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new festa of munacone

Il manifesto con i bambini che suonano è buono, meno la scritta dove si ringrazia Alessandro Siani, Io avrei preferito ringraziare Mauro Migliazza. Credo che sia vero che la fondazione San Gennaro “incoraggi la cura del bello, del dono e della responsabilità sociale”, proprio per questo chiedo formalmente ai suoi fondatori di firmare una denuncia alla Procura della Repubblica contro tutti quei politici che sporcano il quartiere con i manifesti elettorali. È una “battaglia” di civiltà, documentata su questo blog e su altri social network.

Dalla brochure e da un’altra fonte amica, apprendo che “gli eventi si susseguono in modo particolare dal 3 al 9 luglio, fintantoché il tusello con il santo fa una toccata e fuga attraverso la principale arteria del rione; insomma bisogna fare le corse per vedere san Vincenzo…” beh, un po’ di umorismo non fa male. “Rassegna musicale, spettacolo a sorpresa, visita guidata, mostra fotografica, torneo di calcetto, maxi schermo”… forse diretta tv. Un evento organizzato bene, che deve far parlare i media italiani (attenzione, questi ultimi condannano in un secondo).

Un evento che riesce è sempre una soddisfazione, ci sono quelli che ci credono e fanno di tutto per portare avanti la loro idea. Ma dall’idea che sviluppa progetti non deve e non può arricchirsi una sola pizzeria, un solo tarallificio, una sola pasticceria. Questo è un principio individuale che non ha mai portato il benessere collettivo, né porterà il benessere del rione. I bambini dell’orchestra Sanitansamble stanno avendo ragione per bellezza e capacità, così come spero che l’equilibrio mantenga sempre questa realtà.

Qui, su questa pagina, da oltre 8 anni le mie teorie sono in parte isolate, anche i più radicali a volte mi contestano. Ma come diceva un vecchio con la barba, dal conflitto nasce lealtà. Si precisa, non dalla guerra. Insomma questa manifestazione senza neomelodici ha un sapore strano anche se in passato c’era il politico e il furbetto di turno. Spero vivamente che questa edizione, che ha rinnovato completamente lo scenario, il tornaconto e i benefici siano solo a vantaggio della gente del rione Sanità. PS Anche il titolo “Benvenuti al…” poteva essere risparmiato [+blogger]

nasce una fondazione

“Nasce una fondazione, quello che serve per il quartiere e il suo riscatto verso la legalità”; frase fatta, anche se da sempre scolpisce la nostra comunicazione. Ma stavolta voglio credere agli uccelli che volano, agli asini che ragliano e alle pecore che belano. Diamo tempo al tempo e aspettiamoci l’ennesima promessa. Bella la manifestazione, commovente, retorica... stop, non ci sono andato quindi non posso giudicare. Bando gli scherzi, crediamoci realmente!, la forza è nel nostro sapere, il sapere della gente e della sua storia orale. Le critiche servono per far conoscere che in questo rione non si pende dalle labbra altrui. Non basta che arrivi un artista qualunque a progettare una mega pizza in piazza Sanità per buttarci tutti i rifiuti dentro. Queste sciocchezze le lasciamo ai turisti. Speriamo che la fondazione san Gennaro faccia parlare i residenti, speriamo che la fondazione, assolva per quello che può naturalmente, i bisogni reali e non quelli di uno scuotere qualunque. Non bastano piattaforme di latta per rendere il quartiere più vivibile. Che ci sia il maestro caio o lo scultore caioio o il musicista caioioio questo nella sostanza non cambia nulla. Non è l’intelligenza presunta a dare natali illustri nobilissimi e perfetti da fare invidia a principi reali.


Non c’è bisogno della saggezza altrui o di quella che arriva da lontano, non c’è bisogno dei media né della mega pubblicità, se tutto ciò fosse basato esclusivamente sulle nostre forze, beh, forse avremo la capacità di creare un nuovo sapere, di fare una nuova cultura integrando con quella del passato. Dei mastri artigiani e dei guantai, chi ne parla? I giornali? Pochi sanno (perché gli altri non hanno voglia di sapere), che questo rione in passato era un piccolo distretto industriale del guanto di pelle. La creatività del lavoro ha messo i napoletani tra i primi al mondo nella lavorazione del guanto. E le cucitrici del rione non erano da meno. Basta solo questo piccolo esempio per sbriciolare ogni arrogante signore che in giacca e cravatta intende insegnare la civiltà ai napoletani e al rione. Un augurio di buon lavoro, questa volta pieno di fiducia. [+blogger]