È impressionante vedere le immagini di guerriglia, di distruzione, di abbandono, di “impossibilità”. I telegiornali nazionali non fanno altro che mandare immagini di sparatorie, di agguati, di vergogna, di indifferenza. Napoli è la città predestinata a questo scempio mediatico ed invulnerabile, incline ad ogni forma di civiltà e di responsabilità. Secondo alcuni intellettuali la nostra città non può essere spiegata, non ci sono argomentazioni, essa è un caso a sestante fuori ad ogni normale caratteristica “scientifica”. Napoli è persa nel vuoto, nel distacco, nell’omertà. Chi subisce questa forma di separazione forzata è la gente, le persone che hanno paura, che vivono nel terrore, nel caos, nella disperazione. Noi restiamo a guardare intrappolati nella nostra “cultura” e chi ci capisce qualcosa è un genio.
Io non sono sicuramente un genio ma vivendo costantemente la città, il mio quartiere, il caos, che sbilancia Napoli, non lo noto, forse non avrò la capacità di vederlo, sono un incosciente, ma la mia esperienza mi suggerisce una altra spiegazione. Non è vero che Napoli è arretrata, che la gente è bigotta, incline alla malavita, alla camorra; le persone di Napoli sono stanche e, mentre le istituzioni rimangono indietro, esse invece vanno avanti organizzandosi e unendosi in modo autonomo. Vivono nel silenzio e nella paura, ma progrediscono nel quotidiano, nel fare, nel costruire alternative. La faccia della malavita è la stessa dell’imprenditore che evade le imposte, che esporta i capitali, che imbroglia sul cemento, che incanta per viltà.
Lo stesso fenomeno avvenne nel 1943. Napoli si difendeva da sola, faceva le barricate, cacciava i tedeschi, sacrificava la sua gente per la terra. Questo sostituirsi allo stato non è stato mai riconosciuto. Le persone morte sono morte per caso, le bombe lanciate per caso, la fame vissuta per stupidaggine. Nella letteratura c’è la famosa nave saccheggiata dai napoletani, non la vita persa di Nicola, Mariano, Roberto e Patrizia. La lacerazione mediatica è frutto della transizione storica, vedere solo per fare sensazione, per la spettacolarizzazione, per l’audience, per la pubblicità, per vendere più armi. Napoli serve anche a questo tipo di economia. [+blogger]
11 commenti:
la truffa più colossale di questi ultimi 100 anni è la stampa e le sue generalista. il 90 per cento di quello che scrivono è palla, balla, per vendere e fare scalpore.......
sssssssssssss parla Agnese.
IL LIBRO DI GIORGIO BOCCA NAPOLI SIAMO NOI E' UNA VERA SCHIFEZZA, SCRITTO APPROSSIMATIVAMENTE, SENZA CONOSCENZE SULLA CITTA' SPERO CHE SI SIA RAVVEDUTO DOPO TANTI ANNI, MA GLI UOMINI DI SINISTRA A VOLTE SONO PRESUNTUOSI E NON TORNANO MAI INDIETRO.
ad annozero la Carfagna ripete le stesse cose di Berlusconi, tutti dicono le stesse cose ma nessuno è capace di esprimere le proprie idee.
La gente e' esasperata ma coraggiosa, intimorita ma marciante, i veri napoletani hanno l' animo guerriero e sfuggono a qualsiasi tipo di oppressione e politica e criminale! I napoletani hanno fame e sorridono ugualmente!
altra puntata di merda di anno zero!!!
MA NON CAPISCO, che c'entra anno zero con quest'articolo?
ma se devi fare dei commenti falli appropriati, mettiti
in discussione, SE PROPRIO devi fare cose del genere,
almeno cercati il post adeguato. poi sei pure un anonimo,
e io un stupido che ti rispondo pure.
... napoli è sempre Napoli.
bene uno spettacolo indecoroso privo di sensibilità e di alterntive...
eppure ci stiamo incattivendo. Provate l'animalità della guida, lasciata alla libertà assoluta. Non un sorriso, non un "prego, le spetta per precedenza",ma "ti fotto comunque ed dovunque". Li vedete mai in Tangenziale quelli che vanno a zig-zag, mettendo la vita di altri a repentaglio? Abbiamo speso nostri miliardi per telecamere inutilizzate. Abbandonati, si torna selvaggi.lucio r.
l’Unione industriale di Napoli promuove il rilancio dell'economia campana e del Mezzogiorno http://notizie.virgilio.it/notizie/economia/2010/4_eprile/22/fiat_industriali_napoli_dal_piano_opportunita_per_pomigliano,23973207.html
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