l’italia avanzata

Franco Califano, noto cantante, ha dichiarato di voler una casa dove poter passare la sua vecchiaia. Anzi, più che volere pretende ed ha anche richiesto un vitalizio per la sua fama. E’ stato ricevuto dalla Polverini, presidente della regione Lazio che, stando sempre alle sue dichiarazioni, gli ha promesso entrambi le cose. Il cantante sembra che non abbia più i soldi per poter pagare la sua lussuosa casa, e dopo aver sperperato un patrimonio, adesso chiede aiuto ai contribuenti.

Certo, se fosse realmente così e se la legge glielo permettesse questo significherebbe che avremmo risolto il problema dei senza tetto. E non solo, il nostro paese sarebbe così avanzato che aiuterebbe i poveri, i poverissimi, e anche i ricchi caduti in disgrazia. Soltanto io avrei una lunga lista di persone che hanno bisogno di una casa, che vogliono fare una vecchia dignitosa, che vorrebbero un piccolo vitalizio per mangiare e dormire. Ma certo, questo è il paese della coerenza, della fantasia, delle illusioni, della bontà.

Se aiutiamo le persone che hanno guadagnato un patrimonio, che sono vissute nella ricchezza, nella sontuosità, e soprattutto, come si è sempre vantato il cantante di cui sopra, accerchiato da belle donne, allora questo vuol dire che i poveri, gli operai, le badanti, gli ambulanti, i disoccupati, i precari, gli sfruttati e le prostitute avranno sicuramente di che rallegrarsi per il prossimo futuro. [+blogger]

4 commenti:

Anonimo ha detto...

BELLA LA NOSTRA CIVITA', AVIT VULUT L'AGNELL PASQUAL, MO CAGATE LE OSSA.

Sara ha detto...

Io lo beatificherei prima, visto la sua via austera, casta, e piena di principi umani e spirituali, gli darei un nobel per l'amore e per la fraternità. In questo modo avremmo convinto l'umanità e le sue brutture.

Anonimo ha detto...

La Regione Lazio pensa di coinvolgere il cantautore Franco Califano, che ieri ha chiesto aiuto alle istituzioni perché in difficili condizioni economiche, in eventi musicali estivi e no. Questo l'esito dell'incontro tra la governatrice Renata Polverini e l'artista, oggi nella sede della giunta regionale. "L'incontro - ha detto la Polverini - è andato bene. Appena ho appreso che il maestro era in difficoltà ho subito detto che ero disponibile ad ascoltarlo e se necessario anche a dargli una mano. Mi sembrava giusto incontrarlo, l'ho cercato stamattina e lui ha subito acconsentito a venire. Mi ha esposto le sue difficoltà - ha aggiunto la Polverini - anche riconoscendo qualche errore commesso da giovane. Questo bisogna dirlo per i ragazzi che spesso non pensano al futuro. Adesso vediamo come aiutarlo perché è una persona che ha dato molto e le sue canzoni hanno fatto la storia della musica". "E' bellissima, scriverò una canzone per lei", ha detto il cantautore romano riferendosi alla Polverini. Commosso e con gli occhi lucidi, Califano ha detto: "Già essere qui è un obiettivo raggiunto, poi vedremo quello che succederà". A chi gli chiedeva di commentare le critiche per la richiesta un sussidio, lui che per diritti d'autore riceve 20 mila euro l'anno, ha risposto: "A me non interessa il sussidio, a me interessa una capanna dove potermi rifugiare la sera. Poi da mangiare me lo rimedio per la strada. Nella vita ho commesso tantissimi errori, però adesso voglio continuare a cantare e basta, è la cosa che mi interessa di più". Quando la presidente Polverini ha ventilato l'ipotesi di coinvolgerlo in eventi musicali delle istituzioni, il cantautore non ha saputo trattenere un romanissimo 'magari'. La presidente della Regione ha precisato che "un'istituzione deve essere vicina a tutti i cittadini", "io lo faccio con tutti coloro che chiedono aiuto quando sono in difficoltà.

Malato e senza piu' la possibilita' di fare serate, Franco Califano, 72 anni, chiede aiuto allo Stato e invoca il sussidio previsto dalla legge Bacchelli. I circa 10 mila euro al semestre che percepisce dalla Siae come diritti d'autore, spiega al Corriere della Sera che oggi pubblica un'intervista in prima pagina, non gli bastano: ''vivo in affitto e non sono piu' autosufficiente''.

''Non me ne vergogno - dice il Califfo a Mario Luzzatto Fegiz - il 15 luglio di quest'anno sono caduto per le scale e mi sono rotto tre vertebre. L'incidente ha fatto venir meno la mia unica consistente fonte di reddito, le serate. E mi ha messo in ginocchio''.

''Non ho nulla di intestato - ha aggiunto al TG1 - ne' la casa ne' qualsiasi cosa che possa sostenermi in futuro''. I successi discografici, ha ribadito Califano, gli assicurano ''una piccola rendita. Una tomba non me la posso comprare. Prevedo un futuro non roseo. Mi auguro solo di rimettermi in forma e di cantare''.

Autore affermato, padre di molti indimenticabili successi - come 'Minuetto', 'Tutto il resto e' noia' 'La Musica e' finita'- ma anche protagonista di una vita spericolata e piena di eccessi, Califano sostiene di non riuscire a vivere con i diritti d'autore che pure percepisce regolarmente: ''Non so bene come funzioni la Siae, so soltanto che prendo circa 10 mila euro a semestre che non aumentano ne' diminuiscono mai.- racconta- Non ce la faccio, oltretutto vivo in affitto. E in questo momento non sono piu' autosufficiente con tutto quello che la cosa comporta''.

Di qui l'idea di rivolgersi allo Stato chiedendo di ricevere il vitalizio previsto dalla Legge Bacchelli. Lo sostiene il senatore pdl Domenico Gramazio, che conferma: ''presentero' al ministro Bondi la proposta. Perche' e' un poeta che ha scritto alcune delle canzoni piu' belle della storia della musica''.

per la precisione ha detto...

Da quattro mesi bloccato tra le mura domestiche per via di un incidente che gli e' costato tre vertebre rotte, senza la possibilita', al momento, di fare serate, e con unica fonte di reddito i diritti d'autore delle sue canzoni percepiti dalla Siae, cioe' ''10 mila euro a semestre'', Franco Califano, 72 anni, chiede aiuto allo Stato e invoca il sussidio previsto dalla legge Bacchelli. Il noto cantautore spiega le ragioni del suo appello in un'intervista apparsa oggi sulla prima pagina del Corriere della Sera. ''Vivo in affitto - racconta - e non sono piu' autosufficiente''. ''Non ho nulla di intestato - spiega poi al Tg1 -, ne' la casa ne' qualsiasi cosa che possa sostenermi in futuro''.

I successi discografici, ribadisce, gli assicurano ''una piccola rendita. Una tomba non me la posso comprare. Prevedo un futuro non roseo. Mi auguro solo di rimettermi in forma e di cantare''. Ma nel suo entourage la reazione alla sua richiesta pubblica e' un clamoroso 'no'. ''Il maestro e' solo depresso per le conseguenze dell'incidente, ma non e' in uno stato di difficolta' economiche tali da rientrare nella legge Bacchelli. Si sta curando e a Natale ricomincera' a fare serate'', sostiene il suo legale, l'avvocato Marco Mastracci, che avverte di avere dalla sua parte anche l'agente di Califano, Roberto Gregori. Niente legge Bacchelli al cantante anche per il Codacons, il cui presidente, Carlo Rienzi, sottolinea: ''Franco Califano ha gia' guadagnato molto e tuttora guadagna piu' di qualsiasi altro pensionato''.

''Non mi sembra - spiega Rienzi - che il cantante abbia avuto nel corso della sua esistenza uno stile di vita esemplare, tale da riconoscergli una sorta di premio qual e' appunto il sussidio in questione. Poi c'e' da dire che nel corso della sua carriera Califano di soldi ne ha guadagnati e parecchi. Se poi di tale denaro ha fatto un uso poco accorto, al punto che oggi, come lui stesso dichiara, non dispone di una casa di proprieta' e vive in affitto, cio' e' da attribuire unicamente alle sue scelte''. Per Rienzi le difficolta' di salute di Califano sono ''momentanee'' e ''non impediranno all'artista di esibirsi in pubblico nei prossimi mesi, e quindi di tornare ad ottenere compensi legati ai suoi seguitissimi concerti''. Sul fronte del si', invece, il senatore Antonio Gentile (Pdl) che ha chiesto al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi - al quale la scorsa estate venne rivolta da Lino Banfi la richiesta di applicare la Bacchelli a Laura Antonelli - la concessione del vitalizio a Franco Califano, definito ''uno straordinario poeta di borgata autore di capolavori''.

Anche la presidente della Regione Lazio Renata Polverini non nega aiuto al ''cittadino'' Califano: ''La Regione ha delle forme per intervenire per le persone in difficolta'. Califano sicuramente e' un cittadino che fa parte del nostro contesto territoriale e quindi se ci sara' bisogno d'intervenire lo faremo''.

La legge Bacchelli, ovvero la numero 440 del 1985, prevede l'attribuzione di un assegno vitalizio a quei cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport, che versano in situazioni d'indigenza. Il nome della legge si deve alla prima persona che ne beneficio', lo scrittore Riccardo Bacchelli. L'hanno ottenuta tra gli altri, anche la scrittrice Anna Maria Ortese, Gavino Ledda, la poetessa Alda Merini, i cantanti Umberto Bindi, Ernesto Bonino e Joe Sentieri, le attrici Alida Valli e Tina Lattanzi, il pugile Duilio Loi, l'attore Salvo Randone e Fulvia Colombo, prima annunciatrice Rai.