La citazione è “obbligatoria” quando
ha un senso compiuto, specialmente se fa capire esattamente di che cosa si sta
parlando. E’ il caso di scrivere una massima di Ettore Petrolini: “Bisogna prendere il denaro dove si trova:
presso i poveri. Hanno poco ma sono in tanti”. Una giustificazione eccellente
sia sotto il profilo morale che materiale. Ed è un discorso che va a pennello,
in modo quasi perfetto, con il rione sanità.
Quartiere operaio, di sporchi
rossi, di “razza” superata, di arretratezza psicologica. L’incontro con la
politica e la storia è determinate, così come la violenza, la camorra, la superstizione.
Ciò che mette più tristezza è l’ambiguità che ha violentato la bellezza: è bellezza
pensare che un abbraccio riveli un’amicizia; credere che un caffè bevuto assieme
includa stima, che attraverso una partita di calcio si possa sentire la propria
storia.
L’affetto economico ha reso tutti
schiavi della virtù e chi cambia prospettiva è un sottile inquisitore. Agire per
sopravvivere e per essere ricordati, lasciare che gli altri ti avvinghino per
fiducia, lasciare che i cani strappino al povero la sua povertà. Chi ha poco
deve pagare la sua ignoranza, eh, sì, perché di ignoranza pura si tratta, ignoranza
bieca e stupida.
E’ certo che anche il denaro ha
la sua bellezza. Non è la speranza che intestardisce, non è la mancanza che
immiserisce. E’ la differenza che impartisce gli ordini e la comunicazione,
così come le passioni e i sentimenti. Chi si entusiasma ha poco, quel poco gli
viene tolto con un sorriso, sorriso dolce, buono, amico. C’è una cosa che ho,
come un cretino, dimenticato di dire: a volte a qualcuno viene dato il resto,
esso ha un nome, si chiama politica! [+blogger]