il grido della terra

La Carovana si rimette in cammino, riannodando il filo di un discorso e di un percorso che non si è mai interrotto a partire dal Giubileo del 2000. Da allora si sono susseguite quattro carovane (anno 2002 – 2003 – 2004 - 2008), che hanno condiviso progetti e creato relazioni tra associazioni e enti locali, tra gruppi missionari e realtà giovanili, tra donne e uomini di buona volontà.
C’è bisogno di comunità e c’è bisogno di vivere comunità. E’ urgente riconoscersi in valori condivisi e  riempire di significato e di azione la parola pace. Riaffermare che essere costruttori di pace vuol dire fare comunità, operare per la giustizia, avere a cuore la dignità e i diritti di ogni persona, tenere lo sguardo aperto sul mondo, salvaguardare il pianeta.
Si riparte dunque con la voglia di cambiare, nel desiderio di scuotere le coscienze e smuovere gli indifferenti, coinvolgendo uomini e donne, ma soprattutto i giovani per vivere secondo i nuovi stili di vita, aperti, solidali e trasparenti, rispettosi e accoglienti soprattutto dei poveri del nostro paese e dei sud del mondo.
Cambiamento che parte da te e dal tuo modo di essere e di vivere, che dice BASTA ad un sistema economico-finanziario  basato sul profitto e sullo sfruttamento delle persone e delle risorse del creato! Cambiamento che crede e costruisce insieme agli altri un mondo giusto e sostenibile per le nuove generazioni, per i precari e i poveri del mondo.
La scelta dell’itineranza dà modo di andare incontro all’altro, vincendo i pregiudizi, esponendosi all’autocritica, superando il rischio dell’immobilismo e della rassegnazione. L’itineranza ci induce a superare le distanze tra le diverse culture e condizioni sociali, e a mettere meglio a fuoco realtà come il potere delle mafie, la tratta degli esseri umani, il disastro ambientale e proponendo come alternative i nuovi stili di vita. 
La Carovana è da vivere con eventi in loco, nelle diverse regioni d’Italia e si dà appuntamento nella Regione CAMPANIA, con dei giorni di itineranza in alcuni luoghi significativi, dal 25-30 settembre 2012.
La Carovana Missionaria della Pace 2012 è proposta dalla commissione di Giustizia e Pace degli Istituti Missionari (CIMI), da  Missio Giovani, Missio Campania, dalla Rete interdiocesana dei Nuovi Stili di Vita, in  collaborazione con il Suam Nazionale ed  altri organismi e associazioni che danno il loro appoggio e sostegno nei mesi di preparazione.
Quando senti il desiderio di comunicare e uscire da te stesso, guardarti intorno, metterti in cammino con gli ultimi, quando ti impegni per la giustizia, la pace, la riconciliazione... è allora che sei in Carovana! Insieme, rimettiamoci in cammino! [fonte: carovanadellapace.it]


Le Tappe della Carovana 2012 in Campania

25 martedì

pomeriggio

Arrivo a Napoli – Stazione Garibaldi
Spostamento per Pozzuoli
sera
Pozzuoli
Celebrazione della Memoria – San Paolo
Tratta degli esseri umani
pernottamento
Pozzuoli
26 mercoledì
mattina
Partenza per Litorale Domizio - Passaggio a Castelvolturno
Caserta
Casa Rut
Tratta esseri degli umani
pomeriggio
Spostamento per Sant’Angelo dei Lombardi
sera
Sant’Angelo dei Lombardi
Incontro aperto alla cittadinanza
Ambiente
pernottamento
Sant’Angelo dei Lombardi
27 giovedì
mattina
Sant’Angelo dei Lombardi
Visita alle sorgenti del Sele - Celebrare l’ambiente
Ambiente
pomeriggio
Partenza per Eboli
sera
Eboli
Spettacolo teatrale dei detenuti
pernottamento
Salerno
28 venerdì
mattina
Salerno
scuola
pomeriggio
Napoli-Scampia
mafie
sera
pernottamento
29 sabato
mattina
Napoli-Scampia
mafie
pomeriggio
Napoli-Sanità (saranno presentate le attività della rete sanità, in più il last minute market e il tuttogratisanità) 
mafie e lavoro
sera
pernottamento
30 domenica
mattina
Napoli-Sanità
Celebrazione alle Catacombe di San Gennaro
Mafie e lavoro 


l'onnipotente

Giovedì sera, verso le 19 meno dieci, un’automobile dei carabinieri si è incendiata alla via Foria, direzione Museo, quasi all’incrocio di via Duomo. Mentre camminavo, osservavo con maggior intensità la macchia di fumo che si levava, prima biancastra poi sempre più nera, spargendosi ovunque.  Da una parte e dall’altra il traffico era paralizzato, in pochissimi secondi era arrivata la macchina dei pompieri, anche se prima avevo visto alcune persone che, con un estintore, cercavano di spegnere il fuoco. Per fortuna, si fa per dire, che indossavo la mascherina, l’odore di ferro, di plastica, di batteria, di fili era fortissimo e non riuscivo a capire come tanta gente fosse ferma a guardare…e respirare.

Ad un certo punto, quando il fumo era passato, fermo immobile sulla vespa senza poter andare avanti né indietro, ho girato la testa dal lato opposto e mi sono ritrovato al cento di una situazione ancora più sensazionale: decine, se non centinaia di mani alzate puntate verso l’auto in fiamme. In primis pensavo ad un corteo di anarchici, fieri dell’avvenuto rogo, poi ad una rivolta camorristica… ma al di là dei miei pensieri assurdi, la gente continuava a correre per alzare le mani, era il più classico delle rappresentazioni di quest’epoca straordinaria:  filmavano con i loro telefonini l’evento “miracoloso”.

La differenza nell’era digitale era (è) questa. Assicurandomi che nessuno fosse ferito, la reazione che più mi aveva sorpreso erano i cellulari, nell’aria offuscata, di ogni marca, colore dimensione, qualcuno aveva anche il tablet. Anch’io ero stato filmato frapponendomi inconsapevolmente tra l’auto e i filmekers. Il digitale permette a tutti di vivere e rivivere continuamente, di immortalare ogni cosa ovunque e sempre, di condizionare moltiplicando il reale, una super realtà divina, onnipotente, onnisciente, magica. Finalmente siamo arrivati al capolinea, la morte è stata sconfitta, l’originario desiderio dell’uomo, quello di sentirsi onnipotente, è arrivato. [+blogger]

Last Minute Market Alimentare

Le azioni fatte con criterio, conoscenza e con rispetto meritano il plauso di chi per anni si è battuto contro l’indifferenza delle Istituzioni, contro l’ipocrisia della politica, contro l’omertà e il distacco. Padre Alex Zanotelli per i suoi anni, per la sua vitalità e per la sua fede conquista, a piccoli passi, una fetta di Napoli, conquista la povertà, la voglia di lottare, la speranza. Criteri opposti alla miseria di chi s’arricchisce, di chi disprezza l’altro, di chi conosce la viltà.

La nostra attività, il Last Minute Market Alimentare, è una forma di commercio al contrario, è l’opposto delle banche, dei petrolieri, ossia di chi “chiede la carità senza mai dar nulla in cambio”. Last Minute Market Alimentare nel rione è Alex Zanotelli, è la rete Sanità, è il senza fissa dimora, è il blog del rione, è volontariato, è rispetto. “La dignità degli ultimi” è storia al contrario, è scrittura al rovescio che si legge perfettamente, è fatica con e senza le mani, è cibo che sta per scadere e che viene consumato comunque.

Il tutto Gratis non è un istituto di credito, non vende le armi, non lucra sulla povertà né sulla miseria. C’è solo la forza del lavoratore, la sua responsabilità, c’è l’azione che ripudia e non lucra, il Last Minute Market alimentare non vuole riconoscimenti, è invece attento ai rifiuti, all’inquinamento, allo spreco. Utilità che beneficiano tutti, ma proprio tutti. Chi si accoda è il benvenuto. [+blogge]          
      

lmm e tuttogratisanità

Finalmente ci siamo! 

La rete sanità, insieme al blog del rione, promuove una nuova iniziativa per il quartiere: il Tuttogratis (forma di scambio e di baratto), e il last minute market alimentare. Per rispondere ai numerosi bisogni in virtù delle crescenti difficoltà economiche della gente. Per ora il tuttogratis vuole essere un mezzo di “trasporto” tra cittadini e cittadini, per un riuso nel concetto di reciprocità e di risparmio, contro lo spreco e il crescente inquinamento. 

In attesa di un vero e proprio negozio destinato alla “vendita” solidale al dettaglio, per ora ci dedichiamo prevalentemente al last minute market: cibo, bevande e quant’altro in attesa di scadenza e pronte per essere consumate e smaltite. Una iniziativa che vede beneficiari le mense per i poveri e le famiglie più disagiate. In occasione dell’evento Carovana Missionaria della Pace (a Napoli dal 25 al 30 settembre), il 29 di questo mese sarà presentato dettagliatamente il progetto nel quartiere Sanità. Per info: caianto@libero.it andreapasquarelli@libero.it (A breve il sito internet)

vico equense

Domenica scorsa ho preso la mia vespa 150px di anni 26 e assieme a Sara sono andato al mare. Non sapevo esattamente dove, anche perché odio quasi tutte le spiagge di Napoli, non perché siano brutte ma per il fatto che sono state quasi tutte privatizzate e diverse anche abusivamente. Mentre guidavo mi sono ricordato di una bellissima spiaggetta libera a Vico Equense, ci andavo con i miei amici, Stefano, Ciro, Lucia, Antonella, circa 20anni fa. Appena arrivati con la circumvesuviana pochi metri e sulla sinistra si scendeva per circa un chilometro, una faticata non indifferente poi a ripercorrerla in salita al ritorno.

Stavolta stavo con la vespa ed è stato un gioco da ragazzi arrivare. Ero entusiasta, raccontavo a mia moglie le volte che siamo stati in questo bellissimo posto. Ma appena giù, tutto mi è sembrato diverso, anzi no, era davvero tutto cambiato. La spiaggia sotto la conca e gli scogli erano transennati, una sbarra limitava l’accesso, il parcheggio era a pagamento. Ombrelloni dello stesso colore delimitavano la spiaggia. Appena arrivati un tipo ci ha detto se volevamo il pedalò. Subito una donna ci ha chiesto se avevamo l’ombrellone. Intorno, diversi ristoranti avevano chiuso il passaggio con i tavoli all’aperto. C’erano pezzetti di spiaggia. A pochi metri una banchisa delimitava gli scogli e infondo barche, gommoni, e piccoli yachts.

Ci siamo fermati e abbiamo chiesto solo un ombrello che in realtà non avevamo. Desolazione, anche se il mare era ancora chiaro, verde come la vegetazione rimasta sulle colline e i promontori. Sulla spiaggia, ma in verità dei granelli non c’era quasi più nulla, pezzetti di vetro, carte, ruggine… abbiamo pensato di pulire. Alla fine una scenetta mi ha rallegrato vivamente. Mentre cercavo di prendere il sole, un uomo anziano parlava con 3 donne e due bambine, diceva che Napoli è una città sporca, che la gente è maleducata, che c’è inciviltà e prepotenza, mentre quelli di Vico Equense sono molto più civili. Intorno a lui, le donne che con i bambini avevano prima mangiato c’erano carte, bicchieri di plastica, lattine di birra, mozziconi di sigarette… [+blogger]

'o marjuole è marjuole...



garrone al negativo


Il cinema italiano, quello di Mario Camerini, di  Vittorio Cottafavi e quello del neorealismo ha insegnato al mondo come sceneggiare, scrivere, capire, interpretare. Invece i  film diretti oggigiorno devono fare i conti con una diversità di idee poco brillanti e stereotipati (oggi il cinema italiano è nettamente inferiore a quello francese, iraniano, giapponese, americano ). Erano più di vent’anni che un nostro film non vinceva l’orso d’oro a Berlino.  Per fortuna che non è sempre così, anzi direi che di idee brillanti ce ne sono parecchie, solo che i registi giovani, e soprattuto se sono poveri, non sono presi per niente in considerazione. 

Vincenzo Pirozzi, invece, è un giovane regista del rione sanità che pochi giorni fa ha vinto un premio al City International Film Festival di New York con il suo film “Sodoma… l’altra faccia di Gomorra”. Una commedia, così dalle diverse recensione che ho potuto leggere su internet, che racconta il film di Garrone al “negativo”. Ma aldilà del film c’è un riconoscimento che deve essere sfruttato per comprendere che questo quartiere è anche altro, non mi stancherò mai di dirlo e di ripeterlo. La stampa per adesso ha messo in risalto la produzione, aspettiamo le altre considerazione. Nell’attesa di vedere il film i miei più vivi complimenti a Enzo e alla sua “coraggiosa” regia. [+blogger]     

la paga dei poveri prof

Quanto sono pagati i professori ordinari al massimo livello? Qualcuno può pensare che in materia educativa siano più rilevanti altre domande. Come sono formati, reclutati e pagati gli insegnanti di scuola primaria e secondaria? Quanto si spende per il funzionamento delle scuole e delle università? E, per restare a queste, come sono reclutate e pagate le persone giovani?

Con molto puntiglio, a partire dal 2003 Philip Altbach, professore al Boston college, ha faticato per costruire un quadro comparativo attendibile degli stipendi dei full professors. Tra i maggiori specialisti mondiali di higher education, è convinto che questa sia una spia per capire le politiche reali dei paesi. Ha superato reticenze, tabù, diversità dei sistemi di pagamento e tassazione, difficoltà nel comparare le cifre per la diversità di redditi medi e potere d’acquisto, di cui ha cercato di tener conto.

Con un’équipe internazionale Altbach ha infine pubblicato nei mesi scorsi Paying the professoriate. A global comparison of compensation and contracts. Tra saggi introduttivi e una conclusione d’insieme ci sono analisi di ventotto paesi a cura di specialisti indigeni (per l’Italia Gilberto Capano e Gianfranco Rebora). I risultati destano qualche sorpresa. Gli Stati Uniti non sono l’eldorado delle retribuzioni. Nei paesi del Bric ci sono stipendi da fame. Quanto ai professori italiani, in un’università che va a pezzi, il loro stipendio lordo è, subito dopo il Canada, il più alto del mondo. [tullio de mauro - internazionale 964]

senza congiutivo

Si t' 'o sapess dicere

Ah… si putesse dicere
Chell' c'o core dice
Quant' sarria felice
Si t' o sapesse di'
E si putesse sentere
Chell' che 'o core sente
Dicisse eternamente
Voglio resta' cu te'

Ma 'o core sape scrivere?
'O core e' analfabeta
E' comm' a nu' pueta
Ca nun sape canta'
Se 'mbrogia sposta e vvirgole
Nu punto ammirativo
Mette nu' cungiuntivo
Addo nun 'nce adda sta' 

E tu che o staje a sentere
Te 'mbruoglie appriesso a isso...


E addio felicità!! [e.d.f.]