...dal parrucchiere

24 dicembre dal parrucchiere. Erano circa le 12,40, stavo alla via Vergini e mentre aspettavo una persona mi sono messo a parlare con un uomo anziano. Mi ha chiesto che ne pensavo del Natale e io gli ho detto la mia, lui aveva manifestato la sua contrarietà allo spreco, citandomi i tempi della fame e della guerra.

Mentre dialogavamo, all’improvviso è “arrivat’o patapat e l’acqua”, goccioloni grossi quanto gnocchi. Ci siamo riparati appoggiandoci lievemente vicino alla vetrina del parrucchiere: piovevano polpette! Dopo circa mezzo minuto è uscito, solo sporgendo la testa, un ragazzo senza capelli (certo per un barbiere quello è da scartare), che ci ha guardato con introspezione e malinconia, dicendoci: “questa è una vetrina?!”, di rimando gli ho risposto: “bhè!”. E lui ha continuato: “potete spostarvi”?!, allora ho cercato di spiegare, al ragazzo senza capelli, che stava diluviando e che appena avrebbe spiovuto saremmo andati via. Lui, sempre con la stessa area, questa volta la malinconia aveva lasciato il posto alla perplessità: “ma voi ci date fastidio!”.

Morale della [s]favola: io e il signore di ottant’anni ci siamo sì spostati, ci ha ospitati gentilmente sotto il suo ombrellone un uomo di colore che aveva la bancarella proprio di fronte al parrucchiere; anche se, ad un certo punto, ci siamo messi ad urlare appena qualcuno sostava vicino alla vetrina: “signore, signora, toglietevi che date fastidio”. [+blogger]


6 commenti:

Pasquale Pers ha detto...

bhe', sono pur cose che succedono, non bisogna scandalizzarsi, chi ha fatto della sua maleducazione una virtù è pur sempre un casa da studiare, altrimenti a che servono tutti quei manuali per il galateo?

Anonimo ha detto...

Questi sono quelli che parlano con la lingua stretta l'italiano e poi sbagliano periodicamente i congiuntivi, sono quelli che sparlano sempre e con affetto nei confronti di Tizio e Caio, quelli che la sanno sempre lunga, che hanno sempre ragione, GABER direbbe: "I CONFORMISTI", ma dubito seriamente che riusciranno a capire questa critica. Perdonate la presunzione ma quando è troppo è troppo!

Anonimo ha detto...

ma che assurdità, nun c'faccio cchiù!

1 ha detto...

immaginate se fosse stato un beauty center con trattamenti di massaggi, sauna, ecc ecc, oltre a cacciarvi vi avrebbe anche presi a calci perché l'offesa era troppo grande per un negozio così alla moda.

Anonimo ha detto...

pero'invece di approfittare della vetrina sareste potuti entrare a farvi una spuntatina, il tempo del patapato, avisseve fatt campa' pure a iss, anche questa e' devozione no??

Leandra ha detto...

non voglio parlare per luoghi comuni, ma non mi sembra tanto scioccante come reazione, ma non perché la condivida, solo perché si inscrive perfettamente in quello che stiamo diventando : esseri umani che sono perfettamente inseriti, volente o nolente, in un sistema che reputa l'economico piu' importante dell'umano. La cosa scioccante é che piu'l'economia ci da botte e ci salassa e piu' diventiamo distaccati e arrabbiati... ma non contro le persone giuste. Ecco io mi immagino questo o un altro parrucchiere di qualsiasi altro posto di Napoli o di altrove che tira avanti per campare, che ha problemi perché paga troppe tasse, perché forse oltre alle tasse paga anche il pizzo, perché le bollette dell'acqua della luce aumentano, perché é aumentato l'affitto... ecco mi immagino questa persona completamente frustrata dalla vita che vede due persone oscurare il negozio...e con chi sfoga le sue frustrazioni? Bhe con loro... forse si vuole convincere che con la vetrina sgomberata dai passanti, avrà qualche cliente in piu' per arrotondare la giornata...Il problema é che continuaiamo a pensare ed ad aggrapparci a quelle poche risorse che abbiamo disponibili con tanta forza, che siamo anche disposti a sacrificare il resto..l'umanità e la solidarietà..