la gioia, la paura, la sincerità e la forza degli altri, ha riconoscimenti sostanziali, così come Renzo spera che la nostra democrazia sia ancora più clemente… “infondo è solo un ragazzo”. È stato ragazzo anche mio padre e il povero giocatore del Livorno. Ma la cronaca è una cosa, la verità invece è un’altra, e dove essa si posiziona a noi non è tenuto sapere. Quello che interessa è che ieri si è avuta una pagina vergognosa di calcio, tutti i giocatori del Genova si sono tolti la maglietta e l’hanno consegnata ai tifosi! Violenza, violenza... qualcuno ha gridato: attentato! [+blogger]         

quartieresanita.org

Presentati alla III Municipalità e protocollati nell'ambito del progetto "Cartoniadi": il TUTTOGRATIS (che trovate nel blog postato precedentemente in forma integrale), e la bozza di cui sotto, in riferimento all'ambiente e alla riuso dei materiali, raccogliendo e differenziando. 

Il quartieresanita.org intende realizzare una pubblicità progresso per l’educazione all'ambiente e ai materiali di “scarto”, gli ingombranti e la raccolta differenziata. Filmato girato con attori e gente della rione che interagiscono per un intervento più razionale e più “pulito”; una corretta informazione, un modo preciso di smaltire, una diretta costatazione dell’inquinamento e della malattie infettive e respiratorie.

Con l’aiuto e i consigli dei tecnici dell’Asia di Napoli e di medici specializzati. Una informazione continua e costante che entri in tutte le case e i “computer” della gente del rione e se possibile anche di Napoli. Il corto di qualche minuto sarà regalato attraverso un download gratuito, via internet e/o passaggio via usb ecc ecc.Come già nella nostra attività di volontaria abbiamo e stiamo tutt’ora realizzando. La Schifezza - Rito diPassaggio 

torneo interculturale di calcio

Organizzato dalla scuola di Italiano per immigrati "Samb e Diop" il primo Torneo Interculturale di calcio a Napoli. Due squadre africane, una squadra dello SriLanka e una squadra di napoletani della Sanità si affronteranno a partire dal 14 aprile (la data è stata spostata al 28 aprile 2012), alle ore 16 presso il campo di calcio del Seminario Arcivescovile di Capodimonte.


La scuola di Italiano per immigrati "Samb e Diop" con sede in Napoli alla via Fuori Porta S.Gennaro.n.10, opera in città  in due territori che, al di là dei vecchi stereotipi, rappresentano il cuore accogliente di Napoli: il quartiere Sanità, ad altissima incidenza di immigrati dello Sri Lanka, costituenti la più numerosa comunità di Napoli, e la zona della stazione di Piazza Garibaldi, ad altissima incidenza di immigrati Africani. Alla Sanità la scuola ha trovato  sede operativa presso l’Istituto Ozanam in piazza S.Severo a Capodimonte. L’altra sede è  in via Tribunali presso il Centro Missionario,recentemente adattato a scuola immigrati. Si tratta, in questo ultimo caso, di persone di vari paesi africani provenienti per lo più da Lampedusa, dove sono giunti per sfuggire alle guerre e alla fame delle loro terre . 

Gli insegnanti concepiscono la stessa scuola non solo come momento di trasmissione di conoscenza  della lingua, ma anche come occasione di incontro tra gli studenti, di promozione delle loro abilità in senso generale e di costruzione di un clima di rispetto e accoglienza favorevole all'autonarrazione.

Per questo, dialogano con gli studenti in modo vivo e organizzano feste e lezioni all'aperto, in giro per la città (oltretutto, anche attraverso la visita a monumenti e strade della città  si può presentare  in modo diverso la cultura e la lingua italiana). In uno di questi momenti è emerso che uno studente è stato allenatore della nazionale di calcio del Sudan e da qui è nata l'idea di organizzare il Primo Torneo Interculturale di calcio, che ha trovato pronta e decisiva accoglienza presso il Seminario Arcivescovile di Capodimonte.

È solo un primo passo, ma assai indicativo di quanto Napoli sia pronta a diventare un laboratorio di trasformazione interculturale, nella prospettiva dell’accoglienza e della pace.

tasse per chi cerca lavoro

La legge di stabilità, ovvero la legge che attua la manovra di settembre, approvato la settimana scorsa, contiene una tassa di 10-15 euro su chi fa domanda per partecipare a un concorso pubblico.Crediamo che questa misura sia sbagliata, per due motivi.

In primo luogo ne fa del lavoro pubblico un privilegio da tassare. Il lavoro pubblico è un oggetto di molteplici critiche in Italia. Da un lato è ritenuto inefficiente e dispendioso. Dall’altro lato, odora di clientelismo, in quanto spesso riservato ai raccomandati. Le critiche sono fondate, ma non si possono generalizzare. Non tutti dipendenti pubblici sono raccomandati e non tutti servizi pubblici sono inefficienti. E, soprattutto, le cause di questi problemi non sono i singoli lavoratori, ma gli inadeguati sistemi di governo dei servizi pubblici e di incentivazione di che ci lavora. Occorre risolvere questi problemi alla radice anziché ritenere che siccome i dipendenti pubblici sono raccomandati e fannulloni, è accettabile tassarli.

Il secondo motivo che rende la misura sbagliata è che va contro la prima priorità dell’Italia, cioè la creazione di più posti di lavoro. L’Italia ha il tasso di partecipazione al mercato del lavoro tra i più bassi nel mondo. Da noi lavora il 63% delle persone tra 15 e 65 anni, contro il 75% della Germania. Una tassa sulla ricerca di occupazione, anche se si tratta di impiego pubblico, è un disincentivo al lavoro.

La tassa potrebbe portare nelle casse dello stato qualche milione di euro e quindi un’entrata di entità del tutto marginale nel contesto di una manovra di quasi 60 miliardi. Di fatto, è una misura simbolica che lancia un messaggio che riteniamo sbagliato. Voi, che ne pensate? [fonte: Redazione Global Publishers - link: http://tuttosullavoro.libero.it/caso-settimana/3250/una-tassa-su-chi-cerca-lavoro/]