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tempi moderni

Non appena detto ciò… attenti! Arriva la torta alla panna montata! Quale torta alla panna monta? La torta alla panna montata che la Divina Provvidenza ama lanciarci in faccia quando diciamo, “oh, io non lo farei mai…” e qualsiasi sia la cosa che non farai mai, credimi, la farai. Alcuni anni volano tanto di quelle torte alla panna montata che si incrociano l’un l’alta come piogge di meteoriti. Zaac! Se non ti aspetti qualcosa, ahi viene! Eccola! La tua torta di panna montata ti aspetta dietro l’angolo. [sandra cisneros]  


Un cretino è un cretino. 
Due cretini sono due cretini. 
Diecimila cretini sono un partito politico.
[franz kafka]

senza logo niente governo

Non so come chiamarlo questo periodo storico, ci penseranno gli studiosi, ma le novità, quelle che ci aiutano a comprendere e vivere meglio devono, in un modo o nell’altro, coesistere con le forze del male. Il male assoluto oggi è la “parola”. Il male assoluto è quell’italiano che ti permette di dire una cosa e, subito dopo, affermare l’esatto opposto. Questo linguaggio ha caratterizzato gli uomini politici italiani negli ultimi vent’anni. Un esempio straordinario sono le dichiarazioni dell’ex ministro degli Interni Claudio Scajola che davanti alle televisioni di tutto il mondo ha dichiarato:“Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri. Se dovessi acclarare che la mia abitazione nella quale vivo a Roma fosse stata pagata da altri, senza saperne io il motivo, il tornaconto e l’interesse, i miei legali eserciteranno le azioni necessarie...ecc, ecc ”. Mi fa troppo ridere, poi ci rifletto e piango a dirotto.

Ieri il PD ha cercato di convincere il M5S a formare un nuovo governo, subito dopo il no di Lombardi e Crimi, Enrico Letta ha dichiarato: “Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che dispersi verso Grillo”. Un minuto prima si cerca di convincere i grillini, subito dopo si dichiara il contrario, ma se il Governo è una cosa seria, come ha detto Bersani, non capisco perché si vuole creare un’alleanza con gente che non merita i voti degli italiani. Se il PD vuole una coalizione è perché ci crede, crede nel programma scritto anche dai suoi alleati; le dichiarazioni di Letta, però, sono il contrario di quella “contrattazione”, questa è la dimostrazione che non contano le esigenze degli italiani, che non conta la democrazia, che non conta la pluralità. Questi non sensi sono paragonabili a una storica e assurda frase che ha contraddistinto un film diretto da Giuseppe Tornatore nel 1986 “Il Camorrista”, dove ad un certo punto un attore carcerato dichiara: “Faciteve ll’amice a tiempo ‘e pace, ca ve ponno servì a tiempo e guerra”. [+blogger]

il popolo di cristo

Solo insieme si possono fare le cose più incredibili e rivoluzionarie e, senza beceri compromessi, si può vincere con umiltà, senza eroi né punti di riferimento. Mettiamoci con il popolo e non diamo retta a chi dice che quest’ultimo sceglie Barabba. In passato il popolo fece così perché il tempo doveva riconoscere Cristo... Il popolo fece come Dio aveva scritto, come Dio aveva previsto, così come la storia avrebbe raccontato. Quindi se il popolo non votava un principio doveva pur esserci per confermare la sostanza. Torno a ribadirlo, avrei sicuramente votato se un partito avesse previsto l’abolizione della povertà. Ma desso pensiamo ai contratti di lavoro, ai precari, alla sanità pubblica; pensiamo alle persone che non hanno una casa, quelle che non hanno un reddito e anche a quelle che non ce l’hanno perché lo nascondo. Dimenticavo, che stupido, un altro principio fondamentale: diamo la possibilità a tutti di potersi dimezzare lo stipendio. [+blogger]

inchiavica che ti voto

Da quando ho smesso di leggere il telegiornale nazionale le notizie mi sembrano ancora più irreali, quello che un tempo pensavo fosse l’equivalente di un’informazione oggi la ritengo una verità assoluta. Una condizione di “sudditanza” ci lega alla televisione, vuoi per compagnia, vuoi per divertimento o per passione, per intrattenimento o negligenza. Quello che non si sa non ha importanza, scimmiottare è una prerogativa che per fortuna coinvolge pochi. Le differenze non sempre vengono evidenziate ma è lapalissiano che chi ci imbroglia non ha nessuna intenzione di smetterla.

Oggi la differenza vera la fa Grillo, non c’è alternativa, quello che smarca un po’ tutta la politica, quello che fa terrore, e sì perché le purghe lui le vuole realmente, e non ha tutti i torti. Il marcio è sotto gli occhi di tutti e la inoccupazione e disoccupazione sono la diretta conseguenza di questo disastro inconcepibile. Certo ne ho sentita di gente che in passato votata Fini o Berlusconi dire: “voto M5S”, quando non sanno neanche perché esistono quelle 5 stelle. Sarà un movimento di delusi ma la stanchezza ha lasciato il posto ad altra stanchezza, un popolo di stanchi che cede lentamente alle antinomie degli inetti politici.

Bhe’, quei 1000 euro al mese per 3 anni fanno gola a chi come me non ha uno stipendio. Un welfare alla francese inconcepibile per nostri vecchi bacucchi governanti che si fanno pagare la nutella e il parcheggio e la puttana di turno alla faccia dell’italiano medio. Senza ritegno, non vado a votare!, non solo perché nessuno mi rappresenta ma anche perché nel mio quartiere questi gobbi affiggono i loro culi elettorali sottoforma di manifesti. Sporcano, inchiavicano e inquinano facendosi beffa della legge che lo vieta. Come posso io, libero e malconcio lavoratore votare chi, prima ancora di essere eletto, commette reato? [+blogger]