Capita nei casi in cui il lavoro è assordante, ma qui c’è una diagnosi, magari infiammazione del nervo acustico, lesioni, cause organiche. Ma quando ti viene così all’improvviso, quando hai fatto tutte le analisi e gli accertamenti senza avere un bel niente, quando impazzisci perché il ronzio è penetrante, dilaniante, e più ti innervosisci e più ti scava la mente; quando continui a sentire senza che nessun altro senta, quando capisci ormai che sei condannato/a a non poter mai più ascoltare il silenzio, quando gli altri non ne sanno un bel niente e ti ritengono pazzo perché nessuna diagnosi spiega il tuo male, allora l’alternativa possibile che ti rimane è quella di far tuo questo male invisibile, fartelo amico e pensare che si ha qualcosa in più.
La definizione è lunga e complessa, ma se visitate il sito acufene.net potete capire di cosa si sta realmente parlando. Vi posso solo dire che essi sono dei rumori perpetui e costanti in una o entrambe le orecchie. Ma visto che otorini e esperti vari non ne sanno un granché, provo a dare io, come malato riconosciuto e non certificato, la mia diagnosi comprensiva. Non comprendo più il silenzio da 20 anni, se non mi innervosisco posso pure non sentirli, e visto che i rumori sono allo stesso tempo causa ed effetto del problema, spesso mi convinco di essere un privilegiato, di poter ascoltare qualcosa che solo pochi “eletti” riescono ad ascoltare. Se non ci sono motivi e la diagnosi è il niente, allora capisco che solo io ho la possibilità di ascoltare altro, qualcosa che sta al di “fuori” di noi, che ci parla, magari è la voce incomprensibile di dio o, come qualcuno diceva, la deflagrazione cosmica del bigben che non ci ha mai lasciato.
Ascolto qualcosa che altri non possono ascoltare, magari è proprio il silenzio che ci parla, incomprensibile a tutti gli uomini, il silenzio che ci rende capaci di impazzire, qualcosa che se svelato ci mortifica. Noi, gli “eletti”, siamo già consapevoli di questa verità, un ronzio che ci trapassa l’udito, le orecchie, la testa, la nuca. Cosa dire, gli eletti non esistono, esistono invece gli uomini che con la loro comprensione e le esperienze simili riusciranno a sconfiggere questo male, come? attraverso la capacità di non comprendere! [+blogger]
8 commenti:
Argomento difficile e complesso. Forse è meglio filosofeggiare.
non vi nascondo la mia TOTALE ignoranza su questo argomento, ma poi clikkando su internet ho visto il sito e tutte le informazioni necessarie per capire un po' di più l'argomento. Capisco che forse è giusto descrivere il tutto attraverso la filosofia della vita, prendere le cose così come sono e cercare di farle proprie magari custodendole gelosamente. Leggo pure che purtroppo non è riconosciuta come malattia invalidante, poveri voi privi di silenzio.
scaricate le traccie audio che è uno dei miglior rimedi quando le orecchie vi scoppiano. non mettere gli auricolari fa malissimo. leggete attentamente quello che c'è scritto nei forum ciao
Sono rumori fastidiosi, a volte anche intensi, che si possono percepire localizzati in uno o in entrambi gli orecchi, oppure genericamente all'interno della testa. Gli acufeni possono esprimersi in molti modi: comunemente sono percepiti come fischi “sottili” di frequenza acuta (es. pentola a pressione), altre volte come ronzii e quindi più spostati verso le frequenze gravi (es. risacca del mare, ronzio elettrico), in altre occasioni hanno uno suono variabile e diffuso su tutte le frequenze dell'udibile (es. cinguettio, cicale, grilli, cigolio, friggitrice), oppure sono di tipo pulsante come il cuore o intermittente come uno scatto meccanico. Per quanto riguarda l'intensità, la “forza” dell’acufene, pur essendo un parametro misurabile con prove audiometriche di acufenometria, è di primaria importanza il suo effetto soggettivo, cioè il disturbo arrecato alla persona: un acufene, definito dalle prove audiometriche di lieve intensità, può essere percepito come fastidiosissimo, intollerabile e portare alla totale incapacità di svolgere le normali azioni della vita quotidiana. Gli acufeni non sono definibili come una specifica malattia, possono costituire un sintomo di malattie, non necessariamente a carico dell'orecchio o delle vie acustiche, anche se molto spesso dietro all’acufene c’è solo un modestissimo danno all’orecchio interno. Nella maggior parte dei casi gli acufeni sono di tipo soggettivo cioè possono essere percepiti solo dal soggetto che ne soffre, solo in rarissimi casi sono di tipo oggettivo, vale a dire che sono ascoltabili anche da un esaminatore esterno. Gli acufeni oggettivi sono generati da un movimento meccanico all'interno del cranio o nel distretto cervico facciale. Alcuni esempi sono costituiti da piccole contrazioni cloniche di alcuni muscoli o dalla rumorosità del flusso sanguigno nelle arterie. Gli acufeni soggettivi nascono all'interno delle vie uditive o del cervello e sono invece un suono “fantasma”, udibile unicamente dalla persona che ne soffre.
La percezione cosciente del suono prende origine nella parte più nobile del cervello: la corteccia cerebrale: cioè sentiamo con il cervello! Alla corteccia cerebrale giungono i suoni (sotto forma di impulsi nervosi) che provengono dall'orecchio attraverso le vie acustiche che sono costituite dal nervo acustico e dai suoi “centri di elaborazione” (nuclei sottocorticali).
Nell’orecchio è la coclea o chiocciola che trasforma l'impulso sonoro proveniente dal timpano in un impulso nervoso che poi viaggerà attraverso il nervo acustico sino al cervello. La coclea è costituita da migliaia di cellule nervose (cellule ciliate) che sono caratterizzate dall’avere, sulla sommità, minuscole cilia sensibili alle vibrazioni sonore. Le cellule ciliate sono direttamente collegate al nervo acustico. Il nervo acustico, all’uscita dalla coclea, è costituito da circa 30.000 fibre. Il nervo acustico, in effetti non si limita a trasportare i suoni al cervello ma, grazie a stazioni di elaborazione chiamate nuclei nervosi sottocorticali, elabora i suoni stessi.
Il nervo acustico funziona a doppio senso: sia trasportando i suoni dalla periferia (orecchio) al centro (aree uditive del cervello) che inviando segnali di controllo e regolazione dal centro (cervello e nuclei nervosi) alla periferia (tecnicamente sistema di controllo in feedback o retroazione). Ciò ha l’importante scopo di ottimizzare il funzionamento dei centri periferici (orecchio e primi nuclei nervosi) migliorando le prestazioni di ascolto di voci e suoni.
E' importante ricordare che:
ciascun elemento (nucleo nervoso) del nervo acustico, dall’orecchio al cervello, funziona come un computer con propria capacità di elaborazione dei suoni;
il funzionamento dei nuclei nervosi dipende da cosa succede nei centri che precedono, cioè un malfunzionamento della periferia può avere conseguenze sui centri superiori;
come in una rete di computer tutti i centri uditivi (nuclei nervosi, coclea e cervello) lavorano scambiandosi di continuo informazioni e interagendo in modo molto sofisticato.
Per rendere ancora più sofisticato il processo di elaborazione dei suoni, secondo le piu recenti teorie, l’organo dell’udito lavora in modalità “crossmodale” cioè con scambio interattivo di informazioni con gli altri sensi e con i centri motori.
E questo è solo un quadro estremamente sintetico dei principi di funzionamento dell’orecchio...
Per esempio un ruolo importante viene svolto dal centro nervoso chiamato sistema olivo cocleare che sulla base degli impulsi nervosi che riceve dalle cellule ciliate (interne) dell’orecchio invia (in retroazione verso la coclea) segnali di controllo ottimizzando la funzionalità delle cellule ciliate (esterne) e dell’orecchio medio!
verità assoluta e solo chi soffre di questi fastidiosi disturbi ne può capire realmente qualcosa. coraggio ragazzi non ci abbattiamo. Marco
IMPORTANTE INTERVISTA
http://www.acufeni.net/documentazione/dossier-di-acufeni.net/il-dott.-attanasio-intervista-il-prof.-richard-salvi..html
I agree with your analysis. It's the fear of Acufene Cura that is so devastating. The terror of having another one -- and fearing that it would be "just terrible" to have it -- is what can easily bring one on.
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