Caro Lucio abbiamo “fallito”, tu portandogli un giubbotto e qualcosa di caldo, io riprendendolo con la telecamera e denunciando la miseria. Mi dispiace ma è così! Il fallimento nostro è il fallimento della povertà, della solidarietà, dell’amore, della pietas. Noi adesso abbiamo pietà di quet’uomo... ieri sera faceva molto freddo, e mentre tornavo a casa, al caldo, non ho avuto la forza di portarlo con me. Neanche tu l’hai fatto caro Lucio, neanche il prete se lo porta nel suo lussuosissimo bed e breakfast. Noi proviamo pietà, domani la pietà finisce; noi dovremmo provare amore, come si prova per un figlio, una madre, per se stessi; e invece proviamo pietà, ci dispiace, ci indigniamo, gli compriamo qualcosa. Quest’uomo sta per morire, mentre noi proviamo pietà! [+blogger]
10 commenti:
Sembra quasi una beffa da parte di quel clochard mettersi vicino a quel supermercato, classico esempio del capitalismo in fallimento...
è una beffa per noi, per quello che vediamo e che non facciamo, è l'emblema dell'impotenza trasformato dal qualunquismo mediatico e politico, è la distinzione tra chi le differenze non le comprende o fa finta di non comprenderle. non è sopraffazione ma pubblica ottusità, non sono le illegalità la infime ragioni ideologiche. è il nostro tempo, è la nostra realtà.
caro Antonio, ti do ragione perfettamente, quando ragioni col cuore, anch'io mi sono detto perchè non ospitarlo nel mio ambulatorio a pochi passi. Ma è pur vero che sarebbero insorti problemi igienici per i miei pazienti e legali per quanto riguarda l'ospitalità degli sconosciuti. Ma salvare una vita vale tutto questo, dirai ed qui che mi sento in colpa. Deferire agli altri è facile, ma mi sia permesso di farlo verso chi della caritas ne fa un emblema cristianoe un proprio fine: Ognuno fa il suo mestiere o missione a seconda della propria serietà. Nella chiesa medievale l'ospizio si sarebbe aperto. Oggi il bed and breakfast resta chiuso al povero.
Infatti, la mia era una provocazione, una seria provocazione, una provocazione che non serve a nulla. Ecco la tragicità.
stanotte c'erano solo la sua roba e il piumone bianco a terra, ma lui non si è visto, forse l'hanno preso e l'hanno portato da qualche parte?
Spesso li vediamo per strada e non ci facciamo più caso, ormai è diventata la normalità. Un eroe per me è quell'uomo che da moltissimi anni dorme sotto il portone della chiesa di Costantinopoli al Museo. E' un uomo che non si lamenta mai e vive "abbracciato" a Dio. E' un esempio per noi e dovrebbe esserlo per tutta la città.
Mauro il romano ha cercato di portare questa persona che si vede nel video al centro la tenda, ma come era prevedibile non c'è voluto andare. Stamattina non era al solito posto ed erano sparite anche le sue cose.
Oggi la maggior parte del Terzo Mondo è tenuta in ostaggio da una schiavitù altrettanto orribile, nelle sue conseguenze devastanti, di quella del passato. La maggior parte del Terzo Mondo è stremato sotto il peso del più invalidante e stremante debito internazionale. Le statistiche sono impressionanti: in Etiopia 100.000 bambini muoiono ogni anno di malattie facili da prevenire, mentre il governo spende per ripagare il debito quattro volte quello che spende per la spesa sanitaria.
Spesso ci è difficile capire le statistiche e gli giriamo le spalle. È tutto così impersonale. Proviamo a personalizzarlo un poco. Immaginate il vostro piccolo, non vaccinato contro il morbillo o la difterite, che lentamente si spegne davanti ai vostri occhi senza che voi possiate fare alcunché perché non ci sono medicinali a disposizione.
I paesi poveri sono costretti alla povertà, all'ignoranza, alla malattia, alla fame e alla morte. Le risorse che dovrebbero essere impegnate per costruire strade e dighe, per le scuole e per pagare i maestri, per comperare libri e per l'assistenza sanitaria, sono deviate con conseguenze disastrose, per ripagare debiti che non diminuiscono ma anzi aumentano per via dei crescenti tassi d'interesse e della svalutazione delle valute di questi paesi poveri. Anche se economicamente fosse una cosa logica, e non lo è, certamente non logico dal punto di vista morale.
I paesi poveri non sono in grado di spezzare le catene che li hanno schiavizzati in maniera così rovinosa. Noi che seguiamo il falegname di Nazareth sappiamo che quando si dà da mangiare agli affamati e da vestire ai poveri, lo si fa per Lui e Egli ci ha esortato a perdonare i nostri debitori per essere perdonati dal nostro Padre in cielo. Ma più chiaramente siamo vincolati dalla lezione del Capitolo 25 del Levitico, che decreta che ogni 50 anni gli schiavi siano messi in libertà, che i debiti siano cancellati e che la proprietà ipotecata ritorni ai proprietari legittimi senza vincoli, per dare una opportunità alle persone di ricominciare da capo, di iniziare nuovamente, nello spirito della nostra fede che è a fede ai sempre nuovi inizi quando si è perdonati. Le cancellazioni del debito si sono già verificate nel passato; nei confronti della Germania dopo la guerra, e gli Usa hanno cancellato 7 miliardi di dollari all'Egitto a seguito dell'operazione Desert Storm.
I paesi poveri, sollevati dal vincolo del debito, potrebbero sviluppare economie robuste che potrebbero diventare anche vigorosi mercati di consumo. Siamo fatti per essere uniti. In Africa diciamo che “una persona è una persona attraverso altre persone”. Siamo legati da una delicata rete di interdipendenza. Crediamo, nell'ubuntu, la mia umanità è dentro alla tua umanità. Ubuntu parla di generosità, di compassione, di ospitalità, di condivisione. Io sono perché voi siete. Se io vi disumanizzo, allora, che lo voglia o no, mi disumanizzo anch'io. Liberare il Terzo Mondo da questa nuova forma di schiavitù vi permetterà di rendere migliore la vostra propria umanità e camminerete a testa alta, anche voi liberati.
VORREI SAPERE COME FANNO QUEI TANTI IMMINENTI "STUDIOSI" A DIRE CHE SIAMO UNA CILITA'...
LA PIETA' E L'AMORE A VOLTE SONO DEI SENTIMENTI STRANI...
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