tag:blogger.com,1999:blog-69868316001288742722024-03-13T19:37:59.279+01:00quartiere sanitàil blog del rione sanità+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.comBlogger1016125tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-66040602741757382102017-04-15T23:23:00.002+02:002017-06-09T12:05:02.586+02:00clikka il link sotto <div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"><a href="http://www.quartieresanita.com/" target="_blank">Questo indirizzo non è più aggiornato, per gli aggiornamenti e l'archivio </a></span></b><br />
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<br /></div>
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<br /></div>
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<span style="font-size: large;"><a href="https://quartieresanita.com/">Iscriviti se hai voglia di farlo, il blog del rione Sanità informa senza fare notizia. </a></span></div>
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<br /></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-36444329720638943742017-04-09T09:58:00.000+02:002017-05-04T15:08:14.904+02:00rom di gianturco<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-size: large;"><a href="http://www.quartieresanita.com/" target="_blank">Questo è l'ultimo articolo che pubblichiamo su questa pagina. Nuovo tempate e nuova grafica con gli aggiornamenti e archivio.</a> </span></b><br />
<br />
Noi stiamo dalla loro parte. Questi sono giorni in cui i cristiani fanno memoria della
crocifissione di Gesù, senza spesso accorgersi che continuiamo a crocifiggerlo
negli impoveriti, negli emarginati e negli ‘scarti’ che sono la ‘carne di
Cristo’ come ama ripetere Papa
Francesco. Fra questi dobbiamo collocare i rom, gli ultimi della nostra
società. E’ quanto, con il comitato campano con i rom ed altre realtà che
operano con i rom, stiamo gridando da tanto tempo in questo nostro territorio
campano. Siamo ora sdegnati per l’ ennesimo sgombero del grande campo
rom in via S. Erasmo alle Brecce, a Gianturco, nel cuore di Napoli. Un campo
dove ci vivono almeno 1.300 esseri umani, in situazioni disumane come
gli altri cinquemila rom sparsi in tanti campi disseminati su Napoli e
provincia. Ho visto situazioni simili solo nelle baraccopoli di Africa, dove
sono vissuto per dodici anni. Abbiamo urlato e gridato per anni la nostra
indignazione davanti a un simile trattamento, senza essere mai stati ascoltati.
Invece abbiamo dovuto assistere a fenomeni di razzismo di massa come quando la
gente ha incendiato i campi rom di Ponticelli o hanno attaccato il campo di Via
del Riposo costringendo i rom alla fuga. Abbiamo assistito agli sgomberi del
campo rom di Virginia Wolf (Ponticelli) nonché di Torre del Greco e di Torre
Annunziata… E’ un continuo Calvario! Lo scorso anno la Procura di Napoli ha
deciso lo sgombero del campo di Gianturco perché quella zona è tossica. Il
Comune di Napoli ha continuato a chiedere proroghe per guadagnare tempo e
trovare soluzioni alternative. Nel frattempo invece sono arrivati nel campo poliziotti,
vigili urbani e altri per sollecitare i rom ad andarsene spontaneamente. E’ una
tattica questa che non possiamo accettare: è una politica disumana che ha fatto
fuggire centinaia di loro. Molti hanno cercato spazi liberi ove collocarsi e
così continuano a fiorire i ghetti. L’unica cosa che il Comune ha fatto è la
costruzione di un campo attrezzato in via del Riposo (un “lager” così lo
definisce Amnesty International), che ospiterà le famiglie scelte
dall’assessora alle politiche sociali R. Gaeta.Nessuno sa con quali criteri
sono state scelte queste famiglie. E così siamo giunti alla fine di questo
Calvario: oggi 7 aprile, le 27 famiglie saranno accompagnate nel campo rom di
via del Riposo. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
E’ incredibile in questa vicenda il silenzio della Regione,
il cui governatore V. De Luca non fa che minacciare, spesso con un linguaggio
razzista, di sgomberare tutti i campi rom. Noi abbiamo continuato a chiedere
per anni alla regione Campania la convocazione di un Tavolo per chiedere
soluzioni alternative per i rom. Troviamo incredibile che né la Regione né il
Comune trovino anche case o appartamenti per le famiglie rom, come prevede la
politica della UE. Ed è ancora più incredibile per noi che la Prefettura di
Napoli abbia 16 milioni di euro per i rom che nessuno sta utilizzando. E’ segno
che non c’è nessuna volontà politica di mettere mano al dramma degli ultimi di
questa società. Chiediamo al governatore De Luca e al sindaco De Magistris di
mettere da parte le loro differenze e di stringersi la mano per dare dignità a
questi nostri fratelli e sorelle, in buona parte cittadini europei, che
chiedono solo di essere trattati come essere umani. “Voi ci trattate da animali
- mi ha urlato addosso giorni fa una donna rom di Gianturco - Voi ci
emarginate, ci disprezzate….Noi non siamo animali!” “Ha ragione, Signora - le
ho risposto - Ha ragione!”<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Ci auguriamo che questa città di Napoli abbia il coraggio di
rispondere al grido disperato di questa donna rom. Per questo invitiamo a chi
vuol rispondere a questo grido di venire davanti al Comune di Napoli l’11
aprile alla ore 11 per una conferenza stampa sulla situazione dei rom di
Gianturco. [<o:p></o:p>Padre Alex Zanotelli e padre Domenico Pizzuti a nome del
comitato campano con i rom Comitato di solidarietà dei cittadini di via S.Erasmo alle
Brecce]</div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-27772829934126979482017-04-06T20:43:00.000+02:002017-04-07T08:48:04.751+02:00storia d'amore tredici anni dopo <div style="text-align: justify;">
<b>Mi piacerebbe svelare chi è l'autore che mi ha chiesto di pubblicare questa piacevolissima dedica fatta ad una donna immaginaria. Trovo lo scritto piacevolissimo. In questi tempi di social, il pezzo di carta che stringo tra le mani ha un sapore fiabesco. Ringrazio pubblicamente chi mi ha donato tanta simpatia.</b> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
"Il suo colore
è bellissimo, e dopo che mi sono fatto dire che non è presente solo sui suoi
capelli e sulla sua faccia, ma che, invece, caratterizza tutto il suo corpo,
allora ho incominciato a pensare così:<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
quando
i suoi genitori l’hanno concepita<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
in
quel momento dio, probabilmente, stava <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
dipingendo
le pareti di casa sua.<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
i
suoi genitori non sapendo cosa in quel momento facessero,<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
anche
perché nessuno lo sa,<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
hanno
incominciato a pensare con gli stessi pensieri.<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
un
misto di cromatico piacere ha invaso la loro mente<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
e,
mentre ballavano, hanno intravisto i Campi Elisi.<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
forgiando
il pensiero e combinando migliaia e migliaia di colori <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
diversi
tra loro, sono riusciti a impastare essenza e privazione.<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
un
miscuglio di venature calde si diversificano e si plasmano <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
nella
pelle e nel corpo. <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
l’araldico
piacere invade la sostanza e trasforma, <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
colorando,
la sua tristezza in odore.<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
dio
lo fonde … e leggendo da un vecchio libro ricorda <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
una
atavica canzone: <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
<i>il rosso del cuore come colore naturale,<o:p></o:p></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
<i>il rosso del sangue come naturalmente vivo,<o:p></o:p></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
<i>il rosso del tramonto come la natura vuole.<o:p></o:p></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
ancora
avvolti nel piacere di concepire,<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
non
distinguono la voce di dio che, arrabbiandosi,<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
decide
di increspare ancora di più la madre-tinta,<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
ne
esce una luce vivida, <o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
parossismo
di un mito che paragonato alle religioni<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
si
traveste di reale.<o:p></o:p></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">
all’improvviso
i due corpi stanchi di piacere <i>sognarono
di sognare</i>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">1) impasta il profumo di incenso<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">2) usa solo il rosso e l’ ocra (quest’ultimo molto di
meno)<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">3) gira fino a farlo diventare liquido<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">4) unisci i pensieri di un orgasmo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">5) solfeggia con il dio Pan<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">6) pensa al comunismo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">7) invadi le mani<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">8) vivi senza cognizione di causa<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">9) lega l’Efebo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10.0pt;">10) Cantico dei Cantici<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
Forse quando leggerai questo ti
allontanerai ancora di più e quel poco che mi resta, per sentirti e vederti,
sfumerà definitivamente? Ma non voglio più reprimere le mie fantasie e i miei
umori. Forse mi riterrai un sentimentale; ti dico che fai <i>bene</i> perché proprio non riesco a liberarmi della materia che mi
circonda e plasma la mia esistenza. Così io avrò calmato la mia conoscenza,
senza violentare la mia volontà, e tu avrai scelto le tue attese. <i>Quando ero piccolo giocavo sempre con le mie
sorelle e con i miei amici; il gioco
cominciava così: color, color, color …". [senzanome] </i> </div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-64255029284736694752017-04-01T15:47:00.000+02:002017-04-06T12:26:13.402+02:00tien ‘e penne dint ‘e cerevelle<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaLZYYFzCxzujdbRtc8N_6nR24BEb29Ua_9JtrFl397zw69uWBu6chCnhc-hgcciGaP-gzPZnrJO4leVw_Y-mX_Ua5CkyUU8MTnx8ADZmCq88qOZ_lTk-0kiALPlrA8vl-rfbDjJ2bRSo/s1600/WEBP3270057.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaLZYYFzCxzujdbRtc8N_6nR24BEb29Ua_9JtrFl397zw69uWBu6chCnhc-hgcciGaP-gzPZnrJO4leVw_Y-mX_Ua5CkyUU8MTnx8ADZmCq88qOZ_lTk-0kiALPlrA8vl-rfbDjJ2bRSo/s400/WEBP3270057.jpg" width="300" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Lunedi scorso sono stato al cimitero
delle fontanelle assieme al mio amico <span class="username"><span style="background: white; color: windowtext; text-decoration-line: none;"><a href="https://twitter.com/semioticmonkey" target="_blank">@semioticmonkey</a></span></span><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; color: windowtext; text-decoration-line: none;"> </span></span>, dopo aver visitato il chiostro della
basilica di S.M. della Sanità. È stato lui a scattare la foto di cui sopra.
Entrando nell’ossario, un guardiano ci ha invitato cortesemente con la mano,
precisando che “nun se pava pe trasì”. La prima cosa che mi ha colpito
è stato vedere biglietti dell’anm un po’ sparsi dappertutto. Capisco
che è difficile <i>trapassare </i>Napoli per
arrivare in queste cave di tufo, capisco pure che appoggiare i tickets sulle
cape di morte è segno ancestrale, <i>aggiò
pavato pe venì fin’a ccà, mo famme ‘a grazia!</i>, ma la penna in equilibrio
con tanto di messaggio culturale bèh, questa poi ha sbilanciato ancora di più
le mie smanie turistiche/religiose.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Non mi va di vedere una
penna o un biglietto dell’anm conficcato nell’occhio di un mio caro
estinto. Centinaia i bambini morti durante il colera, centinaia i decessi
anonimi dove non venine data degna sepoltura. Qui ho intenzione di soffermarmi.
Se il turista <i>s’accatta a cap’e san
Gennaro,</i> posso capire che almeno il santo è riconosciuto, poi se è un
peccato se la vedrà con la sua coscienze; ma un morto <i>anonimo</i>, uno che ha visto lo <i>scuorne
in faccia</i> o, come in questo caso, sulla propria testa, non so quanto possa
fare bene al turista che per forza di cose chiamo "cazzuto".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il rito delle anime purganti riporta
il morto, <i>ca se miso scuorne ‘e murì
pecché...</i> non è stato nemmeno riconosciuto, nella sua vesta dignitosa, nella
sua concezione di essere, di uomo o donna che ha lasciato la sua
esistenza. Il lutto si vive, e se nessuno lo fa per te qualcun’altro ti <i>adora</i> per intercessione e per
reciprocità. Questo restituisce dignità <i>all’anonimo</i>,
segno che solo un uomo può “vincere” la morte, solo una donna può pregare per
credere, solo gli esseri umani possono adottare segni magici e farli diventare
segni veri. <o:p></o:p></span></div>
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span>
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il
messaggio scritto può essere anche carino per certi aspetti, ma il fatto di
essere stato messo lì, in bella posta e per far ridere, come se avessimo un freak
da prendere in giro o uno storpio da sfottere, non l’ho trovata una grande idea;
neanche per gli incolti visitatori che civettano per le vie delle Fontanelle in
cerca di una storia da raccontare. Auri sacra fames. [+blogger]</span></span>+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-56117783717781432772017-03-27T10:22:00.000+02:002017-03-27T10:22:05.980+02:00non amo i preti<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Sono molti anni che non "amo" più i preti, ma una certa forza, quella che si distingue non per il dare ma per l'essere, quella sì che mi affascina. Se piovono i <i>valorosi</i> vadano pure a fare in culo, se piovono maccheroni allora li riscaldo e me li magio. </span> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPIL1d6UqmMXVDdMBjBvcGZQWR_uQVZOj2__WmJeahuI-f48P5AtMJbzCzRS78QIQEBtmn0cOd6BQEwXP_7Shdko190xWKEwxVMXxCJjSc9SdUlBBzEkB-cvMu3-ZQDhhqQQ8TIzHC8t8/s1600/Web+Via+crucis+2017.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPIL1d6UqmMXVDdMBjBvcGZQWR_uQVZOj2__WmJeahuI-f48P5AtMJbzCzRS78QIQEBtmn0cOd6BQEwXP_7Shdko190xWKEwxVMXxCJjSc9SdUlBBzEkB-cvMu3-ZQDhhqQQ8TIzHC8t8/s400/Web+Via+crucis+2017.jpg" width="288" /></a></div>
<br />+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-79872066446129763382017-03-22T09:59:00.000+01:002017-03-22T20:41:25.151+01:00meno... reddito d’inclusione <div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Da dove sono saltati fuori i soldi che la finanziaria ha stabilito per 400mila
famiglie povere, cinquecento euro al mese? Esempio. Se la Palma che ospita
(ospitava) numerosi senza fissa dimora, rifugiati e i senza lavoro della
Sanità; così come i 100 e passa uomini e donne che ogni sera cenano alla Tenda;
se adesso queste strutture non possono più farlo (Don Antonio resiste per tutt’altri
motivi), è perché i tagli apportati sono stati previsti per cancellare questi
centri di assistenza?! Ho pensato ad un <span style="background: white; color: #222222;">Robin Hood che toglie ai ricchi per dare ai poveri. Come in
un noto film: chi paga è il ricco possidente ma poi diventa povero e gli
restituiscono i soldi. </span><b><span style="background: white; color: #222222; font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 10.5pt; line-height: 115%;"> </span></b>E’ stato annunciato in bella posta:
“cercate fondi europei”. Insomma le furbate non nascono mai da sole, <i>magna n’terra e anniette n’cuollo</i>! [+blogger] <o:p></o:p></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-39493630046385663832017-03-18T15:04:00.002+01:002017-03-18T20:46:39.243+01:00appello senzafissadimora <div style="text-align: center;">
APPELLO ALLA CITTA’
DEI CITTADINI SENZA-TETTO </div>
<br />
Siamo un gruppo di persone che affrontano le difficoltà sempre con un sorriso.
Siamo gente che nulla pretende, ma che ha una dignità. Cerchiamo solo di avere voce e per questo lottiamo per difendere e richiedere i nostri diritti. Vorremo solo guardare con più positività al nostro futuro!
Per questo motivo chiediamo:<br />
- documento di residenza;<br />
- cure sanitarie gratuite anche per chi non ha ancora residenza;<br />
- apertura di nuove strutture di accoglienza per i senza tetto;<br />
- apertura di centri diurni d’accoglienza;<br />
- aumento e migliore formazione degli operatori all’interno delle strutture;<br />
- percorsi di inserimento e formazione al lavoro;<br />
- maggiore controllo sul lavoro a nero in cui veniamo prevalentemente impiegati.<br />
<br />
Napoli 18/03/2017
I Senza-tetto di Napoli
Contatti:<br />
Siciliano Assunta mail: lucysusytiamo@hotmail.it
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-88627162664454482292017-03-15T20:28:00.000+01:002019-11-27T15:57:52.979+01:00Scrivo un lavoro ogni ora <div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Feliciano ha svolto, e svolge tutt’ora, così tanti lavori che ad elencarli non basta una giornata intera. Nato, cresciuto e <em>pasciuto</em> nel quartiere, la cosa che più non sa fare è quella di rubare. Ma i lavori, qualsiasi esso siano, quelli sì che sa svolgerli con maestria. Ha uno spiccato senso di praticità ed intelligenza che a paragone con il suo titolo di studio è cosa veramente straordinaria. Ieri sono andato a prendere un caffè a casa sua, mi ha mostrato come ha rifatto la cucina. Qualche mese fa le mattonelle cadevano a pezzi, oggi la stanza è molto accogliente.<br />
Il lavoro che ora più lo impegna è portare le pizze, soprattutto nel fine settimana, da un luogo all’altro del rione. Mentre prendo il caffè mi ha fatto vedere le foto di quando in estate fa il bagnino a Rimini, e in inverno, oltre che scaricare di tir, fa anche l’artista di strada (prevalentemente con l’avvento di qualche festività); poi, in tempi e luoghi differenti, l’imbianchino, il garagista, l’assistente alle vendite di cellulari, il portapacchi, disegnatore di Napoli, assistente agli anziani, piastrellista, accompagnatore di cani, webcontent. Mi fermo qui, impossibile elencarli tutti. Una curiosità, a 35 anni e passa sta pensando di fare il gigolò, il ballerino e per ultimo il trapezista.<br />
Gli eclettici non mi hanno mai spaventato, il che si dica in gergo: “alla fine non sa fare nulla”, invece trovo che sia l’esatto opposto. Naturalmente non ha l’esperienza né la tecnica, ma dalla sua ha la capacità di imparare, <em>arma</em> straordinaria che mette alla prova situazioni difficili. Questo forgiarsi di operosità crea una nuova forma d’interazione che somiglia all’attività di uno scrittore nell’inventare un romanzo. Le bugie si plasmano con un pizzico di verità, oppure una verità esagerata, o una esagerata bugia. Ma bello quanto il <em>don Chisciotte che a fantasia e sincerità non ha eguali. </em><br />
<em>Se Feliciano ha dalla sua parte la fittizia autenticità è perché lo stato in cui si trova non gli permette di fare calcoli economici. Infatti è una persona povera e di famigli ancora più povera. Di fronte all’esistenza la nostra capacità di elaborazione rompe gli schemi classici (ma pur sempre costruiti), divenendo cosa più semplice, più singola… cosa più autentica. [+blogger]</em></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-58638980686863034902017-03-11T10:07:00.000+01:002017-03-11T10:07:35.055+01:00un farmaco per tutti <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibYVcu864Stbb2PAG8VL5XdorOGPjgydK-ZW5TcDvxhzBvnmqWcU5H0-ucVke3jcj4kV2XcdoUPYSEqGlFGOnmzlHkgZ3ctfkRCPNAGQ188rF7wnPU8kpxZlXkEJGku1rdI98h9Vv8p4k/s1600/1+farmaco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibYVcu864Stbb2PAG8VL5XdorOGPjgydK-ZW5TcDvxhzBvnmqWcU5H0-ucVke3jcj4kV2XcdoUPYSEqGlFGOnmzlHkgZ3ctfkRCPNAGQ188rF7wnPU8kpxZlXkEJGku1rdI98h9Vv8p4k/s400/1+farmaco.jpg" width="272" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSyb-kLqKXDHUoJPMuI3OIYibCGXtRrKaqVBIt2VT5-8pY2ngb_nO4DmeKaAgvLf6UpJ_TAUwEFV-OdnnYzdxTqhV-ArThO0R7FloEuNlrxbZCPsJP4yRhEHcbKkTPMlhEtL7QggBhi0Y/s1600/2+farmaco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSyb-kLqKXDHUoJPMuI3OIYibCGXtRrKaqVBIt2VT5-8pY2ngb_nO4DmeKaAgvLf6UpJ_TAUwEFV-OdnnYzdxTqhV-ArThO0R7FloEuNlrxbZCPsJP4yRhEHcbKkTPMlhEtL7QggBhi0Y/s400/2+farmaco.jpg" width="278" /></a></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-88138456930075360992017-03-08T10:25:00.002+01:002017-03-08T10:29:07.376+01:0011° non abbandonare l'ospedale <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaH0MgyWX_hWtAy8dSygSu_Bsk-8n5qPHezYaH3Br4h8F0l6h4FpXWnrQZCZo4oDjDlfU6ZLGoMMFyK6Matq6Ma9MaIltjGyFAHZf9pMmyUm8Akg537ndz9tvL4JwHTr9D38FTJJbHFzY/s1600/2+osped.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaH0MgyWX_hWtAy8dSygSu_Bsk-8n5qPHezYaH3Br4h8F0l6h4FpXWnrQZCZo4oDjDlfU6ZLGoMMFyK6Matq6Ma9MaIltjGyFAHZf9pMmyUm8Akg537ndz9tvL4JwHTr9D38FTJJbHFzY/s400/2+osped.jpg" width="310" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeEAOVY-3z7v_LnK_kaLfno-CUgQzV7_Zwf-ahh_tPS2DMqTl2HnYJIpfB1NncXJxiSM1AOXMY26wasiMdSXKiMdxXxcThfyNHFYzEP9OE-xq3V_COIFiVI5BGpoMMFfRGud0h0zFR9qg/s1600/1+volantino+osp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeEAOVY-3z7v_LnK_kaLfno-CUgQzV7_Zwf-ahh_tPS2DMqTl2HnYJIpfB1NncXJxiSM1AOXMY26wasiMdSXKiMdxXxcThfyNHFYzEP9OE-xq3V_COIFiVI5BGpoMMFfRGud0h0zFR9qg/s320/1+volantino+osp.jpg" width="320" /></a></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-10355833893940757162017-03-05T17:50:00.000+01:002017-03-05T17:50:37.661+01:00welfare: un lusso alla sanità<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Provo a scrivere dell’ennesima
chiusura mentre il quartiere si apre a sostanze infinite e disarmanti. Un rione
devoto a san Vincenzo, alla madonna dell’Arco e, nella modernità, anche agli
uomini che si grattano le mani, un altro
smacco improvviso fa saltellare i più sereni. Questa volta tocca alla Palma,
struttura che da anni ospita 85 senza fissa dimora. Riepilogo un po’.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’istituto, che in passato era
religioso, e storicamente ospitava donne di colore abbandonate, è stato
riconvertito in scuola primaria, poi in luogo di accoglienza per i senza fissa
dimora e per gli immigrati. Da diversi anni non esiste più la scuola; mesi fa invece è toccato al primo nucleo di
immigrati andare via, tra poco toccherà
al secondo, fino allo sfratto definitivo dalla struttura dei senza fissa
dimora, previsto entro il 21 marzo di quest’anno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sul territorio napoletano ci sono
3000 persone senza casa a fronte di un’accoglienza di circa 350 persone, di cui
200 sono ospitati nel rione Sanità, divisi nella struttura La Palma di salita
Mauro e nella Tenda, ex ospedale san Camillo a via Fontanelle. Nel frattempo
troppi anni sono passati aspettando l’apertura dell’albergo dei Poveri della
via Tanucci: dopo promesse e contro promesse, la struttura più grande d’Europa
salta da un tavolo all’altro come se fosse il rimando della apertura di supermercato (credo di aver fatto già sconti).
L’albergo dovrà essere soprattutto un centro diurno con servizi di tutela e
diverse figure professionali. Anche il Mendicicomio della via Cristallini ha
fatto la stessa fine: la struttura, in attesa anch’essa di apertura, dovrà ospitare
abitazioni per anziani non abbienti e altre attività in “cogestione sociale”: attività
per immigrati e disagio mentale, laboratori, punto di incontro, teatro ecc. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Accanto alle feste, ai murales e
alle nuove piazze, e con <i>l’avvento</i>
della ztl alla via vergini, crediamo che tutto ciò possa essere rivalutato solo
alla luce di compromessi che non scardinano la storia e “l’identità” di un luogo.
Se passato e presente devono coesistere, è giusto che quest’ultimo rispetti gli
spazi che identificano un territorio. Se il luogo Sanità si definisce per la
sua accoglienza , è giusto che questa stessa umanità non perda le sue origini
in difesa dei diritti degli ultimi, degli emarginati. [m.p.r.]<o:p></o:p></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-49968242895672591282017-02-28T09:53:00.000+01:002017-03-19T10:58:14.696+01:00all'incontro per la ztl"Ieri (24/02), all'incontro per la ZTL alla via Vergini mi è stato risposto, dall'assessore della Municipalita3 Mimmo Rusciano, che il tutto è già stato approvato!, mentre per le strade limitrofe, le vie di fuga, i sensi unici, i doppi sensi, i permessi ecc, ... si sta studiando come fare. Premesso che non sono contro la ztl visto che da anni scrivo dell’abominevole traffico del rione, una regolamentazione, per parziale che sia, è già un inizio, anche se sarebbe stato meglio prevedere prima la circolazione del traffico e poi “la bellezza cittadina”. Le proposte della rete del rione Sanità sono state un po’ approssimate dalla platea istituzionale, ma ripeto, ad un tavolo ci siamo anche noi e questo è buona cosa.
"Ci stanno a cuore gli ambulanti, il mercatino rionale della frutta e verdura, la scuola elementare Angiulli, la costanza della polizia Municipale, ecc". Quello che ripeto continuamente (che ripetiamo, è vero siamo in pochi, ma lo facciamo da anni) è che le proposte non devono scendere dall’alto per elogio al politicotto, ma devono essere frutto di una partecipazione costate. Nell’assemblea di venerdì scorso qualcuno ha detto che non c’era poi tanta gente, si sa che a queste assemblee non si partecipa volentieri… “ma dai eravamo in 50, mica pochi”?, c’erano anche due francesi!
Lasciamo stare e siamo propositivi, perché un popolo cambi bisogna che quest’ultimo riconosca tutta la sua potenzialità d’insieme. La forza di sapere che la mia parola vale quanto quella di un altro: ecco perché spesso mi arrabbio quando per parlare ho solo 3 minuti, mentre l’altro ha 3 ore e passa. Questa semplice inventata equazione è cruciale. Se a me puzza l’alito, puzza anche a te se non ti sei lavato i denti; e se per caso la mia ascella odora di acqua di rose è perché tu possa sentire tutta la mia fragranza. Non chiedo a nessuno di annusarmi ... ma dai che sarà mai è un lavoro come tanti altri. [+blogger] Traslato dal vecchio sito articolo del 28/02/2017+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-20891768978027423862017-02-21T08:47:00.001+01:002017-02-21T08:47:51.242+01:00storie riti devozioni <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg5Dkk1o8VQlYRgLzWsznhxouQ-rTH1FPLUJBigtH3IZ-0-US8LT-JzNz0CBGr36ycWxp_-hcJcstGa5vF9NiRZ4ZYK0LG3e-QhQ9YjWynBImvvGqkoPcACvX5rJM12hFp0PT6usoNqas/s1600/locandina+fontanelle++25+2+17+web.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg5Dkk1o8VQlYRgLzWsznhxouQ-rTH1FPLUJBigtH3IZ-0-US8LT-JzNz0CBGr36ycWxp_-hcJcstGa5vF9NiRZ4ZYK0LG3e-QhQ9YjWynBImvvGqkoPcACvX5rJM12hFp0PT6usoNqas/s400/locandina+fontanelle++25+2+17+web.jpg" width="400" /></a></div>
<br />+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-81571312301241318442017-02-16T09:51:00.000+01:002017-02-18T09:42:00.629+01:00"scandalo" forcella sanità <div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il rione Sanità da molto tempo vive una
esponenziale crescita turistica, da seimila visitatori l’anno si è passati ai
sessanta mila del 2015. Sono soprattutto italiani quelli che visitano il
quartiere, non a caso i molti b&b nati in questi ultimi tempi sono tutti
gestiti da non napoletani. In questi stessi anni la criminalità organizzata è
molto più presente nel rione, le cronache giornalistiche, e non solo, parlano
di una escalation senza precedenti. Negli anni Settanta i registi dell’epoca
“protestarono” a suon di fiction contro quella che sembrava essere
l’inefficienza delle forze dell’ordine. “Milano odia, la polizia non può
sparare”, “Roma Violenta”, “Napoli Violenta” sono solo alcuni titoli di film di
una ferocia singolare ed inaudita. Poi le stragi sfociate nella morte di Della
Chiesa, Falcone, Borsellino (solo per ricordare i nomi più <i>illustri</i>), hanno dato il via a un’epoca di <i>ribellione</i>, di insulti parlamentari, di coalizioni politiche, di
cosche mafiose che si estendevano da un lato all’altro dello stivale. Non
voglio approfondire, già tutto è stato scritto e documentato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Mentre all’esterno della pizzeria di via
Sanità centinaia di persone aspettano il loro turno, a pochi metri di distanza
padre e figlio scampano ad un attentato; due giorni prima in un luogo ancora
più vicino, un ragazzo veniva gambizzato. I morti ammazzati e quelli che sono
stati uccisi per sbaglio passeggiano assieme ai tanti signori muniti di reflex
e di videocamere professionali. Da un lato una strage che ammazza due persone e
ne ferisce tre, dall’altra s’inaugura un altro percorso greco/romano. Iniziano
le notti bianche anche nel rione, tre nel giro di pochi mesi: zona pedonale,
gente a piedi e in bici, l’aria è quella di una civiltà mai “annusata” da queste
parti. Ma i clan non si fermano, si continua con i regolamenti di conti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Negli anni precedenti, quando nel rione
esisteva il boss, le persone avevano paura di entrare nel quartiere, molti
“strisciavano” la Sanità, l’evitavano intenzionalmente, impossibile organizzare
con qualche scolaresca una visita guidata. Per contro (<i>stranamente)</i> era l’esatto opposto. Oggi potrei dire: nessuno più ha
paura? Cammina per la via Arena alla Sanità la prole straniera, camminano i non
campani, ma anche quelli che dal Vomero o della via Petrarca arrivano per
comprare il fiocco di neve. La bontà di un dolcetto, di una pizza e la voglia
di visitare le catacombe di san Gennaro hanno ribaltato i sentimenti di
angoscia?! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Dopo anni finalmente qualcuno sta iniziando
a capire che gli abitanti del rione non sono tutti conniventi, che le cronache
giornalistiche servono per vendere carta e che lo stereotipo stampato ha sempre
la spiegazione del “come volevasi dimostrare”. Ecco che invece inizia un’epoca
che sbilancia i più scaltri, qualcosa attualmente bisogna raccontare per non
soffocare, il lavoro da solo non dà una spiegazione esaustiva del fenomeno,
quindi? Quando le etichette si formano nella loro drammatica realtà, la
conoscenza sembra vacillare in un mare di ipotesi tutte giuste, inequivocabili,
senza ombra di dubbio. L’ipotesi come conoscenza da verificare è troppo lunga
per confermare la [mia] ricerca, mentre i social possono essere utili proprio
in relazione a questa monotonia. Potrei azzardare e dire che le vite virtuali
creano le raffigurazioni di onnipotenza, ma meglio lasciare queste affermazioni
ad un buon sociologo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Insomma, la cosa che mi interessa
analizzare in quest’articolo è proprio la “vicinanza” che c’è tra le due realtà
di cui sopra: mentre si spara si mangia, mentre si festeggia si minaccia,
mentre si organizza si distrugge. L’abitudine alla paura rischia di rendere
ogni cosa <i>normale</i> per gli abitanti
del rione, ma per <i>gli stranieri</i>? Qualche
mese fa ragazzi in moto spararono uccidendo una persona alla via Sanità,
esattamente all’altezza di uno dei palazzi del Sanfelice; poche ore dopo
visitatori fotografavano le scalinate del palazzo, gli archi, il portale nella
tranquillità più assoluta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">La normalizzazione di cui parlavo prima è
anche una costante delle persone che non sono del posto?! Mi chiedo, ma questa domanda/affermazione
è giusta? C’è forse un concetto di paura generalizzata che fortifica il singolo
(anche se in questo caso non saprei proprio come immaginarlo), oppure una
invincibile resistenza alla paura e/o alla morte? Non mi illude la concezione
costruttivistica della incolumità personale, perché il processo di negoziazione
non è frutto di queste osservazioni. Tanto che se Freud relaziona la certezza
alla civiltà e Bauman invece l’inverte per quella post-moderna, in questo caso
certezza e rischio si fondano in quello che definisco <i>equivoco storico</i>: dove la storia ci ha insegnato ad aver paura
della guerra, lo stesso non vale per il nostro rione?! Si ammazza nella certezza
che l’ordine non sarà ricostituito, cosicché ciò che crea spavento e umiliazione
rafforza <i>la scena della realtà</i>. Sul
Vesuvio si continua a costruire, le persone che ci abitano non hanno intenzione
di lasciare le loro case anche se sanno con certezza di vivere costantemente in
una situazione d’imminente pericolo. C’è forse questo tipo di rappresentazione
della realtà anche qui nel rione? Se sì, in questo caso, è un bene o un male
che s’ignora il rischio? E se quest’ultimo è realmente ignorato questo vuol
dire che la definizione di malavita sta cambiando?, oppure è già cambiata?, o
forse è la statistica definita da Monsieur Verdoux ad avere ragione di uno
stato di cose immobile ed inefficiente? E se lo Stato è immobile ed
inefficiente è colpa della gente che non denuncia? Delle forze dell’ordine che
non sono all’altezza della situazione? Di un <em><span style="background: white; font-style: normal;">laissez</span></em><span style="background: white;">-<em><span style="font-style: normal;">faire istituzionale? Oppure di una
commistione che non ha precedenti nella storia della repubblica italiana? </span></em></span> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br></div>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Se Annalisa Durante e Genny Cesarano camminano ancora per le vie di
Forcella e della Sanità a braccetto con il film-maker di turno, questo vuol
dire che la morte non è più <i>scandalosa</i>
come in passato. In “termini economici” essi sono stati descritti come <i>eroi</i>: gli stessi che invece dovevano
essere definiti come <i>vittime dell’adeguatezza</i>.
[+blogger]</span>+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-62183121455747759122017-02-15T09:37:00.002+01:002017-02-15T09:37:42.489+01:00questa settimana <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbLdn5Xihfn5UryJ3J2XhpCfbLf5SZxz39zDdIfqK7DO4ZJVfrF5c39Tr_KY0b2dvGGIthTTsetjQKW0L3NJgxOH8DN1YbjCPqPPYbdmMiAT0akxpAB-25R9kx-MO3i7kQgcBunwTHcq4/s1600/WP_20170206_16_29_48_Pro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbLdn5Xihfn5UryJ3J2XhpCfbLf5SZxz39zDdIfqK7DO4ZJVfrF5c39Tr_KY0b2dvGGIthTTsetjQKW0L3NJgxOH8DN1YbjCPqPPYbdmMiAT0akxpAB-25R9kx-MO3i7kQgcBunwTHcq4/s400/WP_20170206_16_29_48_Pro.jpg" width="275" /></a></div>
<br />+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-72351061790483632422017-02-13T08:38:00.000+01:002017-02-13T08:38:53.449+01:00con questo 1001<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjotJxmLT0XfjyTgkQ8FiJjuVvfjTvmVeLtf5Hq0NC0WdZBg8iuuKm13Q8khZCmRZP9qoyvi5K0spwfqxIrajyaq2uO1W3polHxdKe0AUrLfHmybERcnYYZ-mp5a3h9m4VKlF_kw7n84ds/s1600/Work+in+Progress.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjotJxmLT0XfjyTgkQ8FiJjuVvfjTvmVeLtf5Hq0NC0WdZBg8iuuKm13Q8khZCmRZP9qoyvi5K0spwfqxIrajyaq2uO1W3polHxdKe0AUrLfHmybERcnYYZ-mp5a3h9m4VKlF_kw7n84ds/s400/Work+in+Progress.jpg" width="400" /></a></div>
<br />+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-5229995422182742082017-02-09T08:27:00.000+01:002017-02-10T09:06:52.664+01:00proposte ztl <div style="text-align: right;">
All'Ass. alle Infrastrutture e mobilità
del Comune di Napoli
Mario Calabresi</div>
<div style="text-align: right;">
Al Presidente della Municipalità3
Ivo Poggiani
</div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 9.5pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 9.5pt;">Previsioni per la realizzazione
di una ZTl alla via Vergini (mercato borgo Vergini). In virtù di una
circolazione pedonale più efficiente e moderata, la rete del rione Sanità si
preserva di contribuire nello specifico per chiarire alcuni punti emersi
attraverso la discussione cittadina.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">1) Polizia Municipale continua e
costante<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">2) Controllo delle concessioni di
vendita con l'esatta quadratura della zona espositiva (favorendo l'immissione
di nuove forme merceologiche)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">3) Zona stallo di parcheggio scarico e
carico merci<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">4) Regolamentazione oraria <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">5) Riqualificazione dell'Arredo urbano
(fontana adiacente chiesa dei vergini vedi anche petizione popolare <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">6) istallazione dei dissuasori (via Misericordiella,
via Crocelle, via Fuori porta san Gennaro, vico Impagliafiaschi, Supportico
Lopez)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 9.5pt;">7) Controllo costante delle forze
dell'ordine<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 9.5pt;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">8) Riposizionamento del mercatino della
via Mario pagano </span><span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 9.5pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-82004449097703508272017-02-05T00:17:00.000+01:002017-02-05T00:18:03.883+01:00un patto scellerato <div class="MsoNormal">
“Siamo stati capaci di chiudere la rotta balcanica, - ha
detto il Presidente della Commissione Europea, Tusk -possiamo ora chiudere la
rotta libica. ”Parole pesanti come pietre pronunciate in occasione del
Memorandum firmato a Roma il 2 febbraio dal nostro Presidente del Consiglio
Gentiloni con il leader libico Fayez al Serraj, per bloccare le partenze dei
migranti attraverso il canale di Sicilia. E’ la vittoria del cosiddetto Migration
Compact (Patto per l’Immigrazione), portato avanti con tenacia dal governo
Renzi e sostenuto dall’allora Ministro degli Esteri, Gentiloni. “Lo stesso
impegno profuso dall’Europa per la riduzione dei flussi migratori sulla rotta
balcanica, - aveva affermato lo scorso anno davanti alla Commissione
Trilaterale Gentiloni, - va ora usato sulla rotta del Mediterraneo Centrale per
chi arriva dalla Libia. ”Gentiloni, ora che è presidente del Consiglio, lo sta
realizzando. Trovo incredibile che si venga ad osannare l’accordo UE con la
Turchia per il blocco dei migranti. Ci è costato sei miliardi di euro, regalati
a un despota come Erdogan ed è stato pagato duramente da siriani, iracheni,
afghani in fuga da situazioni di guerra. “I 28 paesi della UE hanno scritto con
al Turchia - ha affermato C. Hein del Consiglio Italiano per i Rifugiati - una
delle pagine più vergognose della storia comunitaria. E’ un mercanteggiamento
sulla pelle dei poveri.” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Visto il successo(!!) di quel Patto, il governo italiano lo
vuole replicare con i paesi africani per bloccare la rotta libica, da dove sono
arrivati in Italia lo scorso anno 160.000 migranti. Ecco perché il governo
italiano, a nome della UE, ha fatto di tutto per arrivare a un accordo con la
Libia, un paese oggi frantumato in tanti pezzi, dopo quella guerra assurda che
abbiamo fatto contro Gheddafi (2011). Il governo italiano e la UE hanno
riconosciuto Fayez al Serraj come il legale rappresentante del paese, una
decisione molto contestata dall’altro uomo forte libico, il generale Haftar. Per
rafforzare questa decisione l’Italia ha aperto la propria ambasciata a Tripoli.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il Piano della Commissione Europea prevede di creare in Libia
una ‘linea di protezione’ (una specie di blocco navale) il più vicino possibile
alle zone d’imbarco per scoraggiare le
partenze dei profughi. Il vertice dei capi di Stato della UE a Malta (3
febbraio) ha approvato questo accordo fra l’Italia e la Libia. Ma questo è solo
un primo e fragile tassello del Migration
Compact , definito da G. Ajassa su <u>la Repubblica</u> “necessario, anzi
urgente!” La UE vuole arrivare ad accordi con i vari stati da cui partono i
migranti. Per ora la UE ha scelto cinque paesi chiave: Niger, Mali, Senegal,
Etiopia e Nigeria, promettendo tanti soldi per lo sviluppo. Lo scorso novembre
una delegazione, guidata dall’allora Ministro degli Esteri, Gentiloni ha
visitato il Niger , Mali e Senegal. Si è soprattutto focalizzata l’attenzione su
un paese - chiave per le migrazioni: il Niger. E’ significativo che la prossima
primavera l’Italia aprirà un’ambasciata nella capitale del Niger, Niamey. “I ‘buoni’
sono la Ue, l’Italia, il Migration Compact, che si spacciano per i salvatori
umanitari - scrive il missionario Mauro Armanino che opera a Niamey - i ‘brutti’ sono migranti
irregolari… Noi preferiamo stare con i ‘brutti’, coloro che ritengono che
migrare è un diritto!”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Che ipocrita quest’Europa che offre soldi all’Africa a
‘svilupparsi’ per impedire i flussi migratori, mentre la strozza
economicamente! La UE sta forzando ora i paesi africani a firmare gli Accordi
di Partenariato Economico (EPA) che li obbliga a togliere i dazi doganali,
permettendo così alla UE di svendere sui mercati sub-sahariani i suoi prodotti
agricoli, affamando così l’Africa. Senza parlare del land-grabbing, perpetrato
anche da tante nazioni europee nonché dalla macchina infernale del debito con
cui strangoliamo questi popoli. Per cui la fuga di milioni di esseri umani. Ad
accoglierli ora ci sarà il blocco nei vari paesi e poi quello navale. E se
riusciranno ad arrivare in Europa, troveranno muri, filo spinato, campi
profughi e lager. Il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, vuole infatti
rilanciare i famigerati Centri di Identificazione e di Espulsione (CIE) in
tutte le regioni d’Italia, che sono veri e propri lager.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
”Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi
profughi - ha detto Papa Francesco ai rappresentanti dei Movimenti popolari lo
scorso novembre - è in grado di riconoscere immediatamente, nella sua
interezza, la ‘bancarotta dell’umanità’! Cosa succede al mondo di oggi che, quando
avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose
per salvarle, ma quando avviene questa ‘bancarotta dell’umanità’, non c’è quasi
una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto! E così il
Mediterraneo è diventato un cimitero e non solo il Mediterraneo… molti cimiteri
vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente.” Davanti a queste parole
così chiare e dure, mi sconcerta il silenzio della Conferenza Episcopale
Italiana. Ma altrettanto mi sorprende il silenzio degli Istituti missionari:
finora non c’è stata una presa di posizione unitaria e dura su quanto sta avvenendo, che ci toccano
direttamente come missionari. Non possiamo più tacere: è in ballo la vita, la
vita di milioni di migranti, che per noi sono, con le parole di Papa Francesco.
”la carne di Cristo.” [alex zanotelli]<o:p></o:p></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-71115861332067886352017-02-04T09:04:00.000+01:002017-02-04T19:39:27.107+01:00campo di concentramento<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieicdbEQYpFyfnRMiDhPsSbWiVzHVYpLOoKU7RkXIaihQ9N8VN0IHaBqVrSEuAOe4M8SnOEuz-Hrn_HxJ0jBMMFvXV7j2tH-OJlJ0yTKfjob-0Iry_fEqEA5p1q1NO9E6TLx9d63prSd0/s1600/WP_20170202_13_39_18_Pro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieicdbEQYpFyfnRMiDhPsSbWiVzHVYpLOoKU7RkXIaihQ9N8VN0IHaBqVrSEuAOe4M8SnOEuz-Hrn_HxJ0jBMMFvXV7j2tH-OJlJ0yTKfjob-0Iry_fEqEA5p1q1NO9E6TLx9d63prSd0/s400/WP_20170202_13_39_18_Pro.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Due mesi fa la rampa di san
Gennaro dei poveri è stata ripristinata. Chiudere una strada comporta sempre
dei disagi notevoli, specialmente se essa è l’unica via di fuga. Da diversi
giorni è stata di nuovo chiusa al traffico sia automobilistico che pedonale. <i>Sarebbe cosa da niente</i> se l’altra e
unica via d’uscita dal rione san Gennaro dei poveri non fosse anch‘essa
sbarrata per un incendio divampato all’ultimo dell’anno. E’ così la povera
gente che abita in questa zona si trova a vivere in un “campo di concentramento”:
come arrivare al primo pronto soccorso? Come arrivare in tangenziale? "e' cos'e niente, e semp cos'e niente" diceva Eduardo.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La mania di fare arrivare turisti
alla Sanità ha fatto perdere il cervello a qualcuno. Bhè, in verità neanche
prima il signorotto di turno ha mostrato acume visto che le sue conoscenze si
riducono nel definire il rione (con il suo massimo sforzo) il quartiere dove è
nato Totò. Mi rendo conto che in questo periodo ho iniziato a fare di nuovo l’uomo
aspro, sarà per questo che un hacker informatico ha rubato il dominio
quartieresanita.org?! Pazienza, comprerò il punto it. :-) [+blogger] <o:p></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4QeR2kqWnsZm0ZBWh29i7n0iWzBEGDN4lffHLf7biwYjAmyEL2Lzmp7M9qqo7Dq4WqBImP2R7vXIDsGWzTtG1pjBCCsQN8a9iPHpUJV45BJ6O06oVmgl7OlELHuwBqNaoUA_MjT7AWOw/s1600/WP_20170202_13_41_39_Pro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4QeR2kqWnsZm0ZBWh29i7n0iWzBEGDN4lffHLf7biwYjAmyEL2Lzmp7M9qqo7Dq4WqBImP2R7vXIDsGWzTtG1pjBCCsQN8a9iPHpUJV45BJ6O06oVmgl7OlELHuwBqNaoUA_MjT7AWOw/s400/WP_20170202_13_41_39_Pro.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-25784397711724122982017-01-30T10:05:00.001+01:002017-01-30T10:06:49.212+01:00adotta san gennaro <div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">Parliamo del rione. Le feste mondane per belle che siano continuano a richiamare i valorosi di turno che con le loro uscite felpate smistano l’attenzione da un’altra parte. Adottare una piazza? Non sarebbe stato meglio adottare l’ospedale san Gennaro? Cosa da niente se non può essere sfruttato a dovere. Poveri i morti di freddo che in una stanzetta occupata al piano terra, di fronte all’ex pronto soccorso, sventolano convinti le loro delusioni. Da anni nessuno ha argomentato meglio delle gente, nessun esperto né tecnico ha saputo dibattere convinto alle mille ragioni che assalivano la popolazione. Nel frattempo c’è chi ha perso il lavoro, chi sogna il proprio medico che è stato spostato altrove, chi si indigna ancora pur sapendo che ha torto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">
La ricchezza del quartiere doveva essere mantenuta non spostata. Nel rione ci sono gli esterofili, ogni cazzata diventa realtà. … Uscite dalle case, dai b&b, dalle pizzerie, dalle pasticcerie e dalle chiese ed occupate o adottate l’ufficio postale, la scuola Caracciolo, adottate i neri di piazza Cavour; la festa della Madonna dell’Arco entra fin dentro le vostre case, vi sostiene, tranquilli: essa è pur sempre espressione di una cultura che protegge, che urla il suo dolore, che piange i suoi morti, che blandisce l’anima, che zittisce per mezzo di una falsa ricchezza. Così “convinto” in nome di questa mia repressione (mi accusano! e forse hanno pure ragione), e delle altrui frustrazioni, che dichiaro finito il tempo dell’allegria pregressa. Basta la bieca antropologia umanitaria, basta con le epurazioni autoctone, basta con le eroine del tempo, invincibili, catastrofici e catartici.[+blogger]</span>
</div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-58026117481556338372017-01-19T12:07:00.000+01:002017-01-22T21:41:46.241+01:00il fuoco della sanità<div style="text-align: justify;">
Quello di qui sopra non è il titolo di un nuovo articolo sulla sanità pubblica (peccato, perché ne avremmo bisogno), ma quello che l'altro ieri è successo, o meglio non è successo, nel quartiere: è stato impedito di accendere il fuoco di sant’Antuono che ogni anno si prefigge di cacciare il <i>vecchio</i> marcio e di accogliere il <i>nuovo</i>. Centinaia di adolescenti hanno protestato in piazza Sanità contro le forze dell’ordine. Un divieto, se pur giusto, mai applicato negli anni addietro. I roghi, invece, ieri erano un po’ sparsi per tutta Napoli e provincia nonostante la pioggia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono anni che continuo a dire che il “loro” contro il “noi” è una definizione mentale scellerata. Non è possibile pensare alle forze dell’ordine come nemici, così come non è possibile definire la gente del rione tutti ladri e/o camorristi. Imporre un divieto così all’improvviso crea sempre una situazione di disagio, come quella che si è verificata il 17 gennaio scorso, intorno alle diciannove, in piazza Sanità. Sembra che i poliziotti o i carabinieri siano di un altro pianeta e che gli abitanti del quartiere siano di un’altra galassia. L’invasione entra prima di tutto nelle anime, pervade come il fuoco la mente e il chi va là tappa gli occhi e le orecchie. La mente si ferma alla vista di una divisa, così come quando si intravede il ponte della Sanità, i tutori della giustizia sobbalzano di soppiatto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br></div>
<div style="text-align: justify;">
Bisogna ritornare alla normalità. Quando vedo lampeggiare o suonare una sirena mi guardo intorno e vedo gente con aria tesa…assurdo; così come gli uomini della forza pubblica hanno modi e posture differenti quando sono alla via Sanità, tutt’altro invece sono i comportamenti alla via Luca Giordano. Queste etichette dobbiamo sradicarle prima dalle nostre parole, poi dai nostri atteggiamenti. Ho esagerato un po’ e l’ho fatto apposta scrivendo questo articolo, in realtà non mi sono mai guardato indietro quando un poliziotto mi ha chiesto i documenti. Ma la normalità deve pur arrivare, i pregiudizi fanno male a noi, alle nostre famiglie, ai nostri figli... A perdere siamo sempre noi, neanche il pareggio ci è dato sperare. [+blogger]
</div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-75331193507921305252017-01-17T00:23:00.001+01:002017-01-17T00:30:31.371+01:00emergenza freddoAll’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli dott. ssa Roberta Gaeta<br />
OGGETTO: Emergenza freddo: accoglienza senza fissa dimora presso l’Istituto la Palma<br />
<br />
Negli ultimi giorni le condizioni meteo stanno mettendo a dura prova la vita dei senza fissa dimora. L’opinione pubblica viene colpita dalle morti per il freddo e reagisce con proclami e appelli alla solidarietà per chi sta vivendo questo disagio. Nonostante gli sforzi delle istituzioni, ci sono ancora altri disagi che vanno affrontati.<br />
<br />
La cooperativa La Locomotiva sta garantendo l’accoglienza di 85 senza fissa dimora presso l’Istituto La Palma, sito in Salita Mauro al Rione Sanità. L’orario di accoglienza è dalle ore 19:30 alle 8 del mattino. Date le condizioni climatiche critiche, però, questo non basta più a proteggere i numerosi ospiti della struttura bisognosi di un riparo anche prima di quell’orario di apertura.<br />
<br />
Come Presidio Permanente contro la chiusura dell’Ospedale San Gennaro che da mesi è in lotta per tutelare il diritto alla salute, e come Rete Rione Sanità, riteniamo che il Comune di Napoli debba provvedere ad una soluzione immediata del problema e proponiamo di anticipare l’orario di apertura dell’accoglienza dell’Istituto La Palma almeno alle ore 16 per affrontare le esigenze del momento. [<i>Presidio Permanente contro la chiusura dell’Ospedale San Gennaro/ Rete Rione Sanità</i>]
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-16561713979742586652017-01-06T11:49:00.000+01:002017-01-06T12:40:06.498+01:00mangia un dono<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwxM2xt7ETYvlCmSZt82FPTAIZm9sYgz4Ba-LjxHJQDrxYb_S1jnsHA90ihyZu4z3kfrAPCWSkeYzz2PwfrTWjF1y2m_colw3iWdSNYCUV2QY1BbzxVSOzNSD-kkhXN2veVM0T6ejiUWc/s1600/mangia+un+dono.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwxM2xt7ETYvlCmSZt82FPTAIZm9sYgz4Ba-LjxHJQDrxYb_S1jnsHA90ihyZu4z3kfrAPCWSkeYzz2PwfrTWjF1y2m_colw3iWdSNYCUV2QY1BbzxVSOzNSD-kkhXN2veVM0T6ejiUWc/s400/mangia+un+dono.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="http://www.quartieresanita.org/2016/12/pizza-sospesissima.html" target="_blank">“Mangia questo dono” oppure in inglese “eat this gift”. Più di 1000 pizze sospese (#millepizzesospese) che aspettano qualcuno (tanti, moltissimi), per essere mangiate. L’idea di stampare un biglietto omaggio me l’ha suggerita don Antonio Vitiello. Da lunedì distribuiremo i primi mille voucher per la Sanità, ma anche per altre strutture, e per chi ne farà richiesta. Speriamo che la forma omaggio lenisca ‘o scuorne! Posso accertare subito, dalla prima stampa, che ha avuto effetti positivi. Molti l’hanno accettato senza riserva, perfino chi non ne ha bisogno. Un semplice escamotage,cambiare prospettiva, cambiare linguaggio, senza vergogna, perché chi dà riceve e viceversa. Una normale prassi di scambio che non includa una transazione economica e/o il profitto. Non l’elemosina o la pietà pelosa di donna Prassede, ma un naturale baratto e uno scambio, così come deve essere il linguaggio: alla base delle semplici ri-definizioni, poi la forma mentis ed infine la normalità. Grazie. [+blogger] </a></div>
+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-22843187383807194452017-01-03T19:48:00.000+01:002017-01-03T19:50:06.298+01:00basta con il silenzio<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE</div>
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L’anno 2016 ha visto trionfare la normalità della guerra, la
Terza Guerra mondiale a pezzetti, come la chiama Papa Francesco, una guerra
spaventosa che ha il suo epicentro in Medio Oriente ed ha mostrato tutta la sua
ferocia, disumanità e orrore nell’assedio della città martire, Aleppo. Una
guerra che attraversa anche l’intera zona saheliana dell’Africa, dalla Somalia
al Sudan (Darfur e Montagne Nuba), dal Sud Sudan al Centrafrica, dalla Nigeria
(Nord) alla Libia, dal Mali al Gambia. Senza dimenticare i massacri nel cuore
dell’Africa, in Burundi e Congo(Beni). Siamo davanti a desolanti scenari di
guerra che si estendono dallo Yemen all’Afghanistan, guerre combattute con armi
sempre più sofisticate e a pagarne le spese sono sempre più i civili. “Come è
possibile questo?- si chiede Papa Francesco. E’ possibile perché dietro le
quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, c’è
l’industria delle armi che sembra essere
tanto importante”.<o:p></o:p></div>
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E’ l’industria delle armi, fiorentissima oggi, a gioire di
tutto questo. Secondo i dati Sipri, a livello mondiale, investiamo quasi 5
miliardi di dollari al giorno in armi. A livello italiano, secondo
l’Osservatorio ne spendiamo 64 milioni di euro al giorno. E’ un’industria
fiorente quella italiana delle armi che esportiamo e vendiamo in tutto il
mondo. In questo periodo abbiamo venduto bombe all’Arabia Saudita e al Qatar,
che poi le hanno date a gruppi armati legati a Al-Qaeda come a Jabhat al –Nusra
in Siria. E tutto questo nonostante la legge 185/90 che vieta la vendita di armi
a paesi in guerra e a paesi dove vengono violati i diritti umani. L’Italia ha
esportato armi nel 2015 per un valore di oltre 7 miliardi di euro a tanti paesi
che sono o in guerra o dove sono violati i diritti umani. Ma come fanno i
nostri governi a parlare di legalità, quando agiscono in maniera così illegale?
E’ la grande Bugia. “La violenza esiste solo con l’aiuto della Bugia”, diceva
Don Berrigan, il gesuita nonviolento americano scomparso lo scorso anno. E’
passato il tempo in cui i buoni possono rimanere in silenzio. ”Ed è proprio
questo quello che mi sconcerta di più: il silenzio del movimento per la
pace davanti a questi scenari di guerra. Non lo posso accettare. Dobbiamo
scendere in piazza, urlare , gridare, protestare. Forse non riusciamo a parlare
perché il movimento è frammentato. Allora mettiamoci insieme. La situazione è
troppo grave. Per questo dobbiamo avere il coraggio di violare la legge, di
farci arrestare,di andare in prigione .Questo sarebbe il dovere prima di tutto
dei religiosi, dei preti, delle suore come i fratelli Berrigan e le suore
domenicane negli USA che si sono fatti anni di carcere nel loro impegno contro
la ‘Bomba’. E come cristiano mi fa ancora più male il silenzio dell’episcopato
italiano e di larga parte delle comunità cristiane. Per fortuna c’è Papa
Francesco che parla chiaro. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace
(1 Gennaio 2017) afferma che “essere veri discepoli di Gesù oggi significa
aderire anche alla sua proposta di nonviolenza. ”E prosegue”: La nonviolenza
praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati così importanti. I successi ottenuti da Gandhi
e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King contro la discriminazione razziale…” <o:p></o:p></div>
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Papa Francesco invita le comunità cristiane a perseguire
questa strada della nonviolenza attiva, come la strada obbligata per i seguaci
di Gesù. “Dite al mondo che non esiste più una guerra giusta- ha detto una
suora domenicana irachena Nazik Matty durante il convegno sulla guerra e
nonviolenza, promosso in Vaticano da Papa Francesco. Lo dico da figlia della
guerra”.<o:p></o:p></div>
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Papa Francesco forse presto ci regalerà un’ enciclica che
potrebbe mettere la parola fine alla teologia della guerra giusta e indicare la
nonviolenza attiva come la strada inventata da Gesù. E’ la strada che le
comunità cristiane devono imboccare con lo stesso coraggio che hanno avuto
Gandhi, Martin Luther King, Don Berrigan, Don Milani… Ma queste comunità
dovranno avere la capacità di unirsi a tutte le altre realtà nonviolente
creando un grande movimento popolare per la pace. Ma per arrivare a questo
dobbiamo tutti essere disposti a pagare un alto prezzo. “Noi urliamo pace,
pace, ma non c’è pace - diceva Don Berrigan. Non c’è pace perché non ci sono
costruttori di pace. Non ci sono costruttori di pace perché fare pace è
altrettanto costoso quanto fare guerra - almeno altrettanto esigente perché si paga
con la prigione e la morte”. A tutti i costruttori di pace, l’augurio di cuore di un Buon
anno, carico di frutti di pace. [alex zanotelli]</div>
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+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6986831600128874272.post-48951193056582357662016-12-25T18:16:00.000+01:002016-12-25T18:23:32.371+01:00prevenire il terrorismo Francesca Bellino è una mia cara amica. Giornalista e scrittrice con una ossessione in testa che si chiama Tunisia. Non solo la sua famiglia è in parte tunisina (il marito è l’attore Ahmed Hafiene noto in Italia per aver fatto numerosi ruoli tra cui Hassan in La giusta distanza di Carlo Mazzacurati), ma da tempo lo è anche la sua anima. Di recente ha scritto un romanzo, Sul corno del rinoceronte, che ripercorre attraverso la storia di un’amicizia i momenti turbolenti che anticipano la rivoluzione dei gelsomini, l’inizio delle rivolte arabe. Mi ha sempre colpito una frase del romanzo di Francesca. Lei scrive: “I segreti sono nascosti negli occhi. Il mio primo incontro con la Tunisia sono stati gli occhi di Meriem. Poi mi sono imbattuta in quelli dei giovani in trappola, arresi ai bordi delle strade o persi davanti a squallide tazzine di caffè”. In poche righe Francesca Bellino ha fatto una fotografia precisa di quanta frustrazione circolava e circola ancora tra i giovani, soprattutto uomini, tunisini.
Me li ricordo pure io quegli occhi. Tanti anni fa ho seguito un corso di arabo all’istituto Bourguiba di Tunisi. Eravamo una multiforme umanità. Tutti lì per un interesse diverso. Chi adorava il poeta Nizar Qabbani, chi voleva imparare una lingua con cui lavorare nel settore del petrolio, altri invece sognavano di tradurre manoscritti medievali. Io non so bene perché fossi lì, forse per non darla vinta a una lingua che mi faceva impazzire con i suoi plurali fratti e le sue coniugazioni. E poi c’erano loro, le signore eleganti. Alcune erano italiane, altre tedesche, altre ancora francesi.
I sogni mangiati
Lo studio dell’arabo era una scusa, quello che dicevano a casa ai mariti per giustificare il viaggio. In realtà più che alla lingua araba erano interessate agli arabi. Ed ecco che di colpo quei giovani senza lavoro, senza futuro, si attaccavano a queste signore occidentali per un regalo o per una cena in qualche ristorante di lusso. Le signore elargivano generosamente in cambio di qualche prestazione sessuale e di qualche galanteria. Era un commercio alla luce del sole che mi aveva lasciato senza fiato.
Ero ingenua forse, ma non me lo aspettavo proprio. E cominciai a osservare quei giovani. Avevano tutti qualche sogno, qualche voglia di futuro, ma allora c’era Ben Ali, il dittatore, quello che Francesca Bellino chiama il rinoceronte, a mangiare i sogni. E oggi? La situazione non è migliorata. I ragazzi sognano ancora di fuggire, di lasciarsi questo paese alle spalle. Un paese, va detto, tra i più battaglieri e laici del Nordafrica. Un paese però che è abbandonato dalla comunità internazionale, che lo considera una pedina poco importante. Ed ecco che le grinfie del fondamentalismo e del terrorismo si sono fatte sentire con brutalità. La Tunisia è stata colpita duramente dal terrorismo, pensiamo solo agli attentati al museo del Bardo e a quello sulla spiaggia di Sousse, e oggi ha alti tassi di radicalizzazione tra i giovani.
I giovani, i loro occhi. Ho cercato di guardare quelli di Anis Amri, il terrorista del mercatino di Natale di Breitscheidplatz, a Berlino. Gli occhi rivelati dalle fotografie sono opachi, velati, manca la luce. All’Ucciardone, una delle strutture carcerarie dove è stato recluso, Anis Amri è stato descritto come violento. Riguardo le foto segnaletiche che sono state pubblicate dai giornali. Questa storia ci riguarda, penso. Ci riguarda come Italia. Parla di noi. Anis Amri non ha una faccia poi così diversa dai ragazzi di Messina, Palermo, Enna, Catania. Come ogni giovane, anche lui forse ha sognato per se stesso un futuro migliore, chissà. Cerco di guardare l’uomo dietro al terrorista. Non è facile. Soprattutto non è facile se penso a chi ha perso la vita in quel mercatino berlinese. Non è facile se penso a Fabrizia Di Lorenzo che voleva solo un mondo più bello dove vivere. Se penso ai loro corpi falciati senza pietà, mi sale una rabbia immensa. Ma ecco che dobbiamo essere lucidi, e cercare di capire come siamo arrivati fino a questo punto. Dobbiamo farlo, anche solo per capire come difenderci. Se continuiamo a gridare al lupo al lupo non servirà a niente. Dobbiamo cercare Anis, chiunque esso sia, dietro la parola terrorista.
La prima falla
Ed ecco che questa vicenda emblematica ci spinge a guardare alle falle del nostro sistema. Parliamo tanto di legalità, ma è proprio l’illegalità del sistema che porta alla diffusione della peste terrorista.
Di Anis Amri sappiamo che è arrivato in Italia con un barcone. Ecco la prima falla. Ecco quello che non va, il barcone. Il viaggio dei migranti è in mano ai trafficanti, ai mafiosi. Loro decidono i prezzi, le rotte, le modalità. Qualcosa che dovrebbe essere competenza degli stati oggi è in mano a criminali senza scrupoli. Chi arriva in Europa deve farlo a costo di morire in mare o di morire nelle tappe precedenti. Si può morire in carcere in Libia, dopo uno stupro di gruppo o di sete nel deserto del Sahara. Negli anni settanta i padri di questi ragazzi che fanno il tahrib, così si chiama il viaggio di migrazione in somalo, potevano prendere un aereo e avevano dei visti. Oggi non c’è una maniera legale di arrivare in Europa. Ci sono solo i trafficanti. Questo è un dramma per i migranti, che rischiano la vita. Ma è un dramma per l’Europa. Come sa l’Europa chi arriva nel suo territorio?
Un tempo c’era un sistema di visti per arrivare dal Nordafrica in paesi come la Francia o l’Italia. Si era pendolari per un po’. Molti lo erano per lavoro, altri per studio. C’era un viavai controllato dall’una e dall’altra parte. Chi migrava non lo faceva per sempre, aveva la possibilità di tornare indietro. Le procedure non erano ottime, ma sicuramente migliori di quelle di adesso. Oggi non c’è più mobilità tra un lato e l’altro del Mediterraneo. Da mare aperto, oggi il Mediterraneo è diventato un mare chiuso, uccisi tutti gli scambi che hanno creato grandi civiltà. Dal momento in cui Anis Amri mette piede in Italia comincia una sorta di discesa agli inferi che finirà solo con la sua morte a un posto di blocco a Sesto San Giovanni. Ora, Anis Amri era un soggetto a rischio, descritto come violento, etichettato come problema e molto probabilmente era vero. Mi chiedo: si poteva recuperare questo ragazzo in qualche modo? Soprattutto nello stadio iniziale? Non ho una risposta. Mi inoltro nella sua biografia. Ed ecco che lo vediamo chiedere protezione in quanto minore. Lui ha già compiuto 19 anni. Le autorità non lo sanno e lo mettono in un centro per minori. Diciannove anni però non fanno di te un uomo. Anis Amri è un dicianovenne violento, rissoso e confuso. Questo emerge dalle parole del padre intervistato da un giornale tedesco.
Il fortino dell’Europa
Il sistema, inoltre, porta a mentire. Anis ha mentito, ma forse non è il solo. Il richiedente asilo deve inserirsi in griglie prestabilite per ottenere l’asilo politico. Allora se sei del nord del paese X non puoi ottenere asilo, ma se dici di essere di Y allora la tua domanda sarà valutata. I migranti lo sanno e, pur di non vedersi rifiutata la domanda, si inventano storie non vissute. Le loro sofferenze sono autentiche, ma spesso la commissione non valuta l’individuo e vuole sentirsi raccontare quello che ha già prestabilito. Ed ecco che molti si fingono minori o fingono di essere chi non sono.
La realtà è complessa. Se accolgono i siriani, allora anche un tunisino o un marocchino si finge siriano, su internet ci sono i tutorial per rifare l’accento di Damasco, di Homs e di Aleppo e anche se sei di Rabat o di Mahdia allora ci provi anche tu, perché l’Europa è diventata una fortezza. Sì, un fortino che continua a sfruttare il sud del mondo, le sue materie prime, ma che vuole il migrante solo dopo che abbia passato atroci sofferenze, perché dopo accetterà di lavorare per pochi spiccioli. Il sistema è malato. Se ci fosse un viaggio legale (e, sottolineo, legale) tutto questo non avrebbe bisogno di esistere. Nessuno dovrebbe mentire. Ma è al centro di accoglienza che Anis non ancora terrorista si perde completamente. Brucia insieme ad altri ragazzi una parte della struttura. È molto violento. Sconterà, come hanno già detto tutti i giornali, quattro anni di pena in varie strutture siciliane. “Non si è radicalizzato in carcere”, dicono le autorità. Ma il carcere lo ha inabissato sempre di più. Ha creato il terreno fertile per la radicalizzazione.
Lo sappiamo, le carceri italiane sono sovraffollate, invivibili. L’Ucciardone, dove Anis è finito, è noto alle cronache. Spazi angusti, corpi addensati in pochi metri soffocanti, detenuti promiscui loro malgrado. Le risse all’Ucciardone e in molte carceri italiane sono all’ordine del giorno. Il personale, soprattutto la polizia penitenziaria, è sempre sul piede di guerra. Sono in pochi e fanno turni massacranti. E poi hanno paura per la loro incolumità. Il loro numero non è sufficiente a tenere tutti quei detenuti. La situazione nelle carceri è drammatica. Luigi Manconi e Rita Bernardini ce lo ricordano sempre che il nostro sistema penitenziario non solo è in crisi, ma produce ancora più frustrazione e criminalità.
Il carcere non dichiarato
Dopo L’Ucciardone c’è stato il Cie, il centro di identificazione ed espulsione. Un carcere non dichiarato dove si finisce perché si è in stato di irregolarità con i documenti o i n attesa di espulsione. I Cie sono un universo psicotico dove lo spazio e il tempo sono sospesi, si è solo trattenuti, ma in soldoni si è carcerati. Si attende. Puoi guardare la tv, le donne cercano di abbellire le loro celle che qui chiamano camere, ma sei in un non luogo e la tua diventa una non vita. Puoi rimanerci un mese, due, ma anche diciotto. Ci puoi finire dentro perché il tuo datore di lavoro non ti rinnova il contratto e quindi non puoi avere il permesso di soggiorno o, come il futuro terrorista Anis Amri, perché sei in attesa di espulsione dopo aver scontato una pena in carcere. Uscire dal carcere per finire in un altro che ha regole ancora più assurde del primo.
La malaccoglienza da troppo tempo in Italia produce schivitù e sfruttamento dei migranti
Basta leggere il rapporto Accogliere. La vera emergenza per capire che siamo nei guai. LasciateCIEntrare ha girato l’Italia per un anno intero, il 2015, monitorando i centri di identificazione ed espulsione (Cie), i centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i centri di accoglienza straordinaria (Cas). Quello che emerge dal rapporto è la “malaccoglienza” italiana che diventa teatro dell’assurdo non solo nei Cie, ma mostra le sue crepe anche nelle strutture ordinarie d’accoglienza. Il sistema è costoso, il personale spesso non è preparato, in molti non sanno nemmeno l’inglese e non riescono a comunicare con i migranti, gli appalti non sono chiari, c’è tanta improvvisazione. Quello che ha fatto dire a Stefano Galieni, dell’associazione Diritti e frontiere, che “è la politica la grande assente di quanto sta accadendo in Italia e in Europa. Dietro ogni struttura che nasce o muore vi è opacità assoluta, non ci sono garanzie di standard reali di accoglienza”. Questa malaccoglienza, come ha sottolineato Yasmine Accardo, curatrice del volume e membro di LasciateCIEntrare, in una intervista a Piuculture “da troppo tempo in Italia non fa che produrre schiavitù e sfruttamento dei migranti, mentre continua a rappresentare in troppi casi una fonte facile di guadagno per chi si accaparra bandi o per chi riceve affidi diretti, motivati dall’emergenza”.
Malaccoglienza, ecco la parola per capire il mistero Anis Amri, un ragazzo difficile che di tappa in tappa diventa più violento, più opaco, dagli occhi insensibili. Ecco Anis Amri che accoltella il camionista polacco Łukasz Urban, che voleva comprare un regalo alla moglie a Berlino, ecco Anis Amri che mette il piede sull’acceleratore del tir rubato e falcia vite. L’Italia è la porta dell’Europa. Salva vite certo, la guardia costiera fa un lavoro da Nobel della pace, fa un lavoro che non fa nessuno. Di questo possiamo essere orgogliosi.
Ma è sul resto che non va. Noi come gli struzzi mettiamo la testa sotto la sabbia. Basta che muoiono un po’ più in là, basta che non si facciano vedere troppo e se ne vadano in Germania e in Svezia. L’Italia non vuole organizzarsi. E questo non da oggi, ma dagli anni novanta. Qualcosa che ormai è un fatto ordinario è ancora definito emergenza. Non abbiamo personale preparato, non abbiamo strutture adeguate, come ci ha mostrato LasciateCIEntrare, non abbiamo carceri all’altezza, non sappiamo nulla dei paesi che si affacciano sul nostro stesso mare. Quando si parla di immigrazione si usano frasi retoriche come l’ormai sempreverde “Se ne tornassero a casa loro”. Ma nessuno parla seriamente di gestione del fenomeno o di piani per il futuro. E men che mai di investimenti. Come si può risolvere il nodo immigrazione senza soldi?
Ripenso agli occhi che descrive Francesca Bellino nel suo romanzo. Gli occhi dei giovani al di là del mare, in Tunisia. Alcuni occhi sognano di diventare Mozart, Pelè o Steve Jobs. Altri non hanno idea di cosa sia il futuro, sono arrabbiati, frustrati umanamente e sessualmente. Arrivano sia i Mozart sia gli Anis Amri. Ma la malaccoglienza è uguale per tutti. C’è chi con forza d’animo, ed è la maggior parte, ce la fa nonostante tutto. Alcuni continuano il viaggio verso terre che facilitano l’inserimento, altri restano qui a vendere frutta ai mercati o come un mio amico si trasformano da pescatori in apicoltori. E sì, c’è anche chi non molla e diventa comunque Mozart. E poi ci sono gli Anis Amri. Sarebbe consolante fare come Ponzio Pilato, facile lavarcene le mani, e dire non è roba nostra, non ci interessa, era un violento psicopatico. Probabilmente era un violento psicopatico, forse non avremmo potuto fare nulla per cambiare la sua sorte e quella delle sue vittime. Ma non ci siamo presi il disturbo di fare qualcosa.
La nostra politica è stata a guardare. E anche noi non abbiamo fatto nulla, nessuna pressione affinché qualcosa cambiasse. Avevamo il dovere di provare a recuperarlo. Se non per solidarietà, per la nostra sicurezza, per impedirgli di finire tra le braccia del terrorismo. Allora forse una delle armi è proprio l’accoglienza (non la sola, ovviamente, serve anche un coordinamento tra polizie e intelligence). Combattere questa frustrazione che c’è in giro. D’altronde basta leggere la propaganda jihadista per capire che i terroristi hanno paura dell’accoglienza. Dicono, non a caso, che il loro obiettivo è distruggere la “zona grigia”, ovvero lo spazio di convivenza tra diverse fedi e tradizioni. Vogliono odio e frustrazione. Vogliono la nostra paura.
Ecco perché per sconfiggerli bisogna andare ostinatamente nella direzione contraria. “Love is the answer” direbbe John Lennon. Certamente. Ma ripristinando la legalità. Solo la legalità, ovvero regole condivise e diritti non violati, potrà salvare la nostra civiltà. I muri ci porteranno tra le braccia dei terroristi e daranno manovalanza ai fomentatori dell’odio. Non permettiamo che questo succeda. Questa volta dipende anche da noi. [<a href="http://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2016/12/23/anis-amri-terrorismo-italia-germania" target="_blank">igiaba scego, internazionale</a>]+bloggerhttp://www.blogger.com/profile/17303166319643160838noreply@blogger.com0