pubblicizziamo da basso

Oggi,24 aprile ,Giornata mondiale  delle ripubblicizzazioni, abbiamo voluto celebrare insieme (Comitati campani dell’acqua e Comune di Napoli), nella splendida cornice di Castel dell’Ovo, la nascita di ABC (Acqua Bene Comune) -Napoli. Lo abbiamo fatto in un’intensa giornata di studio con la presenza sia dei comitati acqua coordinati da Consiglia Salvio, sia del Comune rappresentato dal Sindaco L. De Magistris, nonché dal presidente di ABC prof. U. Mattei e dall’ex-assessore all’acqua, prof. A. Lucarelli. “Napoli è l’unica grande città in Italia - così ha aperto i lavori il Sindaco - ad aver obbedito al Referendum. ”Infatti, grazie alla forte pressione del comitato acqua, il Comune di Napoli ha deciso di trasformare l’azienda che gestisce la propria acqua, ARIN Spa, trasformandola in ABC-Napoli, azienda speciale che per sua natura, non può fare profitto. E’ quanto prevede il Referendum del 2011, che ha sancito che non si può fare profitto sull’acqua.

Purtroppo sia il governo Berlusconi che il governo Monti hanno totalmente ignorato il Referendum. Anzi il governo Berlusconi ha tentato di ripristinare l’obbligo della privatizzazione dei servizi pubblici locali, per fortuna, bollato dalla Corte Costituzionale perché contrario al Referendum. E sotto il governo Monti, lo scorso dicembre, l’ Authority  dell’energia e gas ha reintrodotto il principio del profitto sulle tariffe dell’acqua, prontamente sconfessata dal Consiglio  di Stato sempre in nome del Referendum. E’ una dura lotta questa, in difesa della gestione pubblica dell’acqua.
Per questo ci è sembrato importante celebrare la straordinaria vittoria ottenuta a Napoli. Da una Napoli, ritenuta ‘monnezza’ da tanti in Italia, viene invece un luminoso e lungimirante esempio di come gestire ‘sorella acqua’, con la partecipazione della cittadinanza attiva sia nel cda come nel comitato di sorveglianza di ABC. Solo così, recuperando il controllo dei beni fondamentali coma acqua, aria, energia, terra, si potrà parlare di vera democrazia. La strada è lunga!
Ma ci sono segni di speranza che nascono sempre dal basso. Comuni come Reggio Emilia, Piacenza, Torino, Pistoia, Palermo si stanno lentamente muovendo verso la gestione pubblica dell’acqua. Piccoli comuni come Roccapiemonte (Salerno) stanno resistendo all’abbraccio mortale delle aziende private come la GORI.

Per questo da Napoli rilanciamo con forza la Campagna  di Obbedienza Civile per il rispetto dell’esito del secondo quesito referendario che chiedeva di eliminare la rimunerazione del capitale investito (www.obbedienzacivile.it). Sarà un impegno molto duro perché ci scontriamo con i veri poteri di questo paese e dell’Europa: i poteri economico-finanziari. Ancora più duro sarà l’impegno in Europa, in particolare a Bruxelles che è sotto un ‘enorme pressione delle multinazionali dell’acqua da Veolia a Coca Cola, da Suez  alla Pepsi , perché dichiari l’acqua una merce . “Il mercato globale privato - afferma O. Hoedeman di CEO, nel suo studio Poisoned Spring - è interamente dominato dai giganti europei dell’acqua e la Commissione Europea ritiene suo compito assistere all’espansione di queste multinazionali. ”Infatti il 14 novembre scorso, la Commissione europea ha approvato il “ Piano di azione per la salvaguardia delle risorse d’acqua d’Europa” che considera l’acqua come ‘capitale naturale’ e invita a monetizzare il capitale idrico e i suoi servizi, e a recuperare i costi totali di produzione, profitto compreso. E’ questa ‘la  bibbia’ che guiderà la politica europea per i prossimi anni: è la resa all’Europa dei mercati, alla finanza, alle banche. Ed infatti l’acqua sta diventando uno degli obiettivi della speculazione finanziaria, anche perché, con il surriscaldamento globale, diventerà l’elemento più prezioso:l’oro blu.

Per questo rilanciamo con forza da Napoli l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) promossa dai sindacati europei dei servizi pubblici (EPSU) per chiedere il diritto all’acqua per tutti i cittadini europei, l’esclusione dei servizi idrici da qualsiasi forma di privatizzazione ed infine l’impegno della UE a garantire l’accesso universale all’acqua. Questa iniziativa, prevista dal Trattato di Lisbona, deve raccogliere entro fine giugno, in almeno sette paesi, un milione di firme, e in ognuna deve raggiungerne almeno 50.000. Finora Germania, Austria, Belgio, Slovenia e Slovacchia hanno raggiunto il quorum. Spagna e Italia (siamo a quota 40.000!) mancano all’appello. Dobbiamo raggiungere il traguardo per obbligare la  Commissione europea a rispondere ai firmatari con un atto legislativo. Abbiamo poco tempo e la situazione in Europa è grave! Si può votare on line all’indirizzo; www.acquapubblica.eu Da Napoli, dove abbiamo ottenuto una splendida vittoria, rilanciamo con forza il nostro impegno sull’acqua , sia in Italia che in Europa. E’ una questione di vita e di morte per milioni di persone. Coraggio, possiamo e dobbiamo farcela! [alex zanotelli]

28 aprile incontriamoci



d'amor si vive


tempi moderni

Non appena detto ciò… attenti! Arriva la torta alla panna montata! Quale torta alla panna monta? La torta alla panna montata che la Divina Provvidenza ama lanciarci in faccia quando diciamo, “oh, io non lo farei mai…” e qualsiasi sia la cosa che non farai mai, credimi, la farai. Alcuni anni volano tanto di quelle torte alla panna montata che si incrociano l’un l’alta come piogge di meteoriti. Zaac! Se non ti aspetti qualcosa, ahi viene! Eccola! La tua torta di panna montata ti aspetta dietro l’angolo. [sandra cisneros]  


Un cretino è un cretino. 
Due cretini sono due cretini. 
Diecimila cretini sono un partito politico.
[franz kafka]

fascio friariello



habemus urbem

Pubblicità Progresso 

"sodoma" in silenzio

Vincenzo è un regista, il primo che io conosca del rione Sanità, un regista del quartiere, un cittadino impegnato da anni per il recupero dei beni artistici e storici. Non voglio adesso elencare ogni suo pregio, proprio perché ci conosciamo da anni, rischio di essere troppo fazioso nel giudizio e nella complicità. Non posso e non voglio parlare del film, anche perché non l’ho ancora visto, ma di tutto quello che è stato scritto e taciuto dai media e da una certa produzione che nonostante la critica ha diretto con estrema facilità un argomento che alletta l’opinione pubblica e tutto ciò che rappresenta la realtà di un quartiere povero.

Facile, il titolone è un omaggio agli inserzionisti che lucrano sulla speculazione, così come il nome del regista è fondamentale per un film, anzi è la parte più importante, è la mente, è la rappresentazione, è la costruzione… è il film! Anche la sua vita trae frutto dal suo passato che fa notizia, che si inclina ai raduni scandalistici, bieca fenomenologia di un passato che non c’è più, di un passato che ritorna sottoforma di beffa e di ambiguità.

Non mi spiego però come mai in un film come “Sodoma, l’altra faccia di Gomorra”, quando viene presentato, spiegato, pubblicizzato, la percezione visiva e uditiva intravede l’odore della Sanità, l’odore del quartiere che dice attraverso Vincenzo Pirozzi, sono io il regista, io la persona più rappresentativa del film. Ma basta, è solo la percezione che fa scintille, quando invece dovrebbe essere la normalità, dovrebbe essere la sostanza, il cuore del lavoro cinematografico. Gli articoli che parlano bene del film sfiorano il nome del regista, “ma come?, non è la parte più importante?”. Anche in televisione il nome è associato al ragazzo napoletano, un ragazzo che da anni dirige la soap opera “Un Posto al Sole” trasmessa da rai3.

Ma la questione è più sottile. Se Vincenzo è un bravo, brutto, incapace o brillante regista, questo lo stabilirà la critica, così come la gente, gli amanti del cinema; se invece le sue capacità e il suo successo sono la diretta conseguenza del far parlare (e scrivere) perché fa notizia, allora questa è un'altra questione ancora; se deve essere giudicato che lo sia fino in fondo da tutti, senza nascondere nulla e assumendosi ogni responsabilità. Regista da tempo e attore in diversi film di ottima fattura, se Vincenzo, parere del tutto personale, non si avvicina ancora alla “resurrezione” è solo perché è in atto in questo preciso momento una rivoluzione culturale che parte dal rione Sanità. Uno che ha avuto la forza di girare un film come Sodoma, parodia scandalistica di chi non sa sparare, uccidere, ricattare (e se e quando lo fa si ridicolizza virtuosamente), ha in se i germi di un cambiamento radicale. Ma per non essere presuntuoso, visto che potrei sbagliarmi come dice qualcuno, aspettiamo la storia e quello che ci dirà in futuro.

Enzo è un mio amico. Adesso anche io dopo questa affermazione sarò accusato. [+blogger]     

domani al parco san gennaro



il nostro "programma"

1) Dichiariamo illegale, per chi non l’ha scelta liberamente, la povertà.

2) Nel rione si circola male: a piedi, in auto, in scooter. Un piano ben strutturato per circolare meglio, per fare in modo che anche i disabili possano uscire dalle loro case senza rischiare.

3) Un asilo nido per le mamme giovani e meno giovani, in particolare per le donne lavoratrici del rione.

4) Una scuola d’italiano per stranieri che li aiuti nel conseguimento di un diploma e faciliti l’ottenimento del permesso di soggiorno per chi ne necessiti.

5) Un punto d’incontro “Tutto Gratis” dove gli abitanti del rione possano “barattare” beni materiali e non.  

6) Un Last Minute Market per aiutare i senza fissa dimora e i più poveri.

7) Maggiore presenza di contenitori per la raccolta differenziata, coscientemente autogestita e controllata dai cittadini del quartiere, che dovranno vigilare sullo sversamento illegale dei rifiuti, in particolare di quelli ingombranti.

8) Più aree verdi nel quartiere e aiuole a Piazza Sanità e alla via Vergini, alla cui manutenzione vigileranno gli stessi abitanti.

9) Controllo del funzionamento dell’ascensore della Sanità, e funzionamento di un servizio navetta sostitutivo nei periodi di blocco o manutenzione della stessa.

10) Un piano di turismo responsabile che preveda l’accoglienza nelle case dei cittadini del rione, un rapporto di convivenza e reciproco scambio di conoscenza.

11) Riapertura della Salita Scudillo.

12) Potenziamento delle attività culturali: teatro, cinema, pupi e burattini, spettacoli di strada, artisti, ecc.

13) Manutenzione e controllo costante dell’Ossario delle Fontanelle.  

14) Manutenzione e controllo costante del Parco San Gennaro.

15) Riapertura del pronto soccorso dell’Ospedale San Gennaro

16) Collaborazione e solidarietà con il Centro UOSM.

17) Riequilibrare il rapporto tra gli uomini e la terra con la nascita di piccoli orti pubblici, come quello di via del serbatoio allo Scudillo.

18) Collaborazione costante con la Rete Sanità e con l'Educandato di piazza Miracoli.

19) Collaborazione costante con il Comitato Abitanti Materdei.

20) Microcredito.

21) Apertura Museo Totò alla via Vergini

22) Informazione via web, social network, web-tv, radio-web, wi-fi libera in tutto il quartiere. [+blogger]

Proposte del blog rione sanità nate dalle osservazioni, dai commenti, dalle iniziative, dalle discussioni, dai malesseri della gente del quartiere. 

"l'ascensore", di alfred hitchcock


Questa cosa senza ritegno e con pusillanimità, senza aver paura di essere licenziata, chiude le porte indiscriminatamente, creando panico e incertezza... credo che sia una razzista e che vada cacciata per vilipendio e offesa all'onore. Cittadini del quartiere sanità, SNOBBATELA! 


osare cammini nuovi

La seconda giornata del Forum  è stata ancora più partecipata e più affollata della prima con una entusiasmo soprattutto da parte dei giovani che hanno letteralmente invaso il Campus universitario. Un’impressione questa condivisa  dal quotidiano tunisino La Presse nel suo editoriale di oggi. “Il Forum sociale mondiale che è stato organizzato, per la prima volta in un Paese in pieno processo rivoluzionario, offre nelle sue molteplici manifestazioni, un affascinante sentimento di contribuire al concepimento della nuova Tunisia che deve dare alla luce la transizione democratica”. Un sentimento questo che si sentiva  oggi nell’Università che sembrava un cantiere in effervescenza, soprattutto quando i giovani tunisini  del futuro politico del loro paese.  Ancora più evidente nelle interminabili discussioni dei gruppi femminili. Si sono sentite parole una volta  proibite, oggi sono invece pronunciate con forza, con determinazione, con coraggio: libertà,dignità,  autonomia e parità di genere.

Da questo mondo in movimento della Tunisia, fa impressione osservare la crisi profonda e la staticità dell’Europa. Molti i workshop sono stati dedicati  a sviscerarne la crisi. A questo riguardo particolarmente indovinata la lettura che ne ha fatta il Centro di Studi di Barcellone: Cristianisme i Justìcia.  “L’Europa dei diritti umani, la culla della democrazia, della rivoluzione francese, delle lotte operaie e del consolidamento della classe media, sta scomparendo”, ha affermato Jaume Botey.  Secondo i relatori è assordante il silenzio delle Istituzioni ecclesiali europee su questa crisi. Come uscire da questa crisi profonda? Non è certo rinchiudendosi su stessa che l’Europa si salverà. Purtroppo l’Europa con le sue leggi sull’immigrazione è diventata una fortezza che deve difendersi dagli “invasori”.  

Una delle sessioni più affollate e belle di oggi dal titolo: l’Europa è in guerra contro un nemico che lei si inventa, è stata quella dedicata al Frontex , una Agenzia di sorveglianza, istituita nel 2009, per difendere i confini dell’Unione Europea. Questa Agenzia ha a disposizione 21 aeri, 113 navi, 475 unità di equipaggiamento, con un bilancio vicino ai 100milioni all’anno. L’invito dei relatori, tutti africani, è stato quello di cambiare il nome in Frontexit (uscire dal Frontex). Fa una certa impressione guardare il Mediterraneo da Tunisi: questo mare è diventato il cimitero per migliaia migliaia di persone. Commovente la lettera scritta dall’Associazione tunisina La Terra per tutti,  in cui i genitori chiedono all’Italia di avere notizie dei loro figli desaparecidos.  Non a caso sono state molte le  sessioni dedicate al problema dell’immigrazione e del diritto di migrare.

Il Forum però non analizza solo i vari problemi attuali, ma ha il coraggio di prepararsi a importanti eventi in arrivo. Uno di questi è l’incontro che si terrà a Bali nel prossimo dicembre, convocato dal Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio) per liberalizzare ancora di più il mercato, soprattutto nel settore agricolo.  Rappresentanti dei movimenti  dell’Asia (dall’Indonesia al Giappone) sono venuti a Tunisi per chiedere l’appoggio da parte della cittadinanza attiva mondiale, per questo importante appuntamento. Una vittoria del Wto  sarebbe un’altra tragedia per gli impoveriti. 

In una giornata così densa non poteva mancare il contributo delle missionarie comboniane e i missionari comboniani che hanno offerto  tre workshop su tematiche che hanno suscitato particolare interesse: la Pace, la riconciliazione e il dialogo interculturale e religioso, presentando esperienze concrete vissute in Egitto, Chad e Congo. Molto seguita è stata la conferenza sulle vicende dei Rifugiati africani in Israele. Nel pomeriggio, è stata presentata l’inedita esperienza dell’Uganda che ha iniziato un programma che permette alla società civile e alle forze di sicurezza di lavorare insieme per costruire la pace. La giornata si è conclusa nella Cattedrale di Tunisi con una solenne Eucarestia del Giovedì Santo,  facendo memoria di quel Gesù che ci ha insegnato a spezzare il pane, perché tutti ne abbiano in abbondanza. [alex zanotelli, elisa kidanè 28/03]