Il blog del rione sanità è un giornale online che informa e non fa notizia. La nostra è una attività di volontariato sostenuta dalla Rete Sanità e da padre Alex Zanotelli. Si parla del rione, di Napoli, del sud ma anche del nord, di politica, di immigrati, di scuola, di omosessualità, di lavoro, di donne, di ambiente; si denuncia, si organizza, si propone, si programma, ci si aiuta ecc, ecc; si dialoga, si prendono posizioni, si pubblicano filmati, rubriche, si ascolta la musica, si guardano i film, si realizzano interviste e documentari, insomma, un blog a 360 gradi. Sostieni le nostre azioni con i tuoi consigli, le critiche, i disappunti, gli elogi. Tutto ciò ha una organizzazione per precisa e definita: far comprendere che il quartiere sanità è anche altro.
La Tenda all'inizio di via delle Fontanelle cerca volontari per la mensa dei senza fissa dimora. Chiunque fosse interessato può recarsi direttamente in sedo o scriverci usando la mail del blog.
io smanifsto
Aderisci all’iniziativa. La proposta del blogger (rionesanità) contro l’attacchinaggio selvaggio che n’chiavica la nostra città. Non votare il candidato che incolla i manifesti illegalmente sui muri dei palazzi, degl’edifici storici, delle chiese, degli ospedali, delle scuole, le piazze, le vie, i vicoli. Napoli. Il Comune ha già stanziato diverse migliaia di euro per organizzare le squadre di lavoro col compito di staccare i manifesti pirati. Migliaia di euro sottratti ai cittadini per una “violenza gratuita”.
Molto divertente e fatto bene. Un modo per far pensare allegri che questa faccenda è veramente seria. Come fare per riformare il mondo del lavoro? Facile: Basta togliere ai ricchi per dare ai poveri. Una vera Utopia? Non così VERA.
adeschiamo il mondo del lavoro, distrutto da vent'anni senza che nessuno lo ricostruisca. chi rimane nella melma affamata è la povera gente che, come da questo video, finalmente si sente occupata. Poi quando si parla di idealismo si crede che ad una storia vecchia, superata, invece c'è sempre e vicina anzi vicinissima.
ho avuto un contratto record: 5 giorni di lavoro per 7 ore al giorno. sostituisco un portiere di un palazzo perché in malattia. Straordinario. meglio di quelli che te lo fanno per un giorno, fatto di aria e di malanni.
Con il termine precariato si intende, generalmente, la condizione di quelle persone che vivono, involontariamente, in una situazione lavorativa che rileva, contemporaneamente, due fattori di insicurezza: mancanza di continuità del rapporto di lavoro e certezza sul futuro, e mancanza di un reddito adeguato su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura. Con questo termine si intende fare altresì riferimento al cosiddetto lavoro nero e al fenomeno degenerativo dei contratti cosiddetti flessibili (part-time, contratti a termine, lavoro interinale, lavoro parasubordinato). Occorre rilevare che sebbene flessibilità e precariato siano due fenomeni solo indirettamente correlati, ma non sovrapponibili e assimilabili, si caratterizzano entrambi per l'espansione delle forme contrattuali atipiche. All'interno degli schemi contrattuali c.d. flessibili, il precariato emerge quando si rilevano contemporaneamente più fattori discriminanti rispetto alla durata, alla copertura assicurativa, alla sicurezza sociale, ai diritti, all'assenza o meno dei meccanismi di anzianità e di Tfr, al quantum del compenso ed al trattamento previdenziale. Il precariato si connota soprattutto come compressione dei diritti del lavoratore dentro gli schemi del mercato del lavoro e limitazione, quando non violazione, dei diritti d'associazione sindacale. Soprattutto il precariato intacca la qualità della vita in termini di progettualità personale e sociale. La presenza in Italia di redditi mediamente più bassi, sia in valore assoluto che in termini di potere d'acquisto [1], rispetto per es. agli altri paesi dell'Unione Europea pre-2004 o agli USA, che risulta solitamente ancora più accentuata proprio tra i lavoratori precari, comporta peraltro l'impossibilità di accumulare sufficienti risparmi per affrontare in sicurezza i periodi di disoccupazione e ricerca di nuovo lavoro successivi ad un mancato rinnovo del contratto (condizione invece abituale in quei paesi dove i redditi sono mediamente più alti soprattutto tra i lavoratori flessibili), esponendo quindi il lavoratore al rischio di dover accettare giocoforza lavori ancora più flessibili e meno renumerativi dei precedenti pur di avere un reddito con cui provvedere alla propria sussistenza, creando quindi una forma di retroazione che accentua ulteriormente l'insicurezza e gli altri problemi derivanti dalla precarietà. Il tema del precariato è di difficile misurazione statistica a causa di vari elementi, primo fra tutti il fatto che nel momento in cui la flessibilità nel mercato del lavoro ha iniziato ad aumentare non erano ancora disponibili specifici strumenti di rilevazione che consentissero di valutare i possibili fenomeni degenerativi di questa realtà. È questa la valutazione da cui occorre partire per capire il motivo delle differenti opinioni e valutazioni sul fenomeno, anche perché non esiste ancora una definizione scientifica o pacifica di precariato che metta d'accordo le varie sensibilità. In un contesto lavorativo come quello italiano, essere precari significa non poter mettere a frutto il proprio titolo di studio - che ai fini reddituali risulta del tutto ininfluente - significa dequalificare il proprio profilo personale. Significa soprattutto incrementare i profitti delle imprese e comprimere i redditi, senza per altro offrire i benefici della flessibilità.
lentamente come le tartarughe
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Lavori in corso per una nuova sede, nuovi ideatori, commentatori, tecnici
volontari. Purtroppo settembre è saltato, così come ottobre,
novembre...ecc, ecc....
Incontri con chi è interessato ad informazioni e consulenza gratuita per il microcredito al rione Sanità. Tutti i martedì dalle ore 17.30 alle ore 19.00 giardinetti via Foria sede Mani Tese altezza metropolitana museo
Trovata geniale quella della Philip Morris per aggirare la scritta “Il Fumo Uccide”. Che ce ne fotte se “il fumo ostruisce le arterie e prov...
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Aiuto Doposcuola
Suor Lucia dell’Ozanam ha bisogno di volontari per il doposcuola, nell’Istituto ci sono più di 35 bambini. Inoltre tre giorni a settimana, dalle ore 17 alle 19 si fanno attività sportive, servono quindi istruttori e volontari. Chiunque volesse aiutarla può recarsi a piazzetta San Severo 82, oppure telefonare al numero 081445223 - grazie.
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Particolare Sanità
legge elvis
Mi risulta che in Francia esista una legge di Stato che impedisce al proprio Ente di staccare del tutto l’erogazione di energia e l’obbliga a lasciare un tot di watt. Chiedo ai nostri deputati e senatori di proporre con urgenza una legge simile anche in Italia edi battersi per l’immediata applicazione, con la stessa rapida efficienza con cui fu approvato il Lodo Alfano. Ovviamente, se approvata, una legge simile non potrà che chiamarsi “Legge Elvis”. [Natale Sorrentino] http://www.openworldblog.org/
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un rione di guantai
ultima poesia
L'ultima poesia che Ebe Alongi poetessa del rione Sanità disse a Mauro 'O Roman: "Quella goccia che c'è in Voi di me... Siate ovunque c'è una Ferita".
Lettori fissi
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6 commenti:
Molto divertente e fatto bene. Un modo per far pensare allegri che questa faccenda è veramente seria. Come fare per riformare il mondo del lavoro? Facile: Basta togliere ai ricchi per dare ai poveri. Una vera Utopia? Non così VERA.
ironico, cinico, ma quanta verità.
adeschiamo il mondo del lavoro, distrutto da vent'anni senza che nessuno lo ricostruisca. chi rimane nella melma affamata è la povera gente che, come da questo video, finalmente si sente occupata. Poi quando si parla di idealismo si crede che ad una storia vecchia, superata, invece c'è sempre e vicina anzi vicinissima.
ho avuto un contratto record: 5 giorni di lavoro per 7 ore al giorno. sostituisco un portiere di un palazzo perché in malattia. Straordinario. meglio di quelli che te lo fanno per un giorno, fatto di aria e di malanni.
il lavoro, una parola che non riconosco più.
Con il termine precariato si intende, generalmente, la condizione di quelle persone che vivono, involontariamente, in una situazione lavorativa che rileva, contemporaneamente, due fattori di insicurezza:
mancanza di continuità del rapporto di lavoro e certezza sul futuro, e
mancanza di un reddito adeguato su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura.
Con questo termine si intende fare altresì riferimento al cosiddetto lavoro nero e al fenomeno degenerativo dei contratti cosiddetti flessibili (part-time, contratti a termine, lavoro interinale, lavoro parasubordinato). Occorre rilevare che sebbene flessibilità e precariato siano due fenomeni solo indirettamente correlati, ma non sovrapponibili e assimilabili, si caratterizzano entrambi per l'espansione delle forme contrattuali atipiche. All'interno degli schemi contrattuali c.d. flessibili, il precariato emerge quando si rilevano contemporaneamente più fattori discriminanti rispetto alla durata, alla copertura assicurativa, alla sicurezza sociale, ai diritti, all'assenza o meno dei meccanismi di anzianità e di Tfr, al quantum del compenso ed al trattamento previdenziale. Il precariato si connota soprattutto come compressione dei diritti del lavoratore dentro gli schemi del mercato del lavoro e limitazione, quando non violazione, dei diritti d'associazione sindacale. Soprattutto il precariato intacca la qualità della vita in termini di progettualità personale e sociale.
La presenza in Italia di redditi mediamente più bassi, sia in valore assoluto che in termini di potere d'acquisto [1], rispetto per es. agli altri paesi dell'Unione Europea pre-2004 o agli USA, che risulta solitamente ancora più accentuata proprio tra i lavoratori precari, comporta peraltro l'impossibilità di accumulare sufficienti risparmi per affrontare in sicurezza i periodi di disoccupazione e ricerca di nuovo lavoro successivi ad un mancato rinnovo del contratto (condizione invece abituale in quei paesi dove i redditi sono mediamente più alti soprattutto tra i lavoratori flessibili), esponendo quindi il lavoratore al rischio di dover accettare giocoforza lavori ancora più flessibili e meno renumerativi dei precedenti pur di avere un reddito con cui provvedere alla propria sussistenza, creando quindi una forma di retroazione che accentua ulteriormente l'insicurezza e gli altri problemi derivanti dalla precarietà.
Il tema del precariato è di difficile misurazione statistica a causa di vari elementi, primo fra tutti il fatto che nel momento in cui la flessibilità nel mercato del lavoro ha iniziato ad aumentare non erano ancora disponibili specifici strumenti di rilevazione che consentissero di valutare i possibili fenomeni degenerativi di questa realtà. È questa la valutazione da cui occorre partire per capire il motivo delle differenti opinioni e valutazioni sul fenomeno, anche perché non esiste ancora una definizione scientifica o pacifica di precariato che metta d'accordo le varie sensibilità.
In un contesto lavorativo come quello italiano, essere precari significa non poter mettere a frutto il proprio titolo di studio - che ai fini reddituali risulta del tutto ininfluente - significa dequalificare il proprio profilo personale. Significa soprattutto incrementare i profitti delle imprese e comprimere i redditi, senza per altro offrire i benefici della flessibilità.
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