Oggi/Ieri: Oleodotto esplode in kenya bruciati vive più di 160 persone; in Libia si muore ogni istante: anche in Palestina; uccisioni di massa, sterminati interi popoli in Nicaragua; Tanzania, affonda un traghetto con 160 uomini. Operai in Italia: muore schiacciato da una pressa meccanica; 3 vittime di un depuratore; cade dall’impalcatura; muore fulminato da una scarica di 3000watt; sprofondato per negligenza… ecc ecc.
Oggi 13 settembre ’11 c’è chi ancora muore di fame, muore sì, non per malattia, non perché gli è caduta, così per caso, una bomba a grappolo in testa, muore perché il suo stomaco si contrae, perché si gonfia, si dilata e alla fine si spappola nel corpo. Dovremmo ricordarci sempre di queste cose, soprattutto quando mangiamo a tavola e la tv trasmette un reportage sull’11 settembre! [+blogger]
5 commenti:
Sante parole caro Stalin peccato che tu le dicevi non per ironizzare ma per giustificare la tua carneficina attraverso le purghe.
Io credo che avesse ragione Stalin a parlare di statistica, forse è la definizione più lungimirante della storia, interpretazione a parte è l'essenza della guerra che fa percepire la non assurdità dell'atto. Io non farei una interpretazione soggettiva ma proporrei un nobel per una verità incontrovertibile.
Il gli faccio un grande pernacchio
bravo blogger.... ottimo articolo.
nell'analizzare gli sterminii di massa attuali (fra i quali anche quelle per denutrizione, di cui l'occidente è responsabile)anche stalin rabbrividirebbe....
...infatti perciò le stragi sembrano ripetersi nel tempo e nella storia, essi sono statistiche da ricordare e non da evitare!
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