risurrezione...


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alberto Sordi ha fatto tanti anzi tantissimi bei film, molti dei quali sensibili e di grande attualità. Pensate al medico della mutua, oppure questo che è stato linkato, o altri che raccontano a volte con ironia, con tristezza, con lucida razionalità l'Italia e gli italiani. Come un antropologo ha saputo scrutare al di là delle storture, delle condizioni e della superficialità. Questa scena è cruciale.

Pietro Chiocca ha detto...

« Perché vedete... le guerre non le fanno solo i fabbricanti d'armi e i commessi viaggiatori che le vendono. Ma anche le persone come voi, le famiglie come la vostra che vogliono vogliono vogliono e non si accontentano mai! Le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano!!! ...Costano molto, e per procurarsele qualcuno bisogna depredare! »
(Pietro Chiocca alla sua famiglia)

wikipedia.org ha detto...

La guerra è un evento sociale e politico generalmente di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra due o più soggetti collettivi significativi. Il termine "guerra" deriva dalla parola gwarra dell'alto tedesco antico, che significa "mischia". Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall'espressione "conflitto armato" applicabile a scontri di qualsiasi dimensioni e caratteristiche.

Si giunge alla guerra quando il contrasto di interessi economici, ideologici, strategici o di altra natura non riesce a trovare una soluzione negoziata, o quando almeno una delle parti percepisce l'inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi.

La guerra è preceduta da:

* un periodo di tensione, che ha inizio quando le parti percepiscono l'incompatibilità dei rispettivi obiettivi;
* un periodo di crisi, che ha inizio quando le parti non sono più disponibili a trattare tra di loro per rendere compatibili tali obiettivi.

Nei periodi di tensione e di crisi si sviluppa l'attività politica e diplomatica di tutta la comunità internazionale per evitare il conflitto: in tali periodi, le forze armate giocano un ruolo rilevante nel dimostrare la credibilità e la determinazione dello Stato, con lo scopo deterrente di rendere evidente all'antagonista la sproporzione fra l'obiettivo da conseguire ed il costo, sociale e materiale, di una soluzione militare. La guerra quindi può essere evitata quando ambedue i contendenti percepiscono questo sfavorevole rapporto.

Carl von Clausewitz, nel suo libro Della guerra, compie un'analisi del fenomeno: «La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi» e «La guerra è un atto di forza che ha lo scopo di costringere l'avversario a sottomettersi alla nostra volontà.»

La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull'arte, sul costume, sull'economia, sui miti, sull'immaginario collettivo, che spesso la trasfigurano, esaltandola o condannandola.

Le guerre sono combattute per il controllo di risorse naturali, per risolvere dispute territoriali e commerciali, per motivi economici, a causa di conflitti etnici, religiosi o culturali, per dispute di potere, e per molti altri motivi.[senza fonte] In Europa non si sono più combattute guerre per motivi religiosi dal 1648, anno della pace di Westfalia che chiuse la guerra dei trent'anni.

wikipedia.org ha detto...

La risurrezione o resurrezione è il ritorno alla vita dopo la morte con una analogia al risveglio dopo il sonno. Nella concezione di molte religioni, è possibile ritornare in vita dopo la morte ed al proposito vengono formulate varie previsioni di modalità a seconda che:
la nuova vita faccia rifiorire le medesime spoglie terrene del defunto, lo spirito del defunto ritrovi la vita terrena nel corpo di un altro essere vivente (reincarnazione, per lo più con riferimento alla rinascita nelle carni di un essere di specie o genere differente), lo spirito del defunto sia dopo la morte ammesso a vivere una vita di puro spirito,
rinascano dopo la morte sia lo spirito che il corpo del defunto (in tal caso con tempi differenti).
In queste due ultime accezioni la risurrezione viene indicata come il passaggio dal tempo finito, proprio dell'esperienza umana, all'eternità spirituale (vita eterna).
Ciò che pare comune a tutte le religioni che prevedono la reviviscenza o quantomeno la non-estinzione dell'anima del defunto, cioè del complesso della sua spiritualità è il concetto di "rinascita" o di "ri-sorgere" (da cui deriva il termine). Si presuppone la fine della vita terrena dopo la quale la persona (riappropriandosi o meno di un corpo) inizia un'esperienza nuova, nascendo di nuovo.