[…] Ma nella nostra èra borghese e impicciona non l’avrei fatta franca come tra i broccati dei palazzi di una volta. Oggi, se vuoi fare l’assassino, devi essere uno scienziato. No, no, io non ero né l’uno né l’altro. Signori e signori della giuria, la maggioranza dei criminali sessuali che bramano un rapporto palpitante, dolce-gemente, fisico ma non necessariamente coitale con una fanciulla, sono sconosciuti innocui, inadeguati, timidi e passivi, che chiedono alla comunità solo il permesso di preservare nel loro comportamento cosiddetto aberrante e concretamente inoffensivo - i loro piccoli, umidi ardenti, privati atti di deviazione sessuale - senza che la polizia e la società tutta infieriscono troppo crudelmente su di loro.
Noi non siamo dei depravati! Non violentiamo come fanno i bravi soldati. Siamo miti signori infelici, con occhi da cane, sufficientemente ben intergrati da saper controllare i nostri impulsi in presenza degli adulti, ma pronti a dare anni e anni di vita per un’unica occasione di toccare una ninfetta. Non siamo, nel modo più categorico, degli assassini. I poeti non uccidono mai. Oh, mia povera Charlotte, non odiarmi dal tuo paradiso eterno, in quell’eterna alchimia di asfalto e gomma, metallo e sassi, ma non acqua, grazie a Dio, non acqua! [Vladimir Nabokov]
2 commenti:
Un pezzo d'antologia letteraria che trasposta ai giorni nostri diventa un tutt'uno con i nostri politici e la nostra classe dirigente. Complimenti.
COME DIRE...NON SAI MAI COSA SI NASCONDE DIETRO UN FACCIA PULITA...
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