è vivo

Ieri ore 09,00 tra piazza Cavour e la salita Stella… giù lenzuolo bianco. A terra tra il terriccio e l’aiuole la gamba coloro rame e un calzino bianco putrido. Circoscritta l’area con del nastro, due carabiniere facevano il “palo”; sopra la polizia municipale redigeva il verbale, c’erano anche i pompieri. Non ho chiesto, non ho visto, non ho sentito! Era un senzatetto, un senza fissa dimora o meglio di moda si dice clochard.

Mangiava per strada, beveva per strada, ruttava per strada e scoreggiava per strada. “Se si avvicina non dategli niente altrimenti si compra del vino o della birra e si ubriaca”. Puzzava! Se urlava nessuno lo ascoltava, se pisciava per terra, anatema, se aveva voglia di far l’amore, porco.

“Allora perché non dargli una possibilità? Sì diamocene una e vediamo come reagisce”. Oggi ha avuto il suo momento se poi non l’ha saputo sfruttarlo non è sicuramente colpa nostra. Ok! Adesso hai avuto la tua ricompensa: la gente ti ha guardato, ti ha ammirato, ha parlato di te, perfino le forze dell’ordine sono intervenute, proprio come un vero capo di stato.

Per qualche ora sei stato il primo uomo, hai avuto il tuo momento di celebrità. Ti sei sentito veramente bene. Nessuno aveva protestato perché tu non morissi. Ora sai realmente cosa vuol dire vivere. [+blogger]

2 commenti:

Mirko ha detto...

L'ho visto anche io ieri metre scendevo per andare a lavoro.

Anonimo ha detto...

E' solo una situazione effimera, quello che poi succederà a noi vivi non ci è permesso di sapere. Non dovremmo più permettere una cosa del genere, i politici ogni volta che muore una persona per strada o di freddo o di fame o di sete dovrebbero vergognarsi fino all'inverosimile.