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“Noi la conoscevamo bene”. Sì, è la cosa più banale da dire in questi casi. Però è vera. C’è chi se la ricorda dai tempi delle partitelle di pallone al parco, e chi l’aveva vista appena ieri (e assicura che “aveva un aspetto splendido, freschissimo”).

“Sono sempre i più buoni che se ne vanno”, e lei era buona davvero. Sempre disponibile, sempre pronta ad aiutare, a rinfrescare, a dissetare tutti. E senza chiedere niente in cambio.

Perché era fatta così: pubblica per vocazione, incapace di discriminare e di escludere. Tutto il contrario: il suo compito era quello di unire.
Se la gestione dell’acqua pubblica passa in mani private, corriamo il rischio di dire addio a una delle nostre amiche più fedeli e più care. Ma questo si può ancora impedire.

L’acqua pubblica è un diritto di tutti, non un interesse di pochi. Per un futuro diverso, vota sì al referendum del 12 e 13 giugno. [www.referendumacqua.it]

3 commenti:

Mauro ha detto...

Ben tornato blogger, sicuramente tutti votiamo SI al referendum acqua e nucleare.

LA RETE ha detto...

VOTA SI REFERENDUM ACQUA E NUCLEARE.

Anonimo ha detto...

E' didattico questo articolo, perdonerai se te lo rubo....il vaso che hai commentato se non si spacca nel forno è per gli sposi, che hanno visitato la mia Terra. Lucio Raineri