l'altra sanità

Cos'è che accomuna, in questo determinato periodo, giornalisti e grandi network? Sicuramente un unico denominatore: la notizia. Una grande quantità di notizie, tutte uguali, forniscono la maggior parte dei tabloid, impoverendo ancora di più quel che resta dell'informazione. In realtà si può parlare di "notizia non informata" ossia notizie in serie, "sfornate" per accomunare la stessa produzione attraverso la quantità e non la qualità. In una sola parola si può definire questo stato di cose, che dura ormai da più di 10 anni: disinformazione. Certo parlare del rione Sanità e della Camorra è allettante, così come può essere altrettanto non-allettante informare che nel quartiere esiste una rete di persone che da molto tempo si battono contro i soprusi, le negligenze e gli abusi di potere. E' una non-notizia il fatto che un comitato (Comitato Penninata) grida il suo impegno per aiutare i vecchietti a salire una rampa di scale non a norma, oppure denuncia un parcheggio abusivo o l'attacchinaggio selvaggio. E' una non-notizia che per anni alcune associazioni del rione (Adler), si sono battute per la riapertura dell'ossario delle Fontanelle o per aiutare i bambini di strada a vincere la cappa dell'ignoranza. E' una non-notizia il fatto che "Crescere Insieme" ha aiutato centinaia e centinaia di ragazzi ad uscire dalla tossicodipendenza. "Sott 'o Ponte", invece, è una compagnia teatrale nata nel 1993 che accorpa decine di ragazzi e ragazze che intendono fare teatro da professionisti, lavora nel rione e prepara almeno10 spettacoli l'anno. C'è poi la Rete Sanità, fondata nel 2003 da padre Alex Zanotelli, che ha messo insieme diverse anime non-profit che si battono contro la privatizzazione dell'acqua pubblica, per una Sanità più pulita ed ecologica, stampano migliaia di volantini per risvegliare la coscienza dei cittadini contro l'abuso e il sopruso. Moltissima gente del rione, commercianti, disoccupati, precari, ambulanti, medici ed avvocati partecipano alla vita pubblica mediante riunioni della stessa Rete. E' una non-notizia che alla Via san Gennaro dei Poveri è nato il primo moto spontaneo di Napoli, dopo Masaniello, con la riapertura pacifica del parco omonimo , ripulito e frequentato ora da moltissimi bambini e adulti. E, ancora, a chi può interessare il fatto che una famiglia con 4 figli, di cui 2 diversamente abili (sordomuti), che abitano in un basso di circa 20mq denuncia con forza l'abbandono in cui versa lo stato di assistenza e senza l'aiuto di nessuno fa iscrivere i 2 figli ad una scuola del nord Italia riuscendo nell'intento di farli diplomare con ottimi voti e dargli una vita più dignitosa e meno sofferente?!. Ci sono altre realtà che non abbiamo citato, come i comitati di zona non politicizzati formati da massaie e da operai (il parco degli aranci, alla via Cinesi aperto da poco, è gestito unicamente dalla gente del rione), che pur parlando a bassa voce indicano problemi e soluzioni che se trasformate in promesse fattive potrebbero riempire interi programmi politici e far emergere quello che di buono il rione mostra. Ma tutto questo è una non-notizia.I giornalisti pensano al tragico, al colpo grosso, attraverso le notizie terribili e catastrofiche. Il fascino di una pistola scaricata su di un corpo inerme fa notizia; le bombe esplose che squarciano i corpi di donne e bambini fa notizia; la gente della sanità che ha paura di denunciare i camorristi fa notizia, e indigna i benpensanti. Crediamo che non bisogna chiedere ai ragazzi che vivono in un quartiere a rischio: "conosci qualche camorrista? Sai dove spacciano la droga? Hai mai pagato il pizzo? Domande del genere sono faziose è incutono in quelli che ascoltano paura e umiliazione. Crediamo che la paura non sia quella di pensare ma quella di subire, subire per cause sconosciute o di forza maggiore. Allora, anche se, come diceva qualcuno che ha lasciato un commento, siamo tutti Saviano, è pur vero che lo spettro di questo scrittore coraggioso si sta rivelando un boomerang per chi intende la giustizia e l'onestà. Oggi i media parlano di Saviano "valoroso" ma in costante pericolo di morte, questo lato non ha precedenti per chi "intende questa paura" e, peggio ancora, per chi vive in luoghi cosiddetti pericolosi: questo tipo di notizia va abbattuta nella sua radice. Lo stare dentro alle cose e viverle e concepirle non è da giornalista. Se continuiamo a non informare la quantità eccessiva di notizie, tutte eguali e tutte stereotipate, continuerà a farci subire e a non farci riflettere correttamente. Non che gli esseri umani non hanno la facoltà di astrarre, ma il potere dell'informazione se "scrostata" del suo vero intento apre voragini inaccessibili creando dubbi su dubbi e la massima, "ma in fondo un filo di verità deve pur esserci", ridefinisce quello che per anni gli antropologi hanno precisato con il termine "profezia che si autoadempie". [+Blogger]

sanità e spazzatura

Ieri nella riunione della commissione impianti del forum regionale sui rifiuti vi è stata l’audizione del vicepresidente del Consorzio CONA , cioè del consorzio nazionale che si occupa del riciclaggio del secco (carta, plastica, alluminio, ferro, legno, etc.); nell’audizione la persona in questione ha testualmente detto - “non ho mai visto una organizzazione peggiore per la raccolta differenziata di quella attuata nella Sanità” - ci ha anche mostrato copia del volantino di promozione distribuito dall’ASIA dicendo “- peggio non si poteva fare”.
SCENDENDO POI NEI PARTICOLARI, ha tenuto a sottolineare che i contenitori dedicati alla differenziata non sono ben identificabili, non sono in numero sufficiente, non prevedono la raccolta dell’umido e della carta, in una piazza che è dedicata quotidianamente a mercato (VERGINI).
Pare che l’affare lo abbia fatto la ditta ORAM, fornitrice dei contenitori, che sembra possa fare risalire la sua proprietà all’ex vice commissario ai rifiuti Ciro Turiello, già amministratore ASIA.
Ma anche l’ASIA ha i suoi vantaggi (questo lo dico io!), visto che gestirà con la società “colonizzatrice” A2A l’inceneritore di Acerra al quale non farà mancare combustibile.
In pratica quello che noi, come cittadini, andiamo da tempo dicendo è stato confermato da uno esperto, la differenziata non la si vuol fare, soprattutto nei quartieri popolari di Napoli.
Non è vero che mancano i soldi e/o i mezzi, infatti il CONAI mette a disposizione sia gli uni che gli altri, solo a patto che i progetti siano condivisi, ma soprattutto seri.
Bisogna che questa denuncia sia conosciuta da tutti, ma soprattutto vediamo di organizzare noi un piano autonomo con l’aiuto del CONAI, contro l’ASIA e contro Bertolaso (ed il suo compagno di merende Giannini). Se prendiamo, come cittadini, noi in mano la faccenda certamente potremo risolvere forse i nostri problemi. - Sergio de Stasio
P.S. La raccolta differenziata si dice che è stata estesa alla Sanità, con ciò noi intendiamo un intero quartiere storico, l’ASIA intende solo la strada principale, appunto via Sanità, ma fa credere a tutti che ha investito un intiero quartiere. [mail arriavta in redazione il giorno 15/10/'08]

l'altro spazio

Qualcuno sul blog ci ha invitati a scrivere di camorra. Naturalmente ci chiediamo, e chiediamo a chi ci ha fatto questa osservazione: forse dobbiamo scrivere di camorra perché siamo del/nel rione Sanità? Ma, a parte le polemiche che lasciano il tempo che trovano, saremo pressoché banali se incominciassimo quest’articolo dicendo che la camorra è un sistema che coinvolge politici, imprenditori, operai e nullafacenti. In questo caso avremmo fatto la scoperta dell’acqua calda. Una differenza che terremmo a sottolineare è quella spaziale. Spiegando meglio questa differenza, essa è nella sostanza quel piano intermedio che intercorre tra l’alta camorra (come parte delle Istituzioni o gli intellettualoidi) e la bassa manovalanza, cioè parti del popolo. Quello che vorremmo mettere in risalto sono proprio tutti quelli che appartengono allo stato intermedio, uno stadio che non si conosce ancora bene e che, secondo il nostro parere, è quello che riesce a distruggersi e rinascere contemporaneamente. È una specie di economia impazzita che inventa qualcosa che nell’immediato già è obsoleto. Quelli che hanno la peggio sono i “poveri di turno, quello che noi definiamo operai della camorra: per essere più precisi, e non vorremmo sbagliare, in passato 13 morti in 26 mesi solo nel nostro quartiere. Precisiamo ulteriormente che quando ci riferiamo alle Istituzioni o al popolo, naturalmente, è sottointeso che non intendiamo dire che tutti gli Italiani sono camorristi o mafiosi, anzi è esattamente il contrario. Se in parte riconosciamo un legame debole, ossia nel definire lo stato alto e basso della camorra, abbiamo già scoperto che una parte molto ristretta di persone “giocano” o con i camorristi o a fare i camorristi. Quello che maggiormente ci preoccupa è, lo ribadiamo, quel vuoto che permette a molti uomini di depositare denaro sporco su banche inaccessibili, quelli che truffano lecitamente, oppure i professionisti del raggiro, in una definizione, tutti quelli che riescono in un modo o nell’altro a farla franca.
A nostro parere nelle Istituzioni locali crediamo ci siano abbastanza persone oneste che, ad un certo punto, vengono irretiti in questa traccia indelebile di favoritismi e clientelismi, a volte demotivati e mortificati nella loro professionalità. Basti pensare allo scandalo delle emittenti private per avere un esempio calzante. Le nostre osservazioni sono contro quelli che imbrogliano regolarmente, quelli che, pur essendo condannati sporgono denuncia per diffamazione, quelli che minacciano azioni legali per offesa alla buona fede, quelli che si sentono, o dicono di sentirsi, perseguitati senza mai essere andati in galera. In realtà ci assillano tutti quei camorristi indefiniti, quelli che non si espongono, gente che guadagna milioni di euro facendosi prestare un nome e/o corrompendo con la forza del denaro e della persuasione. Non difendiamo l’alta camorra o la bassa manovalanza: essa è condannabile comunque perché oltre a far del male a gli altri fa male a se stessa e a tutti quelli che intorno la seguono. Quando si arrestano i capi mafiosi il problema non è farli pentire per poi arrestare esponenti e malavitosi (essa deve essere la norma), la questione invece è riuscire a controllare quello spazio, di cu sopra, che giace nell’ombra tra un eletto di turno e un venditore fallito, tra un professionista oratore e un nullafacente, tra un manager corrotto e un lavoratore stanco.
Questi esempi sono estremi e sintetici, per questione di spazio non possiamo farne altri, ma ci aiutano a comprendere che la sottrazione degli spazi, la sperequazione economica, l’indifferenza istituzionale, la mancanza di sensibilità pubblica ecc, ecc, sono i punti che nell’immediato andrebbero analizzati e studiati più a fondo. Nel rione Sanità, circa 70mila anime su cinque chilometri quadrati, manca una scuola media inferiore, un ufficio postale, un asilo nido, (e per creare un po’ di lusso), una biblioteca, un cinema, un teatro… in un quartiere dove si contano numerose bellezze storiche e artistiche la sottrazione degli spazi pubblici (che riteniamo di centrale importanza) è l’elemento fondante che evidenza la debolezza culturale riducendo l’immagine fattiva a mera sostanza oziosa. [+Blogger, Mauro ‘o Romano]

viaggiare: massima espressione

Viaggiare è liberta!, l’hanno scritto poeti, romanzieri, uomini di cultura e grandi pensatori. E’ bellissimo poter visitare un luogo, capirne le caratteristiche, “toccarne” con mano le abitudini e scoprire nuove culture e tradizioni. In realtà la felicità di viaggiare si manifesta soprattutto nel momento in cui, per la prima volta, un luogo ci appare così com’è; per molti italiani, e non solo, vedere le meraviglie dell’India e della Tailandia oppure quelle del Messico, della Colombia, del Brasile ecc, è qualcosa di straordinario che va fatto e consigliato come massima esperienza formativa; non solo viaggiare forma l’essere umano nella sua maturità ma gli dà anche la possibilità di allargare i propri orizzonti culturali. Tutto questo è vero!?, come è vero che migliaia di ettari di terreni, di spiagge, di case e vegetazione vengono puntualmente abbattute per lasciare posto a villaggi di cemento armato con acqua artificiale e megasuper centri di benessere. Qualche esempio ci potrà schiarire la memoria.
Cartagena, una delle città più turistiche del mondo, in Colombia, vive una situazione di povertà estrema e dietro le abitazioni di 3000 euro al mq. si nasconde un turismo sessuale che coinvolge bambine e bambini senza distinzione d’età (anche se quest’ultima affermazione, naturalmente, non giustifica l’atto). Sono soprattutto spagnoli e italiani che chiedono di avere rapporti sessuali con bambine vergini di appena 12 e 13 anni… quando non sono più piccole.
Una parte della Cambogia è stata, e continua ad essere, svenduta. L’arcipelago è nelle mani di grossi magnati della finanza. E così interi villaggi di pescatori autoctoni, come koh Tonsay, koh Puos, koh Tao, vengono forzatamente distrutti e rasi al suolo per lasciar posto ai centri turistici. Si butta volontariamente fuori gente che vive nei luoghi per costruire residence per turisti russi, tedeschi, francesi…
Nella Repubblica Domenicana, dove si va per fare una buona vacanza e per rilassarsi dopo un anno di lavoro, migliaia di haitiani sono costretti a lavorare in condizioni disumane. Fanno i muratori, gli imbianchini e manovali sottopagati: una camera, costruita da questi nuovi schiavi, può costare anche 10.000 euro a notte. Intere spiagge, barriere coralline, vegetazione naturale espropriate per costruirci “scenari sottomari”, lussuosi bungalow con vasche idromassaggi con tanto di letto a baldacchino e “steward” di turno.
Oggi il sud America è ambito da tutti i tour operator del mondo, nei volti di chi visita questi luoghi, l’immagine rimane impressa per le bellezze naturali che si possono notare: in Messico, in Guatemala, in Cile, nel Nicaragua, in Argentina, in Colombia. Ognuno di questi paesi ha sofferto e visto morire milioni di donne, uomini e bambini. Espropri di massa con impiccagioni, stermini, violenze gratuite e torture collettive.
Ancora in Brasile i bambini per strada vengono assassinati dalla polizia solo perchè vivono inalando colla e chiedendo la carità. Anche quest’ultima Nazione sta per svendere le proprie coste: nasceranno alberghi a 5 stelle. Tutto questo non è ancora finito visto che i continui soprusi da parte di multinazionali e padroni di turno continua indisturbato in nome di una economia che sta impazzendo nella sua assurdità.
Un ultimo esempio particolare e allo stesso tempo tragico. I Mapuce, nel sud dell’Argentina, vengono continuamente espropriate delle loro case e dei loro terreni. Un’antica popolazione di circa 100 abitanti: per di più donne e uomini anziani, gente pacifica che intende l’economia come equilibrio verso la natura e non come sfruttamento indiscriminato. I Mapuce, per di più anziani e bambini, stanno combattendo contro la United Colors of Benetton che da anni cerca di trasformare le loro case in un centro di accoglienza per i sceicchi turno.
Nel rione Sanità stano cercando di fare la stessa cosa, in situazioni differenti naturalmente, con l’appropriazione indiscriminata del Cimitero delle Fontanelle. [+Blogger]