al gruppo di facebook

A tutti i 625 iscritti su facebook al gruppo blog rione sanità. Mi rivolgo a voi che leggete, commentate, protestate e partecipate attivamente. Napoli è schiacciata nella morsa mediatica della spettacolarizzazione. Napoli, come gran parte dell’Italia, è vinta quotidianamente. Distrutta… noi insieme a lei. Non si può restare con le mani in mano. Manca il lavoro, i salari non aumentano da 30anni, mio padre negli anni 80 guadagnava l’equivalente del mio stipendio da precario, mentre un calciatore ha un ingaggio di circa 9milioni di euro all’anno. Per raggiungere noi questa cifra, un anno di “lavoro” di un calciatore, dovremmo lavorare all’incirca 1000 anni.
L’ingiustizia nel mondo è sempre esistita, la Bibbia, la Torà, il Corano parlano di ingiustizia fin dagli albori della nostra inciviltà. Se per voi tutto questo è normale allora restate pure seduti sulle vostre belle poltrone comprate all’Ikea, guardate tranquillamente la partita, esultate con la vostra coca cola, eccitatevi vedendo uno scherno FullHd, ascoltate il telegiornale e alle prossime elezioni votate pure un sindaco qualunquista.

Quello che scrivo non è una soluzione, quello che voglio cercare di spiegarvi è che noi dovremmo iniziare a fare delle buone domande, a mettere in crisi chi ha il potere. I programmi di intrattenimento servono a questo, a farci scivolare di dosso i nostri problemi quotidiani. Un malato è malato e deve vergognarsi, un disoccupato di 40anni è un fallito, una casalinga che si prostituisce per fame è una puttana.

Il mio primo problema è l’indifferenza, essa è stordita dalla sensazione, la tv è un mammone vestito da babbo natale, la nostra attuale classe politica è ignorante, l’economia ha invaso tutti i campi del sociale imponendo il suo linguaggio.

Sarà possibile cambiare tutto tra 10 anni? Sarà possibile che Pasquale il salumiere, Antonio il fioraio, Peppe il disoccupato, Gennaro l’imbianchino, il blogger, noi di facebook, cambieremo il corso della storia? Quando chi scrisse sulla tratta degli schiavi, sulla disumana condizione di lavorare 15/20 ore al giorno in Italia, in Inghilterra, il Olanda, Francia ecc; quando chi scrisse della abolizione della servitù della gleba, di dare pari dignità agli ultimi, ai “deviati”; quando chi disse che tutti dovevano votare e si parlò di democrazia, di non violenza, di egualitarismo; quando le donne parlavano di politica, quando il nero difese il bianco, quando la pace tra palestinesi ed ebrei, tra gli Hutu e i Tutsi, tra stati Uniti e Unione sovietica fu il tema predominante e lacerante per la vita sociale, il commento di chi comandava e dettava legge nel mondo fu: “questi pochi e poveri ingenui che non sanno che la storia si ripete, credono di metterci paura con una paginetta scritta sugli ideali antiborghesi”. La storia, invece, è un paradosso. [+blogger]

8 commenti:

Anonimo ha detto...

L' apertura del cimitero delle fontanelle è l' inizio di un lungo percorso di rivalutazione del centro storico che andrebbe difeso. Napoli è un museo a cielo aperti ed è un nostro diritto.

Mimmo ha detto...

giusto, ma su questo blog si continua a commentare in anonimato, almeno il nome per poterci identificare per scriverci tramite questa pagina, altrimenti con chi si dialoga? almeno un identificativo... ma di cosa avete paura?

Anonimo ha detto...

certe illusioni fanno bene alla salute!!!!

salvatore c ha detto...

le parole servono quasi a nulla i fatti e l'identità sono imprescindibili.

paola ha detto...

in effetti su facebook sono già aumentati.

Anonimo ha detto...

fatevi sentire un po' tutti, scrivete, partecipate, non restate passivi di fronte all'indifferenza dei politici e della gente che non sa neanche dove sta l'onestà... e scusate la rima baciata.

Anonimo ha detto...

oggi siamo a 631....

Sara ha detto...

Questo blog e tutti i commenti postati sono la prova che qualcosa può cambiare, che le nostre opinioni cominciano a correre, ad allargarsi e sfruttano il mezzo di comunicazione più potente che c'è oggi. Senza questo blog nessuno avrebbe mai saputo del parco san gennaro, qualcuno avrebbe votato per chi faceva attaccare i suoi manifesti selvaggiamente, nessuno avrebbe saputo del microcredito, l'amianto sarebbe rimasto lì in strada. Forse non ci saranno i grandi cambiamenti che hai citato nel posto, blogger, ma di sicuro qualcosa si sta già muovendo.