istituto caracciolo... che assurdità!


Nell’anno 2005/2006 un test di accoglienza per le classi prime fu opera di un professore di nome Dario Spagnulo, un test che aiutava gli insegnanti a capire meglio gli alunni con tanto di presentazione: fu regalato anche a tutti i familiari degli studenti. Il professore dalla scuola Caracciolo (via S.M. Antesaecula) scrive nella sua nota metodologica (riportiamo, per problema di spazio, solo alcune definizioni esemplari, che ci spiegano bene le proto intenzioni): “…in contesti particolarmente deprivati dome quello dove opera l’istituto Caracciolo – S. Rosa l’idea che gli studenti siano dotati di particolare fantasia altro non è che una forma di pregiudizio darwinista, che non trova alcun riscontro in indagini scientifiche o nell’osservazione empirica. Mi chiedo: cosa significa? Non capisco quale sia la variabile che relazioni “i ragazzi che vivono in quartieri a rischio.../...con la mancanza di fantasia?!”.
L’autore chiede agli alunni come arrivano a scuola, cioè se arrivano a piedi, in Autobus, Motorino, Auto, Bicicletta, metropolitana, altro. Nel commento finale si legge, visto che 50 su 69 rispondono che arrivano a piedi: Studenti che scelgono un istituto superiore semplicemente per la vicinanza mostrano di essere già in partenza scarsamente motivati allo studio. Scarsamente motivati? Ma che significa? Forse che la bicicletta massaggiando le cosce fa arrivare tramite i polmoni e il cuore un flusso di sangue maggiore al cervello, rendendo lo studente che prende l’autobus più capace? Ma insomma non sa, caro prof, che una buona parte di studenti di media preferiscono un istituto vicino casa anche per una serie di motivi che forse anzi, sicuramente, ignora?
In un altro grafico si riporta la composizione familiare degli alunni. LEGGETE E’ ASSURDO. Ancora su 69 alunni traspare una maggioranza relativa di famiglie che sono composte da: padre, madre e 1 figlio: (tot. 6) - con 2 figli (Tot, 26) – con tre figli, invece, (Tot, 19) – con 4 figli (tot. 6) - con 5 figli (tot. 3) - con sei figli (tot. 2) ATTENZIONE: madre senza marito con 2 figli (tot. 5) - e con 3 figli (tot. 2). Il commento del prof: sono ancora da segnalare 7 nuclei familiari particolarmente deboli, nei quali il capofamiglia è la madre e il padre è assente. Ma cosa significa DEBOLE? Si evince, con chiarezza, che per debole il sig. Dario Spagnuolo intende una scarsa preparazione, motivazione, intelligenza dell’alunno. Se pure non fosse così perché non lo spiega? Il razzismo ha radici nell’inspiegabile o al massimo con storie mitiche.
Il top delle assurdità si raggiunge quando il prof fa la domanda: quale lavoro vorresti svolgere da grande? 12 sui 69 giovani rispondono che non lo sanno ancora, mentre tutti gli altri, ben 57 rispondono in svariati modi: Parrucchiere (tot.9), Operatore Turistico (tot, 9), Grafico Pubblicitario (tot, 5) – Ragioniere (tot, 4), fino ad arrivare a Imprenditore, Artista, ecc, ecc. ATTENZIONE. Il commento dell’esperto prof. In effetti, domandando quale lavoro gli studenti vorrebbero svolgere, emerge con molta chiarezza una diffusa insicurezza”. La maggior parte di studenti risponde di non aver ancora le idee chiare. Ma com’è possibile?! Se ben 57 rispondo con chiarezza, e definendo il loro lavoro futuro, è possibile che una assurdità del genere, ossia un commento di dati così grossolanamente sbagliato, che anche chi non si occupa di statistica riesce a notare le inesattezze, sia anche resa pubblica? Ma poi, visto che il ragazzo o la ragazza di prima classe ha tra gli 11 e i 12 al massimo 13 anni, è anche normale la sua perplessità, e se pure fosse emerso un dato del genere, non sarebbe sicuramente attribuibile alla chiarezza d’intenti. Vi assicuro che nel testo emergono altre ASSURDITA’ del genere, visto che il testo con le domante e le risposte le ho conservate in una cartella timbrata istituto Caracciolo – S. Rosa. Mi chiedo come blogger, e come statistico visto che non è difficile confutare i dati di un esperto: qual è il prezzo che dovranno pagare ancora i nostri alunni, studenti e lavoratori per una istruzione più professionale e degna di un rione che vedrà la sua degenerazione darwinista? [+blogger]

24 commenti:

Giuseppe M ha detto...

sono un ex alunno della scuola Caracciolo e in parte è vero quello che c'è scritto. i dati non li commento perché non li so leggere ma qui è chiaro, anzi, chiarissimo. come in tutte le scuole ci sono i buoni e i cattivi professori. qualcuno era veramente in gamba mentre altri erano da buttare sul serio. comunque questi sono errori grossolani e da incompetenti.

da facebook ha detto...

Luigi Busiello

se questo e' un prof. quindi rappresentante dell'istruzione pubblica italiana siamo davvero alla frutta.....forse e' meglio far lavorare i precari dell'istruzione,basta con i brunetta-gelmini prof.

GIUSEPPE ha detto...

leggo questa notizia con stupore e meraviglia, mio figlio va alla scuola caracciolo ma adesso io che faccio? se questo è il livello di insegnamento cosa possiamo aspettarci dalla classe di studenti fututi?

Anonimo ha detto...

è un caso ma io ho conosciuto diversi professori della caracciolo e mi sembrano tutti abbastanza preparati, non ho conosciuto questo in persona ma non ritengo che tutti siano impreparati. in verità bisognerebbe chierede al provveditorato come sceglie e in che base attua le preferenze. in una scuola a ruishio come questa bisongnerebbe mandare esperti e ottimi prof. sarà una mosca nera o al massimo un errore groassolano. ma mi chiedo quando fu fatta la presentazione erano presenti tutti, compreso il preside precedente?
grazie ALESSANDRO

Anonimo ha detto...

MA SE C'è UN PAESE COSì CORROTTO COME L'ITALIA COSA VI ASPETTATE DALLE ISTITUZIONI? BUSTARELLE, RACCOMANDAZIONI, POSTI TOLTI A CHI NE E' IL LEGGITTIMO PROPRITARIO, BUFALE, SODI SPESI PER FARSI VILLE E AERI PRIVATI CHE VOLANO CON BATTONE E PAPPONI. MA COSA VOLETE DA UN POVERO PROFESSORE A-STATISTICO?

Anonimo ha detto...

Navigo quasi sempre notte fonda mi piace di più ed è molto più stimolante... ho letto quest'ultimo post ma credo che dovrò rileggerlo domani mattina visto che non riesco a credere alle imperfezioni e all'illogicità di questa ricerca fatta per aumentare la consapevolezza che gli alunni siano più capaci dei professori. per adesso uso solo un eufemismo domani a mete fresca sapro' dibattere con più caparbietà e giudizio.

Alessio ha detto...

quante speranze dobbiamo dare ai nostri figli? cosa dobbiamo fare per insegnarli meglio la vita? cosa possiamo inventarci per farli crescere meglio? la vita riserva brutte e belle cose,ma un genitore vuole vedere la felicità di un bambino che diventando grande ci insegni lui la vita, le passioni, l'amore. ho fiducia nella scuola ma quest'articolo mi disarma un po' mi spiazza senza ritorno.

Abu Abbas ha detto...

Darrel Huff, statistico staunitense,in un suo recente scritto ha coniato un neologismo : "Statisticulation" presente nel suo ultimo libro (in lingua inglese) : How to lie with statistics". Ci sono vari esempi su come manipolare i dati statistici in modo più o meno scientifico. Io che spesso ho a che fare con fonti statistiche non condanno chi non sa leggerle, bensi chi, travisandone il significato, avalla decisioni deleterie che si traducono in provvedimenti economico-polito-sociali deleteri per i nostri figli e per il nostro futuro. Ad esempio, sulle statistiche della disoccupazione , è facile manipolare i dati percentuali, poichè data l'esistenza di contratti interinali semestrali o trimestrali vedremo che magicamente i dati in oggetto tendono progressimamente a migliorare senza considerare alcuni elementi essenziali e faccio un esempio: Se un precario alla scadenza di un contratto quadrimestrale, accede ad un altro di scadenza, ad esempio, semestrale, si potrebbe tradurre in termini statistici in 2 posti di lavoro in un anno...( è sempre lo stesso lavoratore che va prima in un posto e poi in un altro nel corso dello stesso anno). Per non parlare dei cosiddetti "inattivi" o "inoccupati" che vengono considerati a seconda delle contingenze o delle convenienze.
In ultima analisi siamo sempre soggetti a manipolazioni di dati, costantemente. addirittura alcuni indici di borsa( L'indice Nikkei della borsa di Tokio) sono stati manipolati in tempi non sospetti per dilazionare lo spettro della crisi imminente. (accadeva nel giugno 2002,: articolo riportato dal financial times di londra e ripreso in italia solo dal Sole24ore in un piccolo trafiletto). Purtroppo siamo in mano a questa gente quì e dobbiamo accedera più fonti o trovarne di "autonome" per poter ricevere la giusta informazione.

+blogger ha detto...

si è vero, abu, ma una cosa è la manipolazione, una cosa è l'errore grossolano ed improbabile che “hanno” commesso in pubblico, con questa pseudo ricerca. Qui il problema è anche il razzismo o le definizioni? Mi preoccupa sempre di più questo modo di “approcciare” senza ritegno ne rispetto.

ANNA ha detto...

NON CREDO CHE MANDERO' IL MIO PROSSIMO FIGLIO ALLA CARACCIOLO, MA CMQ SEGUIRO' IO TUTTO IL PERCORSO SCOLASTICO.

FranciSole ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
FranciSole ha detto...

+blogger, mi sembra che cose del genere non siano nuove...
tempo fa tu mi facesti leggere una cosa del genere (non so se ti ricordi) e, da bravi studiosi di Sociologia ci scandalizzammo nel vedere le incongruenze e le assurdità che venivano esposte come frutto di grandi studi statistici. Variabili inesistenti oppure irrilevanti, metodologia assente, e se non sbaglio vi erano anche grossissimi errori di calcolo... tanto per capirci! E' per questo che resto veramente atterrita vedendo che ancora si persevera nell'errore... Io mi domando: se si vuole fare una cosa di questo genere, perché non chiamare persone competenti? Ci sono tanti Sociologi, Statistici che cercando disperatamente un lavoro... Perché mettere un professorino a fare cose che non gli appartengono? Forse perché lo si può pilotare meglio? Non so più che pensare... già abbiamo un ministro della pubblica istruzione che sta facendo sprofondare nel baratro tutto il sistema scolastico... ma se non possiamo fidarci più nemmeno del singolo professore che dovrebbe avere nella sua etica professionale il lottare per affermare il principio dell'istruzione per tutti, senza pensare a come arrivino a scuola i ragazzi o se hanno i genitori separati, o se da grandi vogliano fare gli astronauti, piuttosto che i calciatori o i baristi... nessuna distinzione...
I ragazzi sono il futuro, e l'istruzione, la cultura sono la base per la costruzione di un futuro sano... se queste mancano, allora anche quel futuro sano, purtroppo, sarà costretto a mancare!

Francesca
www.animemigranti.blogspot.com

Dario ha detto...

Caro e anonimo amico che non trovi il coraggio di firmarti, sono sorpreso dell'uso strumentale delle frasi.
1. Oltre ai pregiudizi negativi esistono anche quelli pseduopositivi, che sostengono che esistono quartieri difficili in cui i ragazzi non sono portati per la scuola ma sono pieni di fantasia. E' il contentino che viene dato per passare a questi ragazzi una scuola che da loro pretende poco e non li prepara al mondo del lavoro e poi li aggredisce quando, nonostante la loro presunta fantasia, hanno difficoltà a cavarsela. La prima frase, dunque, da te abilmente decontestualizzata, intendeva solo spazzare via tale pregiudizio e invitare all'attenzione i docenti.
2. Se uno studente non ha uno o entrambi i genitori sicuramente è gravato da un peso e di questo un educatore deve tenere conto se vuole che la sua azione sia efficace.
3. Forse non sai che il tasso di abandono nelle scuole professionali della Campania raggiunge e supera il 40%. Questo perché spesso i ragazzi delle medie considerati "meno capaci" vengono iscritti d'ufficio dalle medie inferiori in un professionale. Questo senza sapere nemmeno il carico orario e le materie. Dunque interessarsi alle motivazioni della scelta di una scuola piuttosto che di un'altra significa porre le basi per un orientamento efficace, prima che i rimandi e gli insuccessi determinino l'abbandono e lo scoraggiamento.

Infine, noto con dispiacere che chi cerca di difendere il Rione Sanità finisce inevitabilmente con l'essere attaccato da chi piuttosto dovrebbe essere un alleato. E' una triste moda di questi tempi. Continuate così e otterrete quello che, forse, è il vostro vero scopo: far chiudere l'unico istituto secondario superiore del Rione.
Un saluto
Dario Spagnuolo

+blogger ha detto...

Sig. Dario Spagnuolo lei dimostra poca attenzione sia ai dati, che lei stesso dice di conoscere (l’articolo parala chiaro così come la sua ricerca), sia al fatto che non ha visto in calce la mia firma, +Blogger. Non ho intenzione di fare polemica con lei, quello che ha scritto è da razzisti, mi dispiace. Se è vero che spesso si fa molta polemica è altrettanto vero che nessuno ha il coraggio di riconoscere i propri errori. La sua ricerca è zeppa di inesattezze. Non solo i dati sono sbagliati ma anche le sue interpretazioni. Quindi, non se la prenda con me, ma con la sua stessa presunzione. Se poi ha il coraggio di mostrare di nuovo in pubblico la sua ricerca sono pronto ad un serio e pacifico confronto, con un esperto di statistica naturalmente. Questo blog è aperto a tutti. Quindi, lei può mandarmi anche una mail da pubblicare in prima pagina con le sue smentite. Ma, mi chiedo, come si fa a smentire:

quale lavoro vorresti svolgere da grande? 12 sui 69 giovani rispondono che non lo sanno ancora, mentre tutti gli altri, ben 57 rispondono in svariati modi: Parrucchiere (tot.9), Operatore Turistico (tot, 9), Grafico Pubblicitario (tot, 5) – Ragioniere (tot, 4), fino ad arrivare a Imprenditore, Artista, ecc, ecc. ATTENZIONE. Il commento dell’esperto prof.

“In effetti, domandando quale lavoro gli studenti vorrebbero svolgere, emerge con molta chiarezza una diffusa insicurezza”. La maggior parte di studenti risponde di non aver ancora le idee chiare”.

NON HA ANCORA CAPITO CHE BEN 57 SU 69 ALUNNI RISPONDONO CON ESATTEZZA!, OSSIA CHE VOGLIONO FARE UN SINGOLO DETERMINATO LAVORO?!. [Antonio Caiafa o +blogger]

Alessio ha detto...

Mi scusi, sig Dario Spagnuolo, io non sono un amico di +blogger ma mi sembra che abbia ragione quando commenta i dati. Mi piacerebbe vedere questa ricerca. Non credo che il bloggger non sia coraggioso, lui le frasi le ha riportate così come lei le ha scritte quindi, se sono sbagliate, le smentisca! Quello che lei ha postato su questo blog non lascia ben sperare, lei non ha confutato nulla di quello che ha scritto Antonio Caiafa. Io sono un singolo cittadino che legge e che si attiene alla logica o all’Italiano e non alle accuse.

Dario ha detto...

Caro amico, il fatto che parli di ricerca dimostra che non hai nemmeno capito di cosa si tratta.
Se non illustri le finalità, gli strumenti eccetera la tua è la solita sterile critica che c'è sul Rione Sanità dove ci sono quelli che si credono giusti e geniali e criticano chi, se me lo permetti, si ammazza di lavoro e ha scelto di venire a lavorarci pur avendo possibilità di sistemazione "migliore", per il semplice piacere di distruggere il lavoro degli altri.
Non so cosa tu sappia di statistica, sarai forse un bravo sociologo. Ho scritto molte cose e da anni faccio ricerche (e questa ovviamente non lo era, ne mancavano i presupposti scientifici). Il significato della parole è quello che hai trovato scritto e non quello che artificiosamente gli hai dato tu e che non mi sono mai sognato di scrivere.
Se poi qualcosa ti rode sono problemi tuoi. Trovo comunque scorretto (e anche contrario alla netiquette) prendere alcuni stralci di un vecchio lavoro e tirarlo fuori all'improvviso e criticare uno di cui non conosci assolutamente nulla (anche se penso che una volta ci siamo incontrati).
Sulle statistiche, per rispondere ad Abbas, qualcuno ha detto che sono come i periti per le assicurazioni "testimoniano per entrambe le parti". Bisogna leggerle, insomma, conoscendo bene i fatti e, dunque, scevri da pregiudizi ideologici (e mi sa che non è il tuo caso).
Il problema è interrogarsi sulle difficoltà dei ragazzi a partire dai dati oggettivi: abbandono, incertezza sul futuro, demotivazione. Se non si guarda in faccia la realtà e si fa solo un po' di ideologia allora significa che ai ragazzi non si vuol bene.
Dario Spagnuolo

Dario ha detto...

Caro amico, scusa la frammentazione dell'intervento ma sto continuando a lavorare in quella scuola che, spero involontariamente, fai disprezzare (mi riferisco ai post).
Sotto il profilo scientifico, come avrai notato non esiste né un campione stratificato, nè uno randomizzato, non ci sono deviazioni standard e indici di dispersione, insomma si tratta di 69 interviste. Non di una ricerca statistica.
Sulla questione del lavoro, la domanda deve essere riferita all'indizzo di studi. Dato che solo 14 su 69 dicono di voler fare un lavoro coerente con l'indirizzo di studi scelto e con il tipo di scuola, mi sembra evidente che ci sia stato un difetto di orientamento a monte che, di fatto, ha generato una disorientamento nello studente. Questo il senso delle mie parole.
Riguardo al significato della parola "debole" non può essere quello che le attribuisci tu. Per debolezza ci si riferisce alla fragilità sociale e affettiva di un allievo quando, per diverse circostanze, non può godere del sostegno di entrambi i genitori. Se vuoi pubblicare una mia risposta articolata ne sarò ben lieto. Non sono Berlusconi, non smentisco il giorno dopo nemmeno quello che ho detto qualche anno prima. Al più chiedo scusa se ho fatto torto a qualcuno. Cosa che sinceramente non mi sembra.
Avendo scritto di mio pugno due indagini sul razzismo, trovo le tue parole fuori luogo e ti assicuro che alcune tue frasi suonano veramente offensive. Forse sono dovute al clima incandescente di questi giorni che ti fa intravedere nemici anche dove non ce ne sono.
Per quanto riguarda il confronto pubblico e l'opinione degli "esperti", a me sembra del tutto incongruente con lo scritto. Se proprio ci tieni, accetto un confronto con uno che abbia almeno una preparazione pari alla mia. Il mio CV è a tua disposizione a scuola.

FranciSole ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Beh almeno sappiamo che l'ideatore di questa "ricerca" delirante adesso ha un nome e cognome.......

Anonimo ha detto...

mi rallegra leggere che qualcuno abbia capito di che panni veste quell'uomo: uno stupido, protetto da autorità, che vanta di sapere e saper fare tutto, di conoscre realtà e tecniche supportotate da una banale dialettica che solo i piu' sciocchi non riescono a comprendere perchè forse presi dai bei paroloni e falso buonismo

+blogger ha detto...

Quando lei dice, sig. Dario Spagnuolo:

“Sulla questione del lavoro, la domanda deve essere riferita all'indirizzo di studi”,

commette un altro grave errore di valutazione e metodo.

LE SPIEGO: se il testo era d’ingresso (previsto d’altronde, solo per le 1° classi), cosa vuole che i ragazzi sapessero del loro futuro in relazione all’indirizzo scolastico? Non l’avevano neanche incominciato il percorso di studi.

Le spiego ancora con un altro esempio riportato alla fine dell’11esima pagina (non tolgo una virgola):

“Così i personaggi più amati sono quelli che maggiormente compaiono sugli schermi televisivi, se poi sono napoletani è anche meglio. Così tra i preferiti ci sono Cannavaro e Rosolino, seguiti da Adriano, Del Piero e Ronaldinho. Maradona, sorprendentemente, ha ricevuto solo due preferenze”.


ADESSO MI CHIEDO: ma come avrebbero potuto rispondere Maradone se negli anni in cui giocava nella squadra del Napoli gli alunni non erano ancora nati?

IL PROBLEMA è che lei non ha tenuto conto, ANCHE, di un'altra variabile fondamentale per le ricerche statistiche: IL TEMPO.

Comunque ho intenzione di pubblicare tutta la sua ricerca su Internet così almeno la gente potrà comparare meglio le nostre affermazioni.

Anonimo ha detto...

Caro signor Spagnuolo, mi sa che non ci vuole un esperto per capire che ciò che emerge da questa ricerca non è sicuramente quello che lei ha espresso nei risultati (che ho avuto modo di leggere). Comunque mi pare che il blogger, essendo un sociologo, sia in possesso dei mezzi necessari per analizzare un lavoro del genere,
In realtà, per come la vedo io, il problema dei ragazzi che vivono nei cosiddetti quartieri a rischio è proprio il fatto che nelle loro scuole ci vanno a finire sempre i peggiori insegnanti. Con questo non voglio assolutamente dire che lei non sia capace di fare il suo mestiere. Non so quale sia la sua materia, ma già il fatto che lei scriva in maniera corretta l'italiano mi sembra una grande conquista. Di sicuro la statistica non è il suo campo. Per cui, nonostante il suo CV, sommessamente la invito a limitarsi a fare il suo mestiere senza sforare in un campo che è di altri.
Quae nocent docent. Paola

Abu abbas ha detto...

Visto che sono stato citato da questo sedicente statistico, vorrei replicare citando la sua "ricerca statistica": - Quale lavoro vorresti svolgere da grande? 12 sui 69 giovani rispondono che non lo sanno ancora, mentre tutti gli altri, ben 57 rispondono in svariati modi: Parrucchiere (tot.9), Operatore Turistico (tot, 9), Grafico Pubblicitario (tot, 5) – Ragioniere (tot, 4), fino ad arrivare a Imprenditore.
Risultato 12 persone hanno risposto che non hanno una idea precisa: il resto ha espresso il desiderio di fare altri lavori: Questo è il metodo elettorale proporzionale con maggioranza
relativa applicato ad un'analisi statistica sociale......
Il professore vuol confrontarsi con una persona del suo stesso livello(parole sue). io propongo mio nipote di 10 anni che conosce perlomeno le tabelline e sa fare 2+2....(io personalmente non valgo niente: sono solo un operaio metalmeccanico delegato al direttivo provinciale della Fiom).
Quì due sono le cose : O si è in malafede o si è incompetenti: la tesi principale che emerge dal post è che il professore sia incompetente e questa è la più indulgente nei suoi confronti.La mia tesi da "comunista complottista ideologicamente pregiudiziale" è ben diversa.....
Abu Abbas

Anonimo ha detto...

io credo semplicemente che questo professore sia un CRETINO....forse non HO ABBASTANZA FANTASIA E CREATIVITA', visto che vengo da un umile famiglia composta da un SOLO GENITORE, vivo ancora nel quartiere, ho studiato alla scuola Caracciolo e oggi sono Consulente del Lavoro!!!
MA VAFF!!!!