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bike sanità festival

Il 20 maggio di quest’anno nel rione partirà il “Napoli bike Festival”, che per l’occasione sarebbe meglio chiamare, per i nostalgici conservatori, festa della bicicletta. A parte gli scherzi, chi ha voglia di partecipare con i propri figli (e associazioni, comitati, famiglie), lo faccia per dimostrare che l’utilizzo della bicicletta oltre che essere economico e confortante, è anche un mezzo di locomozione efficace che rispetta l’ambiente. Dalle ore 17,00 la partenza è prevista in piazza san Gennaro del Poveri, il percorso chiuso al traffico per l’occasione attraversa via Sanità, per poi proseguire per piazza e via Mario Pagano. In Piazza Cavour i bambini lasceranno le biciclette e gli adulti proseguiranno la marcia ecologica.

Giovedì scorso una enoteca della via Vergini ha organizzato un aperitivo notturno con mostra di alcuni disegni di un artista, evento che si è protratto fin dopo la chiusura dei negozi e del mercato rionale. Gli avvenimenti si susseguono in questi ultimi anni e molte associazioni, che non operano nel quartiere, cercano di organizzare manifestazioni e/o altro che possa attirare l’attenzione dei media nazionali. Essere solo spettatori non serve, se una “rivoluzione” sta avvenendo che sia parte integrante e sfrutti il tessuto sociale del luogo, altrimenti i benefici saranno solo degli altri. Non mi stancherò mai di dirlo, rischiando di essere noioso, il popolo si salva solo se è coinvolto, se è partecipe, se è protagonista.

Guardare al futuro non significa prendere per buono tutto quello che ci viene proposto; in passato le proposte sono state fatte (oggi in verità continuano a farle), dai politici e gli azzeccagarbugli beceramente visti come i salvatori dell’ineffabilità. Questo laissez-faire deve finire. Esso prende in giro i lavoratori, i disoccupati, le mamme, le casalinghe, gli anziani e i giovani creando falsi concetti e mitiche situazioni. Per chi ha voglia di partecipare il 20 maggio, mi riferisco alle associazioni, può intervenire alla riunione del 13 di questo mese all'Info Point, basilica di Capodimonte all'Incoronata ore 18.00. E speriamo che l'evento sia degno delle aspettative. [+blogger]   

stop campo estivo

Questa volta i 100 e passa ragazzi del rione non ce l’hanno fatta a fare il campo estivo. Non sono bastati gli sforzi dei volontari e della gente che già da diversi anni sostengono questa iniziativa. Peccato! Ogni estate, sette giorni a Posillipo e sette giorni nel rione: condivisione, studio, riflessioni, giochi, animazione, invenzione e creatività. Una cosa non è chiara: il campo si fa a luglio, per dare spazio agli operatori,  quest’anno il bando non prevede tale mese. Quindi non prevede l’apporto degli operatori, ma senza di essi è praticamente impossibile farlo. E’ un controsenso oppure sono io che non capisco determinate regole?


Annovero un’altra “sconfitta”, anche se, dice Milan Kundera, Un uomo in grado di pensare non è sconfitto anche quando lo è sul serio… E noi tutti pensiamo di fare. Di fare come quella mamma che qualche anno fa s’è visto il figlio tornare a casa, “mi dispiace signora i posti sono esauriti, quest’anno ci sono più di 110 ragazzi”. Non indebolita delle argomentazioni si è presentata lei e il figlio un’ora prima che partisse io pullman in piazza san Vincenzo. “Mio figlio sta male, vi prego, vuole stare con i suoi amici e se non ve lo portate, ve lo giuro, lo ricoverano”. Scena o controscena anche se solo si tratta di una finzione, vale sempre la pena di recitarla. [+blogger] 

mi bastano


CARNEVALE 2015 RIONE SANITA' NAPOLI 

carnevale 2015




rifugiati: è un genocidio

In questi ultimi 5 giorni sono morti nel Mediterraneo quasi 800 rifugiati,in prevalenza donne e bambini. Dobbiamo solo vergognarci! Se chiamiamo mostri quelli dell’ISIS, dobbiamo riconoscerci mostri per un tale “omicidio di massa”, come lo definisce l’OIM. Sono quasi tutte donne e bambini in fuga da spaventose situazioni di guerra. Il Medio Oriente è in fiamme, così come la Libia e tante nazioni dell’Africa saheliana dal Sud Sudan al Centrafrica. Milioni sono in fuga, tanti tentano la via del Mediterraneo, che ormai si è trasformato in un cimitero. E’ uno stillicidio quotidiano a cui assistiamo quasi impassibili.  Come missionari non possiamo stare in silenzio davanti a questo genocidio che avviene alle nostre porte. Dall’inizio dell’anno i morti sono 2.500, solo 2.220 da giugno.  Lo scorso anno (con la tragedia del 3 ottobre , dove hanno perso la vita 361 persone) hanno trovato la morte oltre 600 persone . Nel 2012, hanno perso la vita altre 500 persone. In questi tre anni sono 3.600 le vittime accertate.  E’ un’ecatombe!

Mai avevamo visto un numero così elevato di rifugiati. L’Alto Commissario per i rifugiati ha annunciato che il 2013 è stato l’anno record con 51 milioni di rifugiati, cifre che ci ricordano i dati della II Guerra Mondiale. L’ONU ci ricorda che l’86% dei rifugiati trova  asilo nei paesi del sud del mondo. L’opulenta Fortezza Europa sta invece facendo di tutto per respingere questi “naufraghi dello sviluppo”. E lo facciamo con il Fortex, con la polizia di frontiera, con le barriere di Ceuta e Melilla, con il muro tra Grecia e Turchia , con il Trattato di Dublino, con le leggi razziste sia nazionali che europee. Ed ora con il Frontex Plus! Questa nuova operazione potrebbe sostituire ‘Mare Nostrum’ , che ha salvato migliaia di vite, quasi tutte in acque internazionali. Purtroppo Frontex Plus è un’operazione di controllo delle frontiere, dentro i confini di Shengen.  Ma i disperati non si arrendono: sono mossi dalla disperazione . Nulla li può fermare. Ad approfittarsene sono le organizzazioni criminali , che soprattutto in Libia (un paese in sfacelo totale, anche per colpa nostra!), fanno lauti guadagni. Come missionari facciamo  nostre le parole del vescovo di Casablanca(Marocco) , Santiago Agrelo, inorridito per l’uccisione di 15 immigrati che hanno tentato di scavalcare il muro di Ceuta il 6 febbraio scorso.

“E’ inaccettabile che la vita di un essere umano abbia meno valore di una presunta sicurezza  e impermeabilità delle frontiere di uno Stato. E’ inaccettabile che una decisione politica vada riempiendo di tombe il cammino che i poveri percorrono con la forza di una speranza. E’ inaccettabile che merci e capitali godano di più diritti dei poveri per entrare in un Paese. E’ inaccettabile che si rivendichino frontiere impermeabili per i pacifici della terra e si tollerino frontiere permeabili al denaro, alla corruzione, al turismo sessuale, alla tratta delle persone, al commercio  delle armi”.


Proprio per questo, come missionari, vogliamo lanciare un appello a tutte le istituzioni perché trovino una soluzione a questa tragedia. All’ONU, perché crei   canali di ingresso legale nei vari paesi di accoglienza tramite traghetti e voli charter, che sostituiscano le carrette del mare. Alla UE, perché apra  corridoi umanitari; realizzi programmi di reinserimento, ammissione umanitaria e di facilitazione dei ricongiungimenti famigliari; smantelli  il Fortex , vera e propria macchina da guerra contro i migranti; abolisca il Regolamento di Dublino che impone ai migranti di fare richiesta di protezione internazionale al primo stato membro in cui fanno ingresso. Al Governo italiano, perché  prema su Bruxelles per il mutuo riconoscimento delle domande d’asilo, per un monitoraggio comune ed un equo smistamento; “cambi subito la Bossi-Fini”, come ha chiesto l’arcivescovo di Agrigento, F. Montenegro; chiuda i CIE; voti il disegno di legge sullo Ius Soli per i figli di immigrati nati in Italia;  continui l’operazione Mare Nostrum che ha salvato migliaia di migranti in acque internazionali. Alla CEI, perché parli, con più coraggio, in difesa dei profughi e dei rifugiati, e perché apra le canoniche e i conventi vuoti ai rifugiati. E’ la nostra passione di missionari, che hanno toccato con mano le sofferenze di tanti fratelli e sorelle, a spingerci  a gridare ,con Papa Francesco, che la ‘carne di migranti è la carne di Cristo’. [alex zanotelli]

protesta

Contro la chiusura dell'ospedale san Gennaro... 
la protesta continua. 












i miracoli esistono











campi estivi

Recentemente nella sala conferenze dei Missionari Vincenziani di via Vergini, si è svolta una bellissima iniziativa delle associazioni e delle scuole del quartiere. L'iniziativa riguardava una mostra delle foto del campo estivo "Guardiamo il quartiere con altri occhi", con testimonianze dei bambini e dei ragazzi preadolescenti che hanno partecipato. Davanti ai genitori e parenti che affollavano la sala i protagonisti, ragazzini ed educatori, insegnanti e volontari, tra cui c'erano Ugo Pugliese, Mario Vitrone, Mauro o roman e anche se verso la fine, il sottoscritto, hanno illustrato le attività svolte tra le settimane nel quartiere e quella residenziale a Marechiaro. Quest'anno rischiamo di non ripetere questa esperienza educativa e ludica. Le richieste aumentano, ma i problemi sono i medesimi di quelli del 2011: gli operatori della Ludoteca di piazza Miracoli non ricevono lo stipendio da mesi, il comune è perennemente in rosso (salvo poi trovare magicamente i soldi per l'America's cup o per il Giro d'Italia, ovvero, gli eventi). La Ludoteca rischia la chiusura, e sarebbe un vero peccato buttare via il lavoro di anni, c'era un gruppo di bambini Sarawi che dovevano essere ospitati per le vacanze, e ora chissà se ne avranno la possibilità. Chiedo a questo punto alla giunta De Magistris quali siano le sue intenzioni. Si rendono conto questi signori, sindaco in testa, che siamo stanchi di promesse mai mantenute? di sentire lamenti sulla dispersione scolastica quando per compiacere le politiche di "razionalizzazione" del governo nazionale e regionale, chiudete scuole e centri aggregativi, biblioteche, i luoghi vitali per la cultura democratica? Speriamo che si passino una mano sulla coscienza e una nel portafogli, altrimenti sarebbe giusto quello che dice Pino Daniele, quando canta "Napule è na carta sporca, e nisciun se ne' mporta [vincenzo minei]

le proposte del comitato

Finalmente il Parco San Gennaro riapre: il Comitato Penninata S. Gennaro dei Poveri prende atto dello sforzo compiuto dalle associazioni di quartiere, della Municipalita’ e del Comune per la prossima riapertura del Parco, che e’ un bene comune di tutta la zona. Ma  tutti gli sforzi debbono essere compiuti per evitare che si ripetano gli episodi di cattiva gestione, di vandalismo e di ingiurie che hanno impedito che il Parco fosse frequentato dalla famiglie della scala e della zona.

Al primo posto ci deve essere la sicurezza,  e la notizia buona e’ che la vigilanza sarà garantita da operatori ed organizzati in turni diurni. A questi potrebbero affiancarsi anche volontari (pensionati, Boyscout) per evitare il fenomeno delle squadre di vandali che scoraggiano l’utilizzazione del Parco.

Sarebbe utile la predisposizione di un semplice regolamento basato su pochi punti: Rispetto della natura, rispetto delle strutture, rispetto delle persone. Deve esserci una campagna di comunicazione anche preventiva e le persone addette alla vigilanza debbono essere autorevoli e anche fisicamente distinguibili, mediante giacca, uniforme o semplice pettorina con scritta. Per la notte e’ necessario aumentare la protezione anti intrusione nei punti più facilmente accessibili, anche perché stiamo parlando di un’ inferriata di poche migliaia di euro. Ma soprattutto questo parco deve ‘vivere’, come vivono i parchi in altre zone della città. Ed il Parco vive se incontra i bisogni delle persone.

Per far questo non bastano gli eventi ed effetti speciali; bisogna ascoltare le persone che saranno naturali e quotidiani fruitori del parco: mamme con bambini, ragazzi, anziani; con loro va avviato un processo di vera e propria progettazione partecipata, con incontri soprattutto informali, semplici questionari ed anche forum su social network. Ma già da subito sulla base dell’ esperienza di lavoro in quartiere, il Comitato Penninata avanza le sue proposte di minima, da avviare al più presto.

Innanzitutto i bambini: un’attrazione naturale ed economica sono le strutture di base per giochi all’aria aperta: altalene, giostrine e castello di legno tipo Robinson. Per le mamme e gli anziani e’ importante installare un primo numero di panchine, senza le quali è difficile proprio pensare ad un parco. Per i ragazzi va tenuto in manutenzione il campo di calcetto, nel quale può essere prevista anche una rete di pallavolo che favorisce di più l’ incontro tra ragazze e ragazzi. Per gli anziani va costruito un campo da bocce e predisposto un tavolo per il gioco delle carte. Per i giovani si può pensare ad un tavolo di legno e panchine al quale sedersi per socializzare.

Vanno favoriti inoltre tutti i piccoli ‘lavori’ che  possono animare un parco, e a noi la fantasia non manca: un pony per fare un giro intorno al parco, un carrettino con bibite e gelati e magari una giostrina. Il Parco vive di più e viene automaticamente protetto se c’e’ qualcuno che ci lavora. Queste sono le prime proposte minimali ed il Comitato ritiene che debbano essere attuate subito; altrimenti la ‘creatura’ nasce morta. [Comitato Penninata]

burattini e pupazzi



carnevale alla sanità



calda giornata di luglio

Umidità, calore, temperature alte, i vecchietti non ce la fanno, i bambini sono nervosi. Qui nel rione la vallata respira freschezza solo nella basilica di santa Maria della Sanità, entrate un attimo e il refrigerio è assicurato. Senza lavoro la noia ti fa guardare la televisione malvolentieri, un canale dice una cosa, un altro ne dice una differente, eppure stanno parlando dello stesso argomento. Gli operai muoiono. Il 2012 può essere considerato l’anno delle morti bianche silenziose. Ieri una tv ha detto: “Vittorio Rozza, 54 anni, è morto cadendo da una impalcatura”; e, sempre ieri, un'altra tv ha commentato: “un ragazzo di colore è sopravvissuto dopo aver visto tutti i suoi “amici” morire su di un gommone”. 

Notizie stupide, come la vecchiette che si sente sola, come un paralitico che ha voglia di correre… correre? ma che voglia matta, avessi detto mangiare?, bere?, dormire? Le cose ci appartengono solo quando sono nostre, poi gli “eroi” esistono sempre, come quelli che provano dolore, quelli che si vergognano, quelli che rispettano. Rispetto: sembra una parola uscita e inventata dall’ultimo dei guappi napoletani. Tutti abbiamo visto gli Europei di calcio, ma chi ha cambiato canale leggendo ad ogni inizio di partita respect. Non vale per gli uomini, figuriamoci per gli animali. 

Ma adesso non stiamo parlando di “bestie”, ma di persone, di vita, di concretezza. Un anziano signore che conosco da tempo mi dice spesso: “quello che tu sei io sono stato e quello che io sono tu (forse) sarai”… Oggi ha piovuto un po’ e così l’afa si è tramutata in mal di testa. Una persona che avevo imparato a voler bene sta male. Ma basta parlare di rispetto, i guappi sono passati, oggi c’è lo spread, Belen, iPhone, il campionato di calcio, la wifi. Cambiamenti. Tutto passa, il vecchio non ha torto, e non ha torto neanche chi ha voglia di morire. [+blogger]

invasione di scarafaggi

ATTENZIONE: Non buttiamo l’immondizia in modo indiscriminato, differenziamola, separiamola. Meglio farsi un po’ di strada a piedi che far ammalare i nostri figli di tifo o epatite. L’articolo di cui sotto, pubblicato oggi, parla chiaro: una invasione di scarafaggi ha "invaso" Napoli. E’ opportuno che le buste dell’indifferenziata non sostino molto tempo nei cassonetti, ecco perché bisogna buttare la spazzatura dopo le ore 20. [+blogger]


NAPOLI - Spuntano dalle fogne con il caldo dell'estate. Sono lunghe anche un dito, sono resistenti ai disinfettanti e soprattutto ''portano con loro malattie gravi come tifo ed epatite 'A''', avvertono gli esperti. Sono le blatte rosse che in questi giorni stanno invadendo i quartieri di Napoli. I centralini del centro disinfestazioni dell'Asl sono bollenti per le tante segnalazioni che arrivano. E dire che, secondo quanto spiega la docente di Igiene dell'Universita' Federico II, Maria Triassi, basterebbe davvero poco a far sparire questi odiosi animali dalle strade della citta'. ''Provare ad eliminarle in questo periodo dell'anno e' quasi impossibile - dice la Triassi - . Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre. Cosa che al momento non si fa''.

La blatta rossa ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta, infatti, di una novita' importata da circa 4 o 5 anni con i traghetti che provengono dalle Eolie e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e piu' fragili scarafaggi napoletani. Ed e' proprio nella zona del porto che hanno cominciato la loro proliferazione mentre solo negli ultimi tempi, attraverso la rete fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari. Il fatto che vivono, si cibano e proliferano nelle fogne le rende pericolose, aumenta, infatti, il rischio di infezioni e malattie, cosiddette orofecali, anche con conseguenze gravi. Intanto le soluzioni fai da te all'invasione di blatte dilagano in citta', dalle ampie spruzzate di disinfettante al nastro adesivo e ai cartoni per tappare i tombini.

''Le accortezze da adottare - dice la Triassi - sono invece semplicemente due: ora, per tamponare il problema, bisogna procedere con le disinfestazioni. Poi bisogna mantenere pulite le strade dai rifiuti, spazzare e fare frequenti lavaggi, e scongiurare assolutamente una nuova emergenza che in questo momento sarebbe tragica. E, infine, bisogna liberare le grate dei tombini perche' e' la mancanza di ossigeno nelle fogne che fa uscire all'esterno questi animali. A settembre, poi, bisogna procedere con una disinfestazione massiccia e a tappeto in modo da eliminare le uova di questi animali che depositano sul fondo dei tombini''. [Ansa.it]


campo estivo

LUNEDI 2 LUGLIO 
Mattina
9.30/10.30     accoglienza, giochi di consolidamento del gruppo, introduzione al tema del campo (presso Crescere Insieme - piazzetta San Vincenzo)
11.00/12/30   Istituto Paolo  Colosimo
13.00/14.00  pranzo/colazione a sacco  presso Ludoteca Pomeriggio
14.30/17.00   laboratorio in Ludoteca:  dragone, pupazzoni, cartelli e magliette sul tema del campo, video box
17.30   arrivo a piazzetta San Vincenzo
MARTEDI 3 LUGLIO
Mattina
9.30/10.30 accoglienza, giochi di gruppo, introduzione all’escursione (presso Crescere Insieme - piazzetta San Vincenzo)
11.00/12.30  Tarallificio Esposito/Pizzeria Tre Santi (divisi in due gruppi); Arte presepiale Biagio Roscigno
13.00/14.00 pranzo/colazione a sacco  presso Ludoteca Pomeriggio
14.30/17.00   laboratorio in Ludoteca:  dragone, pupazzoni, cartelli e magliette sul tema del campo, video box
17.30   arrivo a piazzetta San Vincenzo
MERCOLEDI 4 LUGLIO
Mattina e Pomeriggio
9.30/10.30   accoglienza, musica e danze, introduzione all’escursione (presso Crescere Insieme-
          piazzetta San Vincenzo)
11.00/17.00  escursione al Bosco di Capodimonte con visita guidata all’interno del parco e colazione al sacco
GIOVEDI 5 LUGLIO 
Mattina
9.30/10.30   accoglienza (presso Crescere Insieme - piazzetta San Vincenzo)
11.00/ 12.30  Pasticceria Primavera; Omega guanti
13.00/14.00  pranzo/colazione a sacco  presso Ludoteca
Pomeriggio
14.30/17.00   laboratorio in Ludoteca:  dragone, pupazzoni, cartelli e magliette sul tema del campo, video box
17.30   arrivo a piazzetta San Vincenzo
VENERDI 6 LUGLIO
Mattina
9.30/10.30   accoglienza, musica e danze, introduzione all’escursione (presso Crescere Insieme-
          piazzetta San Vincenzo)
11.00/12.30  Pizzeria del Gallo; Centro Diurno UOSM
13.00/14.00  pranzo/colazione a sacco  presso Ludoteca
Pomeriggio
14.30/17.00   laboratorio in Ludoteca:  dragone, pupazzoni, cartelli e magliette sul tema del campo, video box
17.30   arrivo a piazzetta San Vincenzo
SABATO 7 LUGLIO 
Mattina
9.30 accoglienza (presso Crescere Insieme - piazzetta San Vincenzo)
10.30/16.00   In Ludoteca per messa a punto animazione in piazza Sanità (colazione al sacco)    
Pomeriggio
16.00/16.30 Sfilata nel quartiere (percorso: Piazza Miracoli, Cristallini, Piazza Sanità),
16.30/17.30   Azioni e animazioni simboliche in Piazza Sanità
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Campo estivo alla Sanità 2012 
Guardiamo il quartiere con altri occhi
Il campo estivo alla Sanità, è rivolto prioritariamente a bambini e bambine, ragazzi e ragazze (dai 5 ai 12 anni) che durante l’anno non hanno partecipato ad altre attività o progetti socio-educativi territoriali. è organizzato dalla Ludoteca Cittadina, dall’Associazione Pegaso, dalla Rete Sanità e dalla Comunità Crescere InsiemeIl campo si svolgerà una settimana intera nel quartiere per radicare l’esperienza nel contesto di vita dei bambini con la finalità di far scoprire/riscoprire alcuni luoghi della Sanità,  per guardare al quartiere con altri occhi, e quattro giorni e tre notti in una struttura residenziale a Marechiaro affinché ragazzi e ragazze possano riconoscersi come appartenenti ad un gruppo che vive un’esperienza comunitaria, di autonomia e di esercizio di cittadinanza.
dal 2 al 7 luglio Attività nel quartiere dal 9 al 12 luglio Soggiorno Residenziale nell’ambito del progetto Mario e Chiara a Marechiaro

LUNEDì  9 LUGLIO 
·         9.30       Partenza da Piazzetta san Vincenzo (presso Crescere Insieme - piazzetta San Vincenzo)
·         10.30     Arrivo al polifunzionale san Francesco D’Assisi, in via Marechiaro, 80
·         11.00     Sistemazione nelle camere
·         11.30     Incontro di saluto con un altro gruppo di bambini che lascia la struttura
·         12.00     Inizio attività
MARTEDì 10  E MERCOLEDì 11 LUGLIo
·         Attività laboratoriali, escursioni, animazione, vita comunitaria
GIOVEDì  12 LUGLIO
·         12.00   Partenza da Marechiaro e incontro di saluto con un altro gruppo di bambini che arriva nella struttura
·         13.00   Ritorno in Piazzetta San Vincenzo

l'ascensore impazzita

Non è il titolo di un film di Dario Argento, l’ascensore del ponte della Sanità è realmente impazzita. Sale e scende solo quando lo dice lei e decide di andare in ferie anche se non le è permesso. Succede che ogni  mese, circa, l’ascensore si guasta, la gente che arriva e la trova chiusa impreca e i politici locali (4 soldi in tutto) s’attribuiscono le lodi solo quando essa riprende la “corsa”. Ma quando si ferma nessuno sa perché, di chi è la colpa, e se colpa non c’è, perché non s’aggiusta subito?

Niente da fare, l’ultima volta sentito un tecnico, il guasto era cosa di una settimana al massimo, ma ci impiegarono 4 mesi per aggiustarla; adesso invece è solo guasta, così come si legge sul cartello che hanno infisso sulla porta dell’entrata, sotto e sopra il ponte della Sanità. Cosa vuoi fare, se il regista di cui sopra ha intenzione di girare realmente un film siamo pronti a raccontargli tutti i retroscena, le “macagne”, l’insensatezza, che fa da padrona, così come la stupidità che rende realistica ogni affermazione senza cognizione di causa.[+blogger]        

allo stadio

Ieri, dopo circa 12anni, sono riandato allo stadio. Me lo ricordavo più grande: la prima cosa che ho notato è che si era rimpicciolito, tutto era più vicino e più reale, mi sono sentito un po’ imbarazzato. Difficile non essere allegri quando 30mila persone cantano e intonano canzoni e sfottò, la sensazione piacevole ti rimane addosso per tutta la serata, a parte il pareggio con il Cesena e una mediocre figura del Napoli.

Mi ha sorpreso vedere le diverse azioni “pericolose” (poche in realtà) e quelle fallose dei giocatori in campo. Ogni qual volta c’era un fallo nell’immediato pensavo: adesso vedrò se c’è o non c’è la punizione. In effetti, ero convinto che subiti dopo avrei rivisto la ripetizione o la moviola. Mi ha dato molto fastidio che i giocatori non ripetevano l'azione, non mi davano il tempo di capire e giudicare.

L’altra cosa, invece, che mi ha divertito molto è stato il fatto che diversi tifosi sembravano avere una piccolissima trasmittente collegata alle orecchie dei giocatori del Napoli. Dalla tribuna un tale urlava: “passa a Maggio” e come per magia la palla veniva passata a Maggio, un altro tifoso diceva: “crossa” e la palla dopo un decimo di secondo attraversava tutto lo specchio della porta avversaria. 

Abituato a vedere le partite di calcio in tv, dove la realtà è multipla, dove la mente per certi versi si dissocia, si reifica, e dove il pensiero viaggia più veloce dell’immagine, dentro di me si è realizzata una sorta di verità virtuale, che ha superato di gran lunga la mia mente. Questo, chiamiamolo così, dilemma se associato alle miriadi di notizie e al bombardamento mediatico crea un nuovo giudizio, una nuova attenzione, una nuova disperazione.

E’ qui il nocciolo della questione. I Mass media possono salvare il mondo, impedire crisi economiche e finanziare, sfamare tre miliardi di persone, impedire le guerre e, se me lo consentite, anche le catastrofi naturali. Attualmente se solo i tg nazionali avessero parlato dei 27kilomentri di tubicini in pvc sparsi sotto il manto erboso dello stadio di Torino (Juventus Stadio), che servono per riscaldare il terreno ed evitare che si ghiacci, solo questo sarebbe bastato a capire l’assurdità umana dove arriva seguendo un linguaggio economico. 

Un tale sistema perverso mi fa pensare a quelle torture scientifiche attuate in molti Paesi del mondo, (penso ai piccoli colpetti sotto i piedi che servono a indolenzire e stritolare la mente); solo che al posto degli umani (anche se mi sorge un dubbio a riguardo) noi torturiamo l’ambiente, la natura, l’aria, l’acqua. Tutto ciò per una partita di calcio! Ripenso alla moviola e al perché i giocatori, quando ero allo stadio san Paolo, non hanno ripetuto le azioni… almeno solo quelle fallose, cazzo. [+blogger]             

lolita

[…] Ma nella nostra èra borghese e impicciona non l’avrei fatta franca come tra i broccati dei palazzi di una volta. Oggi, se vuoi fare l’assassino, devi essere uno scienziato. No, no, io non ero né l’uno né l’altro. Signori e signori della giuria, la maggioranza dei criminali sessuali che bramano un rapporto palpitante, dolce-gemente, fisico ma non necessariamente coitale con una fanciulla, sono sconosciuti innocui, inadeguati, timidi e passivi, che chiedono alla comunità solo il permesso di preservare nel loro comportamento cosiddetto aberrante e concretamente inoffensivo - i loro piccoli, umidi ardenti, privati atti di deviazione sessuale - senza che la polizia e la società tutta infieriscono troppo crudelmente su di loro.

Noi non siamo dei depravati! Non violentiamo come fanno i bravi soldati. Siamo miti signori infelici, con occhi da cane, sufficientemente ben intergrati da saper controllare i nostri impulsi in presenza degli adulti, ma pronti a dare anni e anni di vita per un’unica occasione di toccare una ninfetta. Non siamo, nel modo più categorico, degli assassini. I poeti non uccidono mai. Oh, mia povera Charlotte, non odiarmi dal tuo paradiso eterno, in quell’eterna alchimia di asfalto e gomma, metallo e sassi, ma non acqua, grazie a Dio, non acqua! [Vladimir Nabokov]

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