pane e baobab

Dakar 11 febbraio 2011. Ultimo giorno del Forum sociale mondiale di Dakar, con tanti intoppi che hanno reso ancora una volta difficile lo svolgersi dei dibattiti. I disagi procurati non sono dovuti solo a incapacità organizzativa. Ma, da quanto ci consta, sembra che ci sia stata la volontà politica di mettere i bastoni tra le ruote affinché venisse un po’ sporcata l’immagine del Forum.

Una giornata caratterizzata delle “assemblee convergenti”, molte delle quali non si sono svolte. Una di queste è stata l’assemblee dedicata a Epa/Ape (Accordi di partenariato economico tra Ue e Acp). Eppure questo è un tema centrale per il futuro del continente africano. La sua classe dirigente non comprende la gravità di questi accordi e sta tradendo la sua gente. La Ue, che avrebbe dovuto stringere gli accordi con le sei aree interessate in Africa, Caraibi e Pacifico, sta ora premendo per farli firmare ai singoli stati, spaccando così, maggiormente, i mercati comuni africani. Firmare gli Ape significa affamare di più il continente, perché i contadini africani non possono reggere la competizione con un’agricoltura sussidiata.

E’ stata rilanciata con forza la campagna contro gli Ape, promossa anche da Africa-Europe-Faith and Justice Network (Aefjn) che raccoglie decine di organizzazioni missionarie per fare lobbyng a Bruxelles. Oggi si è svolto un incontro tra un’ottantina di missionari e missionarie presenti al Forum (tra cui una ventina di comboniani) con i rappresentanti dell’Aefjn. Un’altra assemblea convergente mancata è stata quella sul debito. Eppure di debito si è parlato parecchio in questo Social forum, soprattutto per quello africano che è diventato un peso insopportabile per il continente. La mancata sintesi su questo tema lascia un vuoto inspiegabile.

Dobbiamo invece riconoscere che la voce delle donne, in particolare quelle africane si è fatta molto sentire in questo Forum in tutte le sessioni. E’ un fatto nuovo, questo, e molto positivo. Ed è stato anche un elemento caratterizzante dell’evento Dakar. Riuscitissima, anche, l’assemblea convergente sul fenomeno del “land grabbing” in Africa (cioè gli acquisti da parte di paesi stranieri - soprattutto arabi - e di multinazionali, di vaste aree agricole in Africa per coltivarle per il proprio fabbisogno alimentare). Con una sala strapiena, è stata lanciata con forza una campagna globale contro questo fenomeno. In India, sempre su questo tema, si sta preparando la marcia dei cento mila. E così pure è stata lanciata, per ottobre 2012, una marcia su Ginevra, sempre per i diritti fondiari. L’assemblea del Forum ha lanciato un altro appello di Dakar, stavolta contro il “land grabbing”, che conclude: “Noi abbiamo il dovere di resistere e di appoggiare le popolazioni che ora lottano per la loro dignità”.

Un tema, invece, che non è stata assolutamente valorizzato è quello della pace. In un momento di così forte militarizzazione è stato incredibile notare l’assenza o quasi dei movimenti pacifisti. Le uniche eccezioni sono state Pax Christi internazionale e il movimento francese per la pace e un piccolo gruppo di Castellamare di Stabia. In un mondo che spende 1.531 miliardi di dollari in armi, con un’industria bellica florida, il vuoto su questo tema è un brutto segnale.

A livello politico, sono stati due gli eventi che hanno toccato il Forum: la rivoluzione tunisina e quella egiziana e lo scontro sull’indipendenza del Sahara Occidentale. E’ importante sottolineare l’impatto che hanno avuto i movimenti popolari che hanno rovesciato i regimi autoritari in Tunisia ed Egitto. Quelle due esperienze stanno ad indicare che la gente è stanca, che desidera cambiare e che non vuole più saperne di dittature. C’è un vento nuovo che soffia nel mondo arabo e il Forum l’ha recepito, perché la rivolta è nata dalla società civile e soprattutto dai giovani.

Il Sahara Occidentale ha inviato una ampia delegazione per chiedere che l’ultima colonia dell’Africa ottenga la sua indipendenza. Il governo marocchino, che occupa il Sahara Occidentale, preoccupato per la ribalta internazionale del tema sahrawi, ha inviato a Dakar due aerei colmi di marocchini col compito di destabilizzare il Forum quando affrontava il nodo Sahara Occidentale. Tanto che sono avvenuti già in occasione della marcia inaugurale del 6 febbraio alcuni scontri, che poi si sono ripetuti il 7 febbraio, quando i marocchini hanno occupato la tenda dove doveva tenersi il dibattito sul Sahara Occidentale.

Nonostante tutti i problemi affrontati quotidianamente e le enormi difficoltà insorte, dobbiamo confessare che abbiamo respirato un’aria di speranza e di energia vitale in questa settimana, grazie in particolare al popolo senegalese. Una vera sorpresa. Abbiamo incontrato un popolo sereno, mite, gioioso, molto ospitale. Un paese, il Senegal, dove i cristiani e i musulmani vivono tranquillamente insieme. Chi ha partecipato al Forum si porterà via questo fascinoso ricordo, insieme al profumo del pane che si respira camminando per le strade di Dakar, e negli occhi resterà la vista degli immensi baobab che costellano la savana africana. [alex zanotelli]

3 commenti:

Ivana ha detto...

Grazie Alex Per questa tua testimonianza, ci daio sempre forza per andare avanti e per non abbatterci.

Mauro ha detto...

Ciao Alex Grazie.

2 ha detto...

Grazie mille per l'informazione. In Francia la notizia del Forum é stata divulgata ma sempre in modo spicciolo, é stato sottolineato il fatto che é la dodicesima volta che questo forum si svolge in 11 anni( quasi a dire che non serve a nulla) e l'accento posto molto piu' sul politico che sull'economico. In realtà non mi meraviglia che l'UE faccia orecchie da mercante alle proposte del forum: non é altro che il braccio politico di lobby economiche potenti che decidono di sfruttare tutto e tutti e che non accetteranno mai di favorire l'acquisto di prodotti locali a scapito delle grandi multinazionali. (La guerra delle banane mi sembra un esempio degno di nota)...Secondo me dovrebbero smettere di invitare ai forum sociali i rappresentanti dell'UE,non serve a nulla, non propongono nessuna soluzione per il bene dei cittadini di nessun angolo del mondo! E poi per caso gli altermondialisti sono invitati alle riunioni del Comitato 133? Agli incontri del gruppo Bilderberg? Contro questa gente si deve combattere e non discutere!!