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due pulci

Due pulci si incontrano, un maschio e una femmina. Dopo un po’ nasce una pulcetta che per sopravvivere in seguito deve succhiare sangue. Comodamente e in pace vive sulla pelle di un cane domestico. Se il padrone di questo cane s’accorge della pulce la prende, la scaraventa a terra e la brucia, in un rogo depuratore, come nel ‘500 si faceva con le streghe. Che colpa ne ha la pulce? Ha forse deciso il suo destino? Perché deve essere bruciata e uccisa? E’ così nata naturalmente, in un ciclo vitale, non ha il diritto di mangiare e di vivere forse?, è forse colpa sua se il suo organismo si nutre di sangue? 

Le streghe, si sa, facevano la stessa fine anche se non succhiavano sangue, ma era pur sempre una colpa nascere e crescere così, e un tributo di pericoli costanti che minacciava la società doveva pur essere stanato. Gli animali hanno una colpa ancestrale nei confronti degli uomini, è così!, altrimenti non si spiga la crudeltà di quest’ultimi. Ma gli uomini sono crudeli anche con gli uomini stessi, qualcuno crede che i neri sono per metà essere umani, altri pensano che gesù cristo è biondo e con gli occhi azzurri, e altri ancora si illuminano nel desiderio di reincarnarsi. 

Passaggi e [ri]passaggi. Le pulci soffrono la loro esistenza così come le streghe i neri e gesù cristo. Forse questa esistenza non l’abbiamo voluta noi, o forse si? A condurre siamo delle vere pippe, ci intossichiamo, ci mortifichiamo, inquiniamo, pensando al dopo, ad un’altra vita. E no! Purtroppo è esattamente il contrario, distruggiamo perché sappiamo che dobbiamo fare la stessa fine, in fondo la pulce non sa di una altra esistenza, mentre a noi è dato sapere, elucubrare, inventare, sbalordire. Soffriamo di onnipotenza che è poi la nostra più infima debolezza. [+blogger]

la grande abbuffata


meglio tardi che mai

Finalmente l’ascensore è ritornata a scendere nell’inferno e a salire in purgatorio. Un consigliere della III municipalità mi aveva informato che entro l’11 marzo tutto sarebbe ritornato alla normalità, ma purtroppo aveva sbagliato visto che era già stata riaperta da qualche giorno. Un lavoro che doveva finire dopo una settimana è durato circa tre mesi. Una massima dice: meglio tardi che mai.

“Un calvario per una piccola vittoria”. Ma è mai possibile che per mettere dei paletti su di un marciapiede adiacente alla scuola elementare Angiulli un calvario di due anni ha accompagnato una petizione popolare, diverse proteste cittadine, segnalazioni con foto, parcheggi abusivi, indiscriminati, pericolo soprattutto per i pedoni e bambini?

Non sto esagerando, “Un calvario per una piccola vittoria” è il titolo di un volantino che sta circolando per le strade del rione, affisso sui muri e soprattutto sugli incriminati paletti nei pressi di piazza Mario Pagano. L’odissea realmente è accaduta e se non fosse per i toni retorici del manifestino (dove si legge: “grazie all’impegno determinato e incalzante… In tal modo si è realizzata la riconquista alla pedonalità”), sarebbe sicuramente portatore di una immensa campagna discriminatoria nei confronti della gente della sanità

Se quel pezzo dell’ascensore fosse stato reperibile solo in Australia, ci sarebbero voluti 5 giorni di viaggio andata e ritorno e 5 giorni per montarlo, tempo massimo 10/12 giorni di lavoro. Se i paletti avessero previsto un incidente mortale (che per fortuna non c’è stato, ma perché non c’è stato?), i lavori per la sicurezza stradale sarebbero stati svolti in poche ore. Per il resto la massima dice sempre la stesa cosa. [+blogger]         

13 settembre ’11

Due giorni fa l’emozione delle vittime delle torri gemelle. Le televisioni di mezzo mondo non hanno fatto altro che trasmettere ininterrottamente le immagini dell’11 settembre 2001. Ogni anno puntualmente si commemorano le stragi del Nazismo.

Oggi/Ieri: Oleodotto esplode in kenya bruciati vive più di 160 persone; in Libia si muore ogni istante: anche in Palestina; uccisioni di massa, sterminati interi popoli in Nicaragua; Tanzania, affonda un traghetto con 160 uomini. Operai in Italia: muore schiacciato da una pressa meccanica; 3 vittime di un depuratore; cade dall’impalcatura; muore fulminato da una scarica di 3000watt; sprofondato per negligenza… ecc ecc.

Oggi 13 settembre ’11 c’è chi ancora muore di fame, muore sì, non per malattia, non perché gli è caduta, così per caso, una bomba a grappolo in testa, muore perché il suo stomaco si contrae, perché si gonfia, si dilata e alla fine si spappola nel corpo. Dovremmo ricordarci sempre di queste cose, soprattutto quando mangiamo a tavola e la tv trasmette un reportage sull’11 settembre! [+blogger]