è già di moda

E’ di moda parlare di Napoli, della malavita organizzata e della delinquenza che circoscrive il sud Italia. Ma Napoli è la capitale della chiacchiera: essa esplode in una epidemia di orgasmi cosmici; orgasmi voluti da una commistione d’intendi poco nobili; quelli che inveiscono nella speranza di un Business programmato. Il ragazzo pentito quasi sempre ritorna a studiare facendo l’attore, il giornalista, lo scrittore. Da “disperato” si trasforma in eroe voluto, inneggiato, proclamato. Gli elogi si sprecano, anche se nell'istante in cui l’intervista si conclude, il Davide non ha più la forza di combattere, soccombe sotto Golia che gli trafigge le sue speranze, livido di invidia e di forza. 

Napoli è mitizzata da Giggi D’Alessio che spegne la Terra dei Fuochi con l’acqua minerale. Una proposta indecente e scellerata fa chiudere numerosi pronto soccorsi. Impazzano il Cardarelli e il Loreto Mare: si possono sbagliare le diagnosi quando migliaia di persone affollano le entrate anche solo per un mal i testa. In Campania paghi più per il tiket che per un privato, il pronto soccorso è l’unica ancora di salvezza economica. 

Ma la gente crede ancora. Crede nel Davide che diventa Golia e negli ultimi politici. Crede in una missione salvifica, così come crede in Grillo, in Renzi e ancora in Berlusconi. Il nostro eroe minore uscito dalla malavita crede in se stesso fintantoché un altro, diverso da se stesso, gli dà una pacca sulla spalla e lo manda a cagare. La moda è la costruzione di un passato vecchio e ciarliero che racconta balle per giustificare la sua monotonia. La moda fa parlare di Napoli e la schiaccia sopra e sotto la munnezza. Il sud racconta il sud e Napoli racconta la gente “a botta” di chiacchiere e di meraviglia. 

Gli attori sono gli altri, la volontà della gente è messa a tacere da un cumulo di verdura marcia. La moda fa parare di Napoli, del sud, non parla di guerra. La costruzione di un potere forte si dilegua in una assonanza mitica, la riconoscenza per non aver fatto nulla la definiscono democrazia. I politici si inventano la bonifica culturale di molte aree napoletane, come se la cultura potesse essere definita universalmente. Se pisci su di un fiore quello cresce comunque. [+blogger]

14 proposte

Il nostro quartiere ha grandi risorse e tante problematicità; questi anni hanno dimostrato che credere nelle bellezze del nostro quartiere, e di queste fa parte anche la ricchezza umana e la vivacità di iniziativa, genera il nuovo. La scommessa è che a partire da questi esperimenti riusciti, si può pensare a uno sviluppo possibile, sapendo che i principali nemici da battere sono l’economia malavitosa, la precarietà e il lavoro nero. Proposte:

1) Avviamento al lavoro: Centro di orientamento, formazione e sviluppo di iniziative lavorative, finalizzato all’ emersione dal lavoro nero e rivolto, tra l’altro al recupero di vecchi mestieri che esistono ancora come i lavoratori della pelle, i falegnami, i calzolai, i cappellai, i costruttori di presepi, gli intarsiatori del marmo.
2) Mobilità: Parcheggi ad uso sociale tutelando gli inoccupati, organizzati in cooperative e/o associazioni in prossimità dell’ospedale San Gennaro (Parco San Gennaro, Catacombe di San Gennaro), il Cimitero delle Fontanelle.
3) Mobilità: Sostenere l’apertura della salita Scudillo e di via Serbatoio allo Scudillo per un percorso di sostenibilità alimentare con apertura di orti urbani, fattorie didattiche, percorsi ambientali e trekking urbano.
4) Mobilità e turismo: Avviamento del servizio di trasporto Ape Calessino per potenziare l’ accoglienza usufruendo di mezzi appropriati per un turismo sostenibile e responsabile.
5) Turismo: Sostegno e potenziamento delle cooperative e associazioni già esistenti come la Cooperativa rione Sanità, Celanapoli, VerginiSanità, La Paranza e Ires. Il percorso previsto dal Miglio Sacro incrementa la funzione di conoscenza storica/artistica del quartiere e può essere sostenuto e garantito anche gestendo punti informativi (e formativi) con l’aiuto della scuola Caracciolo.
6) Turismo: Diffusione del concetto di ospitalità diffusa, preceduto dal cosiddetto turismo responsabile, investendo sul valore aggiunto della gente e della loro accoglienza.
7) Turismo: Apertura del museo di Totò, nato alla Sanità e Principe della risata.
8) Ambiente e riciclo. Sostegno alla cooperativa Cartesio per la raccolta differenziata della carta e del cartone e se possibile anche di altri materiali riutilizzabili
9) Edilizia: Recupero edilizio degli edifici degradati mediante sovvenzioni pubbliche ai condomini, col doppio effetto di regolarizzare i condomini e regolarizzare il lavoro nero delle ditte edili.
10) Edilizia: Riattivazione, riconversione e riutilizzo di tutti gli edifici abbandonati e in particolar modo dell’area Fontanelle in prossimità dell’ex opificio di Mario Valentino, di Vienne falegnameria, Esposito Conceria e Ioia Vetreria.
11) Sicurezza: Senza sicurezza qualsiasi investimento sullo sviluppo diventa a rischio; senza sicurezza anche le attuali realtà produttive esistenti rischiano di abbandonare il nostro quartiere. Occorre in particolare garantire la sicurezza, anche di notte, nell’asse viario principale con sistemi di videosorveglianza e stazione di presidio interforze da posizionare in luoghi idonei (Es. Zona Ospedale San Gennaro).
12) Sanità Pubblica: Ripristino delle funzioni di pronto soccorso, in particolare ostetrico, dell’ Ospedale San Gennaro.
13) Commercio e piccole imprese: Recupero dei terranei per apertura di piccoli esercizi commerciali, con regolarizzazione dei venditori ambulanti.
14) Commercio e piccole imprese: istituzione di una Zona Franca Urbana del Centro Storico con agevolazioni fiscali e contributive [rete rione sanità]

profughi autoprodotti

Il dramma degli esuli siriani ha raggiunto finalmente il “cuore” dell’Europa. I campi profughi allestiti per loro nei paesi limitrofi alla Siria sono traboccati. Secondo dati diffusi il 9 luglio scorso dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), i profughi siriani sono oltre 4 milioni, in gran parte concentrati in Giordania (629 mila), Libano (1.172.000) e Turchia (1.800.000); gli sfollati sono circa 7,6 milioni. Alla fine di questa estate decine di migliaia di siriani hanno attraversato i confini dell’Europa, via Turchia in prevalenza.
Perché così tanti profughi siriani e come mai negli ultimi tempi stanno arrivando in massa in Europa? I paesi europei – Francia e Regno Unito in particolare – hanno partecipato, sotto l’egida degli Usa, alla guerra per procura contro la Siria, che ha provocato oltre 200mila morti (Reuters, 7 febbraio 2015). Dopo le iniziali “sfilate” diplomatiche di diversi governanti europei nei campi profughi siriani, per «solidarietà» e «sostegno», questi campi sono spariti dalla cronaca. E soprattutto sono stati tagliati i fondi e i campi sono diventati un inferno per chi ci vive. Quindi molti siriani hanno scelto la fuga – fase due – verso l’Europa.
Questo arrivo in massa, i governi europei non se lo aspettavano. Pensavano che i profughi sarebbero rimasti nei paesi confinanti. E ora litigano tra di loro su come affrontare l’“emergenza siriani”, che si aggiunge alla già problematica questione immigrazione in Europa. Gran parte del dibattito è stato focalizzato sugli effetti di questo esodo verso il vecchio continente ma poco è stato detto circa le sue cause originarie.
Tra gli effetti ipotizzati da vari osservatori: 1) l’ulteriore indebolimento dell'Europa “politica” già traballante dopo la crisi greca; 2) lo scontro sociale all’interno della classe lavoratrice: i migranti/profughi sono potenziali concorrenti sul mercato del lavoro a basso costo; 3) l’allargamento del consenso popolare a favore della destra nazionalista in seno ai paesi Ue;
4) il rischio che tra gli esuli siriani vi siano individui portatori del seme jihadista che potrebbe germogliare in Europa: un tale rischio – vero o presunto – potrebbe indurre i governi a stabilire nuove normative che limitino i diritti, specie per migranti/profughi.
Quali sono invece le cause profonde che hanno portato decine di migliaia di siriani – e insieme a loro afgani, somali, eritrei ecc – ad avventurarsi alla ricerca di un rifugio “sicuro”, incontrando in diversi casi la morte?
Generalmente la fuga dal proprio paese è spesso dovuta alle guerre o/e alla estrema povertà.
Le guerre sono spesso fomentate dai paesi occidentali, Usa/Europa, per motivi geostrategici. Secondo l’Acnur, i tre paesi da dove arriva il maggior numero di esuli nel 2014 sono la Siria, l’Afghanistan e la Somalia, paesi la cui destabilizzazione chiama in causa gli Usa/Nato.
La guerra per procura contro la Siria – appaltata ai sauditi e ai turchi – affidata ad una manovalanza jihadista, ha distrutto il paese e costretto milioni di persone alla fuga dai tagliatori di gola dell’Is (Gruppo Stato islamico), di Al Nousra e altre filiali di al-Qaida. Il ministro degli esteri francesi Laurent Fabius aveva dichiarato nel 2012 che Al Nousra fa «un buon lavoro» in Siria (Le Figaro, 10/12/2014). E di recente un dirigente americano si è stupito per il fatto che Al Nousra abbia attaccato la “division30”, un corpo militare addestrato dagli Usa e mandato in Siria per “combattere” l’Is (The New York Times, 31/07/2015).
La povertà estrema, che spesso costringe la gente ad “esodare”, è in gran parte causata dalla ruberia delle ricchezze del Sud del mondo da parte delle potenze occidentali (neo)coloniali. Oltre a razziare le sue materie prime, si impadroniscono – con la complicità di governi fantocci – anche delle loro terre e dei loro mari, riducendo le popolazioni locali alla fame. Nel 2013 gli “aiuti umanitari” al Sud del mondo sono stati 50 miliardi di dollari; contemporaneamente esso ha sborsato 500 miliardi di interessi sul suo debito estero…
Gran parte del (dis)ordine mondiale – causa principale di guerre e povertà, che costringe all’esodo decine e decine di milioni di persone – è responsabilità delle potenze occidentali. Se queste potenze non rinunciano alla loro logica coloniale nei confronti del Sud del mondo ci saranno sempre più migranti/rifugiati costretti a cercare di sopravvivere altrove, in Europa ad esempio. Né i mari né i muri né le leggi li potranno fermare! [ Mostafa El Ayoubi - fonte nigrizia.it]

creiamo l'ambiente

Per il secondo anno, le  Parrocchie della Sanità celebreranno insieme la “Giornata della Custodia del Creato” l’11 ottobre prossimo.
Ogni parrocchia celebrerà , dove è possibile, una Messa in piazza per aiutare i fedeli a prendere coscienza e a impegnarsi per il rispetto dell’ambiente entro cui viviamo.
La Rete del Rione Sanità si augura che questa Domenica del Creato serva a far conoscere il prezioso dono che Papa Francesco ci ha fatto con l’enciclica sull’ambiente:”Laudato Si’ “. “Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizie- scrive Papa Francesco -. Il ritmo di consumo, di spreco, di alterazione dell’ambiente ha superato la possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi.”
Per evitare questa catastrofe il Papa invita tutti a una “cittadinanza ecologica”, a una “conversione ecologica.” “L’educazione alla responsabilità ambientale - scrive il Papa - può incoraggiare vari comportamenti che hanno incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico e di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, piantare alberi …..”

Per questo chiediamo a tutti dei piccoli impegni quotidiani, possibili anche nel Rione Sanità:

  Non lasciare rifiuti o cartacce sulla strada o negli spazi pubblici.
  Deporre la spazzatura negli appositi cassonetti nelle ore serali. (19,00 – 22,00)
  Raccogliere i materiali per il riciclo: plastica e metalli, vetro, carta e cartone, per deporli, ove possibile, nelle apposite campane della raccolta differenziata.
  Raccogliere gli oli usati e consegnarli nei punti di raccolta (isole ecologiche, banchetti periodici di raccolta).
  Non abbandonare rifiuti ingombranti e tossici per strada, ma chiamare il servizio gratuito dell’Asia n. verde 800161010.
  Non sprecare l’acqua e preferire l’acqua del rubinetto all’acqua in bottiglia di plastica.
  Cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare.
  Evitare i contenitori di plastica e imballaggi complessi, privilegiare le confezioni leggere con contenitori riutilizzabili o realizzati con materiale riciclabili.
  Evitare l’uso e getta e riusare tutto ciò che è ancora in buono stato.
  Spegnere le luci inutili e ridurre l’uso degli elettrodomestici.
  Usare i mezzi pubblici più economici e meno inquinanti.
  Pulire la strada davanti alla tua casa.

“Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo - afferma Papa Francesco -. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti.”

Vieni in piazza Miracoli o Vergini o Sanità o Fontanelle a condividere un momento che con la tua presenza  rendere più bello il nostro quartiere.  Ti aspettiamo dalle 9.30. Dove sarà possibile, nelle piazze si celebrerà la S. Messa di mezza mattinata. [rete sanità]