tien ‘e penne dint ‘e cerevelle



Lunedi scorso sono stato al cimitero delle fontanelle assieme al mio amico @semioticmonkey , dopo aver visitato il chiostro della basilica di S.M. della Sanità. È stato lui a scattare la foto di cui sopra. Entrando nell’ossario, un guardiano ci ha invitato cortesemente con la mano, precisando che “nun se pava pe trasì”. La prima cosa che mi ha colpito è stato vedere biglietti dell’anm un po’ sparsi dappertutto. Capisco che è difficile trapassare Napoli per arrivare in queste cave di tufo, capisco pure che appoggiare i tickets sulle cape di morte è segno ancestrale, aggiò pavato pe venì fin’a ccà, mo famme ‘a grazia!, ma la penna in equilibrio con tanto di messaggio culturale bèh, questa poi ha sbilanciato ancora di più le mie smanie turistiche/religiose.

Non mi va di vedere una penna o un biglietto dell’anm conficcato nell’occhio di un mio caro estinto. Centinaia i bambini morti durante il colera, centinaia i decessi anonimi dove non venine data degna sepoltura. Qui ho intenzione di soffermarmi. Se il turista s’accatta a cap’e san Gennaro, posso capire che almeno il santo è riconosciuto, poi se è un peccato se la vedrà con la sua coscienze; ma un morto anonimo, uno che ha visto lo scuorne in faccia o, come in questo caso, sulla propria testa, non so quanto possa fare bene al turista che per forza di cose chiamo "cazzuto".

Il rito delle anime purganti riporta il morto, ca se miso scuorne ‘e murì pecché... non è stato nemmeno riconosciuto, nella sua vesta dignitosa, nella sua concezione di essere, di uomo o donna che ha lasciato la sua esistenza. Il lutto si vive, e se nessuno lo fa per te qualcun’altro ti adora per intercessione e per reciprocità. Questo restituisce dignità all’anonimo, segno che solo un uomo può “vincere” la morte, solo una donna può pregare per credere, solo gli esseri umani possono adottare segni magici e farli diventare segni veri.

Il messaggio scritto può essere anche carino per certi aspetti, ma il fatto di essere stato messo lì, in bella posta e per far ridere, come se avessimo un freak da prendere in giro o uno storpio da sfottere, non l’ho trovata una grande idea; neanche per gli incolti visitatori che civettano per le vie delle Fontanelle in cerca di una storia da raccontare. Auri sacra fames. [+blogger]

1 commenti:

aspettando ha detto...

Formulo sempre le stesse domande, mi danno sempre le stesse risposte. Da anni dico che il cimitero è in mano a quattro ciarlatani, che fanno solo finta di essere illuminati. In realtà quando si pensano solo ai soldi le illuminazioni diventano così tante che non basta un camion di merda per ripulirle. Non so se mi sono spiegato.