"un camorrista perbene"

Alcuni negozi del rione sanità hanno attaccato al muro, dentro le vetrine, vicino alle offerte della settimana, la locandina di un film girato a Napoli dal titolo “un camorrista perbene”. Diversi mesi fa facendo zapping con il telecomando, una rete privata napoletana trasmetteva un lungo backstage, anteprima del film, con tanto di intervista al regista e al produttore. Un film girato malissimo, con attori dilettanti e un cast impreparato, il tema affrontato con stereotipi e regole casuali, una regia al di sotto della media, insufficienza nei dialoghi e nelle rappresentazioni. Insomma qualcosa di veramente orrendo, “anticonformista” e platonico.

Oggi parlando con il giornalaio che l’esponeva, la sua giustificazione è stata quella di conoscere la persona che gliela aveva portata, pochi secondi dopo ha ridotto la locandina il mille pezzi. Basta solo il titolo per capire il film e la sua idiozia. Non un offesa all’intelligenza ma un’ignoranza sia nell’idea che nella sua attuazione. Due esempi ci aiuteranno a comprendere maggiormente l’assurdità.

Non può esistere un camorrista perbene, è un controsenso che non ha giustificazioni. Chi ha girato questo film ha pensato di difendere la camorra? Ha pensato invece di schiacciare di più la malavita? Il senso dell’incongruenza ha radici più recondite. Al di là del film, mi è bastato vedere il backstage, la sua disarmonia dialettale ha grave conseguenze di significato. Se si intende difendere i malavitosi pensando che anche un camorrista è un gentiluomo, allora l’insofferenza è ancora maggiore perché si sta indicando un solo soggetto. Mentre se ci si vuole schierare dalla parte della “legge”, ancora una volta la differenza è netta perché il titolo è la negazione di una conferma, ossia non significa niente.

Offesa o no, questo “cinema” ha rovinato la nostra esistenza, ci insegna poco o niente. Siamo abituati a guardare le puttanate della televisione, i film criptati e copiati, scimmiottando le lacune di una celebrità o di una stella invecchiata. Nessuno comprende che il rione e la città di Napoli sono stanche di essere maltrattate, di essere giudicate e accusate, esse così muoiono di una morte lenta e agognata. Che asfissia, una malattia cardiovascolare che affoga l’operaio in pensione, la casalinga, il muratore, il pizzaiolo, l’artigiano... Non c’è rispetto, la storia degli ultimi è l’umana rappresentazione di una farsa pulcinellata, l’arte di uno scritto Chestertoniano, paradosso di un manipolatore che non riesce più neanche a manipolare se stesso. Questa è la vera "arte di arrangiarsi”. [+blogger]


20 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo ho avuto modo di vedere il trailer di questo "film" se proprio così lo vogliamo chiamare. Hai ragione blogger, luoghi comuni imperanti, attori pessimi e intenti ancora peggiori.

Anonimo ha detto...

CHE ASSURDITA', FILM BRUTTISSIMO.

Mauro Migliazza ha detto...

ieri camminando per la sanità il mio sguardo veniva colpito da una immagine tracotante ed incisiva. leggo "un camorrista perbene", sbigottito sgrano gli occhi e leggo che è un film che sarà proiettate in tutte le sale. la mia coscienza di nuovo si pone un dilemma: ma che fino a fatto la comunicazione? in questa città e in questa nazione? vengo a sapere che ci sono ragazzi di questo rione che hanno partecipato come attori. ancora una volta viene usato la genuinità delle persone per passare un messaggio aberrante. il film ancora non l'ho visto e non lo vedrò, ma la gente che si fermava a guardare rimaneva "rapita" senza una reazione... cosa significherà? io sono profondamente sicuro che il nostro problema è culturale e informativo. invito tutti a recarsi nei luoghi e nei negozi dove i volantini sono esposti, stracciarli e buttarli via come carta spazzatura.

Carlo Leggieri ha detto...

E’ maturo il tempo in cui il rione Sanità lasciando alle sue spalle ogni stereotipo che lo imbruttisce e lo abbrutisce, si riconosca nelle sue pietre, nei suoi monumenti, nei suoi palazzi, nelle sue chiese, nella sua storia, negli uomini che hanno fatto grande questo quartiere disseminando in quest’area grandi opere dell’ingegno e dell’arte. La gente della Sanità riappropriandosi dell’identità che la rende fiera di custodire questo patrimonio si impegnerà per trasmetterlo, nel tempo, al mondo intero. P.S. Ieri ho accompagnato in visita agli Ipogei Funerari Ellenistici 50 ragazzi della facoltà di Ingegneria e della facoltà di Architettura. Il professor Alfredo Buccaro ha scelto il quartiere per una lezione itinerante. La vista di quella folla sterminata che “invadeva” Via Santa Maria Antesaecula, in un momento mi ha ripagato di anni di fatiche e infondato tanta speranza e forza per procedere nel mio intento.

Anonimo ha detto...

il porf. Buccaro a suo tempo pure scrisse delle assurdità sul quartiere la sua analisi antropologica era zeppa di errori ...per sentito dire.

Carlo Leggieri ha detto...

Appunto... "per sentito dire"...
Caro anonimo, appena puoi prenotati, anonimamente, per una visita al quartiere. Potrai così verificare, personalmente, la cifra dello studioso e dell'uomo.

Anonimo ha detto...

che schifo di cinema e di attori.

Mimmo ha detto...

insignificante, è gisto criticarlo, acnhe se si rischi di fargli pubblicità marlare male basta che si parla, l'assurdità non deve essere lascaita libera, bisogna opporsi con tutte le forse e le argomentazioni.

Paolo ha detto...

eppure il cinema è apertura, è informazioni, è critica, amore, passione, gioia e competenza. uno perchè ha la possibilità economica deve permettersi di offendere una porfessione così nobile e ricca. non mi stupisco di tanta tracotanza, una roba del genere è dergno nemmeno di essere chiamato filmetto. io al regista non gli farei nemmeno condurre il filmino della communione di mio figlio.

Anonimo ha detto...

pensate un po', per fare questo assurdo film i privati hanno investito un milione di euro. che obrobbio, che maniacale siutazione, una nevrosi anti cinema, una stortura visiva. con tanto di presentazione e di seduta stampa, non sono il film non è criticato ma non è considerato neanche dall'almanacco dei film. PRESENTIAMO PRESENTIAMO UN ORRIBILE MOSTRO DALLA MASCELLE INFUOCATE, DALLA BOCCA BAVA VERDE E PAONAZZA FUORIESCE SCHIUMA E SANGUE. SPUTA LIUQIDO PUZZOLENTE

Anonimo ha detto...

gran bel film... che figur e merd!!!

anna maria ha detto...

non ci si può aspettare che un camorrista abbia senso estetico e gusti cinefili. del resto ho visto che alcune scene di gomorra , che è un film bellissimo per linguaggio e messaggio, sono state molto apprezzate da un certo pubblico che godeva del senso di onnipotenza e di ineluttabiltà che spira da alcuni personaggi e citazioni. per uscire dai luoghi comuni sul quartiere, suggerisco a chi non l'avesse ancora fatto, di andare a vedere la mostra "sguardi non indifferenti" ora alla scuola media "Casanova" di via Foria.
Saranno le donne ad uscire dallo stile di pensiero dominante?
anna maria

Anonimo ha detto...

"INIZIO COL DIRE CHE L'IDEA DEL SIG. ACRI è FRUTTO DI ISPIRAZIONE DI UN ALTRA PERSONA CHE VOLEVA USARE L'IDEA PER ALTRI SCOPI; SE HA FATTO QUESTO FILM è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER GUADAGNARE UN POCHINO DI SOLDI, DICO POCHINO PERCHè IL FILM NON è COSTATO ASSOLUTAMENTE UN MILIONE DI EURO MA FORSE 30 MILA EURO SE NON DI MENO. NON MI FIRMO PER UNA QUESTIONE MORALE MA SCRIVO SUI QUOTIDIANI DA ORMAI 15 ANNI. HO SCRITTO PER LA CRONACA E PER LO SPETTACOLO, MA NON HO MAI VISTO UN FILM COSI' BRUTTO E INSIGNIFICANTE, CON NON ATTORI CHE NON AZZECCANO UNA FRASE, MA NON PER COLPA LORO MA PER LA DISCONTINUITA' DEL DISCORSO. NON è UN BRUTTO FILM, PERCHè "NON E' UN FILM!!!!!" è SOLAMENTE UNA DIMOSTRAZIONE MANIACALE DI EGOCENTRICI CHE SONO NULLITA' ANCHE NELLA VITA!!!! IL REGISTA ACRI HA PIù DI 50 ANNI E NELL'AMBIENTE NESSUNO LO HA MAI CONOSCIUTO. QUINDI, è SOLO UNO CHE CON QUALCHE SPICCIOLO HA VOLUTO DILETTARSI NELL'ARTE DEL CINEMA CHE HAIME' SE NON SI CONOSCE DALLE VISCERE NON SI POTRà MAI RACCONTARE!

Anonimo ha detto...

Aspettate prima di vedere il film e poi giudicate poi ci sono dei commenti su regista e attori che sono attacchi gratuiti non mi sembra che i commenti siano firmati ROBERT DE NITRO OPPURE GINACARLO GIANNINI O JULIA ROBERTS quindi attaccare il tema ci puo pure stare ma ragazzi che hanno lavorato sodo per 6 mesi non mi sembra giusto che poi siano bravi o meno non sta a voi giudicare .............. e addirittura leggo che gomorra e stato un film bellissimo quando e swolo frutto di articoli di giornali trasformati in scene da film lo sapevamo fare tutti vedi il sig regista quante denunce da testate giornalistiche ha ricevuto........quindi quando nn sapete fare i calzolai non rompete il cazzo ai chiodini

Anonimo ha detto...

inizio col dire che il sig. MATTEO GARRONE è un regista con le palle tonde come il mondo!!!!! (andate a vedere l'imbalsamatore e poi mi ne parliamo!!!) vincitore di tantissimi premi sia in italia che all'estero. GOMORRA come morale può anche non piacere ai napoletani che si sentono offesi dalla tematica, ma per quanto riguarda la "grammatica visiva" ci dobbiamo togliere il cappello e inchinarci al sig. GARRONE!!! (vedi il piano sequenza del ragazzo che si arrampica su per i muri delle vele di scampia per prendere una pistola e nasconderla) ma questo ENZO ACRI chi è?? ma chi lo conosce!!?? sono un giornalista che ha visto il film alla perla, alla prima con tutti questi "attori" sono anni che faccio critica cinematografica a carattere nazionale è ribadisco che questo "camorrista per bene" non è un film ma solo il dilettarsi di acri e co e sputtanare gomorra (che ha rischiato addirittura di vincere il premio oscar come miglior film) ma rendetevi conto con chi vi volete paragonare, ma vergognatevi!!! p.s. rispetto il lavoro di tanti giovani che hanno speso tanta fatica per 6 mesi, ma a mio avviso hanno fatto male perchè questo non è cinema!!!!!! ma solo perdita di tempo.
concludo col dire che GOMORRA si avvale di un cast stratosferico, da Tony Servillo a Gianfelice Imparato, e a concludere con Cantalupo e gigio morra. Invece il camorrista perbene ha come attore vincenzo barbetta, Marinella Ferrandino, Michele Maturo, Vincenzo Della Corte spiegatemi chi sono e cosa hanno fatto!!????? ma quali attori!!!! studiate, fate dei corsi di recitazione, e al regista fai un corso prolungato di regia che ne hai bisogno. Adesso concludo io col dirvi "chi non sa fare il calzolaio non rompesse il cazzo ai chiodini!!!!

Anonimo ha detto...

è un film diseducativo dal momento che il camorrista per bene appare come colui che elimina il male dalla città di Napoli,un male che neppure la polizia riesce a fermare (o non vuole)......
é un film violento e che forse potrebbe spingere i giovani a pensare che quello malavitoso ..è un futuro buono......perchè coincide con lo stato.....
(un semplice ragazzino....diventa infatti il grande....don Barbetta) diversamente da gomorra dove i due ragazzini fanno una brutta fine ....quella che credo facciano tutti quei ragazzini che attratti dal denaro si vendono.....
EMOZIONI CHE HA SUSCITATO IL FILM:
HO AVUTO VERGOGNA DI ESSERE NAPOLETANA
DI VIVERE IN UNA CITTà DOVE I VALORI IMPORTANTI COME LA VITA NON CONTANO ANIENTE E Nè SONO DIFESI DA UNA GIUSTIZIA CHE SEMBRA ESSERCI SOLO PER CHI è PIù FORTE,CRUDELE E ANIMALE......
HO AVUTO VERGOGNA DI ESSERE NAPOLETANA ANCHE NEL SENTIRE IN UN DIALETTO VERGOGNOSO :L'IGNORANZA DI UNA NAPOLI CHE NON è SOLO QUESTO.....

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Jack

Anonimo ha detto...

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ragazzi ho riso dall'inizio alla fine di questo film, un consiglio non lo prendete sul serio, prendetelo come un gioiello dell'assurdo> Questo film e' troppo sotto zero per avere un impatto negativo sulla societa'
ma vi rendete conto il discorso del terrorista in prigione "che cos'e' lo stato??" il ministro che non sa fare una siringa e il brigatista che sceglie la carcerazione! ahahahah e poi la mamma che aspetta il figlio a casa tutta la notte ma dalla finestra entrano i raggi del sole..ragazzi questo film e' un mito, ridicolizza il cammorrista e il brigatista, altro che esaltarlo hahhaha