è scomparso il clochard?

Il povero che avevo filmato sabato sera, e che viveva al freddo vicino al supermercato di via Sanità, l’altro ieri era stato portato nel centro la Tenda da un volontario del rione, grazie anche all’intervento di molte persone del quartiere che gli portavano caffè e latte caldo, brioche e cornetto, un pasto e una coperta. Molti ci dicono che è difficile portare un “vagabondo” in una casa, toglierlo dalla strada almeno quando fa freddo, quando piove, oppure se ha bisogno di cure. Invece, Mauro Migliazza, ci dice che non c’è voluto niente: “il primo giorno ha fatto un po’ di storie, gli ho comprato qualcosa e mi sono messo vicino a lui per qualche minuto, poi sono ritornato e ho iniziato a dialogare, sono riandato via e ritornato di nuovo sempre nello stesso giorno, alla fine siamo diventati amici e si è fidato di me”.

Mi chiedo, se una sola persona è riuscito a essere “simpatico”, ad entrare nelle grazie di un povero “demente”, un’insieme di persone preparate per l’accoglienza dovrebbero avere la forza e la possibilità di “Ammucchià e puverielle n’coppe a nu lenzuolo e portarseli in paraviso”, mi perdonerete il napoletano e la citazione di Viviani. E invece no, molti sostengono che è difficile, che spesso proprio perché hanno problemi psichici sono restii al cambiamento e alle cure. Queste è pure vero, ma mi faccio un’altra domanda: se faccio il prete, il missionario, il “salvatore di uomini”, se predico la pace, l’amore, la fratellanza, la giustizia e sono contro la disuguaglianza dovrei, in primis, sporcarmi le mani come fanno centinaia di uomini e donne che dedicano la loro vita per il prossimo?!

In realtà ci sono molti, anzi moltissimi, preti invisibili che fanno questo!; ma c’è una particolarità: sono invisibili appunto, non si fanno vedere, vegetano per le strade, non respirano proprio come i più poveri che non hanno il diritto di parlare, di protestare, di vivere. L’idea di questi preti, e il loro parere, non interessa a nessuno: non interessa all’assessore Riccio (politiche sociali) che nel 2004 aveva promesso quattro luoghi/struttura dislocati strategicamente per la città di Napoli ma che invece poi si sono rivelati luoghi “d’aria puzzolente”; non interessa a nessuno che operatori volontari lavorano gratis raccogliendo la merda di chi non ha un cesso per defecare; non interessa a nessuno l’unione di più persone che sradicano la loro cultura per entrare nella cultura dell’altro.

L’economico, entrando in tutti gli aspetti del sociale, estraendo ogni forma di definizione, contrapponendo il buono, forte, felice, educato, civile al cattivo, mentecatto, malfamato, rozzo, incivile, ha invaso ogni forma di definizione materiale e immateriale, invertendo anche l’ordine di come si definisce la solidarietà, l’amore, la pluralità, il sostegno. Oggi in nome del mercato si guadagna, si legittimizza, si definisce la proprietà privata…. Un clochard, su di una panchina di piazza Cavour dove dormiva quasi ogni notte, un giorno scrisse: “C’è qualcosa di perverso se, chi ha accumulato con fatica le sue ricchezze, le custodisce gelosamente? Si!, solo nel caso in cui la morte, la sofferenza, l’indifferenza prevaricano la ragione”.

A proposito, dimenticavo, lo sapevate che nel rione ci sono a disposizione 154 posti letto (100 Tenda e 54 La Palma), su circa 300 disponibili in tutta Napoli?! [+blogger].

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Menomale, menomale. Non so cosa sia più giusto per in closhard ma il fatto che possa morire per il freddo o per la mal nutrizione già questo serve per gli sforzi fatti ma mauro e da chi si occupa di queste cose. Anche se è una goccia nell'oceano è sempre qualcosa che fa la differenza, che solidarizza, che fa capire che nontutti sono insensibili.

Imma ha detto...

chi persevera non è diabolico!

Anonimo ha detto...

Caro Antonio ringrazia Mauro Migliazza che vorrei conoscere per apprendere da lui. Sai, io dopo la giacca a vento e un paio di pantaloni, mi sono fermato, anzi, quando mi ha chiesto un pacchetto di sigarette, ho pensato " Adesso esagera" E' lì la pseudo carità di cui ci vantiamo. Continua ad essere reattivo e snobba i distratti. tuo lucio raineri

FRA ha detto...

UN GIORNO QUESTE CRITICHE SERVIRANNO PER FARCI COMPRENDERE QUELLO CHE OGGI NON COMPRENDIAMO

wikipedia ha detto...

La condizione di senzatetto (ma talvolta viene usato il termine inglese homeless, cioè persona senza casa o senza fissa dimora) abitualmente definita come barbone, è una situazione nella quale una persona per lungo tempo non ha un luogo di residenza. Questo le distingue dalle persone appartenenti ad una cultura nomade (come il popolo Rom, noti come zingari o tzigani) per le quali questa condizione (assieme alla vita in una comunità chiusa ed al collettivismo sociale) è un fatto normale e con una storia antica.
Anche il termine vagabondo non è completamente assimilabile a senzatetto in quanto nella sua categoria ricadono persone che fanno del vagabondaggio il loro stile di vita (come gli hobo e gli schnorrer o i punkabbestia).
La condizione dei senza casa e più visibile nelle aree più povere delle grandi città ed in quelle suburbane, anche se i barboni o persone transienti spesso coesistono più o meno visibilmente dentro comunità dove i residenti non sono affatto poveri. Il termine legale senza fissa dimora (in inglese No Fixed Abode, NFA, in francese Sans domicile fixe, SDF) viene spesso usato ufficialmente come una alternativa a: persona senza casa oppure: senzatetto

Roberto/a ha detto...

quando leggo queste cose mi fa un immenso piacere ridere, pensare che finalmente non tutto è silenzio, indifferenza, abuso. sono proprio queste cose che ti fanno capire che non bisogna mollare mai.