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pubblicità progresso differenziata


stupidità indifferenziata

"Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, 
mentre il contrario è del tutto impossibile". [W. A.] 


Ecco cosa c'era per le strade del rione ieri l'altro, oltre all'amianto 
(quest'ultimo non è stato ancora rimosso). 

il vetro

Il vetro è uno dei materiali più ecologici: il materiale prodotto attraverso il riciclo è infatti identico a quello prodotto ex novo e richiede tra l'altro temperature di fusione più basse, con conseguente risparmio energetico. Il vetro, però, non è assolutamente biodegradabile, cioè non si decompone in natura. Per cui se non viene recuperato, rimane per sempre sepolto in discarica. Pensate, dunque, la gravità del danno ambientale e dello spreco economico causati quando per pigrizia si butta nell’immondizia indifferenziata il vetro (vasetti, bottiglie) senza riciclarlo.

Dove viene raccolto?
Il vetro a Napoli viene raccolto, prevalentemente, attraverso l’utilizzo delle campane stradali. Solo pochi grandi produttori di vetro (bar, ristoranti ecc) utilizzano i bidoncini con il coperchio forato di colore verde. Il vetro può essere portato anche alle isole ecologiche.

Qual è il percorso del vetro? 
Il vetro una volta raccolto nella campana viene trasportato all’impianto di selezione poi alla vetreria, successivamente triturato e fuso infine trasformato in nuovi oggetti di vetro: bottiglie, barattoli e vasetti. 

Come differenziare il vetro?
Possono essere inseriti all'interno delle campane o nei bidoni delle bottiglie d’acqua, di vino e di olio, dei barattoli, flaconi e vasetti bicchieri, senza i tappi, i bicchieri anche se rotti.

Alcune raccomandazioni:
Preferiamo il vetro alla plastica. Riutilizziamolo più volte ad esempio compriamo dai negozianti che offrono vetro su cauzione (vuoto a rendere). Quando proprio abbiamo deciso di buttarlo: differenziamolo con queste avvertenze. Ricordiamoci di togliere il vetro da sacchetti di plastica o altri contenitori, prima di inserirli nella campana o nel bidone condominiale: contribuiremo così a ridurre i costi delle operazioni di selezione, che rendono il vetro pronto al riciclo; non è necessario risciacquare gli imballaggi in vetro prima di differenziarli, ma é molto importante svuotarli da eventuali residui. In questo modo eviterai di sprecare l’acqua che si usa industrialmente per ripulire il vetro da ricicla; non preoccuparti di eliminare etichette o altri accessori che non vengono via ma togli sempre tutto quello che è facilmente asportabile: tappi, coperchi ecc. Questa fase assicura che i nuovi contenitori di vetro prodotti dal riciclo presentino caratteristiche sempre perfette.

Quali sono gli errori comuni?

OCCHIO ALLA CERAMICA, IL NEMICO GIURATO DEL VETRO!
Ci sono materiali che sembrano vetro, ma vetro non sono. Il caso più insidioso è quello della vetroceramica (pirex), la cui assoluta trasparenza trae in inganno l’occhio più esperto. È sufficiente un solo frammento di ceramica per vanificare il processo di riciclo, dando origine a contenitori destinati irrimediabilmente ad infrangersi!
Non mettere le  lastre di vetro o i cristalli di piombo all'interno delle campane, contengono un’elevata quantità di metalli pesanti, come il piombo, che non devono contaminare il processo di riciclo del vetro. Portali all'isole ecologica o chiama per il numero verde 800161010 per la raccolta domiciliare

Gli altri materiali da tenere separati dal vetro.
Lampadine, lampade a scarica (neon) e specchi contengono sostanze pericolose per l’ambiente, assolutamente non compatibili con il riciclo del vetro (spesso utilizzato come imballaggio per alimenti). Portata i vostri specchi e le sorgenti luminose alle isole ecologiche. 


ATTENZIONE: NON ABBANDONARE MAI IN PROSSIMITA' DELLE CAMPANE DI VETRO, LASTRE, SPECCHI, BOCCIONI E DAMIGIANE.
Oltre a sporcare le strade, rischiano di ferire i passanti e gli operatori di Asia. E' necessario portarli ai centri di raccolta (isole ecologiche) oppure prenotare il prelievo gratuito, telefonando al numero verde ASIA 800161010

Dove va il vetro raccolto dai Napoletani? 
Il vetro raccolto viene trasporta agli impianti di pretrattamento convenzionati con il Consorzio Recupero Vetro (CO.RE.VE): nel caso di Napoli a Eurovetro (Volla, NA) e successivamente alle vetrerie. [asianapoli

rio+20 la speranza che cammina

Si sono conclusi oggi a Rio sia il vertice della Terra promosso dall’Onu sia la Cupola dos Povos, promossa dai movimenti sociali e ambientali. Per ora ci occupiamo della conclusione della settimana di assemblee e dibattiti dei movimenti popolari, voluti dalla Cupula dos Povos. Quella della Cupula è un’invenzione tipicamente brasiliana per rispondere in maniera creativa alle sfide di Rio+20. Per prepararla ci è voluto più di un anno e vi hanno collaborato soprattutto i grandi organismi popolari come Sem Terra e Via Campesina. Ritengo che sia stato un bene organizzarla quest’anno perché si sono tenuti caldi i temi affrontati dai Forum sociali mondiali. Altriment intorno a Rio+20 ci sarebbe stato solo il vuoto.

Purtroppo la Cupola non ha rappresentato tutta la ricchezza sociale brasiliana. Inoltre trovo grave il fatto che la chiesa di base brasiliana non sia entrata in questo processo. Altrettanto grave è che i movimenti internazionali di base siano rimasti quasi estranei a questo evento. La Cupula dos Povos ha lavorato per creare una “spazio di convergenza” così da poter arrivare ad un documento finale condiviso. Questo documento finale è stato letto oggi nella grande tenda centrale, davanti ad una grande folla, attenta e partecipe. Una voce femminile ha iniziato così, non prima di aver sottolineato che queste proposte vanno portare al Forum sociale mondiale di Tunisi che si terrà nel 2013: “Movimenti sociali popolari, sindacati, popoli, organizzazioni della società civile e ambientalisti, presenti nella Cupula dos Povos per la giustizia sociale e ambientale, evidenziamo il nostro impegno a costruire delle convergenze e delle alternative, coscienti che noi siamo i soggetti di una relazione altra tra uomini e donne e tra l’umanità e la natura, assumendo la sfida urgente di frenare la nuova fase di ricomposizione del capitalismo e di costruire, attraverso la nostre lotte, i nuovi paradigmi della società”.

Il documento continua poi denunciando “la vera causa strutturale della crisi globale: il sistema capitalista”; in seguito chiama in causa “le multinazionali che commettono i loro crimini con una sistematica violazione dei diritti dei popoli e della natura, nella più totale impunità”. Sulla cosiddetta “economia verde”, si afferma che “è una delle espressioni dell’attuale fase finanziaria del capitalismo, il quale usa vecchi come nuovi meccanismi, ad esempio la commistione pubblico privato, il superstimolo al consumismo, l’appropriazione e la concentrazione delle nuove tecnologie, il mercato del carbonio”.

Come alternative a questo sistema, il documento finale propone “la difesa degli spazi pubblici nelle città, attraverso una gestione democratica e la partecipazione popolare, un’economia cooperativa e solidale, la sovranità alimentare, un nuovo paradigma di produzione, distribuzione e consumo”. Sostiene inoltre “la difesa dei beni comuni (acqua, aria, energia, terra) passa attraverso la garanzia di una serie di diritti umani e della natura, per la solidarietà e il rispetto delle cosmovisioni e delle credenze dei differenti popoli, come ad esempio la difesa del Bem Viver”.

Si afferma, infine, con forza che “i popoli chiedono di decidere come e per chi si destinano i beni comuni ed energetici, così da assumere il controllo popolare e democratico della propria produzione. Un nuovo modello energetico che si basi sulle energie rinnovabili e decentralizzate, e che garantisca energia per il popolo e non per le multinazionali”. Con grande passione, alla fine della lettura, la gente si è alzata e ha gridato: “In piedi, continuiamo la lotta!”. [alex zanotelli]