Certo, questi vengono qui a rubarci il lavoro. Dopo il lavoro non c’è più niente: non ci sono i sentimenti, non c’è la nostalgia, non c’è l’affetto, non c’è la passione. Partire per raggiungere un paese ricco è sempre una cosa buona invece lasciare gli affetti, la famiglia, la propria ragazza è pur sempre un fattore secondario.
Quindi noi continuiamo a fare del bene, chi vieni qui è un ospite. Tutto deve essere lasciato indietro sia l’italiano confuso sia quello non capito. Il dialetto napolsrilankese: le finali sbagliate, i verbi confusi, le parola distorte, le finali saltate. Solo un buon napoletano riesce a sbagliare le finali come un immigrato.
Lasciare i proprio vent’anni, lasciarli nella solitudine, nell’indifferenza, nella repressione. Una piccola suora mi telefona e, con un po’ di vergogna, mi dice: “è morto, suicida… così te lo volevo far sapere”. [+blogger]
3 commenti:
La storia di ognuno di noi è così compressa, così difficile che non bastano esperienze, frequentazioni, condivisioni per esprimere tutto quello che realmente c'è dentro.
il solito paradosso: ci aspettavamo delle braccia per lavorare, ma sono arrivati degli esseri umani.
considerazioni esatte e precise. bravo.
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