Riproponiamo "io smanifesto"

Purtroppo non ho avuto tempo di fare un altro video ma questo riassume bene quello che continua a succedere a Napoli e in particolare nel rione Sanità. Il corto fu prentato e pubblicato il 25/03/2010 su questo blog prima delle elezioni provinciali. Da allora non è cambiato nulla, c’è chi parla di pulizia, di risistemare le strade di Napoli, di ordine, di disciplina, anche se attaccare i manifesti elettorali in modo indiscriminato e “zozzoso” sembra non essere un reato ma un vanto. Le frasi poi che i candidati scrivono per farsi votare a me fanno venire la diarrea.


radiosà non trasmette

RadioSà ha la febbre, radioSà stasera ha qualche problema. Cerchiamo collaboratori che si impegnino seriamente. RadioSà ha mal di testa e non può far tutto da sola. Oggi si riposa anche se martedì 3 maggio parlerà di microcredito. Ma la situazione è “tragica” se non ci sono persone che ci aiutano portando avanti il palinsesto. RadioSà nun c’à fa! Aspetta ma non ha voglia di finire la sua vita. RadioSà combatte per la sua autonomia. Radiosà ci sarà ancora perché vive con meno.

lunedì dell'angelo

Stanotte, ore 2,00 lunedì dell’angelo. Per le strade i battenti a piedi si recavano a madonna dell’arco. Centinaia, si incontrano sulla strada a gruppetti di 15, 30, 10, 5 e a volte anche 2 persone. Con gli stendardi, le bandiere, santi fatti di carta peste, icone e quadri, vestiti di bianco o con gli abiti “normali”. Da Nola direzione Pomigliano, da Napoli direzione Ponticelli. Qui stanotte cumuli di immondizia bruciavano a “ciel sereno”, le fiamme altissime riempivano di fumo nero le coccarde tricolori cucite sul petto dei fedeli.

In chiesa la madonna dovrebbe fare la grazia, le donne entrano con i loro figli ammalati, gli uomini in ginocchio si trascinano per tutta la basilica. Svenimenti, urla, compassione di chi cammina per le strade di Napoli vedendo migliaia di sacchetti di immondizia, topi che si leccano i baffi, politici che vanno a farsi la pasqua a Capri, in Toscana, in costa azzurra.

Vergognarsi non ha più senso, un torpore mi scende dalla testa e si ferma in gola, è la rabbia che sfoga dentro facendomi scoppiare gli acufeni. Oggi decine di facce pulite sporcano la nostra città: sono i manifesti elettorali con su stampate frasi fatte che fanno vomitare, ridere, piangere, urlare. È la fame di noi poveri qualunquisti che ci tiene svegli in questo inferno voluto, toccato, represso, amato.

Basta, no voto e non voterò. Non alimenterò quest’obbrobrio. Non mi sento rappresentato. Ma come posso preferire un candidato che scrive? “O futuro è mo”. Oppure “Un'altra Napoli è possibile” facendosi fotografare con i guantoni da boxe?! C’à stammo chine è munnezza, qui trapela la processione che oggi nel rione sfila per tutta la serata. Il “tosello” balla, si muove, trapassa la Vergine, la scuote, scuote i santi e gli apostoli, li incita, li invoca... e infine li soffoca. [+blogger]

menomale che la monnezza c’è

Ieri, verso le ore 19,50, alla via Cesare Rosaroll, una auto ha investito uno scooter che a sua vota ha investito un pedone. Il ragazzo che circolava sul motorino aveva il casco per fortuna ma il volo è stato piuttosto pericoloso, se non ci fosse stato la monnezza ad attenuare la sua caduta sicuramente si sarebbe fatto molto più male. E sì, perché l’auto urtandolo l’ha sbattuto dall’altra parte della strada dove c’erano centinai di sacchetti della spazzatura depositati a terra. Il ragazzo è sbalzato andando a finire tra i cassonetti zeppi di buste e una ragazza che, in quel momento, camminava per la strada.

Qualche contusione, diverse ammaccature sia per l’auto che per la moto, indolenzita e stordita la ragazza, altrettanto lo scooterista. Molta paura, la solita folla che dopo qualche minuto di calca si dilegua, accertamenti e nient’altro. Per fortuna niente di grave. Un braccio contuso, una ruota ammaccata e la monnezza che a Napoli fa il suo ruolo. Nell’impossibilità di risolvere la situazione, i sacchetti della spazzatura vogliono giocare un ruolo importante per la città. Cosa dire: MENOMALE CHE LA MONNEZZA C’E’!.[+blogger].

navigli comuni

Milano, sabato 16 aprile ore 00,30. I navigli zeppi di giovani, la movida milanese che scalpita, che salta, che grida, che è allegra e spensierata. Dei musicisti suonano dentro ad un furgone anni ’80, un italiano con un cappello stile messicano, distribuisce bicchieri e si fa pagare la consumazione. Ha un pacchetto di 20 e 50 euro nella mano e con l’altra mesce il liquidi di color diverso. Urla di ragazzi, giovani, donne poco più che diciottenne, andirivieni di posture altalenanti, fiati maleodoranti, esibizionismo incluso.

Sulla strada, sia sulla destra che sulla sinistra, le auto parcheggiate in modo indiscriminato. Peppe cerca di infilarsi, trova un varco, ma rimane bloccato con la sua auto, non si va né avanti né indietro. Peppe è il conducente, oltre che amico, che cerca di farmi visitare la Milano civile. Vigili inesistenti. La costa destra dei Navigli (o sinistra, a secondo di come al percorri), è larga si e no 5 metri. In questo poco spazio c’erano auto parcheggiate anche in doppia fila da un alto e dall’altro, era impossibile circolare persino a piedi.

A volte mi lamento di Napoli che pure la situazione è assurda. Ma la cosa che più mi ha sconvolto, anche perché, sarà un mio limite, ma non l’avevo mai notato, è stato vedere una rotonda spartitraffico, ampia circa 7/8 metri circonferenza, su quale c’erano parcheggiate una quindicina di auto uso orologio. In realtà non so quante ne erano esattamente, ma sta il fatto che più avanzavo più notavo soste su parcheggi vietati, sui marciapiedi, ad ostacolare il senso di marcia, il senso della civiltà. Insomma un caos, un’esperienza che a Milano proprio non aspettavo. [+blogger]

napoli, che squadra...

Che delusione, sconfitti al San Paolo con l’amarezza di aver perso una occasione per il riscatto. Napoli freme nel vedere un secondo posto ben guadagnato, senza che nessuno possa indicarla come squadra da battere. I napoletani che applaudono, che si sentono inorgogliti sotto la “monnezza” che continua a dilagare invadendo un po’ tutte le strade della città. Napoli vince mentre la capitale si apre alla felicità dell’ultimo spot ritrovato o dell’ultima frase scritta in campagna elettorale.

Il futuro è mo!, Un riscatto per la città, Nobiltà e Giudizio, Per una onesta rappresentanza, Per il cambiamento…”. Farsi fotografare con i guantoni da box, bello, elegante, straordinaria sensazione che limita l’incapacità di reagire. Lavezzi non ha giocato molto bene, Cavani poteva servirlo, era libero. Perché hai sbagliato il rigore?!. La città sbanda, la squadra anche, la politica svilisce, la gente palpita, sbandiera il bianco e l’azzurro, grida e si vergogna, si mostra capace, rimane travolta dalle azioni che fanno gridare allo scudetto.

Poi tutto passa perché l’udinese ha vinto 2 a 1, perché Inler segna con decoro e quello “stupido di Denis, che non sa giocare a pallone, fa un gol bellissimo”. Bravo Napoli, grazie presidente! Qui si muore dopo aver morsicato una pesca gialla. Qui i friarielli non sono più verdi, sì il colore rimane ancora azzurro, ma le melanzane sanno di patate mentre la pizza si affloscia appena uscita dal forno. Forza Napoli! [+blogger]

scorie

L’uomo moderno è comparso sulla Terra duecentocinquantamila anni fa. E almeno duecentocinquantamila sono gli anni necessari alle scorie provenienti dal cuore del reattore di una centrale nucleare per raggiungere un livello di radioattività non dannosa. Nessuno, per ora, è riuscito a trovare un sistema per ridurre questo tempo né per smaltire o conservare le scorie in modo sicuro.

Oggi vengono sotterrate, ma è difficile immaginare come sia possibile far sapere agli esseri umani che abiteranno sul nostro pianeta tra migliaia di anni che in quel deposito, in quella cava, in quel magazzino ci sono rifiuti pericolosissimi. Il nucleare è una tecnologia che può produrre energia, ma anche vittime e distruzione, e non è un caso se uno dei suoi primi usi è stato in una guerra. Naturalmente si può sempre sperare che prima o poi qualcuno riesca a inventare un sistema per eliminare le scorie.

Per ora su questo tema i sostenitori del nucleare sorvolano in modo elegante, come se fosse un problema secondario. Invece è fondamentale. Perché mettere soldi e ricerca in una fonte energetica che produce rifiuti pericolosi per migliaia di anni è pura follia. [giovanni de mauro, internazionale.it]

nun c'à faccio!

Napoli 'strappa' un altro record non proprio invidiabile: quello dei giovani 'neet', che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione. Nullafacenti. Quasi mai per scelta, bensi' per perdita di fiducia. La loro eta' va dai 15 ai 29 anni. L'acronimo e' anglosassone e significa, appunto, 'Not in Employment, Education and Training'. In tutta Italia si stima che oltre 2 milioni siano in queste condizioni e che per il 56,5% siano donne: alcuni di loro sono scesi in piazza sabato scorso perche' fanno parte di quegli eterni giovani, senza diritti e certezze, che hanno partecipato alla mobilitazione nazionale dei precari. La loro incidenza sul totale dei giovani di quell'eta' supera il 21%.

Un'analisi dettagliata del fenomeno, con un occhio particolare alla sua distribuzione territoriale, e' contenuta nell'ultimo bollettino 'Monitor', la banca dati dei mercati del lavoro del ministero curata dall'agenzia tecnica Italia Lavoro. Un tasso, quello dei giovani 'neet', che schizza nel Mezzogiorno con un valore pari circa al 30% fino a toccare il 33,3% nel caso delle donne e il 27,4% degli uomini: il doppio o piu' del doppio dei tassi delle altre aree del Paese. Per esempio, nel nord-est e' pari al 13,2%, nel nord ovest al 15,4% e al centro al 16,1%. Ma non e' solo il capoluogo campano a detenere il triste primato dei giovani 'neet': Napoli e' in buona compagnia con Catania (36,4%), Brindisi e Palermo (entrambe 36,3%). Dunque, in prevalenza nelle regioni Campania (dove il valore medio regionale e' del 33,5%), Sicilia (33%), Calabria (28,8%) e Puglia (28,6%). Inferiore rispetto al Meridione, ma ugualmente rilevante anche il tasso che si registra in lacune province del centro-nord, superiore al 18%, dove i mercati del lavoro sono piu' critici come Frosinone, Massa Carrara, Rieti, Livorno, Chieti, Imperia, Gorizia, Terni, Latina, Ascoli Piceno.

Quanto al titolo di studio, i valori piu' alti si hanno per i giovani che possiedono il diploma di scuola superiore e la licenza media. In particolare per quest'ultimo titolo, si registrano valori particolarmente elevati, pari a circa il doppio della media nazionale, in Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. [lucia manca - ansa.it]

caduta massi

E SE I MASSI DI PESO COMPLESSIVO AI 1500 CHILI
FOSSERO SOLTANTO DEI "VRICCILLI"?


...o patapat 'e l'acqua!


napolinucleare

Il 19 marzo, al lancio di missili contro la rete della contraerea libica, ha partecipato un nuovo mezzo di terrore nell'arsenale statunitense. Si tratta della USS Florida, classe "Ohio", il tipo più grande di tutta la flotta di sommergibili degli Stati Uniti, che il 19 marzo alle 08,00 del mattino è stato utilizzato per la prima volta in un’operazione bellica. La Florida è una “SSGN”, ossia una piattaforma lanciamissili galleggiante, capace di lanciare fino a 154 missili di crociera "Tomahawk" da tubi verticali ubicati nel dorso del natante. Dal 2002 in poi, quattro sommergibili della classe "Ohio", la Florida e la Georgia nella flotta atlantica, e la Michigan e la Ohio nella flotta pacifica, sono stati convertiti da "SSBN" in "SSGN". Gli "SSBN" sono lanciatori di missili ballistici, intercontinentali con testate nucleari. Minacciavano e minacciano ancora il mondo con un armageddon nucleare, anche se fino ad ora non sono mai stati utilizzati in guerra. La conversione di quattro di questi mezzi in "SSGN", invece, ha creato una piattaforma di lancio con potenza notevolmente superiore, che può essere utilizzato davvero in conflitto, e anche se non portano più testate nucleari, i loro missili "Tomahawk" sono dotati di uranio impoverito, che all'impatto con il bersaglio crea e sparge una polvere radioattiva che risulta micidiale se entra nel corpo tramite la respirazione. Questo nuovo "guided missile submarine" dispone di un potere 12 volte maggiore dei vecchi sommergibili d'attacco della classe "Los Angeles", e di gran lunga superiore perfino agli incrociatori lanciamissili con il loro carico di 127 missili Tomahawk. Si dice che da solo possiede il potere distruttivo di un intero gruppo di battaglia. In qualsiasi momento almeno due sono in giro per il mondo. Nei primi giorni dell'attacco “Odyssey Dawn”, sono caduti sul territorio libico 162 missili da crociera, il che vuol dire che gran parte di questi ultimi potevano essere lanciati dalla sola USS Florida.

In più, i nuovi sommergibili “SSGN” sono veri i propri centri di coordinamento per attacchi contro paesi nemici. Oltre ai marinai che fanno funzionare il natante, dispongono di un complemento di 60 militari SEAL delle forze speciali, specializzati in operazioni di incursioni segrete, sabotaggio e intelligence, che dispongono dei propri mezzi sommergibili per arrivare al bersaglio, il cui riparo/garage è visibile sul dorso della Florida nella foto. Tale complemento si aggiunge a un sistema di comunicazione di ultima generazione con delle antenne chiamate “High Data Rate” che permettono ai natanti della classe “Ohio” di trasformarsi in avamposto e centro di comando per coordinare l’attaccio di più mezzi, organizzati intorno al concetto militare di “Small Combatant Joint Command Center”, ossia piccolo centro combattente di comando congiunto. La nuova pratica di fornire il mezzo con due equipaggi, uno “blu”, l’altro “oro” che raggiungono il sommergibili con trasporto aereo anziché aspettare il suo ritorno al porto statunitense permette alle autorità militari di mantenere la presenza del natante nel teatro di guerra, potenziale o reale che sia.

Un dato da aggiungere e che forse è stato “dimenticato” è che l’Italia si trova immersa nella minaccia che questi nuovi e pericolosissimi armamenti possono scatenare. Infatti , tra il 3 e il 4 marzo, la USS Florida galleggiava nelle acque del porto di Napoli mentre veniva preparata per la sua partenza verso la guerra. Pronta per l’attacco, il 19 marzo ha cominciato a lanciare il suo carico di missili verso la Libia assieme alla USS Providence e la USS Scranton, sommergibili d'attacco classe "Los Angeles", di cui la Scranton tra l’altro era da poco salpata dal porto di Augusta, in Sicilia. Non è la prima volta che il porto di Napoli ha ospitato un sommergibile SSGN della classe "Ohio": già ad agosto del 2009 ci era passata la USS Georgia; ma è la prima volta che uno di questi mezzi ha usato Napoli come scalo sulla rotta per la zona di lancio in azione bellica. Il sito “Warships: International Fleet Review” ha commentato che il Golfo di Napoli è stato utilizzato per un atto di “grandstanding”, ossia come anfiteatro per mettere in mostra i mezzi di terrore che poi vengono scatenati nella guerra. Prima di affondare la sciabola, gli Stati Uniti l’hanno sventolata, mettendo il natante in posa davanti a Vesuvio, e diffondendo le foto in internet tramite i buoni uffici del “mass communications specialist”, l’addetto ufficiale alla pubblicità. Di conseguenza non è sbagliato affermare che ormai Napoli si è convertita in un vero e proprio porto di guerra.

Come se non bastasse oltre a questi mezzi, da qui a poco, sarà in rotta verso la nostra zona del Mediterraneo una portaerei nucleare nuova di zecca, la USS H.W. Bush, lunga tre campi di calcio e carica di aerei e armamenti, nel suo primo viaggio da portatore di guerra. Si aggiungerà alla USS Enterprise, che fino al 22 marzo pattugliava il Mar Rosso, e la USS Carl Vinson che gìà si trovava nel Golfo Persico, per sorvegliare le rivoluzioni arabe come Tunisia e Egitto, intimidire nuovi focolai di rivolta con ulteriori operazioni di “grandstanding” e, ove viene giudicato necessario per interessi di strategia economica e politica, guidare e coordinare bombardamenti contro il nemico del momento. [peacelink.it]


il mattino

Non c’è affermazione più stupida di quella ipotizzata o solo sentita per caso. Se cerco una notizia e faccio tutto il possibile perché l’ipotesi di ricerca sia confermata, in sintesi sto adempiendo una profezia. È il caso di molti giornali napoletani e nazionali naturalmente. Ormai il gossip ha lasciato un vuoto incolmabile, la vendita e la carriera passano attraverso il sensazionalismo e la poca professionalità

Sono anni che nel rione Sanità si lavora come volontari interagendo con la popolazione, con chi non ce la fa più a subire ingiustizie, a vivere precariamente, a sopportare l’assenza totale delle istituzioni. Basta affermazioni come “Una bebygang chiede il pizzo”, oppure “il parco è nostro”, per sfasciare tutto e mettere in situazioni difficili anche gli stessi operatori sociali.

La situazioni interna è altra rispetto alle poche righe battute da un/a giornalista sprovveduto/a intento/a a pensare alla sua carriera. Il giornale “Il Mattino” farebbe bene a documentari seriamente prima di affermare assurdità, il direttore scenda in piazza sanità, si rimbocca le maniche, lavori costantemente come fanno tante persone che amano il rione.

Non è una denuncia vera e propria, guarda caso gli articoli parlano molto in generale, ma la consapevolezza di avere contribuito maggiormente ad inasprire gli animi a discapito di chi vive quotidianamente, di chi crede nell’onestà, negli uomini, nelle donne, negli anziani e nei bambini di questo quartiere. Un commento all’articolo de Il Mattino.it afferma: ”fujitavenne fu un urlo profetico... e chi resta è complice, non vittima!”. Ecco cosa creato! [+blogger]

la mia vicina

È "parecchio" che non scrivo, non sono abituato a stare fermo, radioSa toglie del tempo alla scrittura. Ma è una piacevole perdita di tempo… anzi, mo’ che ricordo, vorrei parlare della mia nuova vicina. In verità il nuovo vicino sono io visto che lei sta qui da circa 70 anni. Sto parlando di una vecchietta di 70 e passa anni. Vive da sola, spesso le fa compagnia una donna che le prepara da mangiare e credo le faccia qualche servizio. La mia porta d’ingresso confina vicino alla sua finestra della cucina, non c’è modo di passare inosservati. Ma è un bel buttar l’occhio con discrezione.

La signora ha capelli grigi, folti, sta quasi sempre seduta in compagnia delle sue carte napoletane. Fa il solitario, poi il sudoku, guarda la televisione ad alta voce; spesso prega, ascolta la messa domenicale e qualche volta riceve qualcuno. È una donna simpatica, con uno sguardo timido, quando ti parla sembra che si vergogni, ma esprime bene le sue argomentazioni, parla un italiano perfetto, ed è moto educata.

Io che salgo e scendo le cose, gli abiti, qualche mobile, mi sono trasferito e un trasloco da solo impiega tempo e fatica, passo vicino alla sua finestra almeno 10 volte al giorno. E per pochissimi istanti la intravedo sempre lì, ricurva con la sua penna in mano, nella solitudine, nel silenzio. Immagino le sue sensazioni. un po’ ti tempo fa mi disse? “Dentro casa ho un sacco di libri, la lettura è la mia passione, quand’ero giovane ho letto di tutto” . “i romanzi sono la mia delizia, i classici, la letteratura; adesso vedo male e non posso più concentrarmi, guardo sì la tv ma per compagnia non perché mi piace, non posso fare altrimenti”.

Quando mi vede il suo sguardo si accende di serenità, si vuole raccontare, ha voglia di interagire, di entrare a far parte di me, dei miei mobili, dei miei panni, della mia ragazza. Può consigliarmi con la sua esperienza, può aiutarmi, può vivere meglio dando i suoi consigli. Può sentirsi ancora dentro, vuole far parte ancora di questa terra, credo che abbia voglia di volare con le sensazione, proprio come fa una adolescente, una persona che non smette di essere presente.

Dovremmo imparare di più da questa signora, dovremmo ascoltarla e farla parlare, invece la confiniamo, la zittiamo con la testa ricurva sopra il sudoku. Lei è quasi sempre sola, credo che avrebbe voglia di parare, di raccontare magari la sua vita, le sue esperienze, il suo essere donna oggi a 70 anni. Niente. Deve stare zitta! Deve guardare la tv, anzi deve farsela amica la tv anche se la odia, la di spetezza, la vorrebbe distruggere. [+blogger]