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sgretola la pavimentazione

Si sgretola la nuova pavimentazione in via Arena della Sanità La denuncia è del consulente speciale alla Memoria : “durante e dopo i lavori di una parte di piazza Mario Pagano, di via Arena, di vico Lammatari, di una parte di via Sanità avevo più volte – inascoltato – denunciato l’approssimazione con cui venivano effettuati i lavori di manutenzione straordinaria”, afferma Francesco Ruotolo “Cubetti di porfido mal fissati e poco cementificati tra loro, tratte ben eseguite ma altre tratte approssimative, leganti idraulici di scadente qualità: così, fin dalle prime settimane si presentavano varie tratte delle strade appena ripavimentate”. E’ quanto afferma Francesco Ruotolo, consulente speciale alla Memoria alla Municipalità 3 Stella san Carlo all’Arena, che negli scorsi mesi – quando era consigliere di Municipalità - aveva denunciato (inascoltato) l’approssimazione di tali lavori, che si aspettavano da decenni in queste antiche strade – molto degradate – del rione Sanità, che fa parte del Centro Storico di Napoli, dichiarato (come è noto) dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. Secondo Ruotolo, “occorre obbligare la/le ditta/e esecutrice/i dei lavori a effettuare una ricognizione puntuale sulle tratte ultimate nel febbraio 2016, ma da rifare, non senza consultare quale tipo di relazione fu effettuata dagli organi tecnici della Municipalità che presero in consegna lavori così scadenti”. Piazza Mario Pagano. All’incrocio con via Arena della Sanità, un’ampia buca (oltre 150 cubetti divelti) a centro strada, lungo una tratta interamente rifatta meno di dieci mesi fa. Non è l’unico tratto approssimativamente realizzato; lungo le poche arterie rifatte sono numerosi gli episodi di cubetti diveltisi o in procinto di sfaldarsi.

l'amianto c'è ancora

Sbriciolato, schiacciato, fermo dal 17 dicembre 2014. Alcuni pezzi sono stati portati via, a questo punto,visto che a terra non c'era il fissante, credo sia stato tolto in modo indiscriminato. Le auto ci parcheggiano sopra spezzando di continuo le lastre. 





rimosso l'amianto

Per fortuna questa volta hanno impiegato meno tempo.




amianto sbrciolato

ATTENZIONE 

Amianto sbriciolato (pericolosissimo), alla via s. m. Antesaecula 126 altezza via Arena alla Sanità di fronte alla pizzeria Concettina ai Tre Santi. L'amianto è coperto in modo insufficiente da un telone e da una busta vicino sede di Celanapoli.  





 






il giardino dei miracoli

Mercoledì 4 giugno alle ore 10.00 inauguriamo de "il Giardino  dei Miracoli", 
spazio recuperato con la collaborazione tra  
le associazioni del territorio e le istituzioni, attraverso laboratori di progettazione partecipata. 
Realizzata grazie ai bambini del quartiere.




chiude il poliambulatorio

No alla Chiusura DEL POLIAMBULATORIO di VIA CARLO DE MARCO
RIPRISTINARE LE PRENOTAZIONI: NON TAGLIARE UN SERVIZIO SANITARIO 
ESSENZIALE AL TERRITORIO; PROROGARE IL PIENO 
FUNZIONAMENTO DELL’AMBULATORIO 
FINO AL REPERIMENTO DI NUOVI LOCALI (DELLA REGIONE 
O DEL COMUNE) OVE TRASFERIRLO E RIQUALIFICARLO

Mentre proseguono le mobilitazioni degli utenti affinché il Poliambulatorio di via Carlo De Marco resti aperto e pienamente funzionante,
VISTO CHENESSUNO DEGLI ATTI 
ISTITUIZONALI DELLA MUNICIPALITA’, NESSUNA 
INIZIATIVA DI MOVIMENTO E NESSUN INCONTRO 
CON/TRA LE ISTITUZIONI 
HA OTTENUTO ANCORA ALCUN RISULTATO 
UTILE ALLA CITTADINANZA; NONOSTANTE 
il cosiddetto fitto passivo di 120.000 euro 
l’anno sia molto ben compensato dai ticket 
e altri tributi per oltre 200.000 euro annui, che entrano nelle casse del Poliambulatorio 
ASL di via Carlo De Marco;
NONOSTANTE la Regione disponga di un patrimonio immobiliare (es. le 54 palazzine vuote dell’ex ospedale “L. Bianchi”) e/o possa ottenere dal Comune in comodato idonei locali ove trasferirvi il Poliambulatorio;
CONSIDERATO CHE
la cittadinanza - in nome della quale le Istituzioni governano - ha più volte affermato, scritto, gridato che
LA CHIUSURA DEL POLIAMBULATORIO DI VIA CARLO DE MARCO È 
UN VIOLENTO ATTACCO AL DIRITTO ALLA SALUTE PERCHÈ 
COSTRINGERÀ OLTRE 30.000 UTENTI (BAMBINI, ANZIANI, MALATI, 
INVALIDI) A TRASBORDI PRESSO AMBULATORI LONTANI 4 – 5 
CHILOMETRI ALMENO;
il consigliere della Municipalità 3 Stella San Carlo all’Arena del Comune di Napoli,
Francesco Ruotolo
in rappresentanza dei bisogni e dei diritti della cittadinanza di questa Municipalità
ha iniziato
alle ore 8 di martedì 29 ottobre 2013
 UN DIGIUNO NONVIOLENTO
presso l’ingresso del Poliambulatorio, ripromettendosi di continuarlo fino 
a tutto il 31 ottobre, ultimo giorno di apertura del Poliambulatorio

AFFINCHÉ  in questo momento decisivo in cui sembrano non esservi provvedimenti in sintonia con
 la volontà popolare, ignorata e calpestata,
QUESTO ATTO
di servizio alla Cittadinanza, costituisca
L’ESTREMO APPELLO ALLA COSCIENZA, ALLA SENSIBILITÀ POLITICA ED UMANA
del Presidente Stefano Caldoro, del Direttore generale Ernesto Esposito e del Sindaco Luigi De Magistris, affinché si proroghi il funzionamento del Poliambulatorio in via Carlo De Marco, per consentirne il trasferimento – nei tempi necessari – in idonei locali, in prossimità degli oltre 30.000 utenti. Napoli, 29 ottobre 2013 [francesco ruotolo]

domani al parco san gennaro



rifugiati nord africa

Ho appena partecipato a un caotico incontro con i ‘rifugiati libici’ ,in una sala dell’Hotel  S.Angelo a Piazza Garibaldi a Napoli. Centinaia di giovanotti africani arrabbiati e frustrati, che urlavano, gridavano il loro dolore, la loro disperazione . Ho provato compassione per questo popolo dei rifugiati provenienti dalla Libia:oltre seicento sono stati sistemati negli alberghi di Piazza Garibaldi e abbandonati a se stessi ,per oltre un anno e mezzo, senza far nulla. Niente corsi di formazione, nessuna traccia di inserimento lavorativo, nessun inserimento abitativo. Solo scuole di italiano organizzate da realtà ecclesiali o associative. Per il resto, nulla!

Si tratta di oltre 2.000 rifugiati nella sola regione della Campania, oltre 18.000 nel nostro paese. Sono la conseguenza di quella guerra ingiusta e assurda contro la Libia(2011). Sono il frutto amaro delle politiche razziste dei governi di centro-destra o centro-sinistra, soprattutto del governo Berlusconi e dell’allora ministro dell’interno, il leghista Maroni, che hanno affidato i profughi in fuga dalla guerra in Libia a un circuito della Protezione Civile ,insieme ad albergatori o cooperative. A un prezzo salatissimo: un miliardo e trecento milioni di euro per un anno e mezzo! Il che significa concretamente:40 euro al giorno e più di 1.300 euro al mese per ogni rifugiato. Una vergogna nazionale! Abbiamo ingrassato gli albergatori e tolta la speranza per i rifugiati.

Purtroppo il problema dell’immigrazione, dei rifugiati, della nostra legislazione razzista in proposito non ha nemmeno sfiorato il dibattito elettorale di questi giorni.E’ una vergogna! Silenzio assoluto, rotto solo ora da una nota del Ministero dell’Interno che ha per oggetto:”Chiusura dell’emergenza umanitaria Nord-Africa, per i cittadini nordafricani affluiti in Italia dal 1 gennaio al 5 aprile 2011”. Una nota che arriva a governo scaduto , pochi giorni prima dei risultati elettorali. La nota promette tre cose:permesso di soggiorno, titolo di viaggio (in sostituzione del passaporto) e 500 euro di ‘benservito’. E’ stata soprattutto la pochezza del contributo in denaro a far infuriare i rifugiati. Nell’assemblea di oggi ,all’Hotel S.Angelo , i rifugiati chiedono duemila euro per uscire dagli alberghi e cercare di costruirsi un futuro.

Per questo tutti insieme , rifugiati,Forum antirazzista e associazione 3 febbraio, abbiamo deciso per il 27 febbraio ,alle ore 10 una marcia da pzza Garibaldi , a Napoli ,fino alla Prefettura. Invitiamo  tutti a partecipare alle varie iniziative lanciate in campo nazionale da meltingpot (www.meltingpot.org). Al nuovo governo chiediamo la proroga dell’accoglienza ,con risorse destinate all’inserimento abitativo dei rifugiati, la messa a disposizione di borse lavoro, fondi per la formazione… E’ il minimo per poter offrire un’accoglienza umana a persone che hanno già tanto sofferto nei loro paesi e nell’attraversare il Mediterraneo. Infine un appello alle chiese e alle comunità cristiane perché escano dal loro silenzio e mettano in pratica quelle parole del libro dell’Esodo: ”Non molesterai il forestiero né l’opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.” [alex zanotelli]

partecipando ad una riunione

Questo pomeriggio ho conosciuto, partecipando ad una riunione nell’Istituto Ozanam, due associazioni e una fondazione che da qualche anno fanno volontariato nel rione sanità. La prima associazione si chiama tutti i colori, la seconda “adda passà a nuttata” e la terza fondazione Alessandro Pavese. In più c’erano: un parroco, una suora, un ricercatore universitario calabrese, ragazzi e ragazzini, una mamma del rione, volontari della scuola d’italiano per stranieri e qualche “intruso”.

La riunione è durata circa due ore e ho potuto capire che negli scopi dei volontari il bene comune è una costante univoca; l’atra è l’aiuto al quartiere. Naturalmente ho spiegato che da diversi anni opera la rete sanità come coordinamento informale di cittadini attivi che, in tutto questo tempo, ha svolto e creato una serie di attività sostitutive: microcredito, scuola d’italiano per stranieri, aiuto ai senza fissa dimora, aiuto ai disabili, collaborazione con le scuole, carnevale partecipato, Puliamo ma Sanità, Cinema ecc ecc.

Ho spiegato, secondo la mia visione e la mia esperienza, “cos’è il rione”, quali realtà permangono, i bisogni effettivi, le esigenze strutturali, le mancanze. Ma, nel contempo, ho ritenuto fondamentale far conoscere la realtà “Sanità e rete Sanità” per unire maggiormente le forze, la possibilità di fare assieme e l’esigenza di farsi conoscere per “comprendere e risolvere”. Ho invitato le associazioni e la fondazione alle riunioni della retesanità credendo, nello spirito della stessa, di coinvolgere chi con gli stessi principi e pensieri ha voglia di prestarsi, di darsi senza riserva, di coinvolgersi nel marasma di un quartiere che disarma volontariamente.

Spero che l’unione faccia la forza. Se come diceva Eduardo, “‘O marjuolo è marjuolo e non ha nazionalità”, così come considerare il rione luogo complesso come ogni altro luogo complesso del mondo, e allo stesso tempo considerare Napoli città problematica così come ogni altra città d’Italia i presupposti, eliminati gli stereotipi e le etichette massmediatiche, inducono a coinvolgere nelle iniziative quanta più gente possibile aldilà del credo religioso, della nazionalità, del colore della pelle, ecc ecc.

Insomma se di pluralità si parla ebbene che sia plurale a tutti gli effetti. Ora aspettiamo di incontrarci per parlare e riflettere, ma più per conoscerci, fare amicizia, spiegarci, far convergere, partecipare. [+blogger]     

sta morendo

NAPOLI - Il fagotto di stracci che vedete nella foto non ha neppure la sagoma di un uomo. Ma sotto c'è un uomo. Non si può muovere da un mese, qualcuno dice un mese e mezzo. Non si sposta più da quell'angolo da quando qualche scellerato, forse stanco del suo vai e vieni vagabondo in piazza san Domenico Maggiore, gli ha fatto sparire la sedia a rotelle che gli consentiva di spostarsi in autonomia.

Una bravata, una perfidia, un accanimento. Forse, presto, anche un omicidio. Quest'uomo - come riferisce l'associazione Corpo di Napoli con Gabriele Casillo - infatti non si alza più. Non può cercarsi il cibo. Appartarsi per fare i bisogni. Delira e si percuote. A volte è in grado di accettare la carità, a volte non è neppure in condizione di capire chi vorrebbe aiutarlo ed inveisce: forse è abituato a temere chi si avvicina al suo angolo.

Casillo racconta delle suore di madre Teresa che riescono, a volte, a convincerlo ad accettare qualche cosa. «Vorremmo aiutarlo - ma non si capisce chi debba farlo». Qualcuno ha chiamato il 118, ma lui - gridando in francese - si è rifiutato di salire in ambulanza. E' rimasto in quell'angolo, come una nave spiaggiata, a naufragare sotto gli occhi dei passanti.

Ha l'odore della cattiveria di chi gli ha sottratto l'unico bene, la sedia a rotelle. Chi lo ha visto ancora padrone, almeno, di muoversi, dice che ha un piede malato. Ora si vocifera che abbia una cancrena, e l'odore lo farebbe pensare. Ma il destino di quest'uomo sembra confinato sotto quella coperta. Possibile che non possa essere raggiunto da nessuno? [articolo di chiara graziani]   

vivere con meno


L’associazione TuttoGratiSanità non è un’associazione, ma un modo di pensare diverso, un’attività commerciale che non commercia, una organizzazione non lucrativa rivolta prevalentemente all’ambiente e allo spreco. Presupposto fondamentale è quello di vivere con meno. Tra il dire e il fare c’è in mezzo il mare, anche se proveremo a nuotare controcorrente risparmiando, non consumando, riciclando, riusando, non comprando il dipiù.  

Il tuttogratis organizza il last minute market: trasporta alimenti, porta cibo buono, che altrimenti andrebbe in discarica, a chi ne ha bisogno, ai più poveri, ai senza fissa dimora. Lo porta gratuitamente sostenendosi con le donazioni, il 5 per mille, e “la carità pelosa di donna Prassede” (cit.). Il tuttogratis vive con meno perché non vuole guadagnare, non vuole essere una multinazionale, non vuole gli sponsor delle banche, non vuole arricchirsi indiscriminatamente e togliendo il meno alla povera gente.

Il TuttoGratis baratta, rimette un oggetto, una frutta, uno yogurt, un formaggio, al posto suo, lo riconverte psicologicamente, lo lavora senza stancarsi, senza manipolarlo, senza sprecarlo. Il cibo che sta per scadere, soprattutto il cibo secco, è buono, buonissimo, può essere mangiato tranquillamente, così facendo si riducono i rifiuti, si aiutano i poveri, le mense, si riduce l’inquinamento. Un miliardo di dollari di cibo buttato ogni giorno.

Vivere con meno è la nostra missione, conservare per usare ancora, non strafare: non sprecare energia, acqua, terra: quest’ultima vive con noi e per noi, se la sfruttiamo la distruggiamo, se viviamo con essa in equilibro l’equilibrio entra dentro di noi, un  equilibrio virtuoso, un circolo economico che aiuta tutti, senza discriminazione di sesso, di "razza" e soprattutto di ideologia. Il nostro sito, clicca. [+blogger]             

diffondete



rio+20 curare il pianeta ferito

Come comboniani abbiamo oggi concluso il nostro Forum. Coscienti del flop dell’Onu nel vertice di Rio+20 e dell’incapacità e non volontà dei governi di rispondere alla crisi ecologica, perché prigionieri dei potentati economico-finanziari, in sintonia con la Cupula dos Povos, noi comboniani ci siamo rimboccati le maniche per dare il nostro contributo alla sfida della crisi socio-ambientale. La situazione del pianeta è drammatica. Il Trattato di Kyoto scade quest’anno. Non si prevedono altri incontri prima del 2015. Non ci sono più né regole né leggi che tengono. “Questo nostro sistema produttivo sta pompando, in un anno, due volte la quantità di gas serra che può essere assorbita dalle foreste e dagli oceani”, afferma l’esperto Jorgen Randers nel suo studio in preparazione di Rio+20.

Gli scienziati temono ormai che il pianeta potrebbe arrivare alla fine del secolo con 3-4° in più. Sarà una tragedia immensa, soprattutto per i poveri. Saranno loro che pagheranno di più il disastro ambientale. Dobbiamo sottolineare con molta forza questo “razzismo ambientale” che diventa sempre più evidente. E questo riscaldamento del pianeta sta avvenendo ad una velocità tale da innescare un processo irreversibile del clima con conseguenze gravissime per l’umanità. Noi comboniani, davanti a questa situazione, proprio perché crediamo nel Dio della Vita (San Paolo direbbe che non può far altro che dare vita!) che ci ha donato questo pianeta e la vita in tutta la sua biodiversità e ci ha inviato Gesù perché abbiamo vita e l’abbiamo in abbondanza, come dice il Vangelo di Giovanni, noi ci sentiamo obbligati ad impegnarci in difesa di tutta la vita su questo pianeta.

Noi missionari, che abbiamo sempre fatto nostro il grido dei poveri, ora facciamo nostro il grido della terra proprio perché i poveri sono le prime vittime del degrado ambientale. “Se la Terra è davvero il sacramento della presenza divina e il luogo della divina compassione, e portatrice di una promessa divina - afferma la teologa cattolica Elisabeth Johnson – allora l’attuale distruzione attraverso l’ecocidio, il biocidio e il geocidio è una grave e peccaminosa dissacrazione. Nel tradizione della profezia biblica e dello spirito di Gesù, la risposta del popolo della fede deve essere profetica, curando un mondo naturale ferito, anche se questo va contro enormi interessi economici e politici”.

E’ questo lo spirito che ha animato l’appello finale del Forum comboniano - Riconciliarsi con il Creato – dove vengono ripresi alcuni di questi temi. Come famiglia comboniana, in particolare, ci impegniamo nella coscientizzazione, nella formazione delle nostre comunità cristiane su questi temi. Legando così fede e vita. Ma ci siamo ripromessi di fare questo anche con le altre comunità di fede, con le organizzazioni popolari e la cittadinanza attiva. Il Forum comboniano s’impegna a portare avanti con forza, aggregandosi a tutte le altre forte attive, la campagna contro il land grabbing (accaparramento delle terre), una forma di ladrocinio da parte dei potentati finanziari, i cui è vittima specialmente l’Africa. Ed è in preparazione anche una maggiore coscientizzazione sul problema dell’acqua, che sarà il vero nodo del futuro, in vista di un’ulteriore campagna.

E’ con questo spirito che ci siamo dati appuntamento a Tunisi per il Forum sociale mondiale del marzo 2013. Nel caloroso abbraccio finale, durante l’Eucarestia, noi comboniani ci siamo vicendevolmente incoraggiati a continuare a resistere nonostante le difficoltà e la sfida planetaria che ci attende. Arrivederci a Tunisi. [alex zanotelli]

allo stadio

Ieri, dopo circa 12anni, sono riandato allo stadio. Me lo ricordavo più grande: la prima cosa che ho notato è che si era rimpicciolito, tutto era più vicino e più reale, mi sono sentito un po’ imbarazzato. Difficile non essere allegri quando 30mila persone cantano e intonano canzoni e sfottò, la sensazione piacevole ti rimane addosso per tutta la serata, a parte il pareggio con il Cesena e una mediocre figura del Napoli.

Mi ha sorpreso vedere le diverse azioni “pericolose” (poche in realtà) e quelle fallose dei giocatori in campo. Ogni qual volta c’era un fallo nell’immediato pensavo: adesso vedrò se c’è o non c’è la punizione. In effetti, ero convinto che subiti dopo avrei rivisto la ripetizione o la moviola. Mi ha dato molto fastidio che i giocatori non ripetevano l'azione, non mi davano il tempo di capire e giudicare.

L’altra cosa, invece, che mi ha divertito molto è stato il fatto che diversi tifosi sembravano avere una piccolissima trasmittente collegata alle orecchie dei giocatori del Napoli. Dalla tribuna un tale urlava: “passa a Maggio” e come per magia la palla veniva passata a Maggio, un altro tifoso diceva: “crossa” e la palla dopo un decimo di secondo attraversava tutto lo specchio della porta avversaria. 

Abituato a vedere le partite di calcio in tv, dove la realtà è multipla, dove la mente per certi versi si dissocia, si reifica, e dove il pensiero viaggia più veloce dell’immagine, dentro di me si è realizzata una sorta di verità virtuale, che ha superato di gran lunga la mia mente. Questo, chiamiamolo così, dilemma se associato alle miriadi di notizie e al bombardamento mediatico crea un nuovo giudizio, una nuova attenzione, una nuova disperazione.

E’ qui il nocciolo della questione. I Mass media possono salvare il mondo, impedire crisi economiche e finanziare, sfamare tre miliardi di persone, impedire le guerre e, se me lo consentite, anche le catastrofi naturali. Attualmente se solo i tg nazionali avessero parlato dei 27kilomentri di tubicini in pvc sparsi sotto il manto erboso dello stadio di Torino (Juventus Stadio), che servono per riscaldare il terreno ed evitare che si ghiacci, solo questo sarebbe bastato a capire l’assurdità umana dove arriva seguendo un linguaggio economico. 

Un tale sistema perverso mi fa pensare a quelle torture scientifiche attuate in molti Paesi del mondo, (penso ai piccoli colpetti sotto i piedi che servono a indolenzire e stritolare la mente); solo che al posto degli umani (anche se mi sorge un dubbio a riguardo) noi torturiamo l’ambiente, la natura, l’aria, l’acqua. Tutto ciò per una partita di calcio! Ripenso alla moviola e al perché i giocatori, quando ero allo stadio san Paolo, non hanno ripetuto le azioni… almeno solo quelle fallose, cazzo. [+blogger]             

2012



le beghe

Le beghe tra i vertici provinciali dei partiti bloccano le municipalità. A 4 mesi dei rinnovi dei consigli delle Municipalità, i vertici provinciali dei partiti, sia del centro-sinistra che del centro-destra, sono ancora impegnati in un ridicolo braccio di ferro sulla spartizione dei 4 assessori delle 10 Municipalità (40 incarichi essenziali al funzionamento del decentramento e dei servizi al cittadino), secondo dosaggi tra correnti, gruppetti e potentati vari che stanno bloccando l’azione di rinnovamento nelle Municipalità della Città.

Anche a Stella/San Carlo all’Arena la presidente non ha potuto ancora nominare i 3 assessori e il vice-presidente. Il gruppo consiliare prc e federazione della sinistra esortano la presidente Giuliana Di Sarno che ha sottoscritto giovedì 15 settembre ’11 con tutti i gruppi consiliari (maggioranza e opposizione) un verbale in cui si impegna ad effettuare le quattro nomine entro in 20 settembre ’11; a concludere ad horas le consultazioni con i partiti e ad effettuare le nomine previste dalle norme vigenti.

Per far funzionare dovutamente una Municipalità che deve prodigarsi con tutte le sue energie politiche,amministrative ed umane per affrontare le urgenti problematiche di un territorio dagli enormi bisogni disattesi, il cui lungo elenco è a tutti ben noto. [francesco ruotolo]


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