maledetti voi mercanti d'acqua

Le decisioni prese in questi giorni , sia dal governo Renzi che dal Parlamento, sulla gestione pubblica dell’acqua, sono di una estrema gravità perché un governo democratico rifiuta quello che il popolo aveva già deciso con il Referendum del 2011. E’ stato ora diffuso il Testo unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015, che si prefigge gli obiettivi di “ridurre la gestione pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità” e di “garantire la razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati.” In questo Testo unico c’è l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali attraverso società per azioni, nonché l’obbligo, ove la società per azioni sia a totale capitale pubblico, di rendere conto delle ragioni del mancato ricorso del mercato ed infine di presentare un piano economico-finanziario sottoscritto da un Istituto di credito. Un segnale più chiaro del totale disprezzo della volontà popolare espressa nel Referendum , non ci potrebbe essere.
 A questo si aggiunge il “blitz” di pochi giorni fa, fatto da Renzi-Madia in Commissione Ambiente della Camera, dov’era in discussione la Legge d’iniziativa  Popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che aveva ricevuto nel 2007 oltre quattrocentomila firme, che è stata ripresentata in questa legislatura da un inter-gruppo  parlamentare  (M5S , Sel e alcuni PD) .

Il “blitz” Renzi- Madia è avvenuto il 15 marzo, quando in Commissione Ambiente è stato approvato un emendamento che abroga l’articolo 6 del progetto di legge che definiva il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e ne disponeva l’affidamento esclusivo a enti di diritto pubblico, vietando l’acquisizione di quote azionarie. Tutto questo è stato cancellato per volontà del governo Renzi e del PD. Un atto parlamentare questo che costituisce il tradimento totale della volontà popolare espressa nel Referendum del 2011. I deputati M5S e Sinistra Italiana hanno abbandonato i lavori della Commissione, lasciando che fosse approvata dalla sola maggioranza con l’accordo del governo. Il PD si difende dicendo che l’acqua resta pubblica, ma che può essere gestita dai privati! Infatti il nodo centrale è proprio la gestione, perché questo Testo unico e le nuove norme sui servizi locali rendono eccezionale una gestione pubblica e reintroducono “l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, cancellata dal referendum del 2011. E pensare che Renzi nel 2011, allora sindaco di Firenze, aveva proclamato il suo Sì per l’acqua pubblica!


Quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi è di una gravità estrema. Per questo mi appello a i 26 milioni di italiani/e perché si informino e si mobilitino(sit-in, sensibilizzazione nelle proprie realtà locali) contro la stravittoria del neoliberismo, del mercato, dei profitti e si ribellino scendendo in piazza. Mi appello ai vescovi italiani perché si esprimano sulla questione acqua ,che già il Papa nell’enciclica Laudato Sì ha definito “diritto umano essenziale, fondamentale e universale”  anzi ,”come diritto alla vita”. Mi appello ai preti, perché sensibilizzino i  loro fedeli nelle omelie domenicali. Mi appello alle comunità cristiane, dopo una così forte dichiarazione del Papa sull’acqua, perché ritornino a impegnarsi e a ricongiungersi con il grande Forum Italiano dei Movimenti dell’acqua pubblica ,che ha portato nel 2011 alla vittoria referendaria. Dobbiamo ora ottenerne un’altra!  Si tratta di vita o di morte per noi e per gli impoveriti. Infatti sia per noi ,ma soprattutto per gli impoveriti, è l’acqua (la Madre di tutta la vita)il bene più prezioso ,che sarà sempre più scarso per il surriscaldamento del Pianeta. Se permetteremo alle multinazionali di mettere le mani sull’acqua, avremo milioni di morti di sete. La gestione dell’acqua deve essere  pubblica, fuori dal mercato e senza profitto, come sta avvenendo  a Napoli, unica grande città italiana ad aver obbedito al Referendum. Diamoci tutti/e da fare perché il nostro governo obbedisca a quanto ha deciso il Popolo italiano nel 2011. [alex zanotelli]

il petrolio resti sottoterra

REFERENDUM NO TRIV 

Il 17 aprile dobbiamo tutti/e  prepararci ad andare a votare il nostro SI’ per il Referendum, proposto da nove regioni e dai comitati No Triv. (Ricordiamoci che si tratta di un Referendum abrogativo di una legge del governo Renzi sulle trivellazioni petrolifere, per cui è da votare SI’ all’abrogazione!) La sola domanda referendaria su cui dovremo esprimerci sarà: “Si può estrarre petrolio fino all’esaurimento dei pozzi autorizzati che si trovano lungo le coste italiane entro le 12 miglia?” Inizialmente erano sei le domande referendarie proposte dalle nove regioni (Basilicata, Puglia, Molise, Veneto, Campania, Calabria, Liguria, Sardegna e Marche). Ma la Cassazione ha bocciato l’8 gennaio le altre cinque domande perché il Governo Renzi, nel frattempo, aveva furbescamente riscritto due commi del Decreto Sblocca Italia 2016. Per cui  ne rimane una sola. Le ragioni date dai comitati NO TRIV per votare SI’ sono tante: il pericolo di sversamenti di petrolio in mare con enormi danni alle spiagge e al turismo, il rischio di movimenti tellurici legati soprattutto all’estrazione di gas e l’alterazione della fauna marina per l’uso dei bombardamenti con l’aria compressa. Ma la ragione fondamentale per votare SI’ è ,che se vogliamo salvarci con il Pianeta, dobbiamo lasciare il petrolio ed il carbone là dove sono, cioè sottoterra! Il Referendum ci offre un’occasione d’oro per dire  NO alla politica del governo Renzi di una eccesiva dipendenza dal petrolio e dal carbone per il nostro fabbisogno energetico. Gli scienziati ci dicono a chiare lettere, che se continuiamo su questa strada, rischiamo di avere a fine secolo dai tre ai cinque centigradi in più. Sarà una tragedia!

Papa Francesco ce lo ripete in quel suo appassionato Laudato Sì: ”Infatti la maggior parte del riscaldamento globale è dovuto alla grande concentrazione di gas serra emessi soprattutto a causa dell’attività umana. Ciò viene potenziato specialmente dal modello di sviluppo basato sull’uso intensivo dei combustili fossili (petrolio e carbone) che sta al centro del sistema energetico mondiale.” Il Vertice di Parigi sul clima, il cosiddetto COP 21, dello scorso dicembre , lo ha evidenziato, ma purtroppo ha solo invitato gli Stati a ridurre la dipendenza da petrolio e carbone. E così gli Stati, che sono prigionieri dei poteri economico-finanziari, continuano nella loro folle corsa verso il disastro. Per questo il Referendum contro le trivellazioni diventa un potente grimaldello in mano al popolo per forzare il governo Renzi ad abbandonare l’uso dei combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili.

Trovo incredibile che il governo Renzi non solo non abbia obbedito a quanto deciso nel vertice di Parigi, ma che non abbia ancora calendarizzato la discussione parlamentare per sottoscrivere gli impegni di Parigi entro il 22 aprile. In quel giorno infatti le nazioni che hanno firmato l’Accordo di Parigi si ritroveranno a New York per rilanciare lo sforzo mondiale per salvare il Pianeta. Sarebbe grave se mancasse l’Italia. Per questo mi appello alla Conferenza Episcopale Italiana perché, proprio sulla spinta di Laudato Sì, inviti le comunità cristiane ad informarsi su questi temi vitali per il futuro dell’uomo e del Pianeta, e  votare quindi di conseguenza. Mi appello a tutti i sacerdoti perché nelle omelie domenicali spieghino ai fedeli la drammatica crisi ecologica che ci attende se continueremo a usare petrolio e carbone. Mi appello alle grandi associazioni cattoliche (ACLI, Agesci, Azione Cattolica…) a mobilitare i propri aderenti perché si impegnino per la promozione del SI’ al Referendum. “Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti… Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i vescovi del Sudafrica” I talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio.” Diamoci da fare tutti/e, credenti e non, per arrivare al Referendum con una valanga di SI’ per salvarci con il Pianeta. [alex zanotelli]

una via particolare





Nel rione Sanità da diversi anni quando si cammina, nel giorno della via crucis, si ricordano i morti ammazzati. Non la classica passione di cristo ma il classico dolore di un luogo di frontiera dove l'umanesimo scandalizza gli animi più nobili. Non il rinascimento ma la consapevolezza che il marcio è una componente umana e non una sua particolarità. Lo riscrivo perché mi piace ripeterlo. "Nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo, gli uomini si liberano in comunità". 

primo cartellone

Ieri in Piazza Sanità contro la militarizzazione e a favore di una buona ed effettiva educazione. Ricostruire la dignità della scuola Caracciolo alla via S.M. Antesaecula e sostenere i progetti della scuola Angiulli di piazza Mario Pagano. Ogni chiusura ed ogni accorpamento fatto in modo indiscriminato mette in pericolo gli sforzi che ogni giorno fanno i volontari, le associazioni, i comitati e tutti quelli che si impegnano nel quartiere gratuitamente. #noallearmi #siallaconoscenza