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il rione è ovunque

Il rione non  ha bisogno di eroi, secondo il mio parere, non ha bisogno di capi profetici, di preti onniscienti né di prime donne. La gente non è poi così tanto diversa, non ha bisogno di essere accompagnata per mano. Io come cittadino del quartiere mi sentirei offeso nel vedere qualcuno che nel rappresentarmi subordina la mia volontà. Praticamente questo succede sempre quando un eroe s’accolla addosso un popolo, come un capo di stato, un sindaco, un cardinale.

Stimo molto padre Alex Zanotelli proprio perché nel rione, pur abitandoci da circa 10 anni, non ha mai ricoperto il ruolo di valoroso condottiero, come invece fanno altri per scopi reconditi o forse per megalomania. Se noi abbiamo voglia di cambiare, se cambiare significa fare meglio, questo tocca solo a noi farlo, i singoli che hanno voglia di portare il fardello delle fatiche creano nel tempo delusione, vuoti, e spesso anche disperazione.

La mia sensazione è che (ma non è solo la mia), giudicando questo luogo pericoloso, ogni persona di fuori quartiere, e anche qualcuna di dentro, associa la sua determinazione così come il suo impegno a una fase di redenzione salvifica, frapponendo il proprio immaginario ai pensiero degli altri, alle loro azioni e rappresentazioni. Nasce così un modello da seguire, oppure un “nuovo modello” trasformato in amore, riscatto, rispetto, un modello che impone la singola ideologia.

Le mie passioni, le mie disperazioni, la mie paure, le mie gioie, non sono poi così diverse da quelle della signora accanto; ovunque trovi un rione, ovunque trovi persone, ovunque trovi il sesso, ovunque trovi depressione, ovunque trovi amicizia, distacco, malvagi, probi. Se ritenete che siamo degli extra terresti allora comportatevi pure da eroi, ma non vi meravigliate poi se dopo un po’ ricerchiamo il nostro pianeta. [+blogger]       

domenica 11 novembre

DOMENICA 11 NOVEMBRE ORE 11 FACCIAMO FESTA NEL GIARDINO!…PER STARE INSIEME…giocare…fare MUSICA…teatro…e piantare un fiore! IL  GIARDINO DEI DESIDERI A MATERDEI E’ DIVENTATO REALTA’! 

Venerdì 5 ottobre 2012 IL GIARDINO dell’ex convento delle Teresiane, sito in via S.Raffaele 3 è stato aperto. Un centinaio di persone, membri del Comitato, di associazioni del quartiere e semplici abitanti di Materdei, hanno messo una porta per poter finalmente riaprire il giardino murato e restituirlo al quartiere ed alla città per una fruizione gratuita e collettiva. La decisione di una simile azione, presa in numerose assemblee popolari pubbliche svoltesi nella piazza S. Ammirato (metro), è giunta dopo tre anni di inutili trattative con le giunte comunali succedutesi, come testimoniano raccolte di migliaia di firme, verbali di incontro, presidii, partecipazione delle scuole del territorio e ben due sopralluoghi tecnici. COSA CHIEDIAMO AL COMUNE Chiediamo di assumersi la responsabilità a tenere aperto questo luogo, con un servizio di guardiania/portierato. 

Non ne vogliamo fare un posto chiuso gestito da questo o quel gruppo, ma un giardino pubblico e gratuito.  Lo stabile però è stato inserito nelle liste di dismissione della Romeo Immobiliare, quindi cartoralizzato, perché l’intenzione delle istituzioni era quello di darlo a privati, come sta accadendo per tantissimi servizi e spazi pubblici. Tanti sono gli abitanti del quartiere che si stanno  adoperando ogni giorno  per ripulire e mettere in sicurezza il giardino contando solo sulle proprie braccia senza finanziamenti né attrezzature, per recuperarlo e poterlo utilizzare come luogo di socialità, incontro tra culture diverse, aggregazione. Un luogo dove poter  sviluppare e creare forme di solidarietà, cooperazione, di partecipazione dal basso e di  resistenza alla crisi. Per questo martedi 6 novembre abbiamo avuto un incontro con il Comune e abbiamo presentato le nostre richieste! Il giardino è del quartiere!

Comitato Abitanti Materdei, Ass.ne Via Nova, Rete della Sanità, Ass.ne culturale  Tinghel Tanghel , Pensare e Fare, Comitato genitori VI° circolo didattico. Grazie. [ Barbara, per il Comitato Abitanti Materdei ]  



roma bene

Le lacrime di una ministra sono servite a far pagare ai pensionati e alla povera gente i debiti dei politici che tra voli statali, puttani e puttane di turno, soldi illeciti, privilegi e casta, hanno sbancato l’Italia. La situazione lavorativa è drammatica e sgomenta l’inverosimile, e se oggi sempre la stessa ministra afferma che “chi licenzia lo fa comunque”, domani non ci sarà neanche più il problema di chiederselo.    

Vent’anni e più di partiti allo sbando, il PD è vergognoso, il PDL da brivido, l’insostenibilità delle persone che vivono con 500euro al mese, con uno scarto di 6.999.999.500 se confrontato con il reddito della Severino. Certo quest’ultima ha detto che guadagnare soldi non è peccato, come dire che la “Proprietà non è più un furto”. Nevrosi del danaro figlio, marito, amante, amato, moglie e sacerdote.

“Negli Stati Uniti il problema del licenziamento non si pone proprio”: si ricordano solo quello che vogliono e non parlano mai del conflitto d’Interesse che se paragonato con gli Usa a confronto L’Italia è uno stato totalitario. Tutti annegati (i signorotti s'intende), sperando che sullo yacht non resti solo il cane a scodinzolare come nella “Roma Bene” di Carlo Lizzani. [+blogger]         

meglio tardi che mai

Finalmente l’ascensore è ritornata a scendere nell’inferno e a salire in purgatorio. Un consigliere della III municipalità mi aveva informato che entro l’11 marzo tutto sarebbe ritornato alla normalità, ma purtroppo aveva sbagliato visto che era già stata riaperta da qualche giorno. Un lavoro che doveva finire dopo una settimana è durato circa tre mesi. Una massima dice: meglio tardi che mai.

“Un calvario per una piccola vittoria”. Ma è mai possibile che per mettere dei paletti su di un marciapiede adiacente alla scuola elementare Angiulli un calvario di due anni ha accompagnato una petizione popolare, diverse proteste cittadine, segnalazioni con foto, parcheggi abusivi, indiscriminati, pericolo soprattutto per i pedoni e bambini?

Non sto esagerando, “Un calvario per una piccola vittoria” è il titolo di un volantino che sta circolando per le strade del rione, affisso sui muri e soprattutto sugli incriminati paletti nei pressi di piazza Mario Pagano. L’odissea realmente è accaduta e se non fosse per i toni retorici del manifestino (dove si legge: “grazie all’impegno determinato e incalzante… In tal modo si è realizzata la riconquista alla pedonalità”), sarebbe sicuramente portatore di una immensa campagna discriminatoria nei confronti della gente della sanità

Se quel pezzo dell’ascensore fosse stato reperibile solo in Australia, ci sarebbero voluti 5 giorni di viaggio andata e ritorno e 5 giorni per montarlo, tempo massimo 10/12 giorni di lavoro. Se i paletti avessero previsto un incidente mortale (che per fortuna non c’è stato, ma perché non c’è stato?), i lavori per la sicurezza stradale sarebbero stati svolti in poche ore. Per il resto la massima dice sempre la stesa cosa. [+blogger]         

privato

“Siamo ossessionati dal privato”, quello che facciamo nella nostra singola sfera non deve saperlo nessuno, neanche il nostro più vicino parente. Più in generale: in casa mia decido io, faccio entrare chi voglio, questa è la mia proprietà che eccessivamente diventa mia, come mie sono: la moglie, i figli, l’auto, i soldi. È l’esasperazione che diventa ossessione e a volte angoscia. Eppure non c’è cosa pubblica più evidente del nostro privato.

Facciamo le nostre cose, come fare la cacca, la pipì, l’amore, ci masturbiamo, guardiamo i film porno, ci scaccoliamo in segreto, la puzza poi è straordinaria perché in pubblico è difficile capire chi l’ha fatta anche se poi stiamo attenti a sganciarla. E’ di comune accordo, gli uomini hanno bisogno di queste cose, molte  fisiologiche, del resto è normale, però è il nostro privato, qualcosa che ripugna l’altro, che fa schifo, che ridicolizza.

L’eccessiva vergogna delle cose normali ha in se germi di disuguaglianza, è l’origine delle differenze, delle ambiguità, dell’indecenza. Ma del resto non faccio questa scoperta, mi piace però ribadirlo perché sono prigioniero anche io dei miei stessi pensieri. Adesso non voglio dire che scenderò per strada a pisciare davanti a tutti, rispetto attualmente chi difende la propria dignità, non posso dire “fai l’amore per strada” (anche se è meglio che lanciare missili), ma prendo atto delle mie “debolezze” che forse non mi fanno essere realmente quello che sono.

Un barbone qualche giorno ha fatto la cacca dietro la metropolitana, stava schiattando, dolori di pancia insopportabili. Lo stavano linciando. Nientedimeno si era permesso di farla davanti a dei bambini che passavano di lì. In effetti lui cercava di nascondersi ma per strada è quasi impossibile. Morale della favola: scrivetela voi se vi va. [+blogger]                

buongiorno caf

Il caf è un ufficio gestito che serve per aiutare la gente a compilare documenti vari gratuitamente, tra cui dichiarazione dei redditi, pagamento ici, isee, imposte ecc, ecc. Qui nel rione ce ne sono diversi, nascono e pullulano soprattutto in campagna elettorale. Senza togliere niente alla “buona” azione che questi uffici offrono in cambio di un semplice, anzi direi, semplicissimo voto, il risparmio però di fare file e file chilometriche è sicuro.

È bizzarro sapere a elezioni finite che, nel mese d’agosto, una donna che ha figli diversamente abili è stata letteralmente scaraventata fuori per una semplice e quanto mai innocua pratica risolutiva. Il perché ci è stato nascosto, a ragione o a torto, un ufficio di competenza non ha nessun diritto di non compire il proprio dovere.

Sarebbe da denunciare. Chi vende il pane non può farlo solo a chi gli è simpatico. Naturalmente si può dire che non siamo in zona elezioni. Avrei voluto vedere il contrario. Ma per dovere di cronaca dobbiamo anche riferire che quest’articolo è stato scritto grazie ad una fonte che non vuole apparire ed è proprio per questo che chi scrive non ha intenzione di discriminare tutta la categoria. Se quello di cui sopra è vero va circoscritto ad uno ed un solo caso, previa responsabilità di chi ha fatto o subìto il danno.