Visualizzazione post con etichetta partiti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta partiti. Mostra tutti i post

incoerenza legittima

Qualcuno mi ha chiesto perché non voto movimento a 5 stelle. Gli/le ho detto che non voto perché questa legge elettorale non mi permette di esprimere una preferenza democraticamente. Il principio di pluralità è stralciato così come il diritto di democrazia diretta. In secondo luogo, pur trovandomi con alcuni punti del programma del movimento, la cosa che più non digerisco, è la mancanza di coerenza spudoratamente ridicola e tragica allo tesso tempo. I leghisti criticano Roma ladrona, le istituzioni italiane, vogliono la secessione, non si sentono italiani e pur sono inseriti in tutti i posti, dal nord al sud, di responsabilità pubblica. Mi chiedo: ma se non volete essere italiani perché volete rappresentarci? Il presidente della regione veneta rappresenta i veneti, ossia gli italiani del Veneto nella loro regione.

Per quanto riguarda i grillini, invece, quelle stesse persone del movimento che stanno gridando al golpe Renzi, perché non votato democraticamente (a me questo governo fa letteralmente schifo), si trovano a sedere nel palamento Italiano con la stessa legge elettorale che ha permesso al presidente del consiglio italiano (attuale e quello precedente), di essersi autoeletto; una legge che non  permetta di esprimere un voto di preferenza è una legge che ha letteralmente ignorato il principio di pluralità. Quello che stiamo assistendo è la devianza ritualistica definita da Merton: “si criticano i fini ma allo stesso tempo si accettano i mezzi per poterli realizzare”. (+blogger)

imposizioni politiche

Insieme, esautorando le Istituzioni, i governanti, gli amministratori. Troppe le differenze tra la dignità e la finzione. Vorrei votare, riscattare la mia precarietà, la mia inoccupazione, la mia solitudine politica. Invece non mi è concesso, la legge elettorale m’impone di votare altri, non mi è dato scegliere, ma le imposizioni non mi sono mai piaciute. Le possibilità non hanno ragione d’essere, la verità è sempre altra, è sempre la mia, non è mai degli altri. Brutte e assurde generalizzazioni buone solo a dividere.

Ho lasciato la scuola d’obbligo a 11 anni, per poi riprenderla a 20, la serale. Terza Media con la sufficienza, diploma sempre serale per lavoratori, 5 anni meravigliosi e 54 su 60. Quattro anni e mezzo di sociologia, vecchio ordinamento, 100, bingo… ho fatto tredici al totocalcio si fa per dire. A vent’anni non azzeccavo due parole d’Italiano correttamente, mettevo la “a” al posto delle “ha” e viceversa con la “e” e la “è”. Prima degli studi: il barista, il tappezziere, il venditore di sigarette, l’idraulico, il calzolaio, il macellaio, l’operaio, il cameriere. Durante gli studi: in un bup, la guida turistica, il pubblicista, il libraio, il filmaker. Dopo gli studi: il ricercatore, il filmaker, il pubblicista, la guida turistica, in un bup, il cameriere, l’operaio, il macellaio, il calzolaio, l’idraulico, il venditore di sigarette, il tappezziere, il barista.

Un percorso a ritroso, come la nostra società, la nostra politica, la volontà di non votare. 1milione e 200milalire il salario di mio padre 20 anni fa, 600 euro il mensile di un precario oggi. E’ l’inverso che primeggia, è la vita e il contrario della vita, è il tutto come l’esatto opposto, è la voglia di farcela contro la disillusione. Per chi voto oggi? Non voto. Anche se mi sforzo di essere capito, anche se gli altri si arrabbiano senza spiegare il perché, vorrei poter scegliere liberamente, esprimere la mia forza attraverso ciò che mi rappresenta realmente. La forza di chi si “arrangia” e viene etichettato come camorrista, la forza di chi vive in un rione stereotipato, ghettizzato per la sua bellezza e le sue possibilità.

Niente, nessuno mi affascina, senza voler fare la vittima, e sì parlo proprio di fascino, quello che manca alla nostra politica; il fascino del dialogo, della praticità, dell’efficienza, del linguaggio popolare. Tecnicamente non significa nulla, ma aver fiducia negli altri, nel dialogo, nella comprensione è la cosa più bella che una persona possa mai considerare. [+blogger]