retesanità e asia

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non ho volontà

Stamattina sono sceso, come ogni mattina, con la mia 150 vespa PX di anni 26, dopo qualche minuto ho visto un distributore di benzina che segnava € 1.909 a litro. Ieri quando ha segnato Lavezzi ho urlato con tutto il mio sdegno, ho eiettato fuori rabbia inconsapevole, ho sputato contro la mia vergogna e quella degli altri che non protestano, che non si fermano, che "vanno a lavorare". E’ aumentato lo zucchero, il caffè, il pane e i loculi del cimitero di Poggioreale.

Tutti in fermento per la partita del Napoli compreso il sottoscritto, tutti pronti a scattare contro l’ennesimo rigore negato, tutti pronti a lavorare per una miseria al mese, ricattati e umiliati… adesso i media s’accorgono che gli stipendi e i salari sono bassi? In realtà sono trent’anni che non aumentano, lo sto dicendo da moltissimo tempo, ma poi io chi sono? C’è la Fornero che lo afferma è questo conta!

Ladri, c’era un gol nettissimo sabato sera a favore del Milan, ladri, ladri, ladri! Bisogna avere il coraggio di non tifare più, di non guardare più le partite di calcio, di non accettare più che una sola persona guadagni 3/4/5milioni di euro all’anno. La Severino, avvocato (adesso anche ministra), nella sua dichiarazione c’è scritto: 7mln di euro… mi chiedo, ma gli avvocati guadagnano così tanto? Che cazzo ho studiato a fare la sociologia?


Sì Bravo Marcchionne chiudi le fabbriche, ricatta pure gli operai, sei l’archetipo del fallimento di questa nazione. Ma noi napoletani ci rifocilliamo da soli, slinguazziamo contro bavosi che balbettano frasi incomprensibili. Forza Napoli, tu sì che ci fai vivere la storia, il riscatto, la liberazione e noi continueremo a cantare “
Oje vita, oje vita mia” allo stadio, per le strade, quando facciamo benzina, quando compriamo il caffè, lo zucchero e il loculo ‘e zi’ Vicienzo! [+blogger]

assessori nel rione

Ieri alla via vergini nella sala convegni del complesso dei padri della missione diversi assessori del Comune di Napoli hanno incontrato i cittadini del rione. Sembra che ci sia molta attenzione su questo quartiere, strano, perché non siamo ancora in campagna elettorale. Insomma la solita passerella per i politici? Quanta attenzione: sono due mesi che l’ascensore della Sanità non funziona, mi chiedo: ma se una cosa così semplice non si riesce a risolvere, come sarà mai possibile che le cavità greco/romane, l’ossario delle fontanelle, i palazzi del Sanfelice, la viabilità, il parcheggio indiscriminato ecc ecc, vengano gestite con parsimonia, affidabilità e competenza?

Adesso qualcuno mi dirà che sono il solito sfascia carrozze, che critico sempre, che non riesco a guardare oltre. Lasciamo stare e raccontiamo le cose positive. Provo un immenso piace, la III Mnicipalità finalmente dialoga con i cittadini del quartiere, la presidentessa in una settimana è già scesa tre volte nel inferi del rione. Adesso bisogna fare, ma mi è sembrato di capire che non ci sono soldi. Allora resta sempre la solita volontarietà che in parte ha scocciato perché toglie responsabilità a chi viene pagato per averne.

I discorsi della Di Sarno mi sono piaciuti, per desso teoricamente è possibile un dialogo aperto, ma attenzione, senza monopolizzare le attività; sembra che qualcuno entri di traverso per affermare costantemente le sue convinzioni; tutti, ma proprio tutti devono essere considerati e nessuna priorità deve essere scartata.

Ieri sono andato via verso le 19 perché 15 alunni srilankesi mi aspettavano. Ho ritenuto più importante andare a fare lezione di italiano che fare una semplice ma assillante domanda che mi porto da anni nella saccocia. In realtà il quesito l’ho postato anche nella bacheca dell’assessore Bernardino Tuccillo senza avere una giusta risposta. La rifaccio sperando che qualcuno mi risolva il dilemma: può un semplice cittadino, dopo aver fondato una semplice associazione, gestire il demanio pubblico?: può un semplice cittadino far pagare un biglietto di 10/15 euro per visitare le cavità greco/romane?: può un semplice cittadino guadagnare miliardi di vecchie lire, e adesso milioni di euro, senza pagare alcunché di imposte? [+blogger]       

una stupida partita di calcio

E se una stupida partita di pallone potesse far dimenticare le morti bianche? Esse potrebbero diventare rosa come la pantera, oppure marrone come l'orso Yoghi. Forza Napoli... qui fermenta l'acido delle persone infette. Nella città di Dante, giù sempre più giù, i giocatori ieri sera correvano dietro l'Amorphophallus.

"Guadagnare soldi non è peccato" ha detto la ministra Severino: certo, chi guadagna 7milioni di euro l'anno cosa dovrebbe dire: "posso salvare circa 20.000 mila bambini muort'e famm?” Certo che non è peccato se ha definire quest'ultimo termine è la Giustizia in persona. Si guadagna sull'AIDS, sui Cancri, sulla Leucemia, sull'Artrite Reumatoide, sulla Scabbia, sulla sclerosi laterale amiotrofica,  sui bot e cct, sulle Assoluzioni dai Peccati, sulle Figurine di Padre Pio e sulle figurine di merda! 
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E poi si muore per 800euro al mese. C’è chi spara per 500 euro cadauno, chi gioca sull’amina e chitemuort, chi testimonia la fine del mondo, chi si inventa l’escort, chi investe in armamenti. È legittimo guadagnare, come è legittimo non pagare chi lavora in un call center, chi scambia i contratti di lavoro per spazzatura, è legittimo chi ti fa lavorare, in fondo ti sta facendo un piacere!

Non protestare, tanto è inutile, fuori ci sono 50 ragazzi pronti a svendersi per guadagnare. Fare la puttana o il puttano è sicuramente più dignitoso. È più dignitoso che morire senza una giusta litania. Qui continuano ora e per sempre le differenze, anche nel calcio qualcosa sta cambiando. Il calcio, il tifo, il Napoli ci fa sognare, come si sognano i soldi, il lavoro, la reputazione, la dignità! [+blogger]          

il comune e la sanità



incontri: comune e municipalità

Il 13 febbraio alla scuola Caracciolo della via s. m. Antesaecula le diverse associazioni del rione hanno incontrato l’assessore alla cultura del comune di Napoli Antonella Di Nocera e, il giorno dopo, la presidentessa della III Municipalità (stella/san Carlo) Giuliana Di Sarno. Al di là delle buone intenzioni verso il quartiere, cosa per le verità strana da parte delle Istituzioni, la cosa che più ha stupito è che, finalmente, chi di dovere ha deciso di occuparsi del rione sanità.

Ho partecipato, mal volentieri, il giorno 14 alla via Lieti. Con una buona intenzione “le associazioni”, ha detto la presidentessa, “hanno sostituito le Istituzioni che non sono mai esistite, il quartiere è stato abbandonato e in qualche modo i volontari hanno fatto un ottimo lavoro… finalmente ci occuperemo del rione Sanità”. Mi chiedo ma se non se ne occupa la III Municipalità del quartiere chi se ne deve occupare? Forse la Di Sarno parlava del Comune, ma insomma fa ridere il fatto che tutti fanno qualcosa tranne chi di dovere.

Le Municipalità non servono a nulla, non so a cosa sia servito incontrare chi si occupa di sottosuolo, chi fa scuola di italiano agli immigrati, chi vuole far diventare elite la Sanità, oppure chi intende fare soldi privatamente. Non voglio con questo distruggere quello che di buono c’è, ma se prendo in prestito le parole della presidentessa, che ha spiegato come il rione sia stato (è lo è tutt’ora) ricettacolo di volti politici per i truffaldini di turno, allora questa immagine del fare è praticamente inutile se non si fa tabula rasa di tutto quello che prima c’era.

Le associazioni e i volontari non devono assolutamente sostituirsi alle Istituzioni, così facendo sgravano dalle responsabilità chi viene pagato profumatamente per non fare nulla. Basta con l’assistenzialismo forzato, se c’è qualcosa che si può fare lo si faccia prima e poi si può discutere della situazione a riguardo. La Di Nocera ha mostrato interesse per la biblioteca della Angiulli chiusa da diversi anni, poi c’è il museo Totò che da 15anni non si apre perché manca una firma, ancora l’ossario delle Fontanelle non deve essere gestito da chi sfrutta il sottosuolo indiscriminatamente, il cimitero è un bene di tutti e nessuno deve pagare per visitarlo.

Ci sono poi le questioni del traffico, dei disabili che non riescono proprio a farsi una camminata per il rione, poi c’è il parcheggio indiscriminato, la questione parco san Gennaro… Basta mi fermo. Fate, anzi, facciamo tutti insieme. Chi però ha l’obbligo e il dovere perché pagato, deve fare due, tre, anzi dieci volte se vuole l’aiuto dei volontari e alla fine ricordarsi comunque che non sta facendo niente di eccezionale, che non sarà mai un santo né un cristo. Prima bisogna creare, ricreare, riusare, informare… poi si può discutere. [+blogger]

verso rio +20

 
Salviamoci con il pianeta terra! E’ incredibile notare quanto in questo paese, si parli di banche, borsa, finanza e quanto poco di ambiente. Il governo Monti è tutto proteso sulla crescita dimenticando che il Pianeta Terra non ci sopporta più. E’ inconcepibile il silenzio che ha circondato la Conferenza sull’Ambiente di Durban (Sudafrica) tenutasi lo scorso dicembre. Silenzio prima, durante e dopo quell’importante vertice. “Gli abitanti di questo Pianeta - ha detto giustamente a Durban il noto politologo Noam Chomsky - sono affetti da un qualche tipo di follia letale.”

Sembra quasi che il problema del surriscaldamento che è stato al centro delle trattative a Durban, non lo si vuole affrontare in pubblico dibattito. E’ un tabù! Eppure è il problema più grave che ci attanaglia tutti: il Pianeta Terra non ce la fa più con Homo sapiens. Giustamente il teologo australiano Paul Collins ha scritto nel suo recente libro Judgment Day: “Ritengo che la generazione che va dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi sarà tra le generazioni più maledetta della storia umana: mai prima di oggi esseri umani hanno talmente degradato e danneggiato il Pianeta Terra.”

Eppure questa gravissima crisi ecologica sembra quasi che non ci tocchi, non ci interroghi, non ci preoccupi. Dopo la Conferenza dell’Onu di Rio del 1992 (il Vertice della Terra) che aveva suscitato così tante speranze, l’umanità non ha fatto altro che ignorare o sottovalutare il dramma ecologico. Abbiamo perfino lasciato decadere, quest’anno, il Trattato di Kyoto. La comunità scientifica mondiale, che si esprime tramite l’IPCC, ha continuato ad ammonire tutti che la situazione va peggiorando. Tutti i tentativi fatti per arrivare ad un accordo sia a Copenhagen (2009), come a Cancun (2010) e a Durban (2011) sono falliti. “Questa conferenza di Durban - ha scritto Giuseppe De Marzo, presente al vertice - finisce senza accordi vincolanti e una volta scaduto Kyoto niente potrà sostituirlo, stando così le cose. Dovremo aspettare il 2015 o addirittura il 2020.”

Ma non abbiamo dieci anni a disposizione per salvarci! La comunità scientifica ritiene che la temperatura potrebbe salire di 3-4°C entro la fine del secolo. Per evitare tale disastro dobbiamo tagliare l’80% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Purtroppo i governi sono oggi prigionieri dei potentati economico-finanziari, come dei potentati agro-industriali che traggono enormi profitti da questo sistema. La finanza poi, che è il vero governo mondiale, vuole guadagnare anche sulla crisi ecologica con la cosiddetta green economy, l’economia verde. E’ la finanziarizzazione anche della crisi ecologica. “Che dobbiamo fare?” è la domanda che ci viene spesso rivolta.

Dobbiamo prima di tutto rimettere in discussione il nostro modello di sviluppo e il nostro stile di vita che costituiscono la causa fondamentale del disastro ecologico. Secondo, dobbiamo informare più che possiamo utilizzando tutti i mezzi perché la gente prenda coscienza della gravità della crisi ecologica. Mi appello anche ai sacerdoti perché nelle chiese parlino di tutto questo: è un problema etico morale e teologico. Terzo, dobbiamo impegnarci a tutti i livelli: a livello personale e familiare con uno stile di vita più sobrio, riducendo la dipendenza dal petrolio e potenziando il solare, e a livello locale (Comuni) con il riciclaggio totale dei rifiuti opponendoci all’inceneritore. A livello nazionale con un bilancio energetico (mai fatto in Italia!) che riduca del 30% le emissioni di gas serra entro il 2020. E a livello mondiale con la costituzione di un Fondo per aiutare i paesi impoveriti a far fronte ai cambiamenti climatici (sarà l’Africa a pagarne di più le conseguenze!).

Questo lo potremo ottenere tassando le transazioni finanziarie dello 0,05% (la cosiddetta Tobin tax). Sempre a livello planetario con il riconoscimento non solo dei diritti dell’uomo ma anche dei diritti della Madre Terra come ha fatto l’Ecuador. E’ questa la maniera migliore per prepararci alla grande conferenza che l’Onu ha indetto a Rio de Janeiro dal 18 al 23 giugno prossimo. Con RIGAS (Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale) chiediamo ai rappresentanti di tutte le associazioni, comitati, reti, comunità cristiane che operano in difesa dell’ambiente di ritrovarsi a Roma il 17 febbraio alle ore 15 al Teatro Valle. Uniamoci per assicurare che Rio + 20 diventi una grande mobilitazione popolare in grado di fronteggiare la grave crisi ecologica. La speranza viene dal basso, dalla cittadinanza attiva. Come ce l’abbiamo fatta per l’acqua, dobbiamo farcela per salvare il Pianeta. Diamoci da fare perché vinca la vita di tutti gli esseri umani insieme con il Pianeta Terra. E’ un unico impegno: salvare la Vita! [alex zanotelli] 

gogna o vergogna...

La Grecia sprofonda nel baratro, come la nostra amata patria quella dei piccoli borghesi inetti descritti da Ettore Smith. Cosa può mai succedere se a pagare sono i più deboli? La risposta, credo, è una sola: la rivoluzione. Questa è storia e spesso si ripete. La cosa che più mi sconvolge è sentire il nostri amati politici accusare la violenza greca, inaudite sarebbero le migliaia e migliaia di persone scese a protestare a fianco del black bloc. Assurdo. 

Quando c’è da difendere l’indifendibile scendano in campo parole come gli anarchici, i violenti, i destabilizzatori, i comunisti, al Qaeda. Si accusano tutti, eppure in Grecia a protestare ci sono famiglie, vecchi, anziani donne. Una cosa che spesso non mi spiego: ma perché le forze dell’ordine difendono questi lestofanti?, eppure ci sarà la mamma, la nonna di un poliziotto che si è visto tagliare la pensione, oppure la moglie di qualche tutore dell’ordine disoccupata, o il figlio operai che non riceve più la busta paga, o lo zio che tra poco sarà licenziato dal pubblico impiego ecc ecc. 

È fisiologico che se tu Stato, con la esse maiuscola, ti indebiti fino al collo, fai affari d’oro con la Germani e la Francia, arricchisci altre nazioni, spendi milioni di soldi per gli armamenti, distribuisci privilegi, tagli fuori il popolo e le leggi, bhè, credo che almeno un black bloc vecchio e decrepito che si veste di nero per difendere la sua casa sia alquanto naturale, un casco intesta il ministro dell’economia lo deve pur prendere! In questo scenario l’Italia cosa fa? Paga Scilipoti! [+blogger]

tradimento


Tutto tace. Dopo settimane di battaglie il pronto soccorso del san Gennaro dei poveri è stato chiuso (tra qualche anno forse chiuderanno tutta la struttura). Dopo l’occupazione pacifica del parco di fronte all’ospedale, oggi quest’ultimo è stato abbandonato e quasi distrutto perché “la sorveglianza è in ferie”. Dopo la riappropriazione dei cittadini dell’ossario delle fontanelle e dopo la battaglia perse per non far riaprire l’ennesimo supermercato anche l’ultimo barbone della Sanità è morto di freddo, il penultimo invece prima di inabissarsi ha bevuto birra sotto una pioggia incessante.

Un tempo avremmo potuto appellarci ad un sud arretrato e retrogrado, oggi la situazione di abbandono è praticamente dappertutto, e così il mitico stereotipo è andato a farsi benedire. Non c’è nessun “benvenuto al nord o al centro”, qui giace la nostra mente di illuminati fannulloni, qui le menti eccelse hanno spesso di produrre sentenze, qui c’è chi si sente fortunato a guadagnare mille euro al mese.

Voler restare a tutti i costi, non lasciare gli affetti. Ieri un mio amico emigrato a Milano, laureato e con tanta esperienza, mi ha detto che non può restare a casa a curarsi la tosse e la febbre, se lo fa non viene pagato e alla fine non può affrontare le spese mensili. Noi buttati come carne da macello, io vegetariano con i sensi di colpa, qui un rione che senza questa gente sarebbe il più ricco di Napoli. Occupazione a parte, malanni permettendo, se lascio questo quartiere mi sentirò come un marito tradito nel giorno delle nozze. [+blogger]                 

potere

“Dovevamo spingerlo fuori della stanza e dirgli di andare a lavarsi”. Steve Jobs era vegano. Ed era convinto che la sua dieta gli consentisse di non usare il deodorante e di non farsi la doccia. Andava spesso in giro scalzo. “Alle riunioni ci toccava guardare i suoi piedi lerci”, ricorda uno dei manager della Apple. Alternava diete alimentari estreme. Passava settimane mangiando solo mele o solo carote. Esplorava gli effetti allucinogeni della privazione del sonno. Spiegava che l’assunzione di Lsd era tra le cose più importanti che aveva fatto nella vita. 

“Era un carismatico ispiratore, ma a volte anche un pezzo di merda”, ha scritto Walter Isaacson, il suo biografo. Quando tornò alla Apple, nel 1997, riuscì a salvare l’azienda, ma licenziò più di tremila persone. Era collerico e arrogante, però quando si trovava in difficoltà scoppiava a piangere: durante un consiglio d’amministrazione o discutendo con un collaboratore. Il New York Times racconta che nel 2007, un mese prima del lancio dell’iPhone, riunì i suoi manager e gli fece una sfuriata. Aveva tenuto un prototipo dell’iPhone in tasca, insieme alle chiavi di casa, e lo schermo si era rigato: “Non voglio mettere in vendita un prodotto che si riga, voglio che l’iPhone abbia uno schermo di vetro e che sia perfetto nel giro di sei settimane”. 

L’unico posto dove produrre uno schermo simile, in tempi così brevi, era la Cina. Insieme a Exxon Mobil, oggi la Apple è l’azienda statunitense che vale di più in borsa. Avrebbe il potere di migliorare le condizioni di lavoro delle migliaia di operai cinesi che fabbricano i suoi prodotti, ma finora non l’ha fatto. In realtà anche noi, i cosiddetti consumatori, abbiamo un grande potere: quello di scegliere cosa comprare. Ma per poterlo esercitare dobbiamo essere informati. Dobbiamo sapere che dietro ogni telefono, ogni computer, ogni televisore che entra nelle nostre case c’è anche una storia di sofferenze e di sfruttamento. Non sempre, ma più spesso di quanto immaginiamo. [giovanni de mauro - internazionale 934]

allo stadio

Ieri, dopo circa 12anni, sono riandato allo stadio. Me lo ricordavo più grande: la prima cosa che ho notato è che si era rimpicciolito, tutto era più vicino e più reale, mi sono sentito un po’ imbarazzato. Difficile non essere allegri quando 30mila persone cantano e intonano canzoni e sfottò, la sensazione piacevole ti rimane addosso per tutta la serata, a parte il pareggio con il Cesena e una mediocre figura del Napoli.

Mi ha sorpreso vedere le diverse azioni “pericolose” (poche in realtà) e quelle fallose dei giocatori in campo. Ogni qual volta c’era un fallo nell’immediato pensavo: adesso vedrò se c’è o non c’è la punizione. In effetti, ero convinto che subiti dopo avrei rivisto la ripetizione o la moviola. Mi ha dato molto fastidio che i giocatori non ripetevano l'azione, non mi davano il tempo di capire e giudicare.

L’altra cosa, invece, che mi ha divertito molto è stato il fatto che diversi tifosi sembravano avere una piccolissima trasmittente collegata alle orecchie dei giocatori del Napoli. Dalla tribuna un tale urlava: “passa a Maggio” e come per magia la palla veniva passata a Maggio, un altro tifoso diceva: “crossa” e la palla dopo un decimo di secondo attraversava tutto lo specchio della porta avversaria. 

Abituato a vedere le partite di calcio in tv, dove la realtà è multipla, dove la mente per certi versi si dissocia, si reifica, e dove il pensiero viaggia più veloce dell’immagine, dentro di me si è realizzata una sorta di verità virtuale, che ha superato di gran lunga la mia mente. Questo, chiamiamolo così, dilemma se associato alle miriadi di notizie e al bombardamento mediatico crea un nuovo giudizio, una nuova attenzione, una nuova disperazione.

E’ qui il nocciolo della questione. I Mass media possono salvare il mondo, impedire crisi economiche e finanziare, sfamare tre miliardi di persone, impedire le guerre e, se me lo consentite, anche le catastrofi naturali. Attualmente se solo i tg nazionali avessero parlato dei 27kilomentri di tubicini in pvc sparsi sotto il manto erboso dello stadio di Torino (Juventus Stadio), che servono per riscaldare il terreno ed evitare che si ghiacci, solo questo sarebbe bastato a capire l’assurdità umana dove arriva seguendo un linguaggio economico. 

Un tale sistema perverso mi fa pensare a quelle torture scientifiche attuate in molti Paesi del mondo, (penso ai piccoli colpetti sotto i piedi che servono a indolenzire e stritolare la mente); solo che al posto degli umani (anche se mi sorge un dubbio a riguardo) noi torturiamo l’ambiente, la natura, l’aria, l’acqua. Tutto ciò per una partita di calcio! Ripenso alla moviola e al perché i giocatori, quando ero allo stadio san Paolo, non hanno ripetuto le azioni… almeno solo quelle fallose, cazzo. [+blogger]