...al secondo policlinico

Ciao Antonio, qualche settimana fa al secondo policlinico di Napoli è accaduta una cosa assurda, come al solito io non riesco a vedere certe cose e ho scritto quanto segue, per favore se puoi metti quanto scritto di seguito sul tuo blog... grazie per la voce che mi dai a presto Rosy

Sono qui per raccontarvi un episodio che mi è accaduto un sabato al Secondo Policlinico di Napoli. Ero in una camera del reparto di neuropsichiatria per svolgere il tirocinio del mio corso di clown terapia, mentre ero nella stanza di due bambini, arriva una volontaria. Fin qui potrebbe apparire molto naturale e semplice la cosa, poiché ci sono molti volontari che per una ragione o un'altra decidono di impiegare il loro tempo nelle corsie degli ospedali. A un certo punto la volontaria, con un tono alquanto aggressivo informa me, e le mie colleghe del corso, che tra un po’ verrà a prendersi i bambini per portarli giù nella ludoteca. Io la ascoltavo con una certa curiosità; tacevo, ma la mia espressione era alquanto eloquente, nella mia testa pensavo, ma siamo importanti noi oppure i bambini? Stanca di quelle inutili parole e di quel vano tentativo di giustificare il suo atteggiamento chiedo alla volontaria di collaborare e le dico: “Scusa, ma se collaboriamo non è meglio, andiamo tutti insieme, stiamo tutti insieme, così i bambini si divertono di più non trovi”? A quel punto la volontaria va via e dice che sarebbe tornata alle 16:30 per collaborare tutti insieme, non si è più vista…

Io, nel frattempo, continuo il mio giro per le stanze e i reparti, sono andata anche al reparto di oncoematologia e, per due ore, ho provato a strappare un sorriso a quei bambini; non tutti possono allontanarsi dalle loro camere, alcuni sono legati alle macchine, alcuni sono molto piccoli, non arrivano a un anno, altri ancora preferiscono stare con i genitori. Nell’ospedale esistono molte ludoteche, l’ambiente è confortevole e questo mi ha reso felice, ma mentre facevo il giro dei reparti, sono attratta da un bambino che piange fuori a una camera, ci sono i genitori, ai quali chiedo il motivo di quel pianto disperato, provo a distrarlo, ma non c’è nulla da fare. I genitori mi dicono che quella è la ludoteca per i bambini più piccoli, una stanza ben arredata all’interno della quale potrebbero andare quei bambini piccoli che un attimo prima avevo visto in alcune camere e che non potevano andare negli spazi adibiti ai bambini più grandi, in ragione della loro tenera età. Chiedo ai genitori come mai quella stanza è chiusa, mi dicono che la aprono pochissimo e soprattutto che in quel reparto i volontari sono poco presenti. La gioia che avevo provato un attimo prima nell’osservare quell’ambiente ben arredato è stata sopraffatta dalla rabbia di quelle parole, dalla dignità di quei genitori che non osano chiedere qualcosa che spetterebbe loro di diritto. La presidente dell’associazione che ha reso possibile il nostro tirocinio lamentava questa situazione di assenteismo. M’informava che i volontari dell’altra associazione, ben più grande e rinomata erano del tutto assenti nel reparto di neuropsichiatria infantile, questi ultimi hanno le chiavi delle ludoteche, son ben più padroni del territorio, ma nella realtà sono poco presenti e in effetti, ho avuto modo di costatare di persona che ciò era vero.

Io ora mi chiedo, perché debbano accadere cose del genere, ma non sarebbe più semplice collaborare, provare tutti insieme a dare un po’ di calore a questi bambini? C’è da rilevare che alcuni volontari sono tirocinanti di corsi universitari e quindi praticano il tirocinio spesso loro malgrado, questo è un modo per avere dei crediti in più sul curriculum universitario. Ciò tuttavia non credo giustifichi un comportamento del genere. Non sono nessuno per emettere sentenze e giudizi, ma sono una persona che comunque ha delle emozioni e vedere quelle scene, credetemi è straziante e fa male al cuore, soprattutto per chi, in certe cose, ci crede. [Rosaria Uglietti]

3 commenti:

francesca ha detto...

ma allora dimmi, dopo aver letto questo post, di chi ci si deve fidare se anche chi fa volontariato non ha scrupoli?

Anonimo ha detto...

Mi dimetto alla volontà di chi ha scritto e firmato l'articolo e di l'ha pubblicato, ma credo che i volontari veri e il volontariato sia un'altra cosa. Non bisogna confondere il tirocinante o chi deve per forza di cose prendere i crediti universitari e chi invece lavora per spirito di assistenza vera, per spirito di libertà e di amore verso chi ha bisogno. UNA cosa è il volontariato un'altra la cialtroneria.

Anonimo ha detto...

Fai sempre il tuo dovere di volontaria e di essere umano, e vedrai che per te tutto sarà più semplice, gli altri se la vedranno con se stessi, e ti dico che sarà più grave che inginocchiarsi davanti ad un nemico. Paolo