allo stadio

Ieri, dopo circa 12anni, sono riandato allo stadio. Me lo ricordavo più grande: la prima cosa che ho notato è che si era rimpicciolito, tutto era più vicino e più reale, mi sono sentito un po’ imbarazzato. Difficile non essere allegri quando 30mila persone cantano e intonano canzoni e sfottò, la sensazione piacevole ti rimane addosso per tutta la serata, a parte il pareggio con il Cesena e una mediocre figura del Napoli.

Mi ha sorpreso vedere le diverse azioni “pericolose” (poche in realtà) e quelle fallose dei giocatori in campo. Ogni qual volta c’era un fallo nell’immediato pensavo: adesso vedrò se c’è o non c’è la punizione. In effetti, ero convinto che subiti dopo avrei rivisto la ripetizione o la moviola. Mi ha dato molto fastidio che i giocatori non ripetevano l'azione, non mi davano il tempo di capire e giudicare.

L’altra cosa, invece, che mi ha divertito molto è stato il fatto che diversi tifosi sembravano avere una piccolissima trasmittente collegata alle orecchie dei giocatori del Napoli. Dalla tribuna un tale urlava: “passa a Maggio” e come per magia la palla veniva passata a Maggio, un altro tifoso diceva: “crossa” e la palla dopo un decimo di secondo attraversava tutto lo specchio della porta avversaria. 

Abituato a vedere le partite di calcio in tv, dove la realtà è multipla, dove la mente per certi versi si dissocia, si reifica, e dove il pensiero viaggia più veloce dell’immagine, dentro di me si è realizzata una sorta di verità virtuale, che ha superato di gran lunga la mia mente. Questo, chiamiamolo così, dilemma se associato alle miriadi di notizie e al bombardamento mediatico crea un nuovo giudizio, una nuova attenzione, una nuova disperazione.

E’ qui il nocciolo della questione. I Mass media possono salvare il mondo, impedire crisi economiche e finanziare, sfamare tre miliardi di persone, impedire le guerre e, se me lo consentite, anche le catastrofi naturali. Attualmente se solo i tg nazionali avessero parlato dei 27kilomentri di tubicini in pvc sparsi sotto il manto erboso dello stadio di Torino (Juventus Stadio), che servono per riscaldare il terreno ed evitare che si ghiacci, solo questo sarebbe bastato a capire l’assurdità umana dove arriva seguendo un linguaggio economico. 

Un tale sistema perverso mi fa pensare a quelle torture scientifiche attuate in molti Paesi del mondo, (penso ai piccoli colpetti sotto i piedi che servono a indolenzire e stritolare la mente); solo che al posto degli umani (anche se mi sorge un dubbio a riguardo) noi torturiamo l’ambiente, la natura, l’aria, l’acqua. Tutto ciò per una partita di calcio! Ripenso alla moviola e al perché i giocatori, quando ero allo stadio san Paolo, non hanno ripetuto le azioni… almeno solo quelle fallose, cazzo. [+blogger]             

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunqui la fede non si tocca, sempre FORZA NAPOLI!

bIONDO ha detto...

Intuizioni sociologiche a parte, se il Napoli non cambia difesa finisce che a fine stagione ci ritroviamo in serie B, magari facendo la finale di coppa italia, si spera ma con un campionato da dimenticare. e poi non mi dite che con le grandi si gasa perché con l'Inter sì ha vinto ma ha anche giocato una schifezza, naturalmente non peggio della sua avversaria.