una storia falsa...

Mercoledì 16 dicembre la notte bianca nel quartiere ha portato moltissima gente in strada, come non mai il rione è rinato nell’intento di far comprendere che “altro” è possibile. Genuinità e consapevolezza, una caratteristica che forse si respirava moltissimi anni fa, quella che ci raccontavano i nostri nonni. La mattina dello stesso giorno un convegno: “Un bene per tutti - Le catacombe di San Gennaro, bilanci e visioni.” Tranne che per qualcuno, in verità si trattava di persone che non conoscevo affatto, che non avevo mai visto né credo avessero delle conoscenze a riguardo.

Da qualche anno i progetti che s’intendono realizzare nel rione sono quadruplicati, dal cimitero delle Fontanelle alle catacombe e cava di san Gennaro. I bed & breakfast si moltiplicano a vista d’occhio e tutti gestiti da non napoletani: lucani, romani, scozzesi, inglesi, francesi. Cerco di darmi una spiegazione, in realtà cerco di confutare quello che negli anni ho maturato, nella consapevolezza, senza riuscirci. Cosa sta succedendo nel rione sanità? Già avevo scritto di gentrificazione… un bottino che nel rione non ha eguali specialmente con l’aumentare del turismo a Napoli.

Ma questa volta voglio sbagliare l’argomentazione e sfruttare di più la bontà degli imprenditori. Questa volta non deve trattarsi di una economia classica altrimenti chi investe nel quartiere dovrà avere per forza il suo tornaconto. Devo immaginare che questa nuova fondazione riconduca tutto al sociale, con le banche che non chiedono interessi e con i benefattori che non usino il rione per piazzare i loro “scagnozzi”. Devo immaginare che l’investitore del nord ci metta dei soldi per il bene del fruttivendolo, della pizzeria, del disoccupato della sanità, così come la congiuntura favorevole gira non verso il surplus ma verso la distribuzione equa e solidale.

Aspetto che una fiumana di giovani trovino lavoro, che ci sia meritocrazia e non raccomandazioni; aspetto con ansia che intere famiglie della sanità “ritrovino” la loro storia, così come la loro dignità che continuamente viene calpestata anche in nome di un presunto sviluppo. Chi parla di civilizzare il quartiere è razzista senza mezzi termini. Senza conoscenza non si va da nessuna parte. Di storie singole ne abbiamo raccontate tante su questo blog, non ne abbiamo tratto insegnamento, abbiamo soltanto ascoltato, descritto, al massimo polemizzato contro qualcosa che non ci piaceva, ma questo fa parte del dialogo e del confronto.

Non si possono accettare compromessi, o è bianco o è nero. L’approssimazione è una vigliaccata. Anche io qualche volta ho lavorato a nero, ho fatto un senso unico in vespa e non ho indossato il casco, ma non sono un assassino né un pusillanime. Dentro un progetto deve esserci solidarietà non il do ut des (io ti do due voti a te e tu  mi dai tre appalti a me), come nel più classico dei film di Sergio Corbucci. Il fermento così come l’attenzione sul quartiere c’è ed è anche abbastanza appetitoso; come un qualunque ha voglia di diventare noto e un nullafacente ricco, così i cani sono già all’opera per espropriare, e quale occasione migliore per buttare fuori gli ignoranti, i gonzi, gli imbecilli, i fessacchiotti...?! Ma per ora questa è una storia falsa. [+blogger] 

salute pubblica

Alla cittadinanza della Regione Campania

Il comitato per la difesa del diritto alla sanità pubblica sente l’esigenza di dar voce al disagio dei cittadini della regione Campania rispetto alle condizioni dell’assistenza sanitaria. Essa è qualitativamente e quantitativamente insufficiente, come dimostrano tutti gli indici di valutazione ufficiale ( Agenas, Istat, Airtum, Istisan, ecc.), nonostante presenti tickets tanto alti da allontanare la gente dalle cure. Occorre una discussione ampia che serve a creare un movimento di opinione e una mobilitazione democratica per aprire un confronto con le autorità. Bisogna spingere le autorità della regione Campania affinchè venga garantita la reale tutela dei malati, in particolare di coloro che, nell’attuale congiuntura economica, versano in condizioni socio-economiche precarie  e le comunità che per motivi ambientali sono più esposte al rischio di malattie. La nostra Regione notoriamente ha tassi di disoccupazione altissimi e fenomeni di precariato o lavoro nero da sempre preoccupanti.  Il nostro ambiente è stato avvelenato per decenni dalle eco-mafie, l’aumento di malattie tumorali e degenerative ne sono la conseguenza. Si capisce quindi bene che è stata una pura follia la riduzione dei servizi attuata in questi anni di “austerity”, l’aumento dei costi sanitari e della partecipazione di spesa, la chiusura progressiva di tanti servizi ospedalieri nel centro storico di Napoli e in provincia, la conseguenza della mortalità evitabile.

Martedì 22/12/2015 ore 16:00 Casa della Missione via Vergini 51 Napoli
Assemblea dibattito su Diritto alla salute e diritto all’assistenza sanitaria in Campani. Sono invitate tutte le associazioni, i comitati, le organizzazioni dei lavoratori, degli operatori sanitari, le comunità e i singoli cittadini.

Il comitato per la difesa del diritto della sanità pubblica. (c. in proprio)

Alex Zanotelli; CGIL; CISL; UIL; Fsi p.o Ascalesi; San Gennaro; lavoratori ospedalieri incurabili; Rete Rione Sanità; Aaroi Emac Asl Na1; Anao Assomed Asl Na1 ; Centro Culturale Gesù Nuovo Gruppo Sanità; Medicina Democratica; ALICe Campania Onlus; Osservatorio Sanitario di Napoli; Cittadini; CIMO Provinciale Napoli

notte bianca










camminata popolare

Domenica 13 dicembre 2015. 

Da tre settimane un gruppo di cittadini e attivisti della Sanità ha messo su il Comitato Scudillo, che lotta perché questa storica e bellissima strada di Napoli venga riaperta dopo 28 anni di abbandono e di incuria. Salita Scudillo fu chiusa infatti nel 1987, a causa del crollo di un costone tufaceo: invece di riparare il danno, come in qualsiasi città civile, la strada fu chiusa, diventando per metà una discarica a cielo aperto, per metà una giungla invalicabile.

Stanchi di aspettare che qualcuno ci desse una risposta, e convinti che la riapertura della strada sia fondamentale per tanti motivi – sottrarre la Sanità al suo isolamento, ridurre i flussi di traffico sui Colli Aminei e Capodimonte, riappropriarci di un pezzo di patrimonio culturale e naturale della nostra città – abbiamo deciso di mobilitarci e di aprire con le nostre mani un passaggio per poter percorrere tutta la strada. Così il 22 novembre abbiamo fatto una prima Camminata Popolare, che è partita da Piazza Sanità ed è arrivata fino ai Colli Aminei. L’azione, e la documentazione che abbiamo prodotto (storia, fotografie, materiali), ha prodotto delle reazioni davvero incredibili. Diversi giornali cittadini l’hanno ripresa, centinaia di persone ci hanno contattato, tutti ne hanno richiesto a gran voce la riapertura.

Ma sono arrivate le prime risposte anche da parte delle istituzioni. La scorsa settimana abbiamo infatti avuto un incontro con il vicesindaco Del Giudice e con gli assessorati competenti alle infrastrutture. In quella sede le istituzioni ci hanno promesso che ci sarà una bonifica della parte iniziale della Salita, almeno fino al primo muretto, con la messa in opera dei tombini mancanti. In questo modo non solo si ripulirebbe una parte della strada ora ridotta a una vera e propria discarica di materiali edili, ingombranti e tossici, ma si metterebbe in sicurezza anche l’area intorno alla Scuola Smaldone, in cui transitano molti bambini, e si eviterebbero potenziali allagamenti in caso di piogge forti. Questi interventi sono previsti dal 7 al 30 dicembre.
Inoltre le istituzioni hanno confermato che al momento non ci sono fondi stanziati, ma è stata formalmente messa la questione dello Scudillo all’attenzione del Comune, e a breve sarà fatto un sondaggio dall’Ufficio Tecnico per verificare i costi della bonifica e i tempi per la riapertura.

La disponibilità di questa amministrazione ci fa sicuramente piacere, così come la disposizione di un primo intervento di bonifica, davvero importante. Ma negli anni abbiamo imparato a non fidarci troppo e a incalzare gli amministratori per verificare non solo che le promesse vengano effettivamente mantenute, ma che vengano mantenute senza ulteriori costi per la collettività, senza spese gonfiate, tempi biblici etc. Anche per questo continueremo con la nostra opera di monitoraggio e di controllo popolare.


Chiamiamo quindi tutti i cittadini napoletani, i curiosi, gli attivisti, a una seconda Camminata Popolare per lo Scudillo, domenica 13 dicembre. Appuntamento alle 10 in Piazza Sanità. Venite, ci saranno bellissime sorprese! [comitato scudillo info: comitatoscudillo@gmail.com]

a parigi ci giochiamo tutto

Oggi, 30 novembre 2015, apre la Conferenza sul clima di Parigi (COP 21) che vede riuniti i rappresentanti di 190 paesi e 150 capi di Stato. “Il mondo deve prendere atto che il Vertice di Parigi- aveva detto la Pontificia  Accademia delle Scienze lo scorso aprile- potrebbe essere l’ultima vera opportunità per giungere a un accordo che mantenga il riscaldamento globale di origine antropica al di sotto di 2 gradi centigradi, a fronte di una traiettoria attuale che porterebbe a un aumento devastante di 4 o più gradi centigradi. ”Una presa di posizione rafforzata dalle parole di Papa Francesco giorni fa alle Nazioni Unite per l’Ambiente a Nairobi(Kenya) :”Sarebbe triste e oserei dire perfino catastrofico che gli interessi privati prevalessero sul bene comune.” Il primo obiettivo di Parigi è cancellare il vertice di Copenaghen (2009) che si concluse in un fiasco clamoroso. I vertici che ne seguirono, Cancun, Durban, Doha, Varsavia,Lima sono finiti in un nulla di fatto. E così siamo giunti sull’orlo del precipizio. “ Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia” - afferma Papa Francesco in Laudato Si’. “Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti, sporcizia. Il ritmo di consumo, di spreco, di alterazione dell’ambiente  ha superato la possibilità del Pianeta in maniera che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi. ”I dati scientifici sono categorici. Lo ha fatto in modo perentorio l’Agenzia ONU per i cambiamenti climatici (IPCC) nel novembre 2014 a Copenaghen. Gli scienziati dell’IPCC affermano: primo, il riscaldamento globale esiste ed è causato dall’uomo; secondo, gli effetti sono già visibili con lo scioglimento dei ghiacciai ed eventi meteo estremi ; terzo, il peggio deve arrivare perché le emissioni globali invece che diminuire, sono aumentate. Infatti gli scienziati dell’IPCC (tutti scelti dai governi!) affermano che, se il sistema continuerà a utilizzare petrolio e carbone al ritmo attuale, a fine secolo, avremo, se ci andrà bene, 3,5 gradi centigradi in più, ma se ci andrà male, 5,4 gradi centigradi. Gli esperti ci ricordano che già 2 gradi centigradi in più costituiscono un dramma per il Pianeta.  E purtroppo, come afferma  Fatih Birol dell’IEA(Agenzia Internazionale dell’Energia):”La porta di due gradi si sta per chiudere. Nel 2017, si chiuderà per sempre.” Abbiamo raggiunto quello che gli esperti chiamano il ‘decennio zero’ della crisi climatica: o cambiamo subito  o rischiamo di precipitare nel baratro.
Ecco perché il Vertice di Parigi è l’ultima vera opportunità per salvarci. Purtroppo la politica è prigioniera dei poteri economico-finanziari che governano il mondo. “Degna di nota è la debolezza della reazione politica internazionale - lamenta Papa Francesco in Laudato Si’. La sottomissione della politica alle tecnologie e alla finanza si dimostra nel fallimento dei vertici mondiali sull’ambiente. Ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune”. Il dramma è che questo disastro climatico sarà di nuovo pagato dagli impoveriti. Dobbiamo saper unire il “grido della Terra”- come dice Papa Francesco - con il “grido dei poveri”. Sarà soprattutto l’Africa a pagare le conseguenze di questi cambiamenti climatici con tre quarti delle terre desertificate e con centinaia di milioni di rifugiati climatici. Dobbiamo dunque affermare che le emissioni incontrollate di gas serra meritano il nome di crimini .Dopo i crimini della schiavitù, della colonizzazione,  dei regimi totalitari, ecco il crimine ecologico. Ridurre la nostra impronta di carbonio non è una semplice necessità ambientale, ma è, come afferma Desmond Tutu, il “più grande cantiere di difesa dei diritti umani della nostra epoca.” Non possiamo accettare che le multinazionali si arricchiscano con attività climaticamente criminali. Desmond Tutu chiede di far fronte alle cause e ai fautori del riscaldamento climatico con le armi dell’indignazione morale, del boicottaggio, della disobbedienza civile, del disinvestimento economico, ma soprattutto  con il disinvestimento dalle banche che pagano per il petrolio e il carbone. Se c’è una cosa che è certa è che, se vogliamo salvarci, dobbiamo lasciare il petrolio e il carbone là dove sono, sottoterra. (E’ una vergogna che Renzi abbia invece aperto le trivellazioni per il petrolio!)
“C’è bisogno di un sussulto morale di chi, nei paesi ricchi non vuole essere complice - scrive Christophe Bonneuil - e lo manifesta in diversi modi: soluzioni per vivere altrimenti e meglio con meno, campagne per costringere le banche a disinvestire dalle imprese assassine del clima, pressioni sui governi affinché passino dalle parole ai fatti in materia di riduzione delle emissioni, resistenza alle grandi opere…”

Mi auguro che l’enciclica Laudato Si’ galvanizzi tutti, in particolare le parrocchie e le diocesi per formare un unico grande movimento per salvare la nostra amata Madre-Terra. [alex zanotelli] 

domani



Bombola pericolosa

ATTENZIONE STAMATTINA (30\11\2015 - ore 9,30)Una bombola di gas vuota appoggiata vicino ad un cassonetto dell'immondizia alla via santa Maria Antesaecula presso la UOSM, lasciata in modo indiscriminata e pericolosissima.


Avvertire le autorità competenti, fate girare, rimuoverla al più presto. 

la certezza della stronzaggine

Spesso mi trovo a discutere con i miei colleghi e amici di lavoro del denaro e della sua funzione. Una domanda che mi fanno spesso per giustificare l’eccessiva ricchezza è la seguente: “se ti fanno un contratto da 1/3/5 milioni di euro all’anno lo rifiuti? Credo che il punto non sia questo ma un altro più “complicato” da comprendere. Quello che critico, e che credo sia ingiusto, sono le regole e la loro determinazione. Forse non c’è niente di male a voler pagare una prestazione, o qualsiasi altra cosa, come un’opera d’arte, stimoli sessuali, il giocatore Messi, una somma considerevole. Ma sappiamo per certo che quanto più una sola persona diventa ricca, tanto più poveri sono gli altri. La crisi del 1929 ci insegna qualcosa. Non ritengo giusto guadagnare somme di danaro smodate. Messi gioca benissimo, è un giocatore straordinario, ma un milione di euro alla settimana è, secondo me, immorale. Immagino chi gli ha offerto questo contratto quanti soldi deve avere. Pazzesco.

 Ritornando alle regole che mi piacciono tanto. Le persone di cui sopra e con cui spesso mi confronto “peccano” di legittimazione; nel senso che se è legittimo, se nessuno te lo impedisce, se sei bravo e se soprattutto fai guadagnare gli inserzionisti, la pubblicità, le televisioni allora hai anche la possibilità di arricchirti smodatamente. Quello che non torna, continuo a ribadirlo, sono le regole. Quest’ultime non funzionano per certe situazioni, per contro funzionano benissimo per altre dello stesso livello. Mi spiego. Un grande cantante, un grande artista, una grande star, un grande calciatore, un grande gangster decide la paga per il suo lavoro senza che nessuno si opponga (capisco il gangster…). In questo caso il libero mercato ti permette questa scelta e, in nome della notorietà, la giustifica completamente (ricchezza chiama ricchezza… per pochi bisognerebbe aggiungere). Le regole in questo caso non possono essere applicate in quanto l’egoismo è uno stimolo di concetto e anche perché gli altri sono ben lieti di sborsare senza limiti. Sui concetti astratti le regole cozzano, come può un giudice condannare per eccessivo godimento organico senza lesa maestà? Eppure stiamo parlando di prestazioni lavorative: artistiche, sportive e creative esse sono sempre prestazioni per fare qualcosa impiegando le mani, i piedi, la mente ecc., ecc.

Esso vale anche per i lavoratori dipendenti. In questo caso le “prestazioni di concetto” sono ben determinate, scandite e scritte senza opposizione e senza dislivelli. Il contratto collettivo nazionale di lavoro è lapalissiano. Allora cos’è che crea questa stronzaggine?, così direbbe Ugo Tongazzi nel film “la proprietà non è più un furto”. Troppo difficile farlo per gli illustri, troppo facile farlo per i senzastoria. Eppure basterebbe poco, così come fissato per le paghe degli operai. Tutti sanno benissimo che in qualsiasi parte del mondo guadagnare 500mila euro all’anno equivale a vivere benissimo. A parte il superlusso che dovrebbe essere bandito, la razionalità dell’essere umano è sospesa tra gli animisti di questo rebus e la coscienza di classe che pur zampilla per virtù e noncuranza. Il succo è semplice. Sono etichettato di sinistra poi basta vedermi con una fiat bravo per esultare che anche io sono fatto di carne e soprattutto di frattaglie. Le giustificazioni, come le religioni, servono sempre. Gli ultimi saranno gli ultimi ho sentito che è il titolo di un nuovo film. I presupposti delle giustificazioni non hanno una matrice politica ma egoistica. L’egoismo è aleatorio: oggi posso esserlo domani divento probo e mi fanno santo. [+blogger]

la volkswagen nera

Sono nato nel rione Sanità, ho 43 anni e vivo nel quartiere da sempre. Mio padre era operaio, mia mamma era casalinga e paralitica. I miei nonni erano poverissimi circondati da non so quanti figli in un basso di vico Tronari. Chi cresceva per strada come mio padre, chi con genitori putativi, chi con la mammana, chi per conto suo. Erano poverissimi; ma avevano tutti una caratteristica particolare, erano onesti; diventati poi artigiani, operai, venditori ambulanti, casalinghe, guantaie. Il più istruito firmava prima con il cognome e poi con il nome. Mio padre emigrò in Germania a 18 anni, dopo 4 anni di lavoro come metalmeccanico, rientrò in Italia per sposarsi portandosi al seguito una volkswagen nera (il maggiolino). Da qual momento divenne il più ricco della famiglia: anche quando aveva 4 figli e una moglie disabile, una casa di 25 metri quadri all’interno di un palazzo sgarrubato e un lavoro da operaio camionista, per i suoi fratelli e sorelle rimaneva il benestante germanese. Insomma una famiglia del quartiere Sanità, di un vicolo della povertà, una famiglia che resisteva al malaffare e alle lusinghe del guadagno facile. E non era l’unica!

Non credo siano cambiati gli ideali di ricchezza, tutti sognavano di vincere un terno al lotto. Mio padre si giocava mille lire a settimana, una “pazzaria” per mia mamma dedita al lavoro di casa e al frigo che non doveva mai essere vuoto. Chi vive oggi nella Sanità è arrabbiato, ha mille idee che possono rivoluzionare il quartiere, vorrebbe che tutti sposassero la sua causa, le sue tesi, così il mio fruttivendolo si lascia ad uno sfogo intimo e tenebroso: “mettiamo due cancelli, uno alla via Vergini, un altro sotto il ponte della Sanità”. E’ la speranza del riscatto abbruttito, selvaggio, è l’avvilimento per chi si compra i voti, per chi promette lavoro, per l’avarizia che sotterra la realtà, per l’indifferenza istituzionale. La differenza tra passato e presente è in quella volkswagen nera che faceva tanto impressione alla gente povera. “In fondo ci stanno bene nella mazzamma”, ogni tanto qualcuno emerge diventando imprenditore, calciatore, truffatore, spacciatore internazionale. Chi resiste è invisibile e, si sa, gli invisibili sono inesistenti, ahi voglia di citare il proverbio “chi allucca gran dolore sente”, questi non sentono neanche la propria moglie che sguscia a letto con un altro.

Questo rione liminale ha talento da vendere, tanto che molta gente dell’altra Napoli sta acquistando case per trasformarle in B&B. La famiglia del rione, la mia famiglia, quella che ha vantato una volkswagen nera non deve chiedere a nessuno, ha lavorato portandosi i maccaroni nel termos rosso nella borsetta di pezza blu, così come i numerosi fruttivendoli, salumieri, macellai, pellettieri, guantai che pur hanno rappresentato una categoria economica e una forza lavorativa. Nonostante mia nonna, in certi periodi dell’anno, dovesse elemosinare per campare, gli occhi della gente però non dovevano mai tradirla per rispetto e dignità. Oggi chi ha paura deve essere compreso non etichettato. Oggi finalmente abbiamo le prove che se ne sbattono di questo rione. Se hai una amante, devi fare l’amore non devi masturbarti. P.S. Non sono contro la masturbazione, sono contro la solitudine. [+blogger]     

senza



ragionier total

Io, ragionier Total, non sono diverso da voi, ne voi siete diversi da me. Siamo uguali nei bisogni. Disuguale nel loro soddisfacimento. Io so che non potrò mai avere nulla più di quanto oggi ho…fino alla morte. Ma nessuno di voi potrà avere nulla più di quanto ha. Certamente molti di voi avranno più di me…e tanti hanno meno. E’ nella lotta legale o illegale, per ottenere ciò che non abbiamo, molti si ammalano di mali vergognosi, si riempiono il corpo di piaghe, dentro e fuori. 

Tanti altri cadono, muoiono, vengono esclusi, distrutti, trasformati. Diventano bestie, pietre, alberi morti, vermi. Così nasce l’invidia e in questa invidia si nasconde l’odio di classe. Che è composto in egoismo e quindi reso innocuo. L’egoismo è il sentimento fondamentale della religione della proprietà. Io sento che questa condizione mi sta diventando insopportabile. Così come lo sta diventando per molti di voi. [flavio bucci, detto total] 

è già di moda

E’ di moda parlare di Napoli, della malavita organizzata e della delinquenza che circoscrive il sud Italia. Ma Napoli è la capitale della chiacchiera: essa esplode in una epidemia di orgasmi cosmici; orgasmi voluti da una commistione d’intendi poco nobili; quelli che inveiscono nella speranza di un Business programmato. Il ragazzo pentito quasi sempre ritorna a studiare facendo l’attore, il giornalista, lo scrittore. Da “disperato” si trasforma in eroe voluto, inneggiato, proclamato. Gli elogi si sprecano, anche se nell'istante in cui l’intervista si conclude, il Davide non ha più la forza di combattere, soccombe sotto Golia che gli trafigge le sue speranze, livido di invidia e di forza. 

Napoli è mitizzata da Giggi D’Alessio che spegne la Terra dei Fuochi con l’acqua minerale. Una proposta indecente e scellerata fa chiudere numerosi pronto soccorsi. Impazzano il Cardarelli e il Loreto Mare: si possono sbagliare le diagnosi quando migliaia di persone affollano le entrate anche solo per un mal i testa. In Campania paghi più per il tiket che per un privato, il pronto soccorso è l’unica ancora di salvezza economica. 

Ma la gente crede ancora. Crede nel Davide che diventa Golia e negli ultimi politici. Crede in una missione salvifica, così come crede in Grillo, in Renzi e ancora in Berlusconi. Il nostro eroe minore uscito dalla malavita crede in se stesso fintantoché un altro, diverso da se stesso, gli dà una pacca sulla spalla e lo manda a cagare. La moda è la costruzione di un passato vecchio e ciarliero che racconta balle per giustificare la sua monotonia. La moda fa parlare di Napoli e la schiaccia sopra e sotto la munnezza. Il sud racconta il sud e Napoli racconta la gente “a botta” di chiacchiere e di meraviglia. 

Gli attori sono gli altri, la volontà della gente è messa a tacere da un cumulo di verdura marcia. La moda fa parare di Napoli, del sud, non parla di guerra. La costruzione di un potere forte si dilegua in una assonanza mitica, la riconoscenza per non aver fatto nulla la definiscono democrazia. I politici si inventano la bonifica culturale di molte aree napoletane, come se la cultura potesse essere definita universalmente. Se pisci su di un fiore quello cresce comunque. [+blogger]

14 proposte

Il nostro quartiere ha grandi risorse e tante problematicità; questi anni hanno dimostrato che credere nelle bellezze del nostro quartiere, e di queste fa parte anche la ricchezza umana e la vivacità di iniziativa, genera il nuovo. La scommessa è che a partire da questi esperimenti riusciti, si può pensare a uno sviluppo possibile, sapendo che i principali nemici da battere sono l’economia malavitosa, la precarietà e il lavoro nero. Proposte:

1) Avviamento al lavoro: Centro di orientamento, formazione e sviluppo di iniziative lavorative, finalizzato all’ emersione dal lavoro nero e rivolto, tra l’altro al recupero di vecchi mestieri che esistono ancora come i lavoratori della pelle, i falegnami, i calzolai, i cappellai, i costruttori di presepi, gli intarsiatori del marmo.
2) Mobilità: Parcheggi ad uso sociale tutelando gli inoccupati, organizzati in cooperative e/o associazioni in prossimità dell’ospedale San Gennaro (Parco San Gennaro, Catacombe di San Gennaro), il Cimitero delle Fontanelle.
3) Mobilità: Sostenere l’apertura della salita Scudillo e di via Serbatoio allo Scudillo per un percorso di sostenibilità alimentare con apertura di orti urbani, fattorie didattiche, percorsi ambientali e trekking urbano.
4) Mobilità e turismo: Avviamento del servizio di trasporto Ape Calessino per potenziare l’ accoglienza usufruendo di mezzi appropriati per un turismo sostenibile e responsabile.
5) Turismo: Sostegno e potenziamento delle cooperative e associazioni già esistenti come la Cooperativa rione Sanità, Celanapoli, VerginiSanità, La Paranza e Ires. Il percorso previsto dal Miglio Sacro incrementa la funzione di conoscenza storica/artistica del quartiere e può essere sostenuto e garantito anche gestendo punti informativi (e formativi) con l’aiuto della scuola Caracciolo.
6) Turismo: Diffusione del concetto di ospitalità diffusa, preceduto dal cosiddetto turismo responsabile, investendo sul valore aggiunto della gente e della loro accoglienza.
7) Turismo: Apertura del museo di Totò, nato alla Sanità e Principe della risata.
8) Ambiente e riciclo. Sostegno alla cooperativa Cartesio per la raccolta differenziata della carta e del cartone e se possibile anche di altri materiali riutilizzabili
9) Edilizia: Recupero edilizio degli edifici degradati mediante sovvenzioni pubbliche ai condomini, col doppio effetto di regolarizzare i condomini e regolarizzare il lavoro nero delle ditte edili.
10) Edilizia: Riattivazione, riconversione e riutilizzo di tutti gli edifici abbandonati e in particolar modo dell’area Fontanelle in prossimità dell’ex opificio di Mario Valentino, di Vienne falegnameria, Esposito Conceria e Ioia Vetreria.
11) Sicurezza: Senza sicurezza qualsiasi investimento sullo sviluppo diventa a rischio; senza sicurezza anche le attuali realtà produttive esistenti rischiano di abbandonare il nostro quartiere. Occorre in particolare garantire la sicurezza, anche di notte, nell’asse viario principale con sistemi di videosorveglianza e stazione di presidio interforze da posizionare in luoghi idonei (Es. Zona Ospedale San Gennaro).
12) Sanità Pubblica: Ripristino delle funzioni di pronto soccorso, in particolare ostetrico, dell’ Ospedale San Gennaro.
13) Commercio e piccole imprese: Recupero dei terranei per apertura di piccoli esercizi commerciali, con regolarizzazione dei venditori ambulanti.
14) Commercio e piccole imprese: istituzione di una Zona Franca Urbana del Centro Storico con agevolazioni fiscali e contributive [rete rione sanità]

profughi autoprodotti

Il dramma degli esuli siriani ha raggiunto finalmente il “cuore” dell’Europa. I campi profughi allestiti per loro nei paesi limitrofi alla Siria sono traboccati. Secondo dati diffusi il 9 luglio scorso dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), i profughi siriani sono oltre 4 milioni, in gran parte concentrati in Giordania (629 mila), Libano (1.172.000) e Turchia (1.800.000); gli sfollati sono circa 7,6 milioni. Alla fine di questa estate decine di migliaia di siriani hanno attraversato i confini dell’Europa, via Turchia in prevalenza.
Perché così tanti profughi siriani e come mai negli ultimi tempi stanno arrivando in massa in Europa? I paesi europei – Francia e Regno Unito in particolare – hanno partecipato, sotto l’egida degli Usa, alla guerra per procura contro la Siria, che ha provocato oltre 200mila morti (Reuters, 7 febbraio 2015). Dopo le iniziali “sfilate” diplomatiche di diversi governanti europei nei campi profughi siriani, per «solidarietà» e «sostegno», questi campi sono spariti dalla cronaca. E soprattutto sono stati tagliati i fondi e i campi sono diventati un inferno per chi ci vive. Quindi molti siriani hanno scelto la fuga – fase due – verso l’Europa.
Questo arrivo in massa, i governi europei non se lo aspettavano. Pensavano che i profughi sarebbero rimasti nei paesi confinanti. E ora litigano tra di loro su come affrontare l’“emergenza siriani”, che si aggiunge alla già problematica questione immigrazione in Europa. Gran parte del dibattito è stato focalizzato sugli effetti di questo esodo verso il vecchio continente ma poco è stato detto circa le sue cause originarie.
Tra gli effetti ipotizzati da vari osservatori: 1) l’ulteriore indebolimento dell'Europa “politica” già traballante dopo la crisi greca; 2) lo scontro sociale all’interno della classe lavoratrice: i migranti/profughi sono potenziali concorrenti sul mercato del lavoro a basso costo; 3) l’allargamento del consenso popolare a favore della destra nazionalista in seno ai paesi Ue;
4) il rischio che tra gli esuli siriani vi siano individui portatori del seme jihadista che potrebbe germogliare in Europa: un tale rischio – vero o presunto – potrebbe indurre i governi a stabilire nuove normative che limitino i diritti, specie per migranti/profughi.
Quali sono invece le cause profonde che hanno portato decine di migliaia di siriani – e insieme a loro afgani, somali, eritrei ecc – ad avventurarsi alla ricerca di un rifugio “sicuro”, incontrando in diversi casi la morte?
Generalmente la fuga dal proprio paese è spesso dovuta alle guerre o/e alla estrema povertà.
Le guerre sono spesso fomentate dai paesi occidentali, Usa/Europa, per motivi geostrategici. Secondo l’Acnur, i tre paesi da dove arriva il maggior numero di esuli nel 2014 sono la Siria, l’Afghanistan e la Somalia, paesi la cui destabilizzazione chiama in causa gli Usa/Nato.
La guerra per procura contro la Siria – appaltata ai sauditi e ai turchi – affidata ad una manovalanza jihadista, ha distrutto il paese e costretto milioni di persone alla fuga dai tagliatori di gola dell’Is (Gruppo Stato islamico), di Al Nousra e altre filiali di al-Qaida. Il ministro degli esteri francesi Laurent Fabius aveva dichiarato nel 2012 che Al Nousra fa «un buon lavoro» in Siria (Le Figaro, 10/12/2014). E di recente un dirigente americano si è stupito per il fatto che Al Nousra abbia attaccato la “division30”, un corpo militare addestrato dagli Usa e mandato in Siria per “combattere” l’Is (The New York Times, 31/07/2015).
La povertà estrema, che spesso costringe la gente ad “esodare”, è in gran parte causata dalla ruberia delle ricchezze del Sud del mondo da parte delle potenze occidentali (neo)coloniali. Oltre a razziare le sue materie prime, si impadroniscono – con la complicità di governi fantocci – anche delle loro terre e dei loro mari, riducendo le popolazioni locali alla fame. Nel 2013 gli “aiuti umanitari” al Sud del mondo sono stati 50 miliardi di dollari; contemporaneamente esso ha sborsato 500 miliardi di interessi sul suo debito estero…
Gran parte del (dis)ordine mondiale – causa principale di guerre e povertà, che costringe all’esodo decine e decine di milioni di persone – è responsabilità delle potenze occidentali. Se queste potenze non rinunciano alla loro logica coloniale nei confronti del Sud del mondo ci saranno sempre più migranti/rifugiati costretti a cercare di sopravvivere altrove, in Europa ad esempio. Né i mari né i muri né le leggi li potranno fermare! [ Mostafa El Ayoubi - fonte nigrizia.it]

creiamo l'ambiente

Per il secondo anno, le  Parrocchie della Sanità celebreranno insieme la “Giornata della Custodia del Creato” l’11 ottobre prossimo.
Ogni parrocchia celebrerà , dove è possibile, una Messa in piazza per aiutare i fedeli a prendere coscienza e a impegnarsi per il rispetto dell’ambiente entro cui viviamo.
La Rete del Rione Sanità si augura che questa Domenica del Creato serva a far conoscere il prezioso dono che Papa Francesco ci ha fatto con l’enciclica sull’ambiente:”Laudato Si’ “. “Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizie- scrive Papa Francesco -. Il ritmo di consumo, di spreco, di alterazione dell’ambiente ha superato la possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi.”
Per evitare questa catastrofe il Papa invita tutti a una “cittadinanza ecologica”, a una “conversione ecologica.” “L’educazione alla responsabilità ambientale - scrive il Papa - può incoraggiare vari comportamenti che hanno incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico e di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, piantare alberi …..”

Per questo chiediamo a tutti dei piccoli impegni quotidiani, possibili anche nel Rione Sanità:

  Non lasciare rifiuti o cartacce sulla strada o negli spazi pubblici.
  Deporre la spazzatura negli appositi cassonetti nelle ore serali. (19,00 – 22,00)
  Raccogliere i materiali per il riciclo: plastica e metalli, vetro, carta e cartone, per deporli, ove possibile, nelle apposite campane della raccolta differenziata.
  Raccogliere gli oli usati e consegnarli nei punti di raccolta (isole ecologiche, banchetti periodici di raccolta).
  Non abbandonare rifiuti ingombranti e tossici per strada, ma chiamare il servizio gratuito dell’Asia n. verde 800161010.
  Non sprecare l’acqua e preferire l’acqua del rubinetto all’acqua in bottiglia di plastica.
  Cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare.
  Evitare i contenitori di plastica e imballaggi complessi, privilegiare le confezioni leggere con contenitori riutilizzabili o realizzati con materiale riciclabili.
  Evitare l’uso e getta e riusare tutto ciò che è ancora in buono stato.
  Spegnere le luci inutili e ridurre l’uso degli elettrodomestici.
  Usare i mezzi pubblici più economici e meno inquinanti.
  Pulire la strada davanti alla tua casa.

“Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo - afferma Papa Francesco -. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti.”

Vieni in piazza Miracoli o Vergini o Sanità o Fontanelle a condividere un momento che con la tua presenza  rendere più bello il nostro quartiere.  Ti aspettiamo dalle 9.30. Dove sarà possibile, nelle piazze si celebrerà la S. Messa di mezza mattinata. [rete sanità]

a corto di idee

Chiedo alle persone della Sanità e anche a padre Alex di non rilasciare più interviste sul rione né di partecipare a trasmissioni che manipolano costantemente l’informazione e la realtà. È chiaro da anni che i format televisivi sono venduti esclusivamente per fare soldi e non per informare. In nome di una libertà presunta ciò che vendi è sempre buono. Feltri ha lanciato un twitter scrivendo “ Occorre moltiplicare i pellegrinaggi alla Mecca”. Una mostruosità che il giornalista ha giustificato dicendo che gli altri sono ignoranti e che non capiscono l’italiano. Per lui la moltiplicazione significa riduzione delle persone ai pellegrinaggi perché più frequenti. Più frequenza per Feltri significa che nella testa dei religiosi andare una volta all’anno o tre volte scoraggi quest’ultimi. Quindi meno persone, meno morti.

L’esempio di cui sopra è una chiara notizia giornalistica che non deve informare ma fare sensazione. Come la massima: si parla bene o si parla male, basta che si parli. Se pur nel cervello di Feltri la frase in italiano è scritta bene, immaginate se l’Istituto superiore della Sanità scrivesse: “Bisogna moltiplicare le morti per cancro”. Insomma se la frase di Feltri non è infelice, la sua giustificazione più che banale è stupida. Come la settimana scorsa quando LA7 ha intervistato la gente del Vomero chiedendo perché alla Sanità si spara e al Vomero no. Come dire: perché nel Congo muoiono di fame mentre negli Usa no?! Repubblica Napoli prima di scrivere di migliaia di persone al corteo nel rione Sanità ha detto: uno striscione anticamorra è scomparso; mentre per la protesta a Soccavo ha scritto “nessuno pronuncia la parola camorra”. Tutti i media hanno scimmiottato la stessa cosa: è ovvio bisogna essere al servizio degli inserzionisti e della pubblicità.

Ecco perché chiedo al prete comboniano e alle altre persone del rione di non cadere in questi piccoli trucchi mediatici, in quella che è una mole di notizie senza informazione. La nostra presidente della Municipalità non vedeva l’ora di farsi un po’ di “brutta” pubblicità in periodo elettorale, pensando alle elezioni più che alla voragine della via san Gennaro dei Poveri che per mesi ha messo in pericolo le ambulanze, la gente e i bambini del quartiere Sanità.

fuori la cultura della povertà

Il rione Sanità nel 2007 riapre un parco ristrutturato alla via san Gennaro dei poveri, chiuso dalle istituzioni inspiegabilmente e costato più di un milioni di euro. L’anno dopo una occupazione simbolica spalanca le porte del cimitero delle fontanelle; oggi tutti possono visitare gratuitamente l’ossario delle anime purganti. In piena crisi rifiuti e inquinamento la gente spazza le strade, organizza riunioni con il capo della ASIA, propone la raccolta differenziata porta a porta, dalla via Fontanelle alla via Vergini. Unico esempio di quartiere che protesta contro la chiusura di molti pronto soccorso di Napoli; quando l’ospedale san Gennaro diventa PSAUT migliaia di cittadini organizzano manifestazione e fiaccolate. Ogni anno il Carnevale organizzato dall’ex educandato della via Miracoli coinvolge centinaia di famiglie e migliaia di bambini; i temi delle sfilate vanno dalla lotta alla criminalità alla riappropriazione degli spazi pubblici. Una scuola di stranieri (ogni anno più di 200 persone), e un doposcuola per i bambini del rione da anni lavora nell’oscurità e nell’anonimato. Oggi il rione ha portato migliaia di cittadini della III municipalità a protestare contro l’uccisione di un minorenne. La cultura della povertà in questo rione non esiste. L’economia spicciola, il “tutto sommato loro ci trovano anche qualcosa di buono” è una definizione irresponsabile, è il passare la palla al più debole, è una vigliaccata, così come i politici promettono lavoro e nuove cooperative per i disoccupati. Cosa fare? La rivoluzione e la resistenza passiva. Trasformiamo il linguaggio dell’economico in quello sociale. Dichiariamo immorale la ricchezza. Buttiamo le carte di credito. Beviamo solo acqua pubblica. Prendiamo il sole sulle spiagge libere… capisco che non c’è una proposta immediata, ma la vita non si estingue subito, devono passare ancora molti millenni prima che il mondo sparisca di nuovo nel big bang. [+blogger]

domani racconteremo

Bisogna partecipare. L’unione fa la forza: una massima che mette paura a tutti, mafiosi, politici, capi di stato e di governo, generali delle forze armate, terroristi, criminali. Costruire un “mosaico di pace” per mettere fine all’ipocrisia. Qualcuno dice: la solita lamentela, le solite frasi, la solita ideologia, ma poi in realtà non si fa mai nulla perché il mondo non può mai unirsi in una lotta comune. Ed è proprio così che si stemperano i regimi di pace; ed è proprio così che di fronte alle iniziative partecipate è pronto un distruttore di turno oppure un mass media intrallazzatore. Nel momento culminante ti abbandonano lasciando terreno fertile ai malfattori e ai corrotti.

Ma cos’è questa ideologia tanto screditata nei fatti? Essa è la vita!, quella che ti fa vedere la luce e il mare, che ti fa mangiare e avere un posto dove dormire. Essa è il cibo, l’acqua, l’aria, la terra, il silenzio, il rumore. Nessuno piò sottrarsi perché tutti sono nati su questo pianeta. Ma la sopraffazione crea equilibri incostanti, l’egoismo è la parte mancante dell’uomo che vive e si sente solo. La solitudine è creata dal benessere che sprigiona altro benessere incostante e con essa altra spartizione iniqua.

Filosofia spicciola? L’uomo vive una sola vota ed è per questo che vuole farlo bene succhiando ogni briciola di felicità. Ma qualcosa è possibile, e per un pessimista, quest’affermazione è un miracolo. I cori da stadio non mi piacciono e fanno tacere volontariamente chi può fare qualcosa. La forza di chi dice le cose in modo semplice avendo il coraggio di battersi è una benedizione. Ma non esistono solo i diritti, anche il dovere e senso di responsabilità deve emergere dalla protesta. Dopo l’isolamento, l’abbandono. Oggi le mamme hanno protestato, hanno parlato, hanno proposto. Domani racconteremo.

senza titolo e parole

A voi banche non investite più in armi, è una bestialità. Siete dei vigliacchi perché vi nascondete dietro una assurda realtà che vi leggittima e vi giustifica. Così muoiono i bambini, gli adolescenti, gli operai della criminalità e dell'abbandono. Fate schifo voi politici di bassa lega che parlate di legalità con le "mani sui coglioni". Bastardi misericordiosi della merda "avete voluto gli schiavi avrete le rivolte".

1 settembre

Chi sa se un Cristo di turno avesse aperto le porte della sua mangiatoia ai turisti oppure ai rifugiati? Il mare è sempre più limpido e più calmo quando la massa va via. Io credo che il mare schifi i turisti, così come credo che i rifugiati schifino fuggire. Ma forse per qualcuno sto dicendo delle banalità. "Sono cose già dette e ripetute", meglio! Meglio così non bisogna mai dimenticare, mai! Meglio ripetere ossessiva!ente che esistono gli esseri umani e che sono tutti uguali, che confondere le parole con la banalità. #unacittapertutti #unaspiaggiapertutti. [+blogger]


#ibridanormalita

Sono a Peschici in Puglia, esattamente nella baia di Manaccora. Luogo naturale e ricco di campeggi, il mare è bellissimo così come le sue numerose conche. Ma dappertutto regna la concezione privata della sabbia, dell'acqua, della terra e tra poco anche dell'aria. Peschici è un luogo turistico, e come ho più volte scritto, il turismo selvaggio è disastroso sia per l'ambiente che per la società.

La spiaggia dove mi trovo è grande quasi 1km e larga pressappoco 20metri. Per circa 980m essa è privatizzata con ombrelloni colorati gialli, verdi, arancione e lilla, le sedie a sdraio a tono e l'iperanimazione  che si ascolta a chilometri di distanza. Ma sulla spiaggia pubblica siamo in minoranza, c'è poca gente e qualcuno mi ha fatto notare che "se la scelta è la spiaggia privata un motivo deve pur esserci".

In effetti i proprietari dei residence e dei campeggi non hanno fatto nulla di male, investendo nei servizi turistici hanno come possibilità quella di avere anche un pezzo di sabbia e di mare a loro disposizione. La legge lo prevede ed è " giusto così ". Il motivo della maggioranza delle persone non è poi così convincente visto che in qualche modo gli ombrelloni e le sdraio sono imposte. Non è vero? Beh, se sulla spiaggia si può sostare solo in un angolino libero, e in quello stesso angolino c'è anche la delimitazione del mare, e se quella stessa limitazione produce sporcizia voluta, ceneri di un falò spenti la notte prima, cestini della spazzatura inesistenti, e se poi su quel fazzoletto di sabbia c'è anche parcheggiato una moto di mare, alcuni venditori ambulanti, pezzi di legno residui di un maestro d'ascia, una barca non utilizzata e mozziconi dappertutto, allora la scelta anche per me diventa difficile, normale e ibrida da sopportare.

La differenza sta tutta nella accettazione, non si subisce per volontà ma per normalità. Il subire delle conseguenze economiche è la tipica gestione del commercio che contribuisce a dare lavoro e quindi a produrre ricchezza. Il termine creare è la conseguenza: essa toglie e sottrae, sottrae tempo e libertà oltre che ricchezza. In genere il lavoro giustifica ogni sorta di sacrificio. Il sacrificio è un valore importante che crea consenso, il consenso è normale come forma di appartenenza e di unione. Se è normale che tutto ciò si fa, lo si faccia come una normale ibrida realtà. [+blogger]


non parliamo più

La politica italiana ha raggiunto un limite e con esso anche i vecchi mass media che stanno influenzando i nuovi social network. Ho cantato vittoria per la libertà di internet, ma sembra che tutto possa essere oscurato. Se il potente di turno mette i soldi noi cambiamo idea?!. La logica economica/finanziaria per ora è la padrona assoluta. La politica è al servizio di quest’ultima e il linguaggio cambia a seconda degli interessi e delle prospettive. Non siamo noi ad essere inquinati è chi legittima che impone come normalità lo sfruttamento e con esso tutta una serie di interessi personali. E allora, come ha detto lo scrittore De Silva a Repubblica, la politica può fare realmente qualcosa ma non in queste condizioni.

Se continuano a parlare e a scimmiottare, i nostri politici non concluderanno mai niente. Affermazioni e smentite sono all’ordine del giorno, quello che è stato detto ieri non vale oggi. Bisogna che incominciamo ad esprimerci con i segni, con il linguaggio muto, cosicché tutti ma proprio tutti possano capire inequivocabilmente, anche chi non comprende l’italiano. Un esempio. Referendum sull’acqua pubblica: il 90% degli italiani ha votato si, espresso parere favorevole affinché l’acqua non diventi privata. Oggi la privatizzazione è in atto, la GORI in Campania gestisce quasi tutti l’area idrica, è la società è stata fatta grazie ad un escamotage: costituita per metà pubblica e per metà privata.

In realtà non bisogna cambiare né fare una politica del cambiamento, basta che si faccia quello che per anni è stato promesso, già questo basta per “muovere” le basi della coscienza. Il punto più critico è proprio quello della smentita o della modifica. Se una cosa si deve fare e se questa stessa cosa è di importanza cruciale, il lavoro, gli stranieri, la scuola ecc. ecc., allora bisogna che tutti partecipino, che tutti condividano, che tutti sappiano come e in che modo si sta facendo.

Altro esempio: Renzi ha dichiarato che ad Agosto i pensionati che prendono meno di 3000 euro hanno diritto ad un rimborso tra i 600 e gli 800 euro. Se si esprime in un “linguaggio universale” tutti sanno che i pensionati che prendono meno di questa cifra hanno diritto al rimborso. Invece non è così. Il nostro presidente del consiglio ha omesso l’importo minimo. In effetti quelli che hanno questo rimborso sono veramente pochi. La stragrande maggioranza percepisce una pensione di 1420 euro, ma il rimborso parte da un minimo di 1440 euro. Se il segno sotto i tremila è: _ così, oppure /, o * beh allora c’è poco da sbagliare o da modificare.


Bisogna cambiare linguaggio e con esso anche la mentalità. Fintantoché nelle nostre promesse e citazioni vige la logica del mercato, del linguaggio economico, allora abbiamo la capacità di cambiare tutto e di rigirare la frittata ogni volta che lo riteniamo valido. Il principio di individualità ha succhiato e annientato la codifica sociale e di solidarietà, ha sprigionato linfa infetta per legittimare e normalizzare ogni aberrazione. Ecco perché propongo un nuovo metodo politico non più basato sulle parole né sui fatti, bensì sull’universalità della comprensione. [+blogger] 

gomorra un cult irreale

Come altri milioni di persone ho visto “Gomorra la serie” e il film di Garrone. Non so se sociologicamente una fiction possa cambiare gli animi della gente, così come non credo che la massiccia informazione fatta nell’era fascista abbia rivoltato l’Italia. I due film raccontano finalmente il cinema, quello che da anni ormai non siamo più abituati a vedere. Possibile che Alessandro Siani sia l’unico a suscitare interesse delle masse? Non credo. Pasolini quando ha girato “Accattone” non ha pensato che l’esempio di un poveraccio potesse creare altri poveracci. La morte di Accattone è l’unica via di redenzione, in questo caso il magnaccio non può crearne altri. Eduardo diceva (mi piace sempre citarlo): “‘o marjuol è marjuol semp, o’ marjuol è napulitan, è milanese, è american, è russ… ecc, ecc. ma semp marjuol è!”. Questo come risposta ad alcune critiche.

Non voglio dilungarmi troppo, comunque la serie l’ho letta come una conferma culturale, anche perché man mano che gli episodi si alternano gli “eroi” diventano merce, merce di scambio, merce schifosa. In verità non esistono neanche gli antieroi, c’è un “isolamento narrativo”, come se tutto fosse rinchiuso in quella unica porzione di tempo, tempo immaginario e fantastico. Credo che si possa paragonare, abuso un po’ del termine, ad una ricerca demologica: si scoprono le radici di un popolo così si comprende che esso finge. Con questo non difendo le mafie, non nego la loro esistenza, la fiction invece sì, lo può fare, il cinema è finzione che crea cultura.

Un altro aspetto che ha suscitato interesse è stato il fatto che massa e critici sono finalmente sulla stessa posizione (almeno una parte di massa e una parte di intellettuali). Entrambe hanno visto il film e hanno giudicato, entrambe ne parlano, entrambe si uniscono, cosa che in verità in quest’ultimi decenni non siamo più abituati a vedere (forse non l’abbiamo mai visto). In un periodo storico come questo, dove a occupare posti di responsabilità sono sempre più i meno competenti e i disoccupati, invece, sempre più realisti, la commistione tra i due ceti, visto che nel frammezzo non esiste più nessuno, è cosa assai buona. Speriamo che la seconda parte riconfermi le mie aspettative. Ho un amico che sta girando “la serie II”, magari mi farò anticipare qualcosa. [+blogger] 

cartesio il cartonaio

Il bando è passato, Cartesio non ce l’ha fatta a vincere la raccolta del cartone. Per sole 25 euro in meno un’altra azienda appaltatrice si è aggiudicato il bando. Oltre un anno di sperimentazione, cinque dipendenti (disoccupati) del rione Sanità, raccolta porta a porta con un incremento di oltre l’80%. Ma Cartesio voleva essere di più di una semplice cooperativa, voleva ridurre i costi e far lavorare chi ne aveva veramente bisogno. La logica in parte era il no-profit, come l’ impegno e l’unione per sostenere in primis l’ambiente. Ora cosa ne sarà dei cinque lavoratori?

Forse sono di parte?, Cartesio è nato anche grazie alla rete Sanità. Come ogni cosa che non ha una logica specifica nell’espressione economica in questo determinato periodo non ha senso né consistenza. Un po’ come il Tuttogratis alla Sanità: non ci sono politici, né banche né magnati a sostenerlo, ecco perché non è mai stato realizzato. Ma il “sacrificio” di qualcuno può essere d’esempio?  Ancora una volta il periodo di cui sopra ci viene d’aiuto: esso è chiamato fallimento, inconsistenza, fuori luogo, siamo il numero due che viene sì prima del tre ma c’è sempre un uno disponibile e capace, capace di dare di più, per fiuto e valore.

Cosa fare ora?, mollare tutto perché l’ennesimo progetto è fallito? Allora la rete Sanità dove sparire prima di nascere, perché senza finanziamenti di grosse ditte private, senza prendere soldi pubblici né di banche, ogni iniziativa è destinata a morire. Questa invece secondo me è proprio la logica che spezza una volta per tutte le redini dell’economia scellerata. Dobbiamo comprendere che le cose possono essere fatte anche senza soldi, senza tornaconti, senza spreco. È difficile, saremo abbandonati da molti per necessità ma qualcuno deve pur dare l’esempio: prima o poi qualcosa andrà per il verso giusto. Creare lavoro per la sussistenza e non per il surplus, lavorare di meno per vivere di più con gli altri, per vivere di più con la vita e con la natura.


Adesso non importa se e come faremo, adesso importa non far perdere lo stipendio ai cinque dipendenti. C’è pure un’altra ragione che ci preme: i pochi responsabili di Cartesio hanno speso singolarmente una somma, somma che non è mai stata recuperata. Bisogna avere il coraggio di provare ad uscire dalla logica dell’arricchimento. La natura ci ha donato la vita e con essa la libertà. L’eccessivo guadagno economico, la guerra e la sopraffazione, sono figlie di un’epoca che ha distrutto parte del pianeta, ha distrutto intere civiltà e se stesso. Cartesio vive. Grazie. [+blogger]

il tridente di padre alex

Siamo di nuovo sul piede di guerra anche in Europa sia sul fronte Ucraina, come nel Mediterraneo. E questo grazie alla NATO. È stata la NATO a far precipitare lo scontro con la Russia perché voleva e vuole che l’Ucraina diventi membro della NATO per poter così sparare i suoi missili direttamente su Mosca. La Russia ha reagito ed ecco la drammatica guerra civile di quel Paese che rischia di diventare guerra atomica. “Ho le armi nucleari,” ha detto Putin. E, infatti, ha piazzato 50 missili con testate nucleari sui confini baltici della UE, puntandoli verso la Svezia per dissuaderla a entrare nella NATO. ‘Vista la grave crisi, è stato convocato a Bruxelles il vertice NATO con la presenza del nuovo segretario USA alla difesa, Ashton Carter. All’ordine del giorno: potenziare la forza di reazione rapida della NATO portandola da tredicimila soldati a quarantamila uomini (il triplo!), piazzare 5mila soldati (a rotazione) nei Paesi Baltici e in Polonia e, infine, spingere tutti i Paesi NATO a spendere il 2% del PIL nella Difesa.

Ma ora si apre anche il Fronte Sud: il Mediterraneo. Il 22 giugno la UE ha dato il via libera (senza il benestare dell’ONU!) alla prima fase della missione navale EuNavForMed con cinque navi militari, due sottomarini, due droni e tre elicotteri e un “migliaio” di soldati per tentare di bloccare la partenza dei migranti dalla Libia. L’uso dei droni militari (a Sigonella operano da anni i droni Global Hawk) si intensificherà con questa  missione UE “contro i trafficanti di esseri umani”, grimaldello di un’operazione sotto regia NATO per un intervento militare in Libia. Sia i governi di Tobruk come di Tripoli hanno risposto che reagiranno contro questo attacco.

È in questo pesante scenario di guerra che si terrà in Europa dal 28 settembre al 6 novembre la più grande esercitazione militare dalla caduta del muro di Berlino che coinvolgerà 35.000 soldati NATO, 200 aerei, 50 navi da guerra. Questa gigantesca esercitazione “Trident Juncture 2015”, sarà pilotata dalla nuova base NATO di Lago Patria a Napoli. Giochiamo in casa e giochiamo con il fuoco. Una domanda sorge spontanea: “Ma cosa ci stiamo a fare ancora nella NATO? Ma a che serve , se non portarci in sempre nuove guerre?”. La NATO è sorta come alleanza difensiva degli USA e dei Paesi europei contro l’URSS e i Paesi comunisti del Patto di Varsavia. Il Patto di Varsavia e i Paesi comunisti non ci sono più, ma la NATO continua ad esserci.

La NATO, infatti, avrebbe dovuto cessare con la caduta del muro di Berlino (1989). Non solo c’è, ma da alleanza militare difensiva è diventata offensiva per difendere gli interessi economici dei Paesi membri ovunque essi siano minacciati. Questo è avvenuto nel vertice di Washington (1999). Mentre nel vertice di Praga (2009) la NATO ha fatto un altro salto: ha sposato la strategia della ‘guerra preventiva’. La NATO è una potenza militare che nessun avversario può eguagliare, basata anche sulle armi nucleari, che la “NATO deve mantenere finché vi saranno nel mondo tali armi”, ha detto l’ex-segretario generale NATO Anders Rasmussen. E per evitare attacchi terroristici e missilistici, è stato annunziato al Vertice di Lisbona (2009) il progetto di uno Scudo antimissile. “La sola esistenza della NATO come alleanza cui aderiscono i Paesi europei – ci rammenta giustamente il fisico Angelo Baracca – implica un’ipoteca pesantissima che vanificherebbe la migliore costituzione europea che si potesse concepire sia per gli aspetti della difesa, ma anche della democrazia effettiva e della libertà”.

Infatti sulla spinta della NATO, l’Italia in questi due decenni, ha partecipato alle guerre del Golfo (1991), Somalia (1994-’95), Bosnia-Herzegovina (1996-99), Congo (1996-99), Yugoslavia (1999), Afghanistan (2001), Iraq (2003), Libia (2011). Milioni di morti! Solo nella guerra in Congo, quattro milioni di morti. E miliardi di dollari per fare queste guerre. Solo la guerra in Iraq (un milione di morti!) ci è costata almeno tremila miliardi di dollari, secondo le stime di J. Stiglitz (premio Nobel per l’Economia), fornite nel suo volume The Trillion Dollars War. 

Guerre di tutti i tipi, da quella ‘umanitaria’ a quella contro il ‘terrorismo’, ma il cui unico scopo è il controllo delle fonti energetiche e delle materie prime, per permettere al 20% del mondo di continuare a vivere da nababbi, consumando il 90% delle risorse del Pianeta. “Lo stile di vita del popolo americano – aveva detto Bush senior nel 1991 – non è negoziabile”. E se non è negoziabile, allora non rimane altro che armarsi fino ai denti. Soprattutto con la Bomba Atomica, la Regina che domina questo immenso arsenale di morte che serve a proteggere i privilegi e lo stile di vita di pochi a dispetto dei troppo impoveriti.
Gli USA/NATO hanno l’arsenale più potente e affidabile al mondo con ottomila testate nucleari, di cui circa duecento dislocate in Europa. Settanta bombe atomiche sono in Italia: una cinquantina a Ghedi (Brescia) e una trentina ad Aviano (Pordenone). E questo in un Paese che ha detto, con unreferendum, no al nucleare civile! La NATO , sempre sotto comando USA , resterà “un’alleanza nucleare – ha ribadito Obama al vertice di Lisbona – e gli USA manterranno un efficiente arsenale nucleare per assicurare la difesa dei loro alleati”.
E tutto questo ci costa caro.

“Il bilancio civile della NATO per il mantenimento del quartiere generale di Bruxelles – scrive M. Dinucci –ammonta a circa mezzo miliardo di dollari all’anno di cui l’80% pagato dagli alleati. Il bilancio militare della NATO per il mantenimento dei quartieri generali subordinati ammonta a circa un miliardo di dollari all’anno, di cui circa l’80% pagato dagli alleati. Il budget militare della NATO per il mantenimento dei quartieri generali subordinati ammonta a quasi due miliardi di dollari all’anno, pagati per il 75% dagli europei”.
Secondo i dati aggiornati al 2011, le “spese per la difesa dei 28 Stati membri della NATO ammontano a 1.038 miliardi di dollari all’anno, una cifra equivalente a circa il 60% della spesa mondiale per le armi”.

E l’Italia gioca un ruolo cruciale per la NATO: siamo un Paese chiave nello scacchiere militare dell’Alleanza Atlantica. A Napoli è stato da poco inaugurata una sede NATO a Lago Patria con 1.500 militari. A Sigonella (Catania) entrerà in funzione il sistema Ags definito da M. Dinucci “il più sofisticato sistema di spionaggio elettronico, non in difesa del territorio dell’Alleanza, ma per il potenziamento della sua capacità offensiva fuori area, soprattutto in quella medio-orientale”. Per di più nel 2016 Sigonella diventerà la capitale mondiale dei droni. E per pilotare i droni, entrerà in funzione nella vicina Niscemi, il sistema MUOS di telecomunicazioni satellitari di nuova generazione. Niscemi diventerà così la quarta capitale mondiale delle comunicazioni militari.

Non possiamo accettare una tale militarizzazione del nostro territorio, né tantomeno possiamo tollerare, a livello morale, la guerra con i droni. “Questa guerra con i droni porta gli USA in una pericolosa china morale – scrive Jim Rice, direttore della rivista ecumenica USA Sojourners – C’è solo un nome per tali uccisioni con i droni, sono veri e propri omicidi, non giustificati né moralmente né legalmente”.

E sempre in questo contesto, il governo italiano ha “accettato” sul nostro territorio anche AFRICOM , il supremo comando americano per l’Africa con due basi: una a Vicenza per le forze aeree e l’altra a Napoli per le forze navali. Non possiamo accettare che il nostro Paese ospiti quello che nessun Paese africano ha accettato di ospitare. Non è questa la politica estera che l’Italia deve intrattenere con un continente crocifisso come l’Africa.
Da credente e da seguace di Gesù di Nazareth non posso accettare un mondo così assurdo: un Sistema economico-finanziario che permette a pochi di vivere da nababbi a spese di molti morti di fame e questo grazie a una NATO che spende oltre mille miliardi di dollari all’anno in armi e soprattutto con arsenali ripieni di spaventose armi atomiche. “La pace e la giustizia procedono insieme-diceva, negli anni della Guerra Fredda, l’arcivescovo di Seattle, R. Hunthausen. Sulla strada che perseguiamo attualmente la nostra politica economica verso gli altri Paesi, ha bisogno delle armi atomiche. Abbandonare queste armi significherebbe di più di abbandonare i nostri strumenti di terrore globale. Significherebbe abbandonare il nostro posto privilegiato in questo mondo”.

Come credente nel Dio della vita non posso accettare un Sistema di morte come il nostro pagato da miliardi di impoveriti, milioni di morti di fame oltre che da milioni e milioni di morti per le guerre che facciamo. E come seguace di Gesù di Nazareth che ci ha insegnato la via della nonviolenza attiva, non posso accettare che il mio paese faccia parte della NATO, una realtà che doveva già essere scomparsa con la caduta del Muro di Berlino e che invece continua a forzarci ad armarci per sempre nuove guerre ‘ovunque i nostri interessi vitali’ siano minacciati. Lo aveva già capito questo, Giuseppe Dossetti quando nel 1948 votò in Parlamento contro l’adesione alla NATO, mentre tutta la DC era schierata per il Sì. Lo fece in ossequio alla sua coscienza e al Vangelo. È quanto tocca a noi fare oggi, se vogliamo salvarci da questa follia collettiva. “La guerra è una follia – ha gridato papa Francesco al Sacrario militare di Redipuglia. Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta a ‘pezzi’ , con crimini, massacri, distruzioni…..”.

E allora mobilitiamoci tutti, credenti e non, uniamoci al di là di ideologie o credi, contro questa gigantesca esercitazione militare NATO “Trident Juncture 2015” che si terrà in autunno. Lo chiedo da Napoli, il centro comando di questa operazione, insieme al comitato napoletano “Pace e Disarmo”. Perché non pensare a una manifestazione nazionale a Napoli o altrove, promossa da tutte le realtà del movimento per la pace, dalla Rete della pace come dal Tavolo della Pace, dai No Muos come dai No NATO? Tutti insieme perché vinca la vita! [alex zanotelli - fonte]

un'arida bianca stagione

E’ con queste parole che il noto poeta sudafricano, B. Breytenbach, dipingeva il regime dell’apartheid. In questa torrida estate non ho altre parole migliori per descrivere quest’Europa, sotto l’impietosa dittatura delle banche, incapace di perdonare il debito greco e di accogliere i ‘naufraghi’ dello sviluppo! L’opulenta Europa è decisa a difendere il proprio benessere contro l’invasione dei ‘barbari’. E’ mai possibile che 28 nazioni non riescono ad accogliere neanche 40.000 profughi? Dopo lunghe discussioni, la UE ha deciso di accoglierne 35.000! Un paese povero come il Kenya accoglie un milione di profughi somali. E il povero e piccolo Libano ne accoglie ancora di più. E’ mai possibile che la ricca Europa non possa aprire ‘corridoi umanitari’ per persone che fuggono da teatri di guerra e da dittature?

Non solo non li accoglie, ma li respinge! In fatti i ministri degli esteri della UE hanno dato il via libero alla prima fase della missione navale EuNav For Med con cinque navi militari, due sottomarini, tre aerei ricognizione, due droni, tre elicotteri e un ‘migliaio’ di soldati per bloccare le partenze dei profughi dalla Libia. Eppure l’Europa sa molto bene che questi profughi sono la conseguenza delle politiche coloniali, imperiali, neocoloniali e neoliberiste dell’Occidente! Ma è altrettanto assurdo come noi europei trattiamo coloro che sono riusciti (con migliaia di morti alle spalle attraversando deserti e mari!) ad arrivare fino a noi! L’Ungheria ha iniziato a costruire un Muro lungo il confine con la Serbia per bloccare gli immigrati; la Francia sta tentando di bloccare trecento di loro accampati sugli scogli di Ventimiglia; l’Austria fa lo stesso al Brennero; l’Inghilterra cerca di impedire che i 5.000 profughi accampati a Calais (Francia) entrino sul suolo britannico; e la Spagna li respinge con il reticolato di Ceuta e Melilla.

“E’ un’arida bianca stagione!“ Purtroppo non altrettanto accoglienti si stanno dimostrando tanti italiani! I recenti gravi episodi di rifiuto degli immigrati sono lì a dimostrarlo. Come quello di Quinto(Treviso), con il rogo delle suppellettili, tra la folla plaudente, di uno degli alloggi destinati ai profughi e quello di Casale S.Nicola di Roma (quartiere tutte villette e piscine), dove il furgone che trasportava 19 giovani richiedenti asilo è stato attaccato con bastoni. E dietro a questi episodi c’è il blocco politico fascioleghista. La Lega e l’ultra Destra cavalcano questo crescente razzismo della società italiana: un razzismo che mi fa paura. E ancora più spaventoso per me è che in questo paese l’accoglienza dei migranti sia diventata un altro business. La Magistratura ha rivelato recentemente questo business milionario che va dalla “Cascina” delle tangenti di Roma al Cara di Mineo (Catania), in perfetta continuazione con Mafia Capitale. “Guadagno di più con immigrati e Rom- aveva detto il capobanda di Mafia Capitale, Buzzi-che non con la droga!” Una Cupola ha controllato e in buona parte ancora controlla, attraverso la leva delle convenzioni, il fiume di denaro che ogni anno assicura l’accoglienza dei migranti nel nostro paese. Si tratta di oltre un miliardo di euro nel 2015. E’ gravissimo che in questo business ci siano cadute anche associazioni legate alla Chiesa!

“E’ un’arida bianca stagione!” La cosa più incredibile è che l’Italia ha bisogno di questi migranti .Ormai buona parte del lavoro agricolo, per esempio, è portato avanti dagli immigrati. Un lavoro pesante, pagato pochissimo….Qui al Sud, gli immigrati, che lavorano nei campi, spesso faticano dodici ore al giorno, con una paga di 20-25 euro al giorno di cui cinque vanno al caporale . In questi giorni è morto Mohammed, un sudanese di 47 anni che lavorava nei campi di Nardò (Lecce) a raccogiere pomodori sotto un sole che spaccava le pietre. “Mohammed lavorava per 3,50 euro a cassone-spiega il coraggioso sindacalista della FLAI, Yvan Sagnet. Ciascun cassone pesa tre quintali e più ne riempi ,più vieni pagato. La giornata di lavoro inizia alle 5 e finisce alle 17; si passano dodici ore sotto il sole.” I bei pomodori che arrivano sulle nostre tavole grondano sudore e sangue di immigrati-schiavi!

“E’ un’arida bianca stagione!” Come missionario mi sento profondamente ferito da questa infinita tragedia degli immigrati che rivela come questa Europa abbia ben poco di cristiano. Avevano profondamente ragione i miei fratelli e sorelle della baraccopoli di Korogocho (Nairobi), quando l’ultimo giorno passato con loro, mi hanno imposto le mani e pregando su di me hanno detto: ”Papà, dona a p. Alex il tuo Spirito Santo perché possa tornare dalla sua tribù bianca e convertirla.” [alex zanotelli]