chiude il poliambulatorio

No alla Chiusura DEL POLIAMBULATORIO di VIA CARLO DE MARCO
RIPRISTINARE LE PRENOTAZIONI: NON TAGLIARE UN SERVIZIO SANITARIO 
ESSENZIALE AL TERRITORIO; PROROGARE IL PIENO 
FUNZIONAMENTO DELL’AMBULATORIO 
FINO AL REPERIMENTO DI NUOVI LOCALI (DELLA REGIONE 
O DEL COMUNE) OVE TRASFERIRLO E RIQUALIFICARLO

Mentre proseguono le mobilitazioni degli utenti affinché il Poliambulatorio di via Carlo De Marco resti aperto e pienamente funzionante,
VISTO CHENESSUNO DEGLI ATTI 
ISTITUIZONALI DELLA MUNICIPALITA’, NESSUNA 
INIZIATIVA DI MOVIMENTO E NESSUN INCONTRO 
CON/TRA LE ISTITUZIONI 
HA OTTENUTO ANCORA ALCUN RISULTATO 
UTILE ALLA CITTADINANZA; NONOSTANTE 
il cosiddetto fitto passivo di 120.000 euro 
l’anno sia molto ben compensato dai ticket 
e altri tributi per oltre 200.000 euro annui, che entrano nelle casse del Poliambulatorio 
ASL di via Carlo De Marco;
NONOSTANTE la Regione disponga di un patrimonio immobiliare (es. le 54 palazzine vuote dell’ex ospedale “L. Bianchi”) e/o possa ottenere dal Comune in comodato idonei locali ove trasferirvi il Poliambulatorio;
CONSIDERATO CHE
la cittadinanza - in nome della quale le Istituzioni governano - ha più volte affermato, scritto, gridato che
LA CHIUSURA DEL POLIAMBULATORIO DI VIA CARLO DE MARCO È 
UN VIOLENTO ATTACCO AL DIRITTO ALLA SALUTE PERCHÈ 
COSTRINGERÀ OLTRE 30.000 UTENTI (BAMBINI, ANZIANI, MALATI, 
INVALIDI) A TRASBORDI PRESSO AMBULATORI LONTANI 4 – 5 
CHILOMETRI ALMENO;
il consigliere della Municipalità 3 Stella San Carlo all’Arena del Comune di Napoli,
Francesco Ruotolo
in rappresentanza dei bisogni e dei diritti della cittadinanza di questa Municipalità
ha iniziato
alle ore 8 di martedì 29 ottobre 2013
 UN DIGIUNO NONVIOLENTO
presso l’ingresso del Poliambulatorio, ripromettendosi di continuarlo fino 
a tutto il 31 ottobre, ultimo giorno di apertura del Poliambulatorio

AFFINCHÉ  in questo momento decisivo in cui sembrano non esservi provvedimenti in sintonia con
 la volontà popolare, ignorata e calpestata,
QUESTO ATTO
di servizio alla Cittadinanza, costituisca
L’ESTREMO APPELLO ALLA COSCIENZA, ALLA SENSIBILITÀ POLITICA ED UMANA
del Presidente Stefano Caldoro, del Direttore generale Ernesto Esposito e del Sindaco Luigi De Magistris, affinché si proroghi il funzionamento del Poliambulatorio in via Carlo De Marco, per consentirne il trasferimento – nei tempi necessari – in idonei locali, in prossimità degli oltre 30.000 utenti. Napoli, 29 ottobre 2013 [francesco ruotolo]

abisso ecologico

Stiamo andando nel silenzio generale verso un altro importante appuntamento internazionale: la Conferenza delle Parti (COP 19) che si terrà a Varsavia, 11-12 novembre. Eppure non c’è nell'agenda dei nostri politici. E questo nonostante il quinto Rapporto IPCC ( Panel Internazionale per i Cambiamenti Climatici) presentato a Stoccolma il 27 settembre scorso  e frutto di una ricerca scientifica durata sei anni. Il Rapporto afferma che la concentrazione di CO2 (anidride carbonica) nell'atmosfera è al limite di guardia e tra dieci anni saremo fuori dall'area di sicurezza. Le emissioni di gas serra continuano a crescere del 2-3% l’anno. Andando avanti così, gli scienziati dell’IPCC dicono che , a fine secolo, la temperatura potrebbe arrivare a 5,5 gradi. Gli scienziati indicano anche le cause responsabili  di questo processo: i combustibili fossili (petrolio, carbone e metano) e la deforestazione. E la comunità scientifica concorda che la colpa è dell’uomo.

Il clima è impazzito e la Madre Terra non sopporta più il più vorace degli animali: l’uomo. Ci attende una tragedia con conseguenze devastanti per l’umanità(scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, tempeste come Sandy, centinaia di milioni di rifugiati climatici). E’ in atto un biocidi, un genocidio. “Moralmente noi abbiamo sviluppato una risposta al suicidio, all'omicidio, al genocidio - ha scritto il teologo ecologista Thomas Berry - ma ora ci troviamo a confrontarci con il biocidio, l’uccisione di sistemi vitali, e il genocidio, l’uccisione del Pianeta Terra nelle sue strutture vitali e funzionali. Queste opere sono un male maggiore di quanto abbiamo conosciuto fino ad oggi, male per il quale non abbiamo principi né etici, né morali di giudizio. Una semplice dottrina della custodia del creato non sembra più adeguata per affrontare problemi così gravi.”  E’ una situazione che interpella tutti, credenti e non. Giustamente lo stesso Berry afferma che “la più significativa divisione tra gli esseri umani non è basata né su nazionalità né sull'etnia né sulla religione, ma piuttosto è una divisione fra coloro che dedicano la loro vita a sfruttare la terra in una maniera deleteria, distruggendola, e coloro che si dedicano a preservare la terra in tutto il suo naturale splendore.”.  Credenti e non sono convocati oggi nella storia a un salto di qualità per affrontare una situazione così grave e minacciosa. E’ in ballo la vita, è in ballo il futuro dell’umanità.

Lo stiamo toccando con mano qui in Campania, una terra avvelenata da rifiuti tossici, dai  fuochi di materiali tossici, dalle megadiscariche… Noi stiamo morendo di tumori, leucemie.  Lo stiamo toccando con mano a Taranto avvelenata dall'inquinamento industriale, con quasi novemila malati di cancro, con piombo nel sangue dei bambini e diossine nel latte materno. Nel microcosmo osserviamo quello che avviene nel macrocosmo: la Madre Terra è violentata, avvelenata, degradata; non sopporta più la specie umana.

Sono però profondamente convinto che ce la possiamo fare partendo dalle nostre realtà locali. Per questo c’è bisogno di un grande lavoro di informazione e coscientizzazione che porti a una rivoluzione culturale (è agghiacciante il silenzio dei media su questi temi!). Una rivoluzione culturale che chiede a tutti: stile di vita più sobrio ed essenziale; riciclaggio totale dei rifiuti ,opponendoci agli inceneritori; bilancio energetico nazionale che riduca del 30% le emissioni di gas serra entro il 2020; sostegno al Piano della Commissione Europea che prevede una riduzione per tappe dell’80%delle emissioni di gas serra entro il 2050; un fondo per le nazioni del Sud del mondo per fronteggiare i cambiamenti climatici,  ricordando il nostro debito ecologico nei loro confronti.


E’ partendo da queste basi che dobbiamo mobilitarci, dal basso, come cittadinanza attiva, per forzare i governi e la politica a una svolta epocale. Purtroppo in questi anni abbiamo in larga parte fallito sia a livello locale che nazionale ed internazionale. Basterebbe, a livello mondiale, ricordare il fallimento delle varie Conferenze delle Parti (COP) sui cambiamenti climatici, da Copenhagen (2009) a Durban (2010), da Cancun (2011) a Doha (2012). Il prossimo appuntamento importante sarà a Varsavia dove si terrà la COP19 (11-12 novembre 2013). Dopo un Rapporto così duro dell’IPCC sulla situazione climatica del Pianeta, non possiamo accettare un altro fallimento a Varsavia. L’IPCC afferma che il disastro ambientale potrebbe essere evitato se in pochi anni si dimezzassero le emissioni di gas serra causate dall'uso di petrolio, carbone e metano. Ma manca la volontà politica per farlo. Infatti dopo il fallimento del vertice del 2009 a Copenhagen i governanti si sono affidati agli impegni volontari di riduzione del CO2, rimandando al 2020 una cura più efficace… “Proseguendo su questa strada- ha scritto il teologo della liberazione Leonardo Boff - ci troveremo di fronte, e non manca molto, a un abisso ecologico. Come ai tempi di Noè, continuiamo a mangiare, a bere, e ad apparecchiare la tavola del Titanic che sta affondando. La casa sta prendendo fuoco e mentiamo agli altri dicendo che non è niente.” [Alex  Zanotelli]

"che sarà di san severo"

“Che sarà, che sarà, che sarà… che sarà di San Severo chi lo sa!”. Cantavo questa canzone, insieme con i miei amici della parrocchia, quando don Michele e don Giuseppe Rassello ci informarono che il mandato parrocchiale era finito e che entrambi erano stati assegnati a luoghi differenti. La basilica di San Severo prima del loro arrivo era pressoché abbandonata. Negli anni ‘80/90, invece, divenne uno splendore: i due preti riuscirono a mettere su attività straordinarie e rivoluzionarie come il campeggio estivo, le attività ludiche, il doposcuola, una mensa per i poveri. Ricordo che molte persone che visitavano il quartiere cercavano di conoscere e capire chi erano questi due uomini che stavano “trasformando” le abitudini della gente del rione. La piccola catacomba divenne attrazione straordinaria, così come un gruppo enorme di giovani e giovanissimi. Io appartenevo a quello degli adolescenti, eravamo circa 100, poi c’erano i grandi e i bambini. Per circa 10 anni nel rione Sanità la Basilica di San Severo divenne un simbolo per gli abitanti del quartiere, così come i parroco e il suo vice.


A vederla adesso non si direbbe, gli annali “illustri, nobilissimi e perfetti da fare invidia a principi e reali”, sono scomparsi del tutto. Il piccolo cortile antistante la basilica è stato trasformato in campo di calcetto. Il portale della chiesa è semidistrutto, dalla facciata cadono calcinacci e pezzi di intonaco in bilico, colpa delle pallonate e dell’incuria. Non è che io sia un fautore della bellezza, di Basiliche a Napoli ce ne sono tante, ma la tristezza mi assale nel momenti in cui attraverso la piazzetta, un tempo ricca di ragazzi e ragazze, oggi lasciata in “agonia”. Dietro, Salita Cinesi, infestata dai continui rifiuti ingombranti. Quando si entra pezzi di umidità scrostati invadono la navata centrale. Ricordo che don Giuseppe Rassello diceva sempre: “questa basilica è viva”. Oggi invece è in fin di vita e muore in una eterna agonia. Non mi interessa spendere tanti soldi per restaurarla, per me può restare anche così, meglio investire risorse in un altro modo. Questo che ho scritto è solo un ricordo nostalgico, un ricordo che mi fa pensare che anche tra le pietre c’è disuguaglianza. [+blogger] 

marechiaro non si tocca

Siamo venuti a conoscenza del fatto che in questi giorni è in atto una forte campagna di propaganda denigratoria contro il Centro di Marechiaro per fare in modo che una parte della struttura sia ceduta alla succursale della scuola Cimarosa di Posillipo. Rivolgiamo un appello al Sindaco De Magistris e all' Assessore al Welfare Gaeta affinché si opponga... no a manovre del genere.

Sarebbe un'ingiustizia cedere una struttura che da anni ospita in tutti i mesi dell'anno ragazzi provenienti da tutti i quartieri della città in particolare quelli di tutte le scuole, delle associazioni territoriali e parrocchie delle periferie degradate per destinarla ai ragazzi di cui la maggior parte VA A SCUOLA CON IL SUV e che abita un in un quartiere come Posillipo che è servito da molte altre scuole ampie e spaziose ed a poca distanza. 


MARECHIARO E' ED E' SEMPRE STATA DEI RAGAZZI DELLA SANITA', DI SCAMPIA DI PONTICELLI, DI BARRA, DI PIANURA, DEI TRIBUNALI, DI MERCATO. AI NOSTRI RAGAZZI QUESTA CITTA' HA GIA' TOLTO TROPPO!

Sosteniamo il gruppo Marechiaro nella battaglia per difendere il Centro. Scriviamo tutti sulla pagina Luigi De Magistris Sindaco di Napoli e Assessorato Welfare Comune di Napoli chiedendo a gran voce : Marechiaro non si tocca! [collettivo marechiaro]

francesco si è convertito

Francesco continua a fare dichiarazioni "shock": "le lobby gay in Vaticano, i preti che vogliono per forza diventare vescovi, la banca che non serve a nulla, bla, bla, bla...". Mi chiedo: chi sono questi gay destabilizzatori? E gli arrampicatori della fede? Perché, non capisco, chiudono lo Ior? Se un papa non vuole, come previsto, una stanza grande e dei servitori, perché non si stabilisce una volte per tutte di seguire il concilio vaticano II? A che serve girare in una utilitaria in Brasile quando il viaggio e l'organizzazione sono costati milioni di euro? 

Non servono dichiarazioni sensazionalistiche, roba da festival. Giovanni XXIII scrisse e produsse documenti (leggi), che nessuno ha mai seguito. Papa Luciani aveva già pronti degli atti ma tacque per sempre. Qualche giorno fa un prete mi ha detto: “ è vero, Jorge Mario Bergoglio quand’era vescovo ha taciuto la dittatura e nell’era Menem non ha praticamente fatto nulla, poi sembra che ci sia stata una conversione”. 

Se scendere dal piedistallo è uno slogan vecchio per infangare i cattolici, è pur vero che quest'ultimi non hanno mai fatto nulla per provare che il piedistallo è solo una invenzione mediatica. Se il papa si è convertito ai poveri meglio, ma un altro grande comunicatore proprio non lo sopporto. I mass media sono una cosa, la realtà è un’altra. [+blogger]

tra la vita e la morte