chi non ha scarpe

L'altra sera, mentre camminavo per via sanità, mi sono ritrovato nel bel mezzo di un corteo di disoccupati organizzati, erano circa 500 persone. Urlavano, inneggiavano slogan, nell'insieme tutto rimbombava, esultava. I passi veloci, le braccia alzate, il rumore delle scarpe, il megafono, gli urli, i canti. Ero nel bel mezzo, al centro dei cori e della protesta, ero anche io un senza lavoro.

Quelle urla mi avevano "affatturato", mi scolpivano dentro qualcosa, mi esultavano, mi facevano dimenticare, mi tiravano, mi riempivano. Come quando allo stadio gli ultras ti lasciano cantare, ballare, saltare, esplodere nell'immediato. Era favoloso, l'euforia rimaneva dentro, ti trasportava, ti ribolliva il sangue.

Immagino se tutti insieme pacificamente, fischiando, ballonzolando, esultando avessimo "seriamente" la possibilità di unirci per difendere i nostri diritti. Chi ha il potere ha una paura bestiale dei cori, delle manifestazioni, ha una paura quasi spasmodica dell'insieme, degli uomini che si organizzano per fare, per difendere, per salvare.

Il tutto che ti avvolge è magico, l'insieme non ha paura, non ha timori, non ha padroni. L'insieme non si lascia condizionare, non accetta compromessi, non ha regole sprezzanti, non ha scarpe. "Chi non ha scarpe non ha ragione mai. Chi non ha scarpe non ha padroni, rispondo io". Cantata da Fiorella Mannoia. [+blogger]


4 commenti:

Massiomo ha detto...

ragazzi non volevo sconfessarmi... ma in quel corteo c'ero anche io. mi hanno buttato fuori da lavoro dopo 5 anni, adesso faccio sc.

1 ha detto...

le manifestazioni in gran parte non sono mai servite a niente ecco perché io non sono d'accordo. urlare per strada, sbraitare, bloccare ferrovie e altri posti è completamente inutile, serve solo per creare più caos e inasprire maggiormente chi ha potere. meglio ragionare con la forza della persuasione, mettere in difficoltà che ha intenzione di "stuprarci" mentalmente. come è successo al ministro Bondi che ha trovato un bel posto di lavoro al figlio della compagna. mettiamoli nudi di fronte alla realtà e disgustiamoli.

2 ha detto...

Bhe credo che ci vogliano entrambe le cose...l'impegno sociale e politico, la supervisione e il controllo di quello che accade dall'alto E i movimenti di piazza.
Se ci si approprio solo della piazza, si diventa una specie di decoro inconcludente. Se si studia il sistema senza scendere in piazza si rischia di rimuginare filosoficamente per il resto della vita. Sono i due concetti assieme che fanno la forza. Bisogna sapere quello che si chiede, bisogna essere coscienti delle ingiustizie che si subiscono, e allo stesso tempo bisogna saperle rivendicare in piazza!

3 ha detto...

Sono d'accordo con 2 e in disaccordo con 1 ciao.