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buona pasqua



nulla di più

Piazza sanità, una coppia di srilankesi con tre figli, un’altra che si è sposata da poco: per far venire in Italia suo marito ha dovuto sborsare 8000 euro. Vivono assieme in una casa di circa 30metri quadri. 400 euro al mese più 30 euro condominio a parte luce, il gas, ecc ecc. La prima coppia guadagna circa 700 euro al mese, lui fa il portiere di un albergo di notte, lei la sguattera per il quartiere. L’altra coppia, gli sposini, la donna lavora alle dipendenze di una vecchia baldracca di corso Vittorio Emanuele, lui per adesso non conosce la lingua e sta a guardare la moglie. Assieme le coppie guadagnano circa 1400 euro che devono ripartire per la casa, il condominio, le spese per le cure mediche, per mangiare, per mandare soldi ai parenti, per vivere, per amare nella felicità.

Una delle donne spesso mi chiede dove può comprare a buon prezzo il detersivo, la frutta, l’olio, i vestiti per i figli. Hanno lasciato i pareti stretti, hanno lasciato la loro infanzia, fanno l’amore per corrispondenza, si sposano per “successione”.

Queste persone emigrano dalla povertà, si fittano case che costano più di quello che guadagnano, si fidano delle “sanzare” povere che spiluccano soldi, accettano lavori sottopagati. Vivono una condizione ibrida in un paese straniero, vivono in un rione povero dove lo sfruttamento non è compreso abbastanza, vivono per dichiarare guerra alle monetine che ti permettono di campare. E’ la storia di Eduardo e del suo vicolo?, è la voglia forse di imparare una nuova lingua? E’ forse la forza della sincerità che ti trascina via, che ti lascia indietro, che ti fa capire che l’esistenza è solo questa? Malgrado tutto c’è la vita, se la sporchiamo o no, questi sono problemi nostri e non solo, se invece una persona è costretta a lasciare il paese d’origine è perché la sua terra ha deciso di non essere più “sfruttata”.

Mi avvicino con discrezione e spesso sento il loro disagio, è un disagio che vivo anche io qui a Napoli, da Italiano, un disagio che mi trapassa, mi respinge, che ritorna come ritorna il nostro passato. Vi consiglio di vedere un film: “Almanya – La mia famiglia va in Germania”. Non si parla di srilankesi ma di turchi che emigrano in Germania. [+blogger]

senza dio dal meccanico

Come sempre la vespa di anni 26 non cammina decentemente, questa volta è toccato alle marce, ho già fatto il freno, comprato la ruota posteriori, pulito il carburatore ecc, ecc. Oggi mentre Giovanni l’aggiustava mi sono messo a parlare con un amico di vecchia data, uno che nella Sanità è cresciuto e ci è rimasto volentieri. Mi ha detto che si è convertito, adesso è un evangelista fiero e timorato. Gli ho chiesto cosa l’ha spinto a diventare un evangelista, mi ha confermato che è stato lo spirito santo e la sua fede.

Quando mi parlava usava sempre la parola segno, "Dio è un segno e da ogni cosa posso dedurre che esiste. Lui mi da numerosi segni durante la giornata. Mi ha detto che quest’estate è stata particolarmente toccante perché mentre era in crociera la figlia si è spaccata tutti i denti. Le avevano già prospettato una dentiera ma quando è andato in ospedale si è rimessa completamente: “è caduto solo un dente”. “Un miracolo, anche perché il capitano della nave che doveva partire alle 17,30 è partito alle 18,00 per aspettarci. Questo non è un segno?!”.

Continuando a parlare mi faceva capire che tutto è un miracolo: mi ha detto: “ti ricordi di Sebastiano, facevamo le elementari assieme?, l’ho rivisto dopo 30 anni… è stato dio”... poi ha continuato: “ho lavorato molto grazie a dio; avevo un problema fisico adesso non ho più niente, è sempre opera di dio; ieri ho discusso con una persona poco raccomandabile ma non è successo niente, è sempre opera di dio. Non riuscivo a trovare il latte per la bambina ma dio era con me e ci sono riuscito; non trovavo un parcheggio per l’auto, poi come per magia l’ho trovato.

Dopo che ci siamo salutati ho ripensato alla discussione e alla fine mi sono chiesto: e se l'onnipotente fosse anche in quella scritta che appare ogni tanto sull'autostrada, quelle che recita, dio c'è? [+blogger]