Hanno tolto l’amianto da piazza Sanità. Stamattina le buste erano state spostate più verso il cancello della Basilica, forse dagli spazzini che ieri avevano rimosso i rifiuti. Il nostro povero cartello ridotto in carta stracci dalla pioggia.
Oggi “Il Mattino Napoli” aveva pubblicato in prima pagina l’articolo dal titolo: “Rione Sanità, sacchi di amianto sul sagrato”. Ieri noi avevamo mandato moltissime mail per far spostare l’eternit. Stamattina i carabinieri avevano chiesto le generalità di chi ha scritto il cartello “tumore pronto per l’uso”. In realtà anche altri due cittadini del rione avevano solidarizzato con il blogger, mostrando i loro documenti ai carabinieri. Per fortuna che internet è un mezzo di informazione potente e importante. In questo modo, lo speriamo, le coscienza più “civili” si sveglieranno da un torpore che li avvolge, forse, inconsapevolmente.
È l’insieme che fa la differenza, nel momento in cui la protesta era singola l’inconsistenza regnava sovrana, chi doveva fare il suo lavoro o dovere pensava ad altro; invece quando l’insieme si muoveva, si faceva sentire e creava “conflitto”, dall’altra parte il silenzio non aveva giustificazioni, non aveva prerogative, non aveva scusanti, non era legittimo. La sola pubblicazione dell’amianto posto sul marciapiede della basilica detronava chi doveva fare ma non aveva fatto, chi doveva intervenire ma non era intervenuto, chi sapeva e non aveva agito… chi vorrebbe i voti per restituirci soltanto flati puzzolenti. [+blogger]
11 commenti:
e' grazie alla voce che la gente del quartiere ha dato a questa vicenda che le cose si sono smosse.
Ho letto l'articolo sul mattino.Bello. Finalmente si sottolinea che la gente e' stufa di farsi trattare come delle bestie.
A volte bisogna superare lo sconforto che tutti i napoletani hanno accumulato negli anni, quello sconforto che ti porta a pensare: e' inutile fare qualcosa perche' tanto non serve a niente!
Invece serve eccome se serve!!
infatti, anche io sono d'accordo su questo che ha detto l'amico/a sopra, sono contento che finalmente la "voce" del quartiere incominci a farsi sentire.
SONO CONTENTO, GRANDE.
ero in apprensione, mia figlia scende tutte le mattine e passa proprio per quella strada e su quel marciapiede. inutile esprimere tutta la ma contentezza per questo risultato ottenuto in tempi brevi, grazie ancora.
condivido la gioia anche io
speriamo che queste notizie abbiano sempre un lieto fine, per esempio, che fino a fatto quella donna anziana senza gambe che non riusciva ad avere una sedia a rotelle?
Purtroppo la problematica amianto continua ad essere di difficilissima soluzione. Viene sollevata più a mo' di strumento di conflitto tra le istituzioni (io ho scritto, chi doveva ha trasmesso...) che per quella che è: un problema che riguarda la salute pubblica.
Nei fatti le modalità di smaltimento, per chi provasse a farlo legalmente sono complicatissime, lunghe e dispendiose: ecco perchè resta dov'è o, al massimo, si abbandona in strada.
Sentite questa: alla scuola Novaro il dirigente si è rifiutato di incrementare le attività dei bambini negli spazi esterni. Il responsabile per la sicurezza ci ha detto: Ma come, non lo sapete? E' pericoloso ci sono tubazioni di amianto scoperte, alle intemperie: E noi "ma come? E la salute dei ns figli?"
Noi abbiamo scritto alle istituzioni competenti, ci ha detto.
Così il problema della salute dei cittadini diventa un problema della burocrazia che fa a scaricabarile ....
Esistono tre metodi [per smaltire l'eternit o amianto:] la rimozione, l’incapsulamento ed il confinamento. La rimozione deve essere effettuata da personale competente con le adeguate protezioni. L’incapsulamento consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. Costi e tempi dell’intervento risultano più contenuti. Non richiede la successiva applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce rifiuti tossici. Il principale inconveniente è rappresentato dalla permanenza nell’edificio del materiale di amianto e dalla conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione. Occorre inoltre verificare periodicamente l’efficacia dell’incapsulamento, che col tempo può alterarsi o essere danneggiato, ed eventualmente ripetere il trattamento. L’eventuale rimozione di un materiale di amianto precedentemente incapsulato è più complessa, per la difficoltà di bagnare il materiale a causa dell’effetto impermeabilizzante del trattamento. Inoltre, l’incapsulamento può alterare le proprietà antifiamma e fonoassorbenti del rivestimento di amianto. Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del confinamento. Rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. E’ indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare per bonifica di aree circoscritte (ad es. una colonna). Non è indicato quando sia necessario accedere frequentemente nello spazio confinato. Il costo è contenuto, se l’intervento non comporta lo spostamento dell’impianto elettrico, termoidraulico, di ventilazione, ecc. Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in quanto l’amianto rimane nell’edificio; inoltre la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni.
http://alessandroronchi.net/domande-frequenti-faq/domande-frequenti-faq-amianto/
si inizia dalla piccole cose, poi le cose diventano un po' più grandi fino ad arrivare al culmine. abbiamo bisogno di più diritti e che la gente rispettino anche i doveri.
mA KE FINE HA FATTO QUELL AMIANTO ORA?KI L HA SMOSSO??
è starno che poni questa domanda, l'amianto l'ha rimosso chi di competenza, cioè l'Asl.
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