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rom di gianturco

NO AGLI SGOMBERI SENZA UNA ALTERNATIVA

Il Comitato Campano con i Rom non può accettare lo sgombero del Campo rom di Gianturco se non si offre loro un’alternativa decente ove abitare. E’ da mesi che sul campo Rom di Gianturco, situato in via Brecce a S. Erasmo(di fatto si tratta di quattro campi), che con circa milletrecento persone, pesa la minaccia di sgombero su ordine della Procura di Napoli. La ragione per tale decisione è che quell’area è una zona tossica. Noi sospettiamo però che dietro a quella decisione ci sia la spinta del governatore Vincenzo De Luca, che pubblicamente ha dichiarato che vuole sgomberare tutti i campi Rom. Il comitato concorda che il campo di Gianturco venga chiuso perché il degrado è tale che calpesta tutti i diritti di un essere umano (donne, uomini e bambini). Infatti quel campo è un pugno allo stomaco per tutti coloro che lo visitano. Quella baraccopoli, simile a tante baraccopoli del Sud del mondo, deve scomparire. Ma a un patto! Che venga offerta a chi ci vive un’alternativa. E’ una violazione dei diritti umani fondamentali sgomberare degli esseri umani dal loro habitat senza offrire loro un sito alternativo ove sistemarsi, inserendoli anche in alloggi popolari. E’ questa la politica voluta dalla UE. Sappiamo che il Comune di Napoli sta lavorando a una soluzione alternativa, ma che potrà ospitare solo trecento persone. E gli altri? Avremo a Napoli la replica della tragedia dei Rom di Giugliano , sgombrati, su ordine della Procura, dai loro campi perché ‘tossici’, e si ritrovano oggi a Masseria del Pozzo , in una zona più tossica della prima. 

Riconosciamo finalmente il nostro razzismo atavico contro questo popolo Rom. Sono loro i più disprezzati, emarginati della nostra società occidentale. Un razzismo sfruttato dalle destre xenofobe europee per guadagnare voti. Non dimentichiamo che sono state le stesse dinamiche a portare al nazismo e al fascismo, pagato da oltre mezzo milione di Rom cremati nei campi di concentramento. Non è questa la strada per costruire un ‘Europa dei popoli, una società più umana ed accogliente. Per questo il Comitato con i rom chiede: 

alla Procura di sospendere lo sgombero del campo di Gianturco (sappiamo che ha già concesso una volta una proroga di due mesi) finché non si trovi una soluzione umana per tutti; 

alla Regione di convocare subito un tavolo di tutte le realtà che si occupano dei Rom per trovare una soluzione non solo per Gianturco, ma anche per gli altri campi Rom dell’area metropolitana (si tratta di 6-7 mila persone!) che vivono in situazioni disumane, in particolare i Rom di Giugliano;

al Comune di Napoli perché trovi in fretta una soluzione alternativa per i Rom di Gianturco. 

Inoltre il Comune si adoperi per la Consulta dei rom ,perché venga ascoltata direttamente la loro voce. 

Abbiamo tutti bisogno, istituzioni come realtà di base, di sederci insieme e insieme trovare soluzioni per dare dignità a questi nostri fratelli e sorelle rom.Ci appelliamo poi a tutte le realtà di base (associazioni, comitati, reti….) perché facciamo causa comune con i rom di Gianturco contro l’imminente sgombero del campo. Ascoltiamo l’appello del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) e della Conferenza delle Chiese Europee (Kek) dello scorso anno: “Dobbiamo costruire nuove relazioni giuste con il rom e impegnarci nel difficile, ma essenziale compito del risanamento e della riconciliazione.” [p.Alex Zanotelli, p.Domenico Pizzuti, past. Dorothea Mueller e past. Leonardo Magrì(Chiesa Valdese) a nome del Comitato Campano con i rom e del Forum antirazzista della Campania]

in marcia con i migranti

Il Primo Marzo 2016 invitiamo tutti a scendere in piazza, in solidarietà con il popolo dei migranti che continua a vivere un’immensa tragedia. Il Primo Marzo era stato scelto come giornata di cortei a favore degli immigrati da “Italia sono anch’io”, che anni fa aveva raccolto duecentomila firme per lo ius soli. Un problema non ancora risolto. In questo nostro paese non possiamo più accettare che seicentomila diciottenni, nati in Italia da genitori stranieri, vivano nel limbo dei diritti umani. Chiediamo con forza che il disegno di legge sullo ius soli,  che è passato alla Camera ed ora è in esame al Senato, venga migliorato e poi approvato. Così com’è, è un disegno di legge che non ci soddisfa, ma rafforzato e votato, sarebbe un’efficace risposta parlamentare al crescente razzismo sempre più cavalcato dal fascio-leghismo, per dividere e contrapporre italiani e migranti.
In questo primo marzo 2016, invitiamo tutti/e a scendere in piazza in solidarietà con milioni di migranti che soffrono per l’egoismo dell’opulenta Europa. 

Questa Europa infatti ha fatto annegare in mare lo scorso anno settecento bambini ed oltre tremila uomini e donne. Il Mediterraneo è diventato la Shoah dell’Europa: un’ecatombe di quarantamila morti. Un’Europa talmente cinica che ha pagato a un dittatore come Erdogan tre miliardi di euro per impedire a due milioni di profughi siriani di entrare in Turchia. E’ la stessa Europa che ha pagato un miliardo e mezzo di euro ai capi di stato africani, riuniti a Malta, per bloccare i profughi sub-sahariani. Spingendo così i migranti nelle mani delle mafie degli scafisti.Quest’Europa che spende milioni di euro al giorno in missioni militari come Frontex e Eunavfor Med con lo schieramento di navi ed aerei nel Mediterraneo e che fa scendere in campo la NATO , per intercettare i migranti e portarli negli hot-spots (punti di raccolta ufficiali). In questi centri di confinamento forzato, sul modello di lager come i CIE e i CARA, i migranti saranno identificati anche con le impronte digitali. Chi non verrà riconosciuto come rifugiato, sarà rispedito dall’inferno da cui è fuggito. (Una sorte che toccherà al 90% dei richiedenti asilo!) E’ questa la conseguenza della ingiusta divisione tra rifugiati è migranti economici’. L’Europa ha già deciso di rispedire a casa loro quattrocentomila migranti! Non solo, ma continua a costruire i muri, così l’Ungheria, la Bulgaria, la Slovenia. Mentre Francia, Inghilterra e Austria bloccano le frontiere, la Danimarca arriva addirittura ad espropriare i pochi beni di questi disperati. E’ il naufragio dell’Europa che sognavamo.

Per questo scendiamo per strada, ma anche per dare voce alle violenze che subiscono i migranti qui in Campania. L’incredibile lentezza con cui lavorano le Commissioni di Salerno e Caserta per i permessi di soggiorno, negati nel 90% dei casi. Purtroppo questa situazione favorisce il “grande business” sui migranti in Italia, che va ad ingrassare albergatori e enti vari, com’è avvenuto con ‘Mafia Capitale’ ed ora riesplode ad Avellino. Non possiamo accettare gente che fa affari sulla pelle dei poveri. E pensare che l’Italia ha bisogno di migranti, soprattutto in campo agricolo, dove vengono sfruttati con lunghe giornate di lavoro (10-12 ore di lavoro!), mal pagati e sotto il controllo dei caporali. Noi non possiamo accettare questa violenza sui migranti. Né possiamo accettare la totale precarietà in cui operano a Napoli gli ambulanti  per i continui attacchi delle forze dell’ordine. Senza menzionare le costanti aggressioni razziste  contro i migranti in questa nostra città con gravi risvolti. (La Questura non ha mai risposto a una lettera , da noi inviata due anni fa, che evidenziava una serie di tali episodi razzisti!) . Ed infine, sempre a Napoli, l’insicurezza nelle abitazioni dei migranti, la difficoltà all’accesso delle cure mediche nonché le lentezze burocratiche per ottenere permessi o rinnovi.

Il Primo Marzo scendiamo anche in piazza per dire NO a tutte queste guerre che producono i milioni di profughi che arrivano a noi ,  in particolare un NO a un’altra guerra dell’Italia contro la Libia che ha già causato un massiccio esodo di migranti. Chiediamo a tutti, napoletani e immigrati, di marciare con noi il primo marzo da Piazza Mancini alle h 10,00. (fino in Piazza del Plebiscito-Prefettura) Buona Marcia per i diritti umani di tutti/e  migranti e non. [alex zanotelli]

rifugiati: è un genocidio

In questi ultimi 5 giorni sono morti nel Mediterraneo quasi 800 rifugiati,in prevalenza donne e bambini. Dobbiamo solo vergognarci! Se chiamiamo mostri quelli dell’ISIS, dobbiamo riconoscerci mostri per un tale “omicidio di massa”, come lo definisce l’OIM. Sono quasi tutte donne e bambini in fuga da spaventose situazioni di guerra. Il Medio Oriente è in fiamme, così come la Libia e tante nazioni dell’Africa saheliana dal Sud Sudan al Centrafrica. Milioni sono in fuga, tanti tentano la via del Mediterraneo, che ormai si è trasformato in un cimitero. E’ uno stillicidio quotidiano a cui assistiamo quasi impassibili.  Come missionari non possiamo stare in silenzio davanti a questo genocidio che avviene alle nostre porte. Dall’inizio dell’anno i morti sono 2.500, solo 2.220 da giugno.  Lo scorso anno (con la tragedia del 3 ottobre , dove hanno perso la vita 361 persone) hanno trovato la morte oltre 600 persone . Nel 2012, hanno perso la vita altre 500 persone. In questi tre anni sono 3.600 le vittime accertate.  E’ un’ecatombe!

Mai avevamo visto un numero così elevato di rifugiati. L’Alto Commissario per i rifugiati ha annunciato che il 2013 è stato l’anno record con 51 milioni di rifugiati, cifre che ci ricordano i dati della II Guerra Mondiale. L’ONU ci ricorda che l’86% dei rifugiati trova  asilo nei paesi del sud del mondo. L’opulenta Fortezza Europa sta invece facendo di tutto per respingere questi “naufraghi dello sviluppo”. E lo facciamo con il Fortex, con la polizia di frontiera, con le barriere di Ceuta e Melilla, con il muro tra Grecia e Turchia , con il Trattato di Dublino, con le leggi razziste sia nazionali che europee. Ed ora con il Frontex Plus! Questa nuova operazione potrebbe sostituire ‘Mare Nostrum’ , che ha salvato migliaia di vite, quasi tutte in acque internazionali. Purtroppo Frontex Plus è un’operazione di controllo delle frontiere, dentro i confini di Shengen.  Ma i disperati non si arrendono: sono mossi dalla disperazione . Nulla li può fermare. Ad approfittarsene sono le organizzazioni criminali , che soprattutto in Libia (un paese in sfacelo totale, anche per colpa nostra!), fanno lauti guadagni. Come missionari facciamo  nostre le parole del vescovo di Casablanca(Marocco) , Santiago Agrelo, inorridito per l’uccisione di 15 immigrati che hanno tentato di scavalcare il muro di Ceuta il 6 febbraio scorso.

“E’ inaccettabile che la vita di un essere umano abbia meno valore di una presunta sicurezza  e impermeabilità delle frontiere di uno Stato. E’ inaccettabile che una decisione politica vada riempiendo di tombe il cammino che i poveri percorrono con la forza di una speranza. E’ inaccettabile che merci e capitali godano di più diritti dei poveri per entrare in un Paese. E’ inaccettabile che si rivendichino frontiere impermeabili per i pacifici della terra e si tollerino frontiere permeabili al denaro, alla corruzione, al turismo sessuale, alla tratta delle persone, al commercio  delle armi”.


Proprio per questo, come missionari, vogliamo lanciare un appello a tutte le istituzioni perché trovino una soluzione a questa tragedia. All’ONU, perché crei   canali di ingresso legale nei vari paesi di accoglienza tramite traghetti e voli charter, che sostituiscano le carrette del mare. Alla UE, perché apra  corridoi umanitari; realizzi programmi di reinserimento, ammissione umanitaria e di facilitazione dei ricongiungimenti famigliari; smantelli  il Fortex , vera e propria macchina da guerra contro i migranti; abolisca il Regolamento di Dublino che impone ai migranti di fare richiesta di protezione internazionale al primo stato membro in cui fanno ingresso. Al Governo italiano, perché  prema su Bruxelles per il mutuo riconoscimento delle domande d’asilo, per un monitoraggio comune ed un equo smistamento; “cambi subito la Bossi-Fini”, come ha chiesto l’arcivescovo di Agrigento, F. Montenegro; chiuda i CIE; voti il disegno di legge sullo Ius Soli per i figli di immigrati nati in Italia;  continui l’operazione Mare Nostrum che ha salvato migliaia di migranti in acque internazionali. Alla CEI, perché parli, con più coraggio, in difesa dei profughi e dei rifugiati, e perché apra le canoniche e i conventi vuoti ai rifugiati. E’ la nostra passione di missionari, che hanno toccato con mano le sofferenze di tanti fratelli e sorelle, a spingerci  a gridare ,con Papa Francesco, che la ‘carne di migranti è la carne di Cristo’. [alex zanotelli]