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sanità rovinata



le proposte del comitato

Finalmente il Parco San Gennaro riapre: il Comitato Penninata S. Gennaro dei Poveri prende atto dello sforzo compiuto dalle associazioni di quartiere, della Municipalita’ e del Comune per la prossima riapertura del Parco, che e’ un bene comune di tutta la zona. Ma  tutti gli sforzi debbono essere compiuti per evitare che si ripetano gli episodi di cattiva gestione, di vandalismo e di ingiurie che hanno impedito che il Parco fosse frequentato dalla famiglie della scala e della zona.

Al primo posto ci deve essere la sicurezza,  e la notizia buona e’ che la vigilanza sarà garantita da operatori ed organizzati in turni diurni. A questi potrebbero affiancarsi anche volontari (pensionati, Boyscout) per evitare il fenomeno delle squadre di vandali che scoraggiano l’utilizzazione del Parco.

Sarebbe utile la predisposizione di un semplice regolamento basato su pochi punti: Rispetto della natura, rispetto delle strutture, rispetto delle persone. Deve esserci una campagna di comunicazione anche preventiva e le persone addette alla vigilanza debbono essere autorevoli e anche fisicamente distinguibili, mediante giacca, uniforme o semplice pettorina con scritta. Per la notte e’ necessario aumentare la protezione anti intrusione nei punti più facilmente accessibili, anche perché stiamo parlando di un’ inferriata di poche migliaia di euro. Ma soprattutto questo parco deve ‘vivere’, come vivono i parchi in altre zone della città. Ed il Parco vive se incontra i bisogni delle persone.

Per far questo non bastano gli eventi ed effetti speciali; bisogna ascoltare le persone che saranno naturali e quotidiani fruitori del parco: mamme con bambini, ragazzi, anziani; con loro va avviato un processo di vera e propria progettazione partecipata, con incontri soprattutto informali, semplici questionari ed anche forum su social network. Ma già da subito sulla base dell’ esperienza di lavoro in quartiere, il Comitato Penninata avanza le sue proposte di minima, da avviare al più presto.

Innanzitutto i bambini: un’attrazione naturale ed economica sono le strutture di base per giochi all’aria aperta: altalene, giostrine e castello di legno tipo Robinson. Per le mamme e gli anziani e’ importante installare un primo numero di panchine, senza le quali è difficile proprio pensare ad un parco. Per i ragazzi va tenuto in manutenzione il campo di calcetto, nel quale può essere prevista anche una rete di pallavolo che favorisce di più l’ incontro tra ragazze e ragazzi. Per gli anziani va costruito un campo da bocce e predisposto un tavolo per il gioco delle carte. Per i giovani si può pensare ad un tavolo di legno e panchine al quale sedersi per socializzare.

Vanno favoriti inoltre tutti i piccoli ‘lavori’ che  possono animare un parco, e a noi la fantasia non manca: un pony per fare un giro intorno al parco, un carrettino con bibite e gelati e magari una giostrina. Il Parco vive di più e viene automaticamente protetto se c’e’ qualcuno che ci lavora. Queste sono le prime proposte minimali ed il Comitato ritiene che debbano essere attuate subito; altrimenti la ‘creatura’ nasce morta. [Comitato Penninata]

invasione di scarafaggi

ATTENZIONE: Non buttiamo l’immondizia in modo indiscriminato, differenziamola, separiamola. Meglio farsi un po’ di strada a piedi che far ammalare i nostri figli di tifo o epatite. L’articolo di cui sotto, pubblicato oggi, parla chiaro: una invasione di scarafaggi ha "invaso" Napoli. E’ opportuno che le buste dell’indifferenziata non sostino molto tempo nei cassonetti, ecco perché bisogna buttare la spazzatura dopo le ore 20. [+blogger]


NAPOLI - Spuntano dalle fogne con il caldo dell'estate. Sono lunghe anche un dito, sono resistenti ai disinfettanti e soprattutto ''portano con loro malattie gravi come tifo ed epatite 'A''', avvertono gli esperti. Sono le blatte rosse che in questi giorni stanno invadendo i quartieri di Napoli. I centralini del centro disinfestazioni dell'Asl sono bollenti per le tante segnalazioni che arrivano. E dire che, secondo quanto spiega la docente di Igiene dell'Universita' Federico II, Maria Triassi, basterebbe davvero poco a far sparire questi odiosi animali dalle strade della citta'. ''Provare ad eliminarle in questo periodo dell'anno e' quasi impossibile - dice la Triassi - . Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre. Cosa che al momento non si fa''.

La blatta rossa ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta, infatti, di una novita' importata da circa 4 o 5 anni con i traghetti che provengono dalle Eolie e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e piu' fragili scarafaggi napoletani. Ed e' proprio nella zona del porto che hanno cominciato la loro proliferazione mentre solo negli ultimi tempi, attraverso la rete fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari. Il fatto che vivono, si cibano e proliferano nelle fogne le rende pericolose, aumenta, infatti, il rischio di infezioni e malattie, cosiddette orofecali, anche con conseguenze gravi. Intanto le soluzioni fai da te all'invasione di blatte dilagano in citta', dalle ampie spruzzate di disinfettante al nastro adesivo e ai cartoni per tappare i tombini.

''Le accortezze da adottare - dice la Triassi - sono invece semplicemente due: ora, per tamponare il problema, bisogna procedere con le disinfestazioni. Poi bisogna mantenere pulite le strade dai rifiuti, spazzare e fare frequenti lavaggi, e scongiurare assolutamente una nuova emergenza che in questo momento sarebbe tragica. E, infine, bisogna liberare le grate dei tombini perche' e' la mancanza di ossigeno nelle fogne che fa uscire all'esterno questi animali. A settembre, poi, bisogna procedere con una disinfestazione massiccia e a tappeto in modo da eliminare le uova di questi animali che depositano sul fondo dei tombini''. [Ansa.it]


2012



intervenire subito

“Il palazzo al civico numero 2 di Vicoletto san Gennaro dei Poveri è pericolosissimo, alcune famiglie hanno già abbandonato lo stabile altre invece non sanno cosa fare e dove andare.” Così una donna che abita di fronte al palazzo pericolante esprime la sua preoccupazione. Sembra che il pavimento al secondo piano è in parte sprofondato e lo stabile ha lesioni intere preoccupanti.

Sempre da persone che abitano nei pressi, sono venuti sia i pompieri sia alcuni esperti e hanno ordinato lo sgombero immediato. Ci chiediamo: perché alcune famiglie non vanno via? E se lo stabile è realmente così pericoloso come mai non è stato messo un avviso, non sono state messe apposite impalcature per evitare un disastro maggiore?

Se è così, e bisogna verificare la veridicità di tali affermazioni (sembra che per aggiustare le fondamenta ci vogliono circa 300 mila euro), e se la situazione è realmente preoccupante, la pericolosità del palazzo mette a repentaglio non solo la vita di chi ci abita ancora ma anche dei passanti e tutti gli altri stabili nelle vicinanze.

Speriamo che si faccia subito qualcosa. Non aspettiamo che succede una catastrofe, gridando poi allo scandalo. Se la situazione è realmente così grave c‘è bisogno di avvisare subito la popolazione, mettere al sicuro la gente, circoscrivere l’area. [+blogger]