Pronto soccorso: buone notizie.

Gli articoli, si sa, sono sempre di contestazione e di critica. in realtà è nello spirito giornalistico confutare e mettere in crisi, ma le buone notizie, per dovere di cronaca, devono essere riportate e scritte nell’interesse di tutti. In redazione ci è arrivata una segnalazione che riportiamo con esattezza:

”Caro blogger voglio parlarti di quello che mi è successo a proposito del buon TELEFONO SOCCORSO. Sono tornato a casa, erano circa le 02,00, e ho trovato mio padre in preda ad una crisi di coma ipoglicemico, il termometro segnava 14. All’istante non ho capito bene, visto che lui soffriva sì di diabete ma con riferimenti molto alti 400, 550… lì per lì ho subito pesato di chiamare il pronto soccorso al numero 118. Spaventato e paralizzato ho chiesto aiuto, in pochi minuti l’ambulanza era sotto casa. Ma quelli non sono bastati a far riprendere mio padre. In quegli attimi mi sentivo impotente, i pochi minuti si trasformavano in ore, giorni, mesi… Ecco che, prima di arrivare i soccorsi, un uomo mi telefona dicendomi che avrei fatto meglio a mettere dello zucchero in bocca a mio padre, avvisandomi anche che l’avrebbe rifiutato ma che io avrei dovuto insistere e darglielo. In effetti è andato proprio così. Il diabete da 14 salì a 25. Poi la corsa al pronto soccorso del San Genanro dei Poveri. Ancora pochi attimi è avrei visto morire mio padre. Invece, dopo una giornata passata con alcune crisi, sì era ripreso completante. In parte lo devo anche a quella telefonata, fattami dall’assistente del 118 che accorgendosi della mia disperazione e confusione aveva saputo bene consigliarmi: quell’attimo in più di vita che è servito a ridare di nuovo la parola a mio padre”. Mario, cittadino della Sanità.

Finalmente una storia che ci aiuta a commentare e scrivere meglio. Un grazie da parte nostra e di tutta la redazione a quel centralinista del 118 che ha avuto l’immediatezza e la professionalità di consigliare e di ridare una vita. Non è retorica, non conosciamo quel uomo ma né apprezziamo il suo gesto e la sua prontezza.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

CHE BELLO!!!!

sergio ha detto...

si anche io credo che le notizie buone non fanno per i media. ma la gente le legge con piacere e in questo caso anche con un po' di soddisfazione visto che ho lavorato per 40anni alla croce rossa e poi al pronto intervento di Napoli. grazie

Francesca ha detto...

Contro tutti i luoghi comuni che vogliono una sanità infestata di gente che non fa nulla e che ruba lo stipendio ecco un esempio che rompe finalmente questa brutta retorica... Esempio di professionalità, etica e amore per il proprio lavoro e per il prossimo!
Finalmente ho letto qualcosa di bello stamattina! Grazie ^_^

Francesca R.
www.animemigranti.blogspot.com

Anonimo ha detto...

il 118 è un ottimo servizio a Napoli. Purtroppo i tempi di arrivo possono variare per colpa del traffico, regolato saltuariamente da vigili ( parlo di quello della città, ovviamente, non della Sanità, senza vigili da tempi memorabili) E il tempo è vita, nel pronto soccorso. lucio r.

Anonimo ha detto...

Si concordo anche io. Le buone notizie non hanno storia, anche se vi confesso che un briciolo di attaccamento alla brutta notizia mi tiene incollato al computer fintantoché non ho finito di leggere anche il nome e il cognome dell'articolista, sesso ed orientamento politico. ciao a tutti

italo, per la precisione ha detto...

Il pronto soccorso è un'unità operativa dell'ospedale dedicata ai casi di emergenza e con spazi dedicati alla breve osservazione (medicina d'urgenza). Qui vengono prestate le prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza (traumi, infarti, ...) e si accede quindi in modalità di "ricovero urgente".
Il pronto soccorso è dotato di una o più sale di emergenza, sale visita, sale per la breve osservazione, sale di attesa, sportelli accettazione.
Oggi il concetto di pronto soccorso è stato ormai superato dal più ampio Dipartimento d'Emergenza e Accettazione (DEA).
L'accesso non avviene sulla base dell'ordine di arrivo dei pazienti ma sulla gravità delle loro condizioni attraverso il "Triage". Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un "codice colore" assegnato all'arrivo da un infermiere addestrato.

ANSA ha detto...

Napoli, il Rione che non c'è.

“Se faccio questa strada dove si arriva?”. “No, quella cartina non va bene. Li’ il rione Sanita’ non c’e’”. E’ quanto capita e puo’ capitare a chiunque vuole visitare Napoli. Sulle cartine geografiche turistiche preparate per illustrare gli eventi del Natale in citta’ il rione Sanita’ non c’e’. La cartina viene diffusa principalmente negli hotel, nei bed & breakfast, e agli info point turistici della citta’. Ma la Sanita’ esiste, esiste eccome. Basta entrare in questi vicoli, percorrere queste strade quasi schiacciate nel ventre di Napoli per rendersene conto.

L’inizio, magari, puo’ essere difficile. Puo’ capitare che un barista disincantato o una donna che stende il bucato consiglino sottovoce di non mostrare in modo enfatico l’ultimo modello di telecamera, di macchina fotografica o di I-Phone che si porta con se’. Ma superata questa forma di benvenuto, alla Sanita’ si scoprono tanti gruppi di turisti e visitatori, anche napoletani, che, accompagnati da giovani guide, passeggiano sopra, sotto e dentro il rione, alla scoperta di tesori d’arte, di storia e di cultura, assaggiando pani, lieviti e prelibatezze locali. La Sanita’ riparte da qui, ancora una volta, nonostante i video choc, il degrado, una diffusa microcriminalita’ minorile a disposizione dei clan. Motivati dall’associazione Altra Napoli Onlus e dall’Arcidiocesi del cardinale Crescenzio Sepe, aiutati dal sostegno della Clinton Fondation, venti giovani del rione Sanita’ si sono riuniti nella cooperativa ‘La Paranza’, lo stesso nome che nel golfo di Napoli hanno le piccole barche da pesca.

Questi giovani si stanno dando da fare. Hanno creato una rete per valorizzazione il patrimonio artistico e culturale del rione con percorsi turistici nuovi e dinamici e laboratori teatrali e musicali ai quali partecipano oltre cento ragazzini del rione. Accanto hanno anche artisti che collaborano installando opere, realizzando mostre e stimolando idee come Riccardo Dalisi, Annamaria Bova, Gianni Pisani, Elisabetta Valentini e Raffaele Pezzuti. Tutto il progetto ha portato alla nascita di una struttura ricettiva situata nel cuore della Sanita’ chiamata ‘Casa del Monacone’. Per adesso sono soprattutto viaggiatori tedeschi ad averla scelta come residenza per un soggiorno a Napoli. I percorsi turistici proposti alla Sanita’ ruotano intorno ai luoghi del santo patrono di Napoli con il tour del ‘Miglio Sacro’ e il progetto ‘San Gennaro extra moenia’.

Ma alla Sanita’ e’ nato Toto’ e qui Toto’ ha girato, tra gli altri, un episodio del film “L’oro di Napoli”. La Salita Cinesi, la location dove il principe de Curtis in quella pellicola interpreto’ il ‘Pazzariello’, e’ stata recuperata e oggi alla sommita’ c’e’ una statua in metallo stilizzata di Toto’ realizzata dagli Iron Angels, un altro gruppo di giovani della Sanita’ che lavorano come fabbri e realizzano opere ideate dal maestro Dalisi. Da San Gennaro a Toto’, la Sanita’ riparte nonostante tutto, ancora una volta. di Martino Iannone http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2010/01/22/visualizza_new.html_1676569434.html

Anonimo ha detto...

un modo giusto per la solidarietà, una cosa come tanti che deve essere normale e

Anonimo ha detto...

BELLO IN NUOVO BLOG, MA RIMARRA' QUESTO O LO TOGLIERETE?

Anonimo ha detto...

anche per me sentire queste cose mi fa venire la pelle d'oca. MArica

Anonimo ha detto...

(ANSA) - NAPOLI, 30 GEN - Un incendio si e' sviluppato questa sera nel reparto radiologia dell'ospedale 'Pellegrini', nel centro storico di Napoli. I vigili del fuoco sono intervenuti con due squadre e con l'unita' specializzata Nbcr per eventuali problemi radioattivi. La situazione e' ora sotto controllo.

Secondo fonti sanitarie non ci sono state scene di panico tra i ricoverati. Nessuno e' rimasto ferito. Probabile il trasferimento di alcuni degenti del vicino reparto di ortopedia.