Visualizzazione post con etichetta pronto soccorso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pronto soccorso. Mostra tutti i post

blocco dei ricoveri

COMUNICATO STAMPA

BLOCCO DEI RICOVERI, DAY HOSPITAL E 
DAY SURGERY ALL’OSPEDALE  SAN GENNARO 


Il blocco dei ricoveri, day hospital e day surgery, disposto dal direttore del dipartimento assistenza ospedaliera, dr. Rosario Lanzetta, sancisce la completa dismissione dell’ospedale san Gennaro, in definitiva la morte del presidio ospedaliero.Disposizione contraria a quanto concordato e cioè la riconversione dell’ospedale anche in attività ambulatoriale 12 H , per prestazioni in Day Surgery.
Riteniamo grave la chiusura dell’ospedale in poche ore perché questo obbliga i pazienti ad andare in altri presidi, tradendo il rapporto di fiducia che gli stessi hanno stabilito con i medici dell’osp. San Gennaro. 

Tradendo altresì  ogni principio di etica tra medico e paziente. Inoltre è grave che sul dispositivo, a firma del dr. Lanzetta, manchi quella del direttore generale dell’ASL NA , dr. E. Abbondante.
Tutto questo avviene disattendendo quanto promesso dal presidente della Regione V. De Luca nell'incontro con i rappresentanti del comitato ospedale San Gennaro tenutosi in Regione il 2 novembre scorso. Come comitato riteniamo tutto questo molto grave , perché lesivo dei diritti alla salute dei pazienti del Rione Sanità. [comitato ospedale san gennaro]

senza partito politico

Unico nello scenario della riforma assistenziale, che nel tentativo di risanare i conti pubblici, ha chiuso definitivamente l'ospedale san GENNARO DEI POVERI. 

documenti originali

Ecco il nuovo san Gennaro dei Poveri... che più povero non può essere!




l'ospedale è morto

COMUNICATO RETE RIONE SANITA'

L’ospedale San Gennaro dei Poveri (rione Sanità) è morto il 30 settembre scorso , in obbedienza al decreto regionale 33 che ne rispetta un altro, quello governativo. Il tutto in una logica nazionale e mondiale che sta smantellando pian piano tutti i servizi pubblici a favore del privato. Di fatto, il S. Gennaro sarà un polo territoriale riabilitativo e polispecialistico, con accesso tramite ticket, disattendendo le proposte dei lavoratori del S. Gennaro. Questo colpirà le fasce più deboli , in un quartiere con gravi difficoltà economiche. Purtroppo sono sempre gli impoveriti a pagarne le conseguenze. In più, viene così chiuso l’unico polo di legalità in un Quartiere ad alto tasso di violenza, dove manca un presidio fisso di polizia e di vigili urbani. La Rete del Rione Sanità, a nome di tutto il popolo del Rione, denuncia questo atto così profondamente ingiusto e invita tutto il popolo del Quartiere e non solo, a ritrovarsi il

14 ottobre 2016 alle ore 16,30 in Piazza Sanità


sanità pubblica

Mercoledì 29 Giugno 2016 ,ore 11,00 Piazzale antistante la Regione Campania Presidio con Conferenza Stampa Salviamo la Sanità pubblica partendo dal cuore di Napoli. 

In Campania la Salute negata subisce ulteriori attacchi: il centro storico napoletano viene privato di due ospedali storici, l’Annunziata ed il San Gennaro. La Campania agli ultimi posti nelle classifiche nazionali per Mortalità evitabile, Livelli Essenziali di Assistenza, aspettative di vita alla nascita, qualità dei servizi, ed ai primi posti per incidenza patologie vascolari, incremento dei tumori e costi dell’assistenza sanitaria, continua a ricevere risposte vaghe e poco credibili dalla politica regionale. La Campania, avvelenata da decenni di ecomafie, immiserita da tassi di disoccupazione altissimi e redditi pro capite tra i più bassi d’Italia, continua ad aspettare bonifiche efficaci, una riduzione dei tickets che riavvicini la gente ai servizi, lo sblocco delle assunzioni nel settore sanitario che renda possibile il funzionamento degli ospedali. Senza assunzioni molti ospedali sono destinati a chiudere ed il mega progetto dell’Ospedale Del Mare rimarrà sulla carta. 

Il centro storico napoletano, con una popolazione di 500.000 abitanti, con sacche di povertà di antica tradizione,nel Piano ospedaliero regionale, viene privato di due ospedali storici, l’Annunzata ed il San Gennaro ,per i quali non sono previste aree di degenza (posti letto) ma fumose funzioni di riabilitazioni e di raccordo con il territorio ,tutte da definire. Il fatto certo è che i cittadini dei quartieri popolari dovranno cercare altrove una risposta per i loro problemi di salute. In tutta questa confusione la gestione commissariale risulta sorda alle richieste della gente comune e cerca di imporre i suoi programmi con qualche dichiarazione demagogica ed una strategia che di fatto smantella i servizi sella Sanità regionale. L’unica soluzione a questa situazione è la mobilitazione popolare. L’unica terapia alle ambiguità della politica è la Democrazia diretta. [Comitato per la difesa della Sanità Pubblica, Medicina Democratica, USB Sanità, Alex Zanotelli]

ospedale 0


salute pubblica

Alla cittadinanza della Regione Campania

Il comitato per la difesa del diritto alla sanità pubblica sente l’esigenza di dar voce al disagio dei cittadini della regione Campania rispetto alle condizioni dell’assistenza sanitaria. Essa è qualitativamente e quantitativamente insufficiente, come dimostrano tutti gli indici di valutazione ufficiale ( Agenas, Istat, Airtum, Istisan, ecc.), nonostante presenti tickets tanto alti da allontanare la gente dalle cure. Occorre una discussione ampia che serve a creare un movimento di opinione e una mobilitazione democratica per aprire un confronto con le autorità. Bisogna spingere le autorità della regione Campania affinchè venga garantita la reale tutela dei malati, in particolare di coloro che, nell’attuale congiuntura economica, versano in condizioni socio-economiche precarie  e le comunità che per motivi ambientali sono più esposte al rischio di malattie. La nostra Regione notoriamente ha tassi di disoccupazione altissimi e fenomeni di precariato o lavoro nero da sempre preoccupanti.  Il nostro ambiente è stato avvelenato per decenni dalle eco-mafie, l’aumento di malattie tumorali e degenerative ne sono la conseguenza. Si capisce quindi bene che è stata una pura follia la riduzione dei servizi attuata in questi anni di “austerity”, l’aumento dei costi sanitari e della partecipazione di spesa, la chiusura progressiva di tanti servizi ospedalieri nel centro storico di Napoli e in provincia, la conseguenza della mortalità evitabile.

Martedì 22/12/2015 ore 16:00 Casa della Missione via Vergini 51 Napoli
Assemblea dibattito su Diritto alla salute e diritto all’assistenza sanitaria in Campani. Sono invitate tutte le associazioni, i comitati, le organizzazioni dei lavoratori, degli operatori sanitari, le comunità e i singoli cittadini.

Il comitato per la difesa del diritto della sanità pubblica. (c. in proprio)

Alex Zanotelli; CGIL; CISL; UIL; Fsi p.o Ascalesi; San Gennaro; lavoratori ospedalieri incurabili; Rete Rione Sanità; Aaroi Emac Asl Na1; Anao Assomed Asl Na1 ; Centro Culturale Gesù Nuovo Gruppo Sanità; Medicina Democratica; ALICe Campania Onlus; Osservatorio Sanitario di Napoli; Cittadini; CIMO Provinciale Napoli

sanità rovinata



titolo approssimato


incontri: comune e municipalità

Il 13 febbraio alla scuola Caracciolo della via s. m. Antesaecula le diverse associazioni del rione hanno incontrato l’assessore alla cultura del comune di Napoli Antonella Di Nocera e, il giorno dopo, la presidentessa della III Municipalità (stella/san Carlo) Giuliana Di Sarno. Al di là delle buone intenzioni verso il quartiere, cosa per le verità strana da parte delle Istituzioni, la cosa che più ha stupito è che, finalmente, chi di dovere ha deciso di occuparsi del rione sanità.

Ho partecipato, mal volentieri, il giorno 14 alla via Lieti. Con una buona intenzione “le associazioni”, ha detto la presidentessa, “hanno sostituito le Istituzioni che non sono mai esistite, il quartiere è stato abbandonato e in qualche modo i volontari hanno fatto un ottimo lavoro… finalmente ci occuperemo del rione Sanità”. Mi chiedo ma se non se ne occupa la III Municipalità del quartiere chi se ne deve occupare? Forse la Di Sarno parlava del Comune, ma insomma fa ridere il fatto che tutti fanno qualcosa tranne chi di dovere.

Le Municipalità non servono a nulla, non so a cosa sia servito incontrare chi si occupa di sottosuolo, chi fa scuola di italiano agli immigrati, chi vuole far diventare elite la Sanità, oppure chi intende fare soldi privatamente. Non voglio con questo distruggere quello che di buono c’è, ma se prendo in prestito le parole della presidentessa, che ha spiegato come il rione sia stato (è lo è tutt’ora) ricettacolo di volti politici per i truffaldini di turno, allora questa immagine del fare è praticamente inutile se non si fa tabula rasa di tutto quello che prima c’era.

Le associazioni e i volontari non devono assolutamente sostituirsi alle Istituzioni, così facendo sgravano dalle responsabilità chi viene pagato profumatamente per non fare nulla. Basta con l’assistenzialismo forzato, se c’è qualcosa che si può fare lo si faccia prima e poi si può discutere della situazione a riguardo. La Di Nocera ha mostrato interesse per la biblioteca della Angiulli chiusa da diversi anni, poi c’è il museo Totò che da 15anni non si apre perché manca una firma, ancora l’ossario delle Fontanelle non deve essere gestito da chi sfrutta il sottosuolo indiscriminatamente, il cimitero è un bene di tutti e nessuno deve pagare per visitarlo.

Ci sono poi le questioni del traffico, dei disabili che non riescono proprio a farsi una camminata per il rione, poi c’è il parcheggio indiscriminato, la questione parco san Gennaro… Basta mi fermo. Fate, anzi, facciamo tutti insieme. Chi però ha l’obbligo e il dovere perché pagato, deve fare due, tre, anzi dieci volte se vuole l’aiuto dei volontari e alla fine ricordarsi comunque che non sta facendo niente di eccezionale, che non sarà mai un santo né un cristo. Prima bisogna creare, ricreare, riusare, informare… poi si può discutere. [+blogger]

potere

“Dovevamo spingerlo fuori della stanza e dirgli di andare a lavarsi”. Steve Jobs era vegano. Ed era convinto che la sua dieta gli consentisse di non usare il deodorante e di non farsi la doccia. Andava spesso in giro scalzo. “Alle riunioni ci toccava guardare i suoi piedi lerci”, ricorda uno dei manager della Apple. Alternava diete alimentari estreme. Passava settimane mangiando solo mele o solo carote. Esplorava gli effetti allucinogeni della privazione del sonno. Spiegava che l’assunzione di Lsd era tra le cose più importanti che aveva fatto nella vita. 

“Era un carismatico ispiratore, ma a volte anche un pezzo di merda”, ha scritto Walter Isaacson, il suo biografo. Quando tornò alla Apple, nel 1997, riuscì a salvare l’azienda, ma licenziò più di tremila persone. Era collerico e arrogante, però quando si trovava in difficoltà scoppiava a piangere: durante un consiglio d’amministrazione o discutendo con un collaboratore. Il New York Times racconta che nel 2007, un mese prima del lancio dell’iPhone, riunì i suoi manager e gli fece una sfuriata. Aveva tenuto un prototipo dell’iPhone in tasca, insieme alle chiavi di casa, e lo schermo si era rigato: “Non voglio mettere in vendita un prodotto che si riga, voglio che l’iPhone abbia uno schermo di vetro e che sia perfetto nel giro di sei settimane”. 

L’unico posto dove produrre uno schermo simile, in tempi così brevi, era la Cina. Insieme a Exxon Mobil, oggi la Apple è l’azienda statunitense che vale di più in borsa. Avrebbe il potere di migliorare le condizioni di lavoro delle migliaia di operai cinesi che fabbricano i suoi prodotti, ma finora non l’ha fatto. In realtà anche noi, i cosiddetti consumatori, abbiamo un grande potere: quello di scegliere cosa comprare. Ma per poterlo esercitare dobbiamo essere informati. Dobbiamo sapere che dietro ogni telefono, ogni computer, ogni televisore che entra nelle nostre case c’è anche una storia di sofferenze e di sfruttamento. Non sempre, ma più spesso di quanto immaginiamo. [giovanni de mauro - internazionale 934]

"agguato" popolare

Ieri sera 7/11/2011 ore 18 davanti all’Ospedale san Gennaro è stata fatta una assemblea popolare contro la chiusura del pronto soccorso che accoglie circa 100mila abitanti. Ricordiamo che in un anno solare nello stesso ospedale sono stati fatti 3000 interventi d’urgenza salvando la vita di moltissime persone. L’assemblea richiede la riqualificazione del pronto soccorso e dell’intero ospedale, ricordiamo che nella stessa struttura ci sono reparti altamente tecnologici (senza contare medici e paramedici), e altri che vanno rivalutati come la gastroenterologia, l’otorinolaringoiatria, la ginecologia, la cardiologia, l’ortopedia.

L’assemblea spontaneamente ha organizzato una corteo per il quartiere che sì è diretto su via s Teresa degli scalzi bloccando il traffico cittadino e fermandosi all’altezza dell’Asl. E’ stata ribadita la richiesta di un incontro urgente con i vertici della regione, dopo varie trattative è stato accordato un incontro alle ore 11 del giorno 9/11/2011 nella sede della regione Campania di via santa Lucia.

La delegazione è rappresentata dai componenti del comitato popolare, del consiglio della III Municipalità e dei rappresentati dell’Ospedale. Il comitato ribadisce altresì che continuerà con azioni non violente sul territorio. Alle ore 18 del giorno di cui sopra c’è un’altra assemblea sempre davanti all’ospedale san Gennaro per comunicare l’esito delle trattative. Intervenite tutti. [mauro migliazza]