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giù le armi

Per bloccare l’attacco alla Siria, per scongiurare il flagello di un’altra guerra, papa Francesco ci chiama domani 7 settembre a una giornata di preghiera e di digiuno. Un’occasione per ribadire al governo italiano il no all’acquisto dei caccia F-35 e a una spesa militare annua di 26 miliardi di euro. Il nostro dev’essere un “no” secco alla guerra in Siria. Dovremmo aver capito dalle guerre in Iraq, Afghanistan, Libia e Mali che questi interventi armati, che hanno ucciso civili innocenti, donne e bambini, non hanno risolto nulla. Basta con la guerra! «L’intervento americano in Siria nasce nell’illusione di una “guerra lampo” – ha scritto il massimo poeta arabo, il siriano Adonis. Rischia invece di sfuggire di mano, di aizzare il conflitto e di ripetere il peccato mortale in cui sono scivolati sia l’opposizione armata sia il regime siriano. La guerra è un’attrazione demoniaca».
Per questo ascoltiamo il grido accorato di papa Francesco: «Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come a un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione». Ed esorta la comunità internazionale «a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in Siria, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana». Anche noi oggi ci uniamo a papa Francesco e a tutti gli uomini/donne di buona volontà per dire “no” a un attacco militare contro la Siria che mieterebbe altre vittime innocenti oltre ai centomila morti e ai sei milioni di rifugiati siriani. «Troppi interessi di parte – ha scritto il papa al leader russo Putin – hanno impedito finora l’inutile massacro!».
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha già deciso l’attacco. Aspetta solo il consenso del Congresso. Non così il presidente francese Hollande che è già pronto. Purtroppo Obama è prigioniero del “complesso militarindustriale americano”(così lo definiva Eisenhower, presidente Usa negli anni ’50), che investe oltre 700 miliardi di dollari all’anno nella difesa. Queste armi servono a difendere lo stile di vita del 20% del mondo che consuma l’80% delle risorse del pianeta. La guerra è insita in questo nostro sistema di morte. Ma noi non ci rassegniamo, siamo anche noi prigionieri di quell’antico sogno del profeta Isaia: “Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, non impareranno più l’arte della guerra”.
Per questo, credenti e non credenti, ma amanti della pace, accogliamo l’invito di papa Francesco a digiunare, possibilmente insieme, davanti alle chiese o nelle piazze. E i credenti di tutte le religioni si ritrovino nelle chiese, nei luoghi di culto, nelle sinagoghe e nelle moschee, a pregare l’unico Dio, che è il Dio della vita e non della morte. Ma non basta pregare e digiunare se non ci impegniamo a costruire la pace nella quotidianità con un impegno serio. Noi italiani siamo chiamati a: accettare la nonviolenza attiva e viverla nelle nostre relazioni familiari, sociali, culturali, religiose; premere perché il governo italiano non accetti di partecipare alla guerra in Siria e non permetta l’uso delle nostre basi militari per questo attacco; rifiutare che il governo italiano spenda 26 miliardi di euro nella difesa come ha fatto lo scorso anno (3 milioni di euro ogni ora!); annullare l’acquisto dei 90 cacciabombardieri F-35, che ci costeranno 15 miliardi di euro; rifiutare che Sigonella (Sicilia) diventi la capitale mondiale dei droni e Niscemi (Sicilia) diventi il più importante centro mondiale delle comunicazioni militari.
Solo così questa giornata di preghiera e di digiuno potrà essere efficace e far ripartire con forza in questo paese, un movimento unitario per la pace (non è concepibile che le varie realtà che operano in Italia per la pace non riescono a creare un unico grande movimento!). La Pace può e deve sbocciare sulla faccia della Terra. [alex zanotelli - articolo del 6/9/'13 fonte nigrizia.it]

big bang

La presunzione degli uomini nei confronti degli animali è indiscutibile. Eppure siamo tutti terrestri, chi ha stabilito che l’uomo è superiore agli animali? Solo perché è più cattivo?, solo perché uccide milioni di specie differente al giorno?, solo perché ha fondato le religioni? Qual è l'intelligenza?: quella che sfrutta la terra fertile fino a farla diventare arida, oppure quella di un essere”inferiore” che vive in equilibro con essa? L’animale se ammazza un altro animale lo fa per mangiare, l’uomo invece per guadagnare o per puro divertimento. L’animale difende la sua specie, l’uomo invece distrugge la sua specie. Gli animali non ammazzano gli uomini. Allora gli uomini, inventori straordinari, decidono di inventare le religioni. E’ vietato (o non) mangiare un maiale, oppure digiunare per un intero periodo ti tempo. È obbligatorio il velo, la confessione, la preghiera; è peccato bestemmiare, è normale la ricchezza, è giustificata l’onnipotenza, è previsto il paradiso, 50 donne per ogni uomo, è prevista la vita eterna.

La supremazia dell’uomo sull’animale. La cattiveria e l’ignoranza. L’essere e l’avere. Dio sarebbe tutto questo, dio sarebbe superiorità, ingegno scientifico nella distruzione, e se in passato veniva disegnato con qualche testa di un animale, oggi l’esasperazione del guadagno ha stampato dio sulla carta moneta. Per certo sappiamo che il Signore oggi si trova nell’Istituto Poligrafico e zecca dello stato. Così se veramente esiste l’Altissimo, queste invenzioni lo faranno sparire di nuovo nel prossimo big bang. [+blogger]      

Fermare questo massacro!

Fare tutto il possibile per difendere Gaza e il popolo palestinese! Non sappiamo se il governo israeliano scatenerà un devastante attacco di terra contro Gaza. Di sicuro Betnjamin Netanyahu vuole  vincere le imminenti elezioni e per farlo vuole offrire al suo elettorato, in sacrificio, il più grande mucchio di cadaveri palestinesi. “Colonne di nuvola”, così le autorità sioniste hanno denominato il loro assalto sanguinario che, mentre scriviamo, ha già fatto 150 vittime e quasi un migliaio di feriti, in gran parte vecchi, donne e bambini. 

Il richiamo a “Colonne di nuvola”, citato nelle sacre scritture, viene fatto in modo strumentale e fondamentalista dall’esercito israeliano per legittimare le sue operazioni genocide. Occorre fermare il massacro in corso, prima che sia troppo tardi, prima che tutto il Medio oriente venga precipitato in un catastrofico caos, a cui probabilmente il regime sionista segretamente cospira, nella speranza che ciò possa spingere gli Stati Uniti a dargli il semaforo verde per l’annunciato attacco apocalittico all’Iran che potrebbe anche portare a un disastro nucleare di proporzioni planetarie. Occorre la mobilitazione più ampia affinché Israele cessi immediatamente i bombardamenti su Gaza, come precondizione per un cessate il fuoco da ambo le parti e per ribadire la nostra solidarietà alla causa della liberazione della Palestina.

Vogliamo infine esprimere il nostro sdegno per la posizione servile assunta dal governo italiano il quale, per bocca del Ministro degli Esteri Giulio Terzi, ha voluto esprimere al suo omologo d'Israele la vicinanza italiana alle autorità sioniste, senza una parola di condanna dei  massicci e criminali bombardamenti israeliani. Troppi crimini insanguinano quell'area del mondo, non ci sono scorciatoie, la guerra no ha mai risolto nulla e anche questa volta sarebbe così, bisogna che i due popoli prigionieri nella sfera della violenza si siedano di nuovo al tavolo del dialogo per trovare una soluzione che garantisca la pace, la stabilità e la sicurezza di tutto il medioriente. Primi firmatari: Alex Zanotelli, Margherita Hack, Manlio Dinucci,  Massimo De Santi, Moreno Pasquinelli, Angelo Baracca.